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Sinossi
In un mondo nuovo, persistono vecchi archetipi. Il forte contro il debole, la specie superiore contro gli ultimi. 2076: Dopo una breve e sanguinosa guerra gli umani hanno esiliato i mutanti nell’ex Alaska, ora chiamata i Territori, per timore che la nuova specie prendesse il sopravvento. Anni dopo i mutanti, più forti e intelligenti, sono diventati la nazione dominante, hanno trovato le cure per le malattie più gravi e hanno reso dipendenti gli umani attraverso l’egemonia tecnologica. In questo scenario Kendra è alla ricerca della sua vendetta, Waylon della sua identità. Quando si incontrano sono destinati a cambiare non solo il loro destino, ma quello di tutti. Kendra è intelligente e caparbia, Waylon è forte e diverso da qualsiasi altro uomo lei abbia conosciuto. In uno sfondo di intrighi e odio, si dipanano le storie di uomini e mutanti, diversi ma ognuno alla ricerca di qualcosa.
Dominio, il primo libro della saga The Dark Side, trasporta il lettore in un universo di personaggi, avventura e sentimento, un romanzo corale in cui niente è ciò che sembra.

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Sinossi
I mutanti sono stati umiliati, esiliati e ora sono in cima alla catena alimentare. Il mondo potrebbe essere loro, se lo volessero. Gli umani rivogliono la supremazia e sono disposti a tutto pur di tornare a essere la specie superiore. Il desiderio di vendetta e la paura creano i mostri. Chi non sa ancora di esserlo, chi ha paura di esserlo, chi ama esserlo. Nessuno si fermerà, non prima di aver raggiunto l’obiettivo. In una nazione divisa da lotte intestine, continuano le storie di Waylon e Medley. Impareranno che niente è più solido di un legame d’amore o di amicizia, almeno fino a quando da un piccolo, innocente, uovo non uscirà fuori il serpente che segnerà le loro vite per sempre.
Cospirazione è il secondo volume della serie The Dark Side.

Lasciamo la parola all’autrice:

Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?
Allora andiamo con ordine. Dovrebbe leggere la mia serie urban fantasy, The Dark Side, perché è una storia completa. Oltre a prendere in considerazione l’aspetto puramente fantasy, ha in sé diversi nuclei. C’è l’aspetto storico e antropologico di una nazione nuova che nasce dalle ceneri di una guerra razziale che evoca echi fin troppo noti. Ci sono il potere, la guerra, i tradimenti, che smuovono da sempre l’umana gente e che si enucleano in un conflitto nel quale, a volte, non si intravede speranza di redenzione. C’è l’aspetto romantico, spesso trascurato quando si scrive un fantasy, quasi nel timore che il sesso possa sminuire la storia o portarla al genere “rosa”. Insomma, ne ho sentite molte da quando ho pubblicato e sono sempre andata dritta per la mia strada nella convinzione che una storia è completa solo se non trascura nessun aspetto, nel bene e nel male.
Poi, sempre la nostra lettrice, dovrebbe leggere il mio nuovo libro Big Apple, un romance che uscirà a breve, perché è ironico, divertente, con un buon ritmo e i personaggi sono difficili da non amare.

Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Nel mio fantasy io creo una nuova nazione con leggi, regole e valori a parte, una nazione dove gli umani che vi accedono sono i diversi e vengono resi schiavi in un processo di nemesi che permea tutta la serie. La mutazione genetica non è, ovvio , qualcosa di nuovo in assoluto, ma per come l’ho posta io è l’espediente perfetto per parlare di diversità che credo sia il vero filo rosso che unisce tutti i tasselli della trama.
Il romance è particolare, costruito per invertire vecchi schemi già strausati e sfrutta l’ironia e il sarcasmo per creare una storia anch’essa diversa dal solito, che fa il verso a storie simili, ma se ne discosta perché rovescia completamente il punto di vista.
Entrambi i lavori sono raccontati in prima persona, perché ritengo che sia un espediente in grado di coinvolgere il lettore, fargli vedere e sentire i personaggi.

Che cosa ti ha spinta a scrivere?
Un giorno mi sono svegliata con una storia. Arrivano e basta non saprei spiegarlo in modo diverso. Io non ho le trame già in testa o non so che cosa accadrà davvero nel capitolo successivo. Ovvio che ho una macrostruttura, ma è molto flessibile per cui se a un certo punto qualcuno deve morire, muore, se qualcuno deve tradire, tradisce, in modo molto naturale e spesso imprevisto come nella realtà.

Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
Il fantasy nasce da tutto. Dentro c’è il mio amore per i fumetti Marvel, la mia passione per la biologia e la genetica e soprattutto le mie conoscenze in ambito psicologico, antropologico e sociologico. Mi piaceva l’idea di creare un mondo nuovo, che nascesse in seguito a qualche evento storico globale, quale appunto la deportazione dei mutanti in Alaska. Mi piaceva l’idea che questi riuscissero a rinascere dalle proprie ceneri e ottenessero la rivalsa. Questo punto, lo confesso, è un sicuro parallelismo con lo stato d’Israele e con le conseguenze tipiche delle politiche avventate che nel tentativo di negare certi conflitti generano mostri.
Il romance nasce quasi per gioco. Inizialmente doveva essere un racconto breve sul rovesciamento di ruoli miliardario e assistente/Cenerentola. Mi chiedevo che cosa potesse succedere a giocare con questi stereotipi e credo di aver fatto un buon lavoro. Insomma, ero gelosa, volevo anche io un miliardario tutto mio e sono sicura che vi innamorerete di Lex.

Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Prima di scrivere io penso, penso tanto. Tutti i dialoghi si formano nella mia testa e quando mi siedo di fronte al computer il più e fatto. Scrivo in ogni momento libero, vivo in simbiosi con il mio mac e nel caso del fantasy con i miei schemi che confesso capisco solo io.

Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all’attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Ovvio i social network. Quando ho finito Dominio, il primo libro della serie, non avevo mai avuto un account facebook, non sapevo neanche cosa fosse, anzi a dirla tutta non ero tra i sostenitori del mezzo. Poi ho capito che era l’unico modo e ho cercato i gruppi che si occupavano di fantasy. Mi sono ambientata e poi ho trovato un gruppo stupendo di amiche che mi hanno aiutato, sostenuto, che sono diventate la mia nuova famiglia e con le quali mi incontro quando posso per divertirmi. Mi hanno insegnato tutto e devo a loro se sono riuscita a uscire dal mio guscio. Tanto spigliata nella vita reale, sul web avevo un blocco, mi vergognavo di proporre i miei lavori. Loro mi hanno aiutato e per questo hanno la mia eterna gratitudine. Mi spronano….insomma sono la mia Misery personale …dolce e sadica.

Perché la scelta del self publishing?
I miei scritti sono lunghi…lunghissimi. Dominio è quasi quattrocento pagine e Cospirazione il doppio. Il mercato è sempre più in crisi e le grosse case editrici preferiscono investire in altro. Poi volete mettere? Libertà assoluta su tutto: cover, trama, editing, pubblicazione. Io credo fermamente che il futuro sia in mano all’autopromozione e che siano i lettori a dover scegliere. Poi mi rendo conto che i self spesso hanno la nomea di essere approssimativi e in giro ci sono degli orrori mica da ridere. Io nel mio piccolo ho una editor mannara e sublime, beta che leggono il prodotto finito, buone basi di italiano e l’umiltà di accettare consigli. Quest’ultima è la cosa più importante.
Con il romance mi sono decisa a fare un tentativo con alcune CE selezionate. La tentazione di vedere il cartaceo in libreria è forte e ammaliante come una sirena. Ma sappiamo che fine hanno fatto i compagni di Ulisse.

▪ Progetti per il futuro?
Continuare la serie fantasy, sto scrivendo il terzo di una quadrilogia e chissà dopo Big Apple potrei ancora scrivere di certi altri personaggi che spero vorrete conoscere.

Tre persone da ringraziare
Martina, Stella, la Corte.