LE FRAGILITÀ DEL CUORE

 

Data di pubblicazione:
in digitale 16 NOVEMBRE
in cartaceo  30 NOVEMBRE
Titolo: LE FRAGILITÀ DEL CUORE

Titolo originale: Heroes are my weakness
Autore: Susan Elizabeth Phillips
Editore: Leggereditore
Genere: Contemporary Romance
Prezzo: eBook € 4,99 – cartaceo € 16,00
Pagine: 384

Annie Hewitt è un’attrice con poca fortuna, arrivata a Peregrine Island nel bel mezzo di una violenta tempesta di neve. Avvilita e al verde dopo aver speso tutti i risparmi per esaudire gli ultimi desideri della madre malata, non le rimane altro che una fastidiosa polmonite, due valigie rosse piene di burattini e un vecchio cottage, dove si nasconde una misteriosa eredità che potrebbe risollevare le sue finanze. Ma le giornate a Peregrine saranno tutt’altro che semplici per lei: destreggiandosi tra una vedova solitaria, una bambina muta e degli isolani ficcanaso,
Annie scoprirà di essere impreparata ad affrontare la vita su quell’isola così fredda, selvaggia e inospitale. A complicare il tutto, l’inaspettato incontro con Theo Harp, l’uomo che le aveva spezzato il cuore quando entrambi erano solo adolescenti, diventato oggi uno scrittore solitario di romanzi horror. Ma quell’uomo sarà ancora temibile come lei ricorda o sarà una persona nuova? Intrappolati insieme in un’isola innevata al largo della costa del Maine, Annie non potrà più scappare dal passato e dovrà decidere se dare ascolto alla sua testa oppure al suo cuore…
Ironia, passione e mistero per una storia emozionante e ricca di sorprese.

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Heroes are my weakness è una sfida, probabilmente una via obbligata dopo anni di successi nel territorio sicuro e familiare delle saghe adorate della regina assoluta del romance, ma forse è anche altro. È quasi una storia d’amore intesa come un moderno romanzo gotico.
Annie Hewitt è la protagonista, presentata in un momento di debolezza fisica e fiacchezza emotiva, che ha abbandonato l’illusione di una carriera da attrice per diventare un ventriloquo specializzato in marionette.
Sotto il peso del fallimento e della perdita della figura ingombrante della madre, che non è stata proprio la sua cheerleader in gioventù, è in viaggio con i suoi fidati burattini al seguito, verso il cottage della madre recentemente scomparsa, che le ha lasciato un testamento d’amore sospirato confessandole che in fondo non avrebbe potuto vivere senza di lei, bimba timida che forse ancora vive nella protagonista. E parole misteriose in eredità riguardo ad una fortuna nascosta…
Mariah, la madre di Annie, per anni è stata una figura di rilevo sulla scena artistica di New York, diventando poi una sorta di mecenate per i giovani talenti e ritirandosi sull’isola nel New England, molto amata tanto che anche dopo il divorzio da Elliott Harp ha continuato a usufruire del Moonraker cottage con una clausola nelle disposizioni: lei o i suoi eredi hanno l’ obbligo di trascorrere sessanta giorni consecutivi ogni anno nella residenza perché la proprietà non ritorni nelle mani dell’ ex marito e della sua famiglia di origine. Annie è stanca, disillusa e non ha prospettive di lavoro, così decide di trascorrere un paio di mesi al cottage per sistemare le cose. Con le sue marionette, interlocutori privilegiati, quasi grilli parlanti, una proiezione della coscienza.

Era quello il problema con i suoi pupazzi.
Dicevano verità che Annie non voleva affrontare

Forse eccessivamente presenti. I dialoghi immaginari sono continuamente riportati nel corso della narrazione e spesso, diventano motivo di disturbo, distraendo nella lettura.
I tratti oscuri del romanzo e i toni sinistri si avvertono già dall’inizio, quando durante il viaggio di notte, Annie finisce con la sua auto fuori strada nel tentativo di evitare un cavaliere misterioso in sella a un cavallo nero.
Nel buio del cottage, nel freddo pungente di questa isola descritta divinamente, come un paesaggio spettrale e affascinante, dai toni freddi e lividi, a tratti inquietanti, Annie inizia a ricordare i brandelli di un’estate di anni prima in cui ha conosciuto l’amore e il timore, mentre cerca nella residenza il custode. Invece del custode, ritrova Theo Harp, il suo fratellastro, uno scrittore horror di fama, la sua passione adolescienziale. Il suo incubo.
Annie è convinta che Theo sia una mente disturbata, anzi uno psicopatico, rammentando il giudizio della madre e il peso della disapprovazione ricaduto sul giovane figliastro. Non solo sospetti ma anche circostanze misteriose hanno tinto di scuro l’immagine di Theo: un comportamento sospetto, crudele, meschino nei confronti della amatissima sorella gemella legata a lui in modo speciale (diari di presunte poesie stracciati, scomparsa di oggetti) e un atteggiamento ambiguo nei confronti della stessa Annie (con episodi venati di sadismo) che sembra abbia attirato con l’inganno in una trappola mortale, durante l’alta marea.
Anche qui abbiamo una protagonista alla ricerca di una misteriosa eredità artistica, un eroe scrittore vedovo con un passato difficile, ma Annie non ha lo stesso fascino delle eroine della Philips. Non risulta eccentrica e irriverente, quanto piuttosto fastidiosa e petulante. Anche se questa era probabilmente l’intenzione della autrice, nel presentare la vivida immaginazione di Annie che le fa tenere regolarmente conversazioni tra i suoi pupazzi, ognuno dotato di una propria personalità spiccata, che commentano ogni azione e comportamento.
La trama si svolge in modo continuo e qualcuno sta cercando di estromettere Annie dal cottage per motivi sconosciuti, mentre i residenti dell’isola continuano a lanciarle avvertimenti sgradevoli, dicendole che non è sicuro per lei rimanere sola. Accadono anche incidenti sospetti e contrattempi (rifornimento viveri annullato in un’isola in cui le consegne vengono effettuate dal continente solo una volta alla settimana, un colpo di pistola e uno scherzo macabro a uno dei suoi pupazzi. Annie sospetta di Theo, ma anche in questo caso l’espediente narrativo della convivenza forzata porta i protagonisti ad avvicinarsi e a superare la diffidenza. Con molte difficoltà.
Abbiamo una sottotrama che coinvolge la governante Jaycie, che ha salvato Annie dal tentativo di annegamento, e la sua giovane figlia Livia, una bambina chiusa nel mutismo per un evidente trauma. Annie cerca di liberare Livia dallo shock subito (un evento veramente grave), coinvolgendola nel mondo della immaginazione, del disegno e delle marionette. La soluzione del dialogo con i pupazzi/coscienza in questo caso è felicemente riuscita, quando si apprezza la delicatezza di alcuni passaggi con la piccola Lisa,mentre in molti punti del romanzo resta pesante.
Annie e Theo,complice l’isolamento e l’attrazione latente, cedono alla passione. In modo forse un po’ brusco, mentre scorre fluida invece la trama thriller. La protagonista, devo essere sincera, difficilmente riesce a conquistare perché troppo petulante, infantile. Ha un atteggiamento abbastanza puerile, ad esempio, nei confronti di un imprevisto…
Soprattutto con un protagonista così, dal fascino felino e dagli occhi blu imperiale, magnetici nel freddo pungente:

Theo Harp non era un eroe, e l’unica spiegazione a ciò che aveva fatto era la follia… con le mani strette a pugno, sollevò il mento, e guardò la casa. Come poteva una persona così bella essere così crudele? I piani solidi della schiena… le spalle muscolose… il modo in cui si stagliava contro il cielo… Era tutto troppo strano. Sembrava non un mortale, quanto piuttosto parte del paesaggio – una creatura primitiva che non aveva bisogno di conforto umano, cibo… amore

Un eroe oscuro e tormentato, un sogno, la fantasia femminile: bello e dannato eppure paladino… sa vedere in Annie, spaventapasseri cui ha dato il primo bacio, il senso della giustizia. Theo è l’unica persona di cui Annie non si fida ma che può aiutarla.
Perché He’d been a hero, and heroes were her weakness…eccetto questo eroe che aveva tentato una volta di ucciderla.

Tu dici di essere una romantica ma il romanticismo è niente!  È una parola insulsa che non si avvicina neanche a quello che provo per te

Il mistero di chi tormenta Annie è in definitiva risolto, le nebbie del passato finalmente si dissolvono scoperchiando una scatola dei ricordi, rivelando una verità amara. Theo è un vero eroe, che sa sacrificare se stesso per proteggere chi ama. Proteggere e difendere.
Una lieve perplessità resta nei confronti della storia d’amore, sacrificata o forse risolta in modo eccessivamente tempestivo, relegata a uno spazio marginale se paragonato alla potente ambientazione e all’intreccio giallo.
Si ha l’impressione di un improvviso cambio di vento, di una scelta creativa radicale da parte dell’autrice che sta prendendo una nuova rotta seguendo i profili frastagliati –sapientemente descritti- di queste isole del Mayland. La navigazione con la Philips è sicura, le pagine scorrono piacevoli cullando l’interesse del lettore e destando la sua curiosità, ma noi, anche se c’è una autrice di esperienza al timone, siamo un po’smarriti. Ci voltiamo indietro verso la terraferma, lasciata in lontananza e sicura, quella degli indimenticabili romanzi, con un misto di nostalgia.
Saffron


PS: capirete il perché di questo micio nero…

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