Sinossi
Non ero pronta per lui, ma questo non gli importò.
Entrò come un tornado nella mia vita,
la stravolse spezzandomi il fiato
e mi rese donna,
a dispetto di tutto e tutti.
* * *
Il giorno del mio diciottesimo compleanno, spiando quel ragazzaccio condannato ai lavori socialmente utili, pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare.
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui.
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.
qualche riflessione
Ero sicurissima fosse appena successo qualcosa. Anche se ero rimasta sola in camera, il mio cuore stava battendo in modo inconsueto. Era normale: avevo appena saputo dei miei weekend liberi e Simon ci aveva quasi provato con me in camera mia, due eventi degni di un bel batticuore. Ma ora so che non era questo che mi turbava.
Quel “qualcosa” era la leggera brezza che si era avvicinata fino a sfiorarmi la pelle, preannunciando l’arrivo della tempesta che mi avrebbe presto travolta. Sarei stata scossa dal vento più impetuoso, colpita dalla grandine, al buio, accecata dai lampi, sbattuta sul fondo e fatta volare fino in cielo. Se lo avessi anche solo immaginato, avrei cominciato a urlare, subito.
Si diventa adulti quando si perde l’innocenza? Si torna a vivere quando ci si emoziona?
È il desiderio a far crescere la consapevolezza di essere incompleti, che manca qualcosa per la piena coscienza di sé. Ciò che siamo è ciò che vogliamo, di cui abbiamo bisogno. Crescere non significa smettere di sognare ma pretendere che i sogni diventino realtà, inseguire le fantasie dai contorni sfumati per renderle emozioni.
Diventare donna è forse affermare la propria identità, cercare la propria completezza, indagando bisogni nuovi e curiosità nuove, esplorando anche la propria sessualità.
L’autrice rifugge il facile pericolo della storiella morbosetta di facile appeal per la situazione pseudo tabù secondo il perbenismo borghese.
Decide di esplorare il mondo interiore dei personaggi, animato di bisogni e di fantasie che di volta in volta illuminano in modo spietato vizi e debolezze. Impietosi e impellenti, tanto nella incosciente giovinezza quando nella maturità disincantata.
La protagonista è una diciottenne che scalpita per mordere la vita e trovare il suo posto nel mondo.
La sessualità è il motore della sua emancipazione, la molla di ogni curiosità. Questa irrequietezza la spinge a riconoscere nuove pulsioni e a conoscere una parte istintiva nuova e pericolosa, indomabile. È un’energia diversa, una forza che la condurrà ad addentrarsi in territori inesplorati, sconosciuti, con un misto di paura e di eccitazione come una giovane ragazzina con il capo coperto da un lembo di stoffa rosso che passo dopo passo percorre una strada ignota ma irresistibile…verso due occhi magnetici e ipnotici, che la attirano in luoghi oscuri, perché inesplorati
Carta vetrata, mi venne in mente, quest’uomo è pura carta vetrata….
quell’alone di virilità e sicurezza che sprigionavano, quello che diceva: “sono un uomo e so il fatto mio”. In Vincent questo era molto evidente ed era uno dei tratti di lui che metteva più soggezione, risaltando al di sopra del suo aspetto ricco di imperfezioni. Non tutti gli uomini ne erano provvisti: mi domandai se anche Simon ne avrebbe sfoggiato uno del genere a quarantatré anni. Io pensavo di sì e pensavo che valesse la pena di tenerselo stretto anche solo per arrivare a quel momento. Capii che lasciarmi ammaliare da quell’alone era ciò che più desideravo; avrei tollerato una minor bellezza, ma volevo quell’alone.
«Devo chiederti un’altra cosa.» In ginocchio sul divano mi morsi le labbra. Non sapevo come porre la domanda.
Ruvido, magnetico e ombroso Vincent. Con lo sguardo ferino, che promette piacere peccaminoso e conseguenze irreparabili, con sincerità spietata.
Scorrono le righe, in un bel ritmo sostenuto e la metafora sessuale di Cappuccetto rosso e il lupo sembra sempre più calzante.
Perfetta, l'”amico di famiglia” coglierà il fiore della giovinezza senza esitazione, senza remora. Come un lupo affamato che annusa la preda, il desiderio irrequieto di un’anima affine, seppur fresca.
Ti sbagli, questa strada non è deserta, se apri le orecchie ti accorgerai che è piena di vita e inoltre tutte le strade portano da qualche parte. Sii presente, ascolta te stessa e ciò che ti circonda, guardati intorno, o la vita ti sfuggirà
Tutto istintivo, primario, impellente e vitale, fisico e carnale.
Vero. Naturale.
Sconveniente ma reale.
«La vita è laggiù e noi siamo relegati quassù» ribadii il concetto.
Lui si voltò, mi fissò con un brillio degli occhi. «La vita sei tu.»
Oh.
Colpita e affondata.
Crescere è conoscere, capire.
Un percorso che non è mai solitario. Un’avventura dei sensi e un percorso dello spirito, un viaggio che a ogni passo cambia la nostra natura. O forse la svela.
Chi sei tu? Mi domandai osservando il suo profilo.
Chi era lui? Chi era quell’uomo che mi aveva gettata sul fondo, spingendo dentro la bestia? Che aveva baciato e venerato la mia pelle, rubato la mia spensieratezza? L’uomo che si era finto amico per imporsi amante… io non l’avevo mai conosciuto, mai come in quel momento, vedendolo nudo, spogliato della sua maschera.
Ma soprattutto chi ero diventata io, che potevo soltanto pensare a un modo per non farlo andar via?
…
Che Dio avesse pietà di me, di lui e dell’enorme pasticcio che avevamo combinato.
Giada è come vento d’estate, pieno di profumi e promesse, caldo e dolce, quasi incosciente, impetuoso. Anche nei momenti più intensi -tratteggiati in modo vivido e coloristico- come quelli del candore perduto, della malizia che fa “arrossire anche davanti ai peluches sugli scaffali”.
Vincent è un lupo, vizioso solitario e disincantato. Colpevole, pieno di rimorsi ma senza rimpianti. Alla ricerca di un po’ di felicità negata
Immagina di essere attratta dal fuoco al punto da non potervi restare distante. Un giorno cedi e lo afferri con la tua mano. Hai finalmente preso il fuoco, avvertito il suo calore, goduto della sua fiamma viva, ma la tua mano è ustionata, non la potrai mai più usare, l’hai distrutta. Eppure la guardi, le sorridi e fingi che non sia mai accaduto, fingi di non averla mai tradita, continui a dirle che sei con lei, che faresti qualsiasi cosa per lei. Intanto lei ancora non se ne rende conto, ma tu sai che è già spacciata, che un giorno la dovrai amputare. E tu sei già monco dentro.» I suoi occhi erano quelli di un uomo che si vedeva già solo. «Mentire a tuo padre, Giada, per me è come mentire alla mia mano»
Quante forme ha l’amore? Perdizione, sacrificio, devozione e dono. Qual è il prezzo dell’amore?
La libertà?
«Puoi vivere per gli altri e rinunciare a ciò che sei, o puoi vivere per te stesso: stare nel mezzo non funziona, rende infelice sia te che chi ami.»
«Vorrei riuscire a farlo anche io.»
«Anni di pratica ininterrotta, chica. Ci arriverai anche tu.
Una lezione dell’artista e amico Niccolo preziosa: la vita è fatta di colori primari, pennellate corpose sfacciate e vivide. Si può rinunciare alla passione?
Addio ai suoi occhi di lupo.
Addio al suo abbraccio tenace.
Addio al vero amore.
Nulla di costruito, passaggi naturali in una prosa estremamente lineare, moderna e asciutta, con situazioni familiari ed eccezionali allo stesso tempo, poiché acquistano una luce particolare mentre riflettono l’intensità dei personaggi che sono estremamente complessi e a tutto tondo. Mostrano un insieme di sfaccettature che conferiscono sfumature sempre nuove a sentimenti anti borghesi e in una certa forma trasgressivi. Trattati in modo originale.
L’ erotismo crudo e famelico scongiura il rischio del cliché e mantiene i personaggi coerenti alla caratterizzazione.
Scelte narrative -le ombre del passato- vincenti e risolutive per la trama.
Saffron
