Alakim. Le catene dell’anima (serie Alakim#3)

Anna Chillon

Self-published

urban fantasy – paranormal dark

La serie

Alakim. Luce dalle tenebre

Alakim. Le regole del gioco

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Con i nuovi arrivi in città, una grande minaccia incombe su Alakim. Privato del potere e stremato da una fame che non è più in grado di soddisfare, diviene facile preda dei suoi nemici.
Questa volta lottare insieme a Nicole e Muriel non gli basterà a salvare se stesso e tutti coloro che lo circondano da un male che dilaga inarrestabile, contagiando Marsiglia intera.
Questa volta ciascuno dovrà porsi dinnanzi allo specchio per scoprire l’origine della propria fragilità e svelare i reconditi sentimenti dell’animo.
Perché la vera forza sta nel guardarsi dentro, faccia a faccia con i propri demoni, accogliendo qualunque realtà venga rivelata, per quanto dura essa sia.

ATTENZIONE: contiene scene esplicite di violenza e sesso.

Qualche riflessione

Terzo appuntamento con la saga urban fantasy dalle sfumature paranormal dark che ci racconta il fascino del Male, trascinandoci oltre i confini labili del giusto e sbagliato, in quel cono d’ombra della coscienza, dove regna la necessità o la fatalità.

Non è una storiella di angeli caduti e arruffati che annoiati si divertono a farsi la guerra ed amoreggiare. È molto di più, una saga avvincente in cui l’ambiguità e la perversione diventano qualcosa di familiare perché molto spesso rivelano la fragilità della condizione umana, di ogni esistenza sospesa tra luce e tenebre, tra virtù e vizio, tra notte e giorno, tra peccato e redenzione. Non sono così distanti queste creature sovrannaturali…

Ogni pagina è un momento narrativo da godere appieno nella lettura ma che potrà lasciarvi qualcosa di più profondo, una riflessione su cui soffermarvi, un’idea da approfondire.

Attraverso le vicende di Alakim, Serafino decaduto, leggendario guerriero artefice della cacciata di Lucifero, costretto tuttavia ad una continua reincarnazione: una condanna terribile perché deve prendere le spoglie di un uomo che conserva la sua essenza angelica e questo lo ha destinato all’esistenza di immortale cioè di Permanente.

Il richiamo del male è potente, il fascino del peccato e il magnetismo dell’oscurità hanno una forza attrattiva incredibile, tanto che Lucifero dal suo trono infernale esercita la sua influenza mortifera e costringe Alakim ad un patto scellerato: il serafino dovrà nutrirsi di pensieri e di azioni malvagie per placare una fame feroce che lo attanaglia perennemente, concedendogli solo attimi brevissimi di tregua, tra un dolore e l’altro da infliggere alle sue vittime. Alakim è vittima e carnefice, che vive nella disperazione della dannazione. Unico conforto sono creature sovrannaturali ibride, generate da un angelo e da un’umana, i Nephilim, perseguitati dalla schiera dei Troni Angelici. Poi un incontro, destinato a cambiare il corso della sua esistenza e a segnare un destino già scritto nei secoli. Nicole la ragazzina, Invocantes,  tramite tra cielo e terra.
Abbiamo lasciato il nostro protagonista stordito dal furore ed ebbro di violenza e piacere, fuori controllo per la sua sregolatezza durante il soggiorno a Parigi, mentre Nicole lo cercava disperatamente con Muriel. Abbiamo conosciuto infatti questo personaggio fondamentale che sarà la chiave delle inquietudini del protagonista e l’interpretazione del suo passato ancestrale in questo nuovo appuntamento, diventando un coprotagonista. Muriel incarna il piacere decadente, la corruzione e la lussuria, è il volto consapevole ma rassegnato del peccato, disincantato e affascinante, a suo modo incredibilmente generoso

Alakim trovò gli occhi di Nicole persi nel tentativo di oltrepassare le sue lenti scure per cercare il suo sguardo. Lentamente si protese afferrandola per il collo e tirandola a sé nonostante le braccia di Muriel continuassero a trattenerla. Le soffiò una lunga voluta di fumo direttamente sulla bocca schiusa. Lei aspirò riempiendosene i polmoni, abbassando le palpebre, finché il Serafino non le serrò le labbra con un bacio drogato ed ella restò al centro di un tiro alla fune tra i due permanenti, sentendo l’esigenza di cedere da entrambe le parti, a costo di spezzarsi.
La mano del Nephilim le avvolse la gola risalendo con l’indice che le due bocche si trovarono a succhiare e condividere. Saggiandolo, Alakim guardò Muriel negli occhi malinconici, insieme percepì il triste e bisognoso abbandonarsi del corpo dell’Invocantes alle loro pressioni e comprese che entrambi, Nicole e Muriel, provavano il suo stesso senso di sconforto. Cosa diavolo stavano facendo?

Ed ora questo trio dagli equilibri instabili e dall’ambiguità nelle relazioni, unito da un senso profondo di appartenenza, è avvelenato da correnti erotiche fortissime con oscillazioni di potere e di desiderio da una parte all’altra. Cercando di far fronte ad una situazione complessa e drammatica: Alakim sta perdendo potere, sta smarrendo se stesso.

A questa situazione di incertezza e di instabilità, si aggiunge lo stato di profonda insicurezza di Nicole legata con un giuramento di fedeltà e devozione a Samshat, condotto al rifugio di Alakim ma ancora incosciente sebbene strappato al Tartaro. Le pressioni del padre Yoliah sono forti, a chi appartiene Nicole?

Qualcosa di strano sta succedendo nelle strade di Marsiglia, forse la causa apparente della crisi di Alakim si trova nelle esistenze mortali del Gruppo Nasty Souls, in quelle notti infernali di sangue e musica dannata. O c’è qualcosa di più lontano, seppellito nei secoli, nascosto nei meandri più reconditi dell’inconscio?

Muriel si chinò accanto a lui, gli passò la mano sotto il ginocchio piegato prendendosi una confidenza da amante, più che da amico. «Ti attaccherò.» Strinse la presa sulla carne coperta dai jeans. «Ora che sei debole, che non c’è nessuno tranne noi e che Sam non può aiutarti, ti spingerò su quel divano e mostrerò al corpo di Rowan cose che non ha mai visto. Ti violerò, sviscererò ogni tuo intimo segreto, supererò la tua fame facendole da maestro. Sarò quel barbaro che ho imparato a celare sotto questo fresco viso e ti saccheggerò prendendo di te tutto ciò che voglio.»
Ascoltando le parole di minaccia pronunciate con accurata limpidezza, Alakim vide la scena, la fabbricò nella sua mente. Era certo di essere l’unico a percepire ciò di cui il Nephilim era capace. Capace anche di un atto simile.
Vi furono istanti di silenzio che serbarono mille foschi pensieri, finché la bocca del Serafino si allargò e da quel sorriso scaturì un riso sofferente, meschino, ma divertito, che gli scosse il petto.
Muriel posò la fronte sul suo ginocchio per un lungo momento, poi rialzò il viso, sereno. «Nessuno mi ha mai respinto quanto te.»
«Forse nessuno ti ha mai desiderato quanto me.»

Alakim dovrà guardare dentro se stesso

Perché dar vita a un uomo la cui via è oscura, e che Dio ha stretto in un cerchio? Io sospiro anche quando prendo il mio cibo, e i miei gemiti si spargono come acqua. Non appena temo un male, esso mi colpisce; e quel che mi spaventa, mi piomba addosso. Non trovo riposo, né tranquillità, né pace, il tormento è continuo! [Giobbe 3:23,26].”
La sua sofferente esistenza era un mistero di cui esclusivamente il suo intimo spirito angelico poteva intuire il significato. Come uomo, sapeva soltanto di trovarsi costretto a combattere con le sue sole forze per non lasciarsi sopraffare dall’oscurità e far coesistere in sé tutto il bene e tutto il male del mondo, quando invece un tempo era unicamente luce. Una luce pura e splendente, scevra da ogni male, quella luce che voleva annientare ogni tenebra.
Vivi in me un solo giorno, avrebbe voluto dire all’amico, e comprenderai la mia ostinazione.

Yoliah costringerà Elizabeth, madre di Nicole, a guardare dentro se stessa, padre e figlio dovranno guardare al loro passato; Muriel obbligherà Alakim e Nicole ad accettare i loro desideri nascosti; Alakim infine chiederà a Nicole di affrontare la paura più grande

Quella di guardare dentro se stessa, nelle zone d’ombra della sua anima, lì dove si annida il piacere più torbido, lì dove trova rifugio Alakim, lì dove il libero arbitrio trova la sua massima espressione

«Gli umani credono che amare significhi non farsi del male. Si sbagliano

Era una ragazzina tenace, dura a mollare, ed era la sua piccola ancora personale, capace di congiungere le sue nature: umana e immortale, angelica e demoniaca. Era il fiammifero che poteva far divampare la sua luce e infiammare il suo sangue. E, sicuro come l’inferno, non l’avrebbe più lasciata fuggire

Proprio nel momento della consapevolezza e dell’accettazione di un equilibrio personalissimo, anche con forme di sessualità che esprimono bisogni primitivi e forti, un coupe de thèàtre che prelude a sviluppi nella trama notevoli

Una lacrima tracimò cadendo sullo zigomo. «Che cosa significa?

Significa che ha scelto una nuova strada, che ha trovato l’esca giusta e vuole colpirmi dove sono pià debole

I debiti si pagano, sempre.

Caratterizzazione splendida, i personaggi non solo interpretano il ruolo di maledetti e “caduti” ma sono intimamente corrotti e dannati. La componente umana di queste creature potenti e immortali li rende  affascinanti, perché dona loro la consapevolezza dei propri limiti.
Il messaggio forte tra il piano dell’avventura e quello dell’erotismo bollente, oltre quello dell’ambientazione di genere impeccabile con impalcatura robusta (riferimenti metatestuali preziosissimi) è quello di libertà.

Al di là della grandiosità di questo mondo evocato, al di là della sensualità spiccata, al di là della trama avvincente con intreccio complesso, c’è l’idea semplice e terribile che la vita è libero arbitrio.

Saffron