Ciao Amici, il libro di cui vi parlo oggi in anteprima è DARKNESS WITHIN, contemporary romance autoconclusivo di Laura Pellegrini, disponibile dal 25 maggio sui  principali store online. Una storia intensa e struggente che  ci racconta del potere salvifico della musica e dell’amore. Venite a conoscere Nat, la tormentata rockstar e la grintosa Andy.

 

 

Titolo: Darkness Within

Autrice:Laura Pellegrini

Data d’uscita: 25 maggio 2017

Self Publishing

Genere:Contemporary romance

 

 

 

SINOSSI

Jonathan Maier è il cantante di una band di successo, i Dead Strippers. Andrea Anderson, una regista della BBC, rappresenta invece il suo incubo peggiore. Egoisti, arroganti e cinici entrambi, saranno costretti a vivere l’uno la vita dell’altra a causa di un programma televisivo che entrambi non hanno la benché minima intenzione di portare a termine, condividendo così una gabbia fatta di imposizioni, sfottò, sesso e arroganza, odiandosi, disprezzandosi, pur volendosi irrimediabilmente.
Ma si può rimanere stoici e fermi malgrado il cuore che si sente battere nel petto?
C’è stato un tempo in cui ho creduto che tutto ciò di cui avevo bisogno fosse solo sesso, alcol, depravazione e musica. C’è stato un tempo, neppure tanto lontano, in cui mi bastava salire su un palco, suonare la mia chitarra e ubriacarmi delle urla del mio pubblico per sentirmi un dio onnipotente e sedare i miei demoni. C’è stato un tempo in cui la perdizione, la decadenza morale, hanno rappresentato l’unico baluardo da raggiungere. 
E quel fondo, il baratro, l’ho toccato con mano, sbattendo in faccia al mondo il mio sorriso più dannato.
Distruggersi per non sentire, scopare per riuscire a vivere.
Quel tempo è esistito, ma quel tempo è anche terminato e la svolta, la luce che mi ha colpito gli occhi, porta solo un nome: Andrea.

 

RECENSIONE

Avevo dimenticato quanta luce c’è nel mondo, fino a quando non me l’hai donata.
Ursula K. Le Guin

Bello e dannato, Jonathan Maier, leader della band Dead Strippers, incarna perfettamente la rock star tormentata e  amante degli eccessi, costantemente in bilico sull’orlo del precipizio della disperazione e dell’auto distruzione. Conduce una vita sregolata in cui sesso e alcol sono una componente fissa.

Io sono un fottuto Dio.

 

Ama stordirsi, affogare i suoi problemi in un bicchiere, dimenticare il suo tormento affondando in corpi sconosciuti che gli regalano un piacere immediato ed effimero, ma i problemi restano sempre lì a tormentarlo, a scuotergli le viscere.

Farmi di musica, farmi di donne, sprofondare tra le loro cosce ingordo e bastardo, ubriaco dei miei stessi istinti.

Io non voglio amore. Io non voglio tenerezze. Sesso, voglio solo sesso, sporco, bieco, arido ed edificante sesso.

È un’anima irrequieta che brancola nel buio alla ricerca della luce della speranza, di una scintilla di vita.

Il buio inghiotte. Il buio mastica e strazia, uccide e smembra, nasconde e nutre.

L’incontro con Andy, la regista del suo reality, è un pugno in pieno viso che lo ridesta dall’accidia, dallo stato di torpore della sua anima e gli fa aprire gli occhi obbligandolo ad affrontare la realtà, a fare i conti col suo passato, a far filtrare nel suo cuore quella fiammella di speranza che aveva paura di accogliere dopo una vita immersa nelle tenebre.

Lei non sente, ascolta, lei non guarda, vede. Chi sei tu che mi comprendi? Chi sei tu che sai vedere?

 

Andy non è come le altre donne che ha conosciuto: è cazzuta, grintosa, simpatica, ha una marcia in più. Gli legge dentro e lo tormenta ma al contempo gli dona  quella pace che finora è riuscito a trovare solo nella musica. È la sua speranza, occhi nuovi verso il futuro, ma è anche l’incognito, il salto nel buio che Nat ha paura di fare.

Possono due occhi portare in sé tutto questo? Possono due iridi racchiudere l’essenza stessa del bello supremo? Ed è la fine, la fine.

Nel testo la contrapposizione tra i protagonisti è netta: tanto è cupo e spezzato Nat quanto vitale e grintosa Andy.

Nat è la tela bianca, Andy  il colore che la riempie; Nat è un uomo incattivito dal suo passato e accecato dalla disperazione, Andy è il suo sguardo sul futuro. Sono il bianco e il nero, il giorno e la notte. Diversità  che si abbracciano e si fondono per completarsi fino a diventare una sola cosa indistinta.

Sbriciolami principessa. Sbriciolami e ricomponimi, perché sono creta tra le tue mani.

“Voglio la tua bocca, Andrea. Voglio profanarla. Possederla. Adesso.”

Darkness Within by Laura Pellegrini

Darkness Within è un romanzo che si discosta dai precedenti dell’autrice per il tema trattato e la tipologia dei personaggi, anche se ci sono degli elementi  di continuità come lo stile, la forza espressiva dei pensieri e dei sentimenti, la raffinatezza con cui sono descritte le scene più sensuali.

Inferno e paradiso sono i tuoi fianchi, principessa. Inferno e paradiso è il tuo corpo e io sono schiavo della tua bellezza, schiavo della meraviglia che sei.
Allungo un braccio in avanti, l’afferro per i capelli, le tiro indietro la testa. Il suo respiro che evapora, due lacrime che le scendono lente sulle gote.
«Urla il mio nome, principessa. Urlalo» le dico cupo. I suoi ansiti che si incastrano ai miei, seguono il ritmo veloce delle mie stoccate, i suoi seni che si muovono, la mia mano serrata tra i suoi fili d’oro. 
Godi mia Danae, godi come non hai mai fatto in tutta la tua vita.
E poi la sento. Si tende come una corda tirata quasi fino al punto di rottura, senza respiro, senza senno, solo piacere, piacere puro e io con lei.

Laura Pellegrini ha uno stile inconfondibile ed elegante, caratterizzato da frasi spezzate, dall’ accostamento inusuale- ma perfettamente riuscito- di immagini, suoni e colori, dall’ uso di parole ricercate che hanno un grande potere evocativo e aggettivi dal forte impatto emozionale sul lettore. I suoi romanzi sono intimisti, perché più che sulla storia vera e propria si concentrano sullo sviluppo psicologico e il percorso emozionale dei personaggi, che svelano la loro natura attraverso il racconto.

In conclusione faccio i complimenti a Laura che è a mio avviso una delle  autrici self più brave dell’attuale panorama letterario italiano e invito voi Care Dame, a  dare una possibilità a questa storia d’amore e di musica, di redenzione e rinascita. Non ve ne pentirete.

“Suona e sarai libero. Suona e sarai te stesso.”

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Alla prossima

Vanilla

 

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