Nobel per la Letteratura 2017

Kazuo Ishiguro

Indiscusso vincitore della manifestazione per

«i suoi romanzi dalla grande forza emotiva in cui ha svelato l’abisso del nostro illusorio senso di connessione con il mondo».

Sara Danius, segretaria permanente dell’Accademia, al momento dell’annuncio si è soffermata su una considerazione stilistica dell’autore:

«è un mix Jane Austen con Kafka e ci aggiungerei un po’ di Proust»

(credits to http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/nobel-letteratura-2017-a-kazuo-ishiguro-l-annuncio-dell-accademia-di-svezia/286408/287026)

Due anime anche in questo autore: Giappone e Gran Bretagna.
Kazuo Ishiguro nasce a Nagasaki nel 1954 ma si trasferisce poi con la famiglia in Inghilterra nel 1960, dove completa la sua formazione ed inizia a lavorare come sceneggiatore televisivo.

Ricordiamo i primi romanzi di ambientazione giapponese Un pallido orizzonte di colline 1982, Un artista del mondo effimero, 1986.

Tra i successivi, di atmosfera inglese, un particolare rilievo ha Quel che resta del giorno: il più celebre, vincitore del Booker Prize nel 1989, che racconta con raffinata eleganza una moderna “tragedia” inglese ambientata negli anni Trenta della aristocrazia inglese. La dedizione struggente del maggiordomo Stevens è stata magistralmente interpreta da Anthony Hopkins nella trasposizione cinematografica del romanzo, ad opera del regista James Ivory. La sobrietà asciutta ma incredibilmente incisiva dello stile narrativo dell’autore rievoca in modo puntuale il mondo della compostezza emotiva dei protagonisti, il senso del dovere e della rinuncia, quale forma di disciplina e auto-determinazione. Dialoghi brillanti, passaggi intimistici e ironici. Un gioiello. Nello scenario malinconico e vibrante della campagna inglese.

Da non perdere anche il distopico Non lasciarmi (2005) e l ‘originalissimo Il gigante sepolto

Quale occasione migliore se non questa di riprendere in mano i suoi romanzi e, perché no, rivedere anche il film?

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Quel che resta del giorno

Edizione 20 gen 2016
di Kazuo Ishiguro (Autore), M. A. Saracino (Traduttore)

La prima settimana di libertà dell’irreprensibile maggiordomo inglese Stevens diventa occasione per ripensare la propria vita spesa al servizio di un gentiluomo moralmente discutibile. Stevens ha attraversato l’esistenza spinto da un unico ideale: quello di rispettare una certa tradizione e di difenderla a dispetto degli altri e del tempo. Ma il viaggio in automobile verso la Cornovaglia lo costringe ben presto a rivedere il suo passato, cosi tra dubbi e ricordi dolorosi egli si accorge dì aver vissuto come un soldato nell’adempimento di un dovere astratto senza mai riuscire ad essere se stesso. Si può cambiare improvvisamente vita e ricominciare daccapo? Da questo romanzo di Ishiguro, acclamato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e vincitore del prestigioso Booker Prize, nel 1993 il regista americano James Ivory ha tratto un famoso film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson.

Sono ormai venti minuti da quando l’uomo se n’è andato, ma io sono rimasto qui, seduto su questa panchina, ad aspettare l’evento che sta giusto per verificarsi – vale a dire l’accensione delle luci del molo. Come ho già detto, la felicità di questi cercatori di piacere che si raccolgono qui sul molo ad aspettare il piccolo evento sembra confermare le parole del mio accompagnatore, e cioè che per molte persone la sera è la parte più dolce della giornata. Forse allora c’è qualcosa di giusto in quel suo consiglio, che dovrei smettere di guardare indietro così a lungo, adottare una prospettiva più positiva e cercare di fare del mio meglio con quel che resta del giorno. Dopotutto, cosa ci si guadagna a guardarsi sempre indietro, cosa ci si guadagna ad incolparsi se le nostre vite non sono andate proprio come avremmo voluto?