La pietà della bestia

Sinossi

Racconto breve

In un paese senza nome della Transilvania del 1800 Zejna è una donna ricca e sola, dopo la perdita dell’intera famiglia. Erede unica di un grande palazzo, vive pagando i servizi ed esponendosi alla maldiceza del popolino. Efferati delitti insanguinano il piccolo centro e presto la gente comprende chi è giunto a seminare dolore. Lo comprende prima Zejna che ospita coloro che muteranno la sua vita buia per trascinarla in un baratro incredibilmente luminoso che acceca e regala una nuova terribile esistenza. Due vampiri. Uno insolito. L’unico a riservarle la pietà che Lui non le ha mai concesso.

 e…Per chi ha amato

LA PIETÀ DELLA BESTIA

un’altra avventura di Zejna, Rudolph e Vuk

LA PIETÀ DI DIO

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SINOSSI

Il ritorno di tre vampiri nel piccolo paese senza nome della profonda Transilvania. Uno di loro insolito nel sentore e nell’aspetto. Sono passati quarant’anni dal giorno in cui la contessa Zejna ha trovato una nuova esistenza nella morte apparente. Qualcuno chiede aiuto, l’efferatezza di una bestia più bestia di loro sta consumando un dramma ai danni di un innocente. Quale salvezza è possibile e specialmente… a chi sarà riservata la pietà di Dio, se Dio vorrà averne?

Viaggiavano insieme la donna, l’uomo e il cane. Viaggiano senza cessa e senza meta. Attraversavano il mondo che gli era indifferente alla ricerca spasmodica di una vita che non gli apparteneva più. Distanti da Dio che li aveva abbandonati per sempre, ribelli più degli angeli caduti, vuoti di respiro e colmi di nefandezza, apparivano bellissimi e abbacinavano facilmente chi occhio sprovveduto posava sui loro volti perfetti. Erano belli e per questo facili da amare, semplici da volere, inevitabili da invitare.

Tono sublime, registro alto, fascino epico. Suggestivo il ritmo della narrazione, ha quasi la cadenza di un poema lontano. Grandi passioni, dialoghi pensosi e scene intense, spazi ampi, personaggi carismatici che giganteggiano tra miserie e velleità umane.

Dopo quarant’anni il ritorno nel maniero solitario di questi protagonisti speciali: il magnifico cane nero Vuk, la fragile affascinante Zejna, salvata proprio dalla bestia -dal cuore e dal calore umano- nella bellezza della mortalità trasfigurata dall’immoralità che le è stata riservata, Rudolph, compagno perfetto, con austera e magnetica compostezza.

Ancora visibili i segni del sangue versato durante il massacro, ancora persistente l’ odore di morte. Un trio magico.

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Zejna sfiorò la regina del gioco in legno e alzò lo sguardo verso il nulla. «Non si può sempre vincere» ripeté quella lontana frase. Il compagno la raggiunse lento, mai la fretta muoveva i suoi «Neppure perdere» le sussurrò all’orecchio regalandole un abbraccio freddo, duro, eppure rassicurante perché lui era come lei e lei era come lui e loro erano come Vuk, un cane, la bestia vera, quella che le aveva riservato pietà senza esitare, che aveva scelto per lei di continuare a farla esistere, l’unico al mondo che aveva dimostrato di possedere un cuore, lo stesso che nessuno di loro aveva più.

Forestieri nella comunità su cui grava una minaccia, Vuk lo sente e non si può restare sordi a un lamento continuo, incessante

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Tre lupi manifestano il dolore, anche se ha familiarità ormai con la natura di uomo Vuk torna alla sua origine perduta, per cogliere i segni più nascosti di questa atmosfera inquieta, senza i filtri della razionalità. L’istinto risponde: rabbia.

Vaneggiamenti profetici in un paesaggio spettrale e tremendamente suggestivo, preannunciano un altro ritorno, più terribile. La Contessa.

Tre vampiri e tre lupi in una perfetta comunione spirituale con Vuk, cercano di comprendere se si tratta di una trappola.

Nella comunità sonnolenta e intorpidita dal timore, solo “la pazza” osa squarciare la coltre di mistero e omertà,  attraversando il cancello della villa che appartiene al dottore del villaggio. E osa pronunciare parole terribili, profezie oscure, come una Cassandra

Dio questa volta saprà sorprendervi con un esercito insospettabile lo avvertì vaticinante. E lo scosse. Finalmente.

Vampiri, la peggior stirpe che calpesta la nuda nera terra. Non sono la giustizia, sono il pericolo. Eppure diventano la giustizia, la pietà. Nell’animo umano spesso si nasconde la brutalità, che non appartiene agli animali.

Onirico, suggestivo.

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