La vendetta del bandito

Formato Kindle
di Michela Piazza (Autore), Pamela Boiocchi (Autore)

SINOSSI:
Bretagna, 1742

“Ora è mia.”
Un biglietto infilzato nel letto con un pugnale, unica traccia di un rapimento.

L’Ankou, il famigerato contrabbandiere, ha catturato l’ingenua Elspet e ha in serbo per lei un’opera di seduzione lenta e inesorabile, un gioco eccitante, pericoloso e irresistibile.

Ma cosa può aver spinto un criminale simile a catturare una fanciulla dolce e sognatrice?

Fergus non riesce a smettere di domandarselo, mentre insegue la sorella conscio di avere a disposizione solo una manciata di ore per salvarla.

Tra antichi segreti e nuovi inganni, castelli in rovina e scogliere battute dal vento, una corsa contro il tempo la cui posta in gioco sono i cuori dei protagonisti.

Due storie d’amore ricche di passione, un’avventura costellata di tradimenti, vendetta e redenzione.

[amazon_link asins=’B0716WJ7XW’ template=’ProductCarousel’ store=’hsb06-21′ marketplace=’IT’ link_id=’afbb1f28-4ec1-11e7-af23-05996c96f9ae’]

RECENSIONE:
Che dire di un libro che considero perfetto? Potrei cominciare col fare i complimenti al duo Piazza-Boiocchi per averci regalato non una, ma ben due storie d’amore appassionanti in un unico volume. Sì, perché in questo libro sono narrate in parallelo le vicende di un fratello e una sorella. Abbiamo quindi l’opportunità di conoscere ben due protagonisti maschili, completamente all’antitesi, ma entrambi dotati di uno charme particolare che rende difficile indicare una preferenza.
Alla base della vicenda antichi rancori familiari; una sete di vendetta che si tramanda di padre in figlio, e che spinge un’intera famiglia ad ordire un articolato complotto per tentare di saziare tale sete.

“Ora è mia.” Una fitta di panico lo trafisse, improvvisa e violenta. E poi sopraggiunse la furia.

Difficile riassumere la storia senza incappare in spoiler, poiché numerosi sono i colpi di scena, e sarebbe un peccato rovinarne l’effetto sorpresa. Mi limiterò a qualche accenno.
Motore della storia è il rapimento di Elspet, sorella di Fergus, sulla nave che li sta conducendo in Inghilterra, ad opera di un misterioso personaggio: l’Ankou. Appena Fergus si accorge della scomparsa della sorella, si mette subito sulle sue tracce. Ad aiutarlo una avvenente ragazza, che scambia il favore con un passaggio di ritorno alla sua terra natia, patria del contrabbandiere Ankou. Si avviano in parallelo le due storie: quella di Elspet, giovane dama dal carattere piuttosto piccato, che, contrariamente alle previsioni darà del filo da torcere al suo carceriere, e quella di Fergus, nobile d’animo, ma abile seduttore.

“Renderebbe tutto più facile, sai” le mormorò in un tono strano “se impiegassimo un certo impegno l’una a compiacere l’altro.” “Che differenza farebbe? Se fossi gentile con voi forse mi lascereste libera? Mi ricondurreste da mio fratello?” Il bandito non rispose ed Elspet sollevò il mento in segno di superiorità: “Come immaginavo. Quindi consentitemi almeno di mostrarvi il disprezzo che provo!”
Se fosse stato un uomo perbene, Fergus non avrebbe agito a quella maniera; ma la sua ragione pareva completamente annientata dal profumo della giovane che teneva tra le braccia. […] Certo, sua madre gli aveva dato un’educazione, ma suo padre lo aveva cresciuto col cuore di un pirata…

Nonostante la brevità, si tratta di un romanzo completo. Ben costruita la trama. Contrariamente ad altri storici, che spesso si profondono in lunghe descrizioni che possono rendere la trama pesante, questo libro ha la proprietà di mantenere un certo brio dall’inizio alla fine, senza risultare superficiale.
Pertinente anche l’uso del linguaggio, usi e costumi. Ottima l’analisi dei personaggi, con caratteri ben definiti e distinti. Molto limpide le loro figure e la contestualizzazione. Diventa un’impresa ardua dover preferire l’una o l’altra storia d’amore, perché entrambe sanno emozionare ed entrare dentro al cuore.

Il fascino dell’Ankou, invece, aveva un che di selvaggio che teneva i sensi in allerta. La sua mascella forte, il naso dritto e fiero, ricordavano i busti degli imperatori romani; […] Era perduta. Aveva scelto di giocare con il demonio in persona e ora ne stava pagando le conseguenze. […] Quanto più terribile sarebbe stato se, oltre a sottrarle la virtù, le avesse rubato anche il cuore?
Jacqueline mormorò il suo nome, con un tale abbandono da fargli ribollire il sangue. […] Fergus non si era mai sentito a quel modo in tutta la sua vita: il bisogno di lei era così forte da togliergli il respiro. Voleva toccarla, assaporarla, inspirare il suo profumo. Ma più la gustava, più aveva l’impressione che il suo desiderio -invece che trovare soddisfazione- si acuisse.

Un cenno particolare va al modo in cui la sessualità è stata trattata lungo tutto il corso del romanzo. Un sottile erotismo permea in ogni scena. Sensuale eppure delicato il tocco che hanno saputo donare le autrici. Hanno saputo “profumare” le vicende di una carica erotica senza mai appesantirle, in sostanza: il sesso c’è, ma non si vede, o, per meglio dire, il palato del lettore viene costantemente allettato, ma alla fine risulta anche soddisfatto.

Sapeva con assoluta certezza che l’avrebbe voluta ancora e ancora, e che scoprire ogni volta nuovi modi di darle piacere sarebbe stata un’esperienza sublime. […] Affondare in lei fu qualcosa di indescrivibile: lo fece sentire vivo, felice. Completo.

Attendo con ansia una nuova opera del fantastico duo Piazza-Boiocchi. L’impegno e lo studio si percepiscono nettamente, e si tramutano in ottimi risultati: complimenti ragazze!

Curcuma