Cari Amici di Harem, In occasione della “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” ho scelto di parlarvi di “Marcovaldo” di Italo Calvino.

Titolo:Marcovaldo

Autore:Italo Calvino

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RECENSIONE

Questo testo ha un posticino speciale nel mio cuore perché mi fa riaffiorare parecchi ricordi legati alla mia infanzia. Sono sempre stata l’unica in famiglia a manifestare la passione per la lettura fin dalla più tenera età e mio zio mi consigliò proprio questo libro (l’unico che abbia letto, oltretutto). Ricordo ancora le serate invernali passate davanti al camino leggendo queste pagine mentre sgranocchiavamo castagne.

Il libro è composto da 20 novelle e ognuna è dedicata a una stagione. Marcovaldo è un animo semplice, quasi buffo e caricaturale. La sua personalità è ben sintetizzata già nel primo racconto:

“Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città: cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose, manifesti, per studiati che fossero a colpire l’attenzione, mai fermavano il suo sguardo che pareva scorrere sulle sabbie del deserto. Invece, una foglia che ingiallisse su un ramo, una piuma che si impigliasse ad una tegola, non gli sfuggivano mai”

La struttura narrativa ha il sapore della favola, di un fumetto a vignetta e la trama è semplicistica. L’aspetto favolistico di questo libro lo si può notare anche nella brevità delle storie raccontate e dai nomi che l’autore dà ai vari personaggi. Sono nomi altisonanti, dal sapore appunto fiabesco e che rimandano un po’ al poema cavalleresco. Solo i bambini conservano nomi usuali forse proprio per evidenziare la loro purezza, la loro innocenza, il loro essere così come appaiono senza filtri e maschere. I bimbi guardano il mondo con meraviglia e da loro possiamo imparare a vivere guardando il mondo attraverso i loro occhi, sono una fonte inesauribile di ispirazione. In fondo Marcovaldo può essere considerato un bambino, anche se un po’ cresciuto. Il libro lancia un messaggio positivo. Marcovaldo è ostinato, non si rassegna e non si arrende mai, vuole scoprire il mondo più adatto a lui, fatto a sua misura. Va sottolineata anche l’importanza che l’autore dà alla natura. Aspetto che si evince non solo dal fatto che i racconti sono collegati alle stagioni, ma anche dallo stesso protagonista. Marcovaldo vive in città, ma è alla continua ricerca degli elementi naturali come i funghi, il vento, il bosco. Si mette in risalto la parte incontaminata in contrapposizione al cemento e all’asfalto di una città immaginaria che subisce via via il processo di industrializzazione. È un libro adatto ad ogni fascia di età. Per i più piccini perché sono racconti brevi, buffi e che fanno sorridere. Ai loro occhi, Marcovaldo verrà visto come un povero diavolo a cui gliene succedono di tutti i colori. A noi grandi, invece, questo testo fa riflettere perché vi sono contenuti temi di estrema attualità. Francesca.

 

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