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Sinossi

Nessun inverno sarebbe stato più lo stesso dopo aver conosciuto lei.

Sean Clark è il sogno di ogni donna: bello come un dio, geniale dirigente di una delle più importanti aziende di ingegneria biomedica americana, potente e spietato quanto basta. Quando Ivy si presenta nel suo ufficio per un colloquio, tra loro è subito chimica pura. E se da un lato Ivy vede in lui solo i difetti – Sean è rude, prepotente e scontroso –, dall’altro non riesce a reprimere l’attrazione che avverte. Anche Sean prova a resistere a quella ragazza, a dimenticarla, a sostituirla, ma Ivy, inconsapevole della propria bellezza, orgogliosa, ferita da dolori segreti, è seduzione per i suoi occhi, troppo diversa da tutto ciò che ha avuto fino a quel momento. E quando entrambi abbassano le difese e si lasciano andare, scoprono di essere molto più vicini di quanto immaginassero. Perché la sofferenza che avvolge i loro cuori non riesce a spegnere la passione che brucia i loro corpi.
Un romanzo intenso e sensuale, una storia d’amore ardente come il fuoco e indissolubile come il ghiaccio del Polo.

STATE DIVORANDO IL NUOVO ROMANZO DI CHARLOTTE LAYS ‘Ghiaccio bollente’ (TROVATE LA RECENSIONE QUI https://haremsbook.com/?p=9603)?

L’autrice ha un regalo speciale per Harem:

due prologhi,due punti di vista dei protagonisti,inediti, che ci fanno amare ancora di più Sean ed Ivy

PROLOGO SEAN
11 Settembre 2001
Non riuscivo a respirare. Gli occhi erano fissi, sbarrati a vedere il susseguirsi di quella tragedia. Corpi che si catapultavano dalle finestre; fogli che volavano come coriandoli gettati al vento; fumo e fiamme nella perfetta rappresentazione dell’inferno sulla terra. Mi immaginai il diavolo a godersi lo spettacolo dall’Empire con una birra e un pacco di popcorn.
«Amore mio, ci sentiamo dopo. Vado ad ascoltare tuo padre che fa il saputo in un’aula di saputi!» mi aveva salutato mia madre solo un’ora prima per telefono, la risata di mio padre in sottofondo.
Avevano il sorriso, come sempre.
Amavano la vita, da sempre.
Avrei vissuto dei nostri ricordi, per sempre.
Il mio cellulare squillava ininterrottamente, era giunta l’ora di rispondere.
«Devi tornare a casa, Sean. Subito» mi ordinò il mio interlocutore.
Strinsi forte gli occhi. Erano secchi per quanto li avevo tenuti aperti, nella speranza di non perdere l’attimo in cui i miei genitori sarebbero usciti attraverso il fumo dai varchi della torre Nord.
Le fiamme cominciarono a bruciare appena la consapevolezza e la tenebra mi ammantarono pietrificandomi il cuore, ma solo dopo averlo stretto in una morsa di filo spinato che lo avrebbe fatto sanguinare fino al mio ultimo respiro.

 

IVY
11 Maggio 2015
Non era reale. Non poteva esserlo. Era un incubo, vivido, ma era solo un incubo.
«Miss Cooper, ci scusi… ma deve confermarci l’identità» mi riscosse una voce gentile e compassionevole. Nell’obitorio dell’ospedale di Philadelphia le tre barelle erano allineate, parallele come rotaie; la temperatura era polare. La mia gola era secca, riarsa, serrata da un groppo grosso come un gomitolo di lana. Mi limitai ad annuire e voltare la testa. Dovevo cancellare dalla mia mente le lenzuola macchiate di sangue; dovevo sforzarmi di ricordare mio padre, mia madre e mio fratello con il sorriso sulle labbra e non sfigurati dalle lamiere in cui erano rimasti imprigionati mentre mi raggiungevano in auto.
Un addetto mi consegnò i loro effetti personali. Nella borsa di mia madre trovai un biglietto: Sei l’orgoglio della nostra vita. Che questo sia solo l’inizio.
Il dolore avvolse la mia anima come una coltre di nebbia; il gelo la ricoprì con la stessa delicatezza di una valanga di neve che spazzava via un’abetaia e soffocava il manto erboso fino a valle; il senso di abbandono accorse subitaneo togliendomi il fiato.
Ecco il mio vero inizio. Ecco la fine della vita che avevo sempre amato.
Il sangue nelle mie vene mutò e si trasformò in bile velenosa.