dreamology

TITOLO : DREAMOLOGY

TITOLO ORIGINALE: DREAMOLOGY

AUTORE: LUCY KEATING

CASA EDITRICE: NEWTON COMPTON

GENERE: NARRATIVA CONTEMPORANEA (ROSA YA)

DATA DI PUBBLICAZIONE: 20 OTTOBRE 2016

Per quanto Alice può riuscire a ricordare, Max è sempre stato parte integrante dei suoi sogni. Insieme hanno girato il mondo, vissuto esperienze straordinarie e si sono innamorati alla follia. Max è il ragazzo perfetto… Peccato che non sia reale. Perché Max non esiste. O almeno, così ha sempre pensato Alice. Fin quando entra nella sua nuova classe, il primo giorno di scuola, e… non riesce a credere ai suoi occhi: il suo Max è lì, davanti a lei, in carne e ossa. Ben presto però dovrà fare i conti col fatto che il Max reale è molto diverso dal Max dei sogni. Il Max reale è testardo e problematico, ha una vita complicata e intensa, di cui Alice non fa parte, nonché una ragazza, Celeste. Anche il loro incontro e il loro rapporto non sono così perfetti come lei aveva sperato. Quando si è vissuto un amore da sogno, ci si potrà mai accontentare della realtà?

E se il ragazzo dei tuoi sogni esistesse davvero?

RECENSIONE

Amici, oggi vi parlo di Dreamology il nuovo young adult targato Newton di Lucy Keating, un libro che grazie al passaparola è divenuto un successo in tutto il mondo.

Richiamata dalla trama e dalla cover l’ho letto per voi. Ho immaginato che avrei incontrato un libro emozionante ed intrigante e, curiosa come sono, ho iniziato a leggere. Il libro parte un po’ lentamente ma ho aspettato pazientemente il “decollo” vero e proprio della trama. Ebbene sono rimasta particolarmente colpita da questo romanzo, perché nonostante la partenza piuttosto lenta, verso la metà del romanzo inizia a prendere davvero piede la storia risultando ai miei occhi originale, particolare ed unica. Ma vi spiego meglio, seguitemi.

Ma dentro il cartone non c’è la pizza, ma solo un gigantesco biscotto Oreo tagliato in otto parti, come una torta. Allunghiamo le mani e ciascuno di noi solleva una pesante fettona. Non appena la porto alla bocca, colgo un guizzo di malizia negli occhi verdemare di Max, che con un rapido gesto mi spiaccica il suo biscotto sulla guancia. Splash! Per tutta risposta, gli lancio addosso il mio. Correndo da una galleria all’altra, iniziamo a scagliare manciate di torta Oreo l’uno contro l’altra, nascondendoci dietro le statue romane e schivando i visitatori mortificati. Noto che un addetto alla sicurezza del museo sta marciando a grandi passi nella nostra direzione. Quando riesco a vederlo più da vicino, mi accorgo che è anche il mio professore di scienze delle medie. Ho sempre odiato quel tizio. Ci mettiamo a correre più in fretta.

Alice è la nostra protagonista, nonché voce narrante. È una comune sedicenne, sognatrice e amante del rischio, un po’ strana,  “stramba”. Alice ha una fervida fantasia e la si evince dai sogni che fa. Infatti nei suoi sogni ha un amico immaginario che col crescere degli anni diventerà più che un amico. Max è il nome del ragazzo che Alice sogna ogni notte. Per la ragazza Max rappresenta il suo tutto, è l’uomo ideale, le sta accanto, le infonde coraggio, le vuol bene, la segue nei loro numerosi viaggi e l’accompagna durante la crescita restandole sempre accanto. Alice insieme a lui viaggia tantissimo in luoghi reali, grazie alla fantasia. Ovviamente Max non esiste, è il frutto dei suoi viaggi onirici, e seppur vivendo una vita apparentemente normale è molto legata ai suoi sogni e li vive davvero come reali.

Qualcosa però accade quando si trasferisce da New York a Boston insieme al padre.

 È esattamente così che mi sento in questo momento: totalmente e completamente paralizzata, fatta eccezione per il cuore, che martella contro la mia cassa toracica. Perché in piedi accanto alla porta, con lo sguardo rivolto esattamente verso di me, c’è Max. Il mio Max. Il mio Max dei miei sogni. Il mio Max che non esiste. “Alla fine sei impazzita”, penso. “Non ci sei più con la testa e te lo sei immaginato”. Ma proprio in quel momento qualcuno entra di corsa dalla porta colpendo Max alla spalla e spedendo i suoi libri sul pavimento. Mi chino per aiutarlo a raccoglierli, ma lui li afferra rapidamente, evitando il mio sguardo, poi, si alza per cercare un posto a sedere. “Okay, allora non si tratta di un miraggio”, penso. Ma forse di un doppio, un Doppelgänger. Perché è impossibile che si chiami veramente… «Max!», esclama il professor Levy, in tono divertito. «Spero di vedere più coordinazione sul campo da calcio questa stagione. Bentornato, amico».

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I sogni possono diventare realtà? A quanto pare per Alice si: Max, l’uomo dei suoi sogni, è proprio lì dinanzi a lei e porta persino lo stesso nome!  Ma una sostanziale diversità con colui che sogna ogni notte c’è: oltre ad essere fidanzato il problema è soprattutto caratteriale. Max non è gentile, anzi piuttosto l’opposto, non è vivace, non è simpatico e affettuoso, insomma tutto l’opposto del “suo Max”.

Deglutisco. «T-ti ricordi di me?», chiedo infine. E mentre cerco sul suo viso qualche segnale che indichi che mi ha riconosciuta – qualcosa di simile a quello che io ho pensato di vedere quando l’ho visto varcare la soglia della classe – ho la sensazione che il cuore mi sia precipitato nello stomaco e che i bordi di quest’ultimo si stiano piegando su se stessi per risucchiarlo come il caramello attorno a una mela caramellata. E proprio in quel momento, una cascata di splendenti capelli neri si appoggia allo schienale della panchina alla quale è seduto Max e un paio di braccia abbronzate e toniche gli circondano il collo. Le braccia appartengono a una ragazza, e la ragazza lo sta baciando. «Ciao», chiede la ragazza-che-a-quanto-pare-bacia-Max-al-posto-mio. «Chi sei?». Chi sei TU? Voglio urlare.

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L’impatto con la realtà, o meglio con il Max reale non è dei migliori. La ragazza tenta l’approccio più che altro per verificare se il giovane la conosce (o meglio la riconosce), ma niente e col passare dei giorni aumenta l’angoscia e l’incredulità fino a quando il ragazzo nel bel mezzo di un discorso rivela un particolare che solo Alice riconosce perché sognato.

Ma io non riesco a immaginare una risposta, perché la mia mente è lontana, molto lontana, ferma su un carretto nel cuore di Bangkok. Si è ricordato della mia allergia alle nocciole. Perché lui ricorda tutto. Perché lui c’è stato. Perché dopotutto lui è il Max dei miei sogni.

Max in effetti, contrariamente a quanto detto (o non detto) alla ragazza, conosce bene Alice perché la sogna da quando era un ragazzino, insomma è proprio lui il Max sognato da Alice! Un alone di mistero si insinua nella storia e tra ricerche e ricostruzioni dei fatti i giovani scoprono che sono stati entrambi in un centro per lo studio del sogno, il CSS, anche se non si spiega né il come né il perché le loro menti si sono unite.

«Facevi incubi in cui sognavi di perderti. Ti svegliavi in preda all’isteria e io dovevo abbracciarti per farti riaddormentare. Finché non ho trovato il CSS». «CSS?», domando. Perché mi suona così familiare? Il caffè non ha ancora fatto effetto, ma ce l’ho sulla punta della lingua. «Il Centro per la Scoperta del Sogno», dice mio papà. «Non ricordi? Il dottor Petermann?». Lo fisso per un lungo istante, poi mi si accende una lampadina. «Aspetta, guarda queste». Corro verso l’ingresso principale e, quando ritorno, rovescio le cartoline sul tavolo della cucina. Mio papà ne raccoglie una e fa una smorfia. «Non posso credere che tua nonna le abbia conservate». «Papà, mi puoi dire di cosa stai parlando?», domando. «Non ho alcun ricordo di questo posto. Mi sembrerà di aver subito una lobotomia se non me lo spieghi». Papà versa un’altra tazza di caffè a entrambi. «Come dicevo, dopo che tua madre se n’è andata, hai cominciato ad avere degli incubi. Avevi solo sei anni. Penso che ti sentissi vulnerabile. Stavo così male per il fatto che riuscivi a malapena a dormire. Anch’io dormivo a malapena. Così un mio collega del MIT mi consigliò uno studio sul sonno che parlava di mappatura del cervello». Fa una pausa. «Questo ti fa suonare qualche campanellino, Alice?» «Uhm, mi fa solo venire in mente un film fantascientifico di basso livello», dico folgorata. «Vai avanti». «Non fantascienza, solo scienza»

Ma nonostante questi tasselli mancanti Max rivela ad Alice che il comportamento “diverso “che egli ha avuto con la ragazza è sinonimo di cambiamento. Egli rifiuta di vivere la sua vita in un sogno, vuole vivere davvero quella che è la realtà!

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La storia, ovviamente, non finisce qui anzi è proprio da qui che si anima diventando più avvincente e poi il finale sarà incalzante anche se sofferto. Molte rivelazioni scoprirete leggendo e io non posso e non voglio rivelarvele, posso solo consigliarvi di leggerlo, poiché la trama è davvero carina.

Nella storia sono presenti molti protagonisti secondari dal padre di Alice, all’amica della protagonista Sophie, da Oliver nuovo amico di Alice a Celeste la ragazza di Max, insomma tutti arricchiscono la storia.

La trama è raccontata in prima persona dalla protagonista Alice che alterna, nel racconto, la vita reale e i sogni attraverso i numerosi flash back. Attenzione sarà un po’ difficile distinguere la fantasia dalla realtà…È originale e singolare, diverso dalle solite storie d’amore tra i due protagonisti, anticonvenzionale. Nonostante questo però a volte il racconto perde un po’ in chiarezza, nel senso che in alcuni punti ho fatto fatica a seguire la vicenda. Vi lascio alla lettura di questo libro che, comunque consiglio e vi do appuntamento alla prossima recensione, un bacio dalla vostra Coriandolina!

3 rubini e mezzo