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SINOSSI
L’amore è per i coraggiosi Alessia ha ventiquattro anni e, grazie all’aiuto dello zio, viene assunta in un piccolo ristorante nel centro di Napoli. Per lei si tratta del primo lavoro, con tutte le ansie e le difficoltà del caso. Ma ciò che la ragazza non sa è che nel ristorante, a rendere ancora più complicata la situazione, troverà Alessandro, il ragazzo che quattro anni prima le ha spezzato il cuore, lasciandole una cicatrice che ancora non si è rimarginata. A cosa porterà questa vicinanza forzata? “Dirsi addio fino a domani” è la storia di un amore impossibile ma travolgente, il racconto di due cuori che continuano a cercarsi instancabilmente e che lottano per tornare – finalmente – a battere all’unisono. Mood: EMOZIONANTE – YouFeel RELOADED dà nuova vita ai migliori romanzi del self publishing italiano. Un universo di storie digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d’animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.
RECENSIONE
Buongiorno amici oggi vi parlo di un altro YOU FEEL della Rizzoli: DIRSI ADDIO FINO A DOMANI di Giuseppina Vitale.
Eccomi lì. Distesa sul letto nel quale c’eravamo amati tanto, tutta la notte a ripensarlo. Sentivo ancora il suo profumo addosso, il suo respiro solleticarmi il viso, le sue mani accarezzarmi l’anima. Erano passati giorni da quell’ultima notte in cui l’avevo visto, la notte in cui mi ero donata a lui senza riserve, lasciandomi amare totalmente. «Sei bellissima» mi aveva sussurrato, muovendosi in me. «Mi sei mancato tanto» gli confessai aggrappandomi a lui. Inebriata della sua essenza. Avevo impresso sulle mie dita ogni centimetro del suo corpo muscoloso. Quasi consapevole, in fondo, che tutto ciò che mi sarebbe rimasto di noi sarebbe stato quel momento e nient’altro. Fu mentre lo osservavo rivestirsi in fretta, dandomi le spalle, che capii: avevo fatto l’ennesimo, solito, dannatissimo sbaglio. «Dove vai?» mormorai afferrandolo per la camicia. «Domani parto, non cercarmi più» aveva pronunciato senza guardarmi. «Come?» chiesi smarrita avvolgendomi nel lenzuolo. «Sono stato selezionato per una borsa di studio all’estero» si giustificò sbrigativo. «Cosa? E che ne sarà di noi?» «Non ci sarà nessun noi, non c’è mai stato nessun noi… Addio, Alessia» mi comunicò dirigendosi alla porta.
Alessandro e Alessia sono i nostri protagonisti, si conoscono da giovanissimi, intrecciano uno splendido rapporto d’amore e vivono la loro storia fino a quando un equivoco si interpone tra loro.
Stavo aprendo il cancello di casa quando le sue parole mi trafissero il cuore. «Hai ragione… A dir la verità è colpa tua se sono diventato ciò che sono! Non ti ho mai perdonato. Il tuo tradimento con Mattia, quel coglione del tuo migliore amico, mi ha ucciso Alessia… e fa male, fa male tuttora!» Accese la macchina e andò via. Non potevo crederci. La fine della nostra storia e i suoi comportamenti erano solo conseguenza di un enorme malinteso.
Questo fraintendimento crea una profonda frattura nella coppia ed è la causa della loro separazione. Ferite, entrambe le parti provano a vivere la loro vita lontano l’uno dall’altro seppur mantenendo il ricordo e una sorta di rancore verso l’ex partner. Questo periodo di lontananza però avrà una fine: i due giovani, infatti, si rincontreranno dopo qualche anno.
“Dirsi addio fino a domani “inizia proprio da qui.
A quattro anni dalla separazione da Alessandro, finalmente la vita di Alessia pare prendere la giusta piega; il nuovo lavoro, le nuove amicizie sono d’aiuto fino a quando però Alessandro riappare nella sua vita.
Alessandro è il nipote del ristorante dove la ragazza lavora e si destreggia tra il corso da pasticcere e il lavoro saltuario al ristorante dello zio.
Stavo preparando la sala mentre Giuseppe preriscaldava il forno a legna per le pizze, quando una sua particolare domanda destò la mia attenzione. «Gino, ma Alessandro?» chiese Giuseppe brandendo un ceppo di legna. Alessandro? Chi era Alessandro? «Sarà qui a momenti, lo sai che fa sempre tardi» sorrise il vecchio sotto i folti baffi. «Dovresti essere più severo con quel benedetto ragazzo!» Un altro dipendente? Come mai il signor Gino non l’aveva menzionato finora? Sorpresa da quella rivelazione, non mi accorsi della presenza alle mie spalle. «Scusa zio, ho bucato una ruota e ho fatto tardi.» Quella voce… no, non era possibile
Il rancore sarà la causa della loro iniziale diffidenza. Man mano però, grazie al lavoro, i due si ritrovano a dover, per forza di cose, parlarsi.
Ripresi a lavorare, inutile dire che non ero per nulla a mio agio. Non l’avrei ammesso neanche sotto tortura, ma la sua presenza non mi lasciava indifferente. Erano anni che mi comportavo da stronzo per proteggermi dai sentimenti e la colpa era solo sua. Tra il dolore della morte dei miei e la delusione per il suo tradimento, ero finito perfino in terapia. Con il tempo, grazie ai preziosi consigli del mio medico e agli insegnamenti del mio vecchio zio, avevo capito: con le donne era meglio andarci con i piedi di piombo.
Ma qual è il fulcro di questo malinteso? Torniamo un po’ indietro col tempo.
Alessia fu lasciata senza nessuna spiegazione e per giunta dopo una notte di passione mentre Alessandro, convinto che la ragazza l’amasse, seppe da terzi che lei lo tradì col suo migliore amico, informazione del tutto sbagliata ma purtroppo causa della rottura del rapporto.
Stavo aprendo il cancello di casa quando le sue parole mi trafissero il cuore. «Hai ragione… A dir la verità è colpa tua se sono diventato ciò che sono! Non ti ho mai perdonato. Il tuo tradimento con Mattia, quel coglione del tuo migliore amico, mi ha ucciso Alessia… e fa male, fa male tuttora!» Accese la macchina e andò via. Non potevo crederci. La fine della nostra storia e i suoi comportamenti erano solo conseguenza di un enorme malinteso.
Torniamo a noi. Costretti, per forza di cose, a parlarsi, il chiarimento tanto atteso avviene.
Finalmente i due giovani ritrovano la voglia di stare insieme grazie alla passione e all’amore che non li ha mai abbandonati.
La volevo. Così tanto da star male. Gli ancorai le braccia ai fianchi e la baciai. Un contatto infuocato quasi urgente. Succhiai con cura il labbro inferiore e lei schiuse la bocca, permettendomi di entrare e d’inebriarmi del suo sapore. «Oddio, quanto mi sei mancata» mormorai sulla sua bocca. «Viviamo a meno di due chilometri di distanza. Cosa ti costava cercarmi?» bisbigliò giocando con l’elastico dei miei boxer. «Credevo mi avessi tradito. Sono impazzito! Sei l’unica che io abbia mai amato, pensarti tra le braccia di quel coglione mi ha distrutto» confessai sfiorandola con desiderio. «Basta parlare… mi sei mancato anche tu» pronunciò mordendomi l’orecchio. Non me lo feci ripetere due volte, la trascinai sul letto e cominciai ad amarla come un tempo. Iniziai a dedicarmi al suo corpo con attenzione. Lambendo, succhiando e baciando, ogni angolo di pelle scoperta. Leccai il suo collo, disegnai il profilo del suo seno con le labbra. I capezzoli erano turgidi per l’eccitazione, le cosce sfregavano per l’impazienza. «Ti amo Ale, resta con me!» sussurrai, penetrandola. «Questo è tutto ciò che voglio» mi confidò catturando la mia bocca in un lungo intenso bacio. Era la notte dell’8 dicembre 2013 quando finalmente mi sentii di nuovo felice.
Vi starate dicendo “ok fine della storia”, “tutto bene quel che finisce bene” e invece no, non sarà così semplice.
Il padre di Alessia, gravemente ammalato, ha bisogno di urgenti cure fuori città e richiede la vicinanza della famiglia. Per Alessia è un colpo duro da digerire soprattutto ora che ha ritrovato l’amore della sua vita.
Insomma questo destino capriccioso non vuol lasciar perdere i due giovani! Cosa fare? Seguire il padre, o rimanere con Alessandro?
Nonostante il padre di Alessia abbia abbandonato la giovane quand’ era molto piccola, la ragazza non se la sente di chiudergli la porta in faccia soprattutto ora che le sue condizioni di salute sono gravi.
La scelta è fatta! Alessia sceglie la famiglia.
E Alessandro? Con lui sarà davvero tutto finito? Ci sarà il lieto fine per i due ragazzi? Non vi resta che leggere questo libro.
Dirsi addio fino a domani non è una storia da grandi scoop, dai forti colpi di scena o personaggi particolari, è una semplice storia d’amore, una di quelle che ormai non si leggono quasi più. Dolce, delicata, tenera e per certi versi anche difficile, ma pur sempre una storia d’amore con tutti gli elementi tipici di questo genere. Ogni tanto fa bene leggere ancora di queste storie così semplici e dolci, è uno dei motivi per cui questo romanzo mi è piaciuto, oltre al fatto che è scritto alternando i pov dei due protagonisti e ciò rende più immediata l’immedesimazione. Il romanzo è scritto in modo chiaro e scorrevole, i dialoghi sono buoni e la scrittura lineare. Un buon lavoro, brava Giusy!
Coriander