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Amore per tre (Cupido Vol. 1)
di Fabiola D’Amico

Newton Compton

1 giugno 2017
SINOSSI:
Dall’autrice del bestseller Un giorno da favola
Un incontro voluto dal caso, un amore nato per gioco…
Tutto merito del destino?
Klain e Simone vivono a New York. Non si conoscono, ma s’incrociano spesso a Central Park durante le loro corsette mattutine. Si piacciono, tuttavia nessuno dei due fa nulla per sbloccare la situazione, finché, quando lui salta una corsa al parco, si perdono di vista. Klain ha una figlia di sei anni, Danielle. Un giorno, confida alla piccola che gli piace una ragazza di cui però non sa nulla. La bambina chiede allora a Babbo Natale di far incontrare la donna misteriosa al padre, così che possa diventare la sua fidanzata. Klain, che ama la figlia più di qualunque altra cosa al mondo, decide di cercare di esaudire il suo desiderio. Come per magia, riesce a rintracciare Simone e viene a sapere che sta per lasciare per sempre New York. A quel punto, si fa avanti e le chiede di fingersi la sua fidanzata per il periodo di Natale. E se invece fosse per sempre?

RECENSIONE:
Sono combattuta. Lo dico davvero. Di prima battuta verrebbe facile mettere 4 stelline a questo libro, e in effetti, sotto certi aspetti le merita tutte, e forse anche di più. Ma ci sono dei punti che non mi hanno convinta del tutto e che pertanto mi spingono ad abbassare lievemente il voto. La storia parte molto bene, carina, leggera, con delle note di colore divertenti, è in alcune parti che ha delle rapide virate. Cambi di registro che risultano stonati, come se l’autrice non avesse ancora deciso come inquadrare il timbro del romanzo. In sostanza avrei preferito che tutta la storia avesse mantenuto la sobrietà iniziale, tipica del rosa, e che si fosse evitata la vena surreale. Carino l’incipit iniziale: due sconosciuti che tutte le mattine percorrono lo stesso tragitto senza mai parlarsi. Dolce, curato e profondo il rapporto padre-figlia intrattenuto da Klain e Danielle, quest’ultima motore della combinazione di tutti gli eventi. È proprio grazie alla piccola, infatti, ad un desiderio che esprime a Babbo Natale, che il padre decide di esporsi, e di partire alla conquista della misteriosa Simone. La ragazza, però, ha alle spalle un passato turbolento, essendo stata oggetto dei riflettori della cronaca, a causa di un processo a suo carico, preferisce pertanto tenere un basso profilo e di conseguenza evitare legami che potrebbero nuocere a coloro che la circondano.

Una sensazione sconosciuta la sopraffece. Lo voleva subito. Piacere e pena si mescolarono.

Klain ha una proposta, e solo pochi giorni per convincere Simone ad accettare i sentimenti che entrambi nutrono.

«Tre giorni Simone, solo tre giorni per far felice una piccola fatina. Sarà inconsolabile. Ecco, sono disposto a farti un assegno in bianco»

Dopo una prima diffidenza iniziale, Simone decide di trascorrere alcuni giorni, tra cui Natale, a casa dei genitori di Klain, in compagnia di quest’ultimo e della piccola Danielle. Complici la sorella di Klain e l’amica di Simone, la coppia riesce (sotto costrizione) a rimanere da sola, e a dare finalmente libero sfogo all’attrazione che accomuna i protagonisti.

«Sono già innamorato di te, ma conto di amarti per il resto dei miei giorni».


Quando tutto sembra filare liscio, il passato di Simone riaffiora, trascinando con sé pregiudizi e dubbi. Ma questo non è l’unico impedimento che si profila all’orizzonte della coppia: non è solo il passato della ragazza ad essere contaminato, anche quello di Klain contiene dei pericolosi segreti.

Perché aveva dato per scontato che ci sarebbe sempre stato un domani per vedersi?


Riuscirà l’amore a scavalcare tutti questi ostacoli? Non vi resta che leggere il libro per avere la risposta.
Come già accennato, per mio personale gusto, avrei preferito che, date le premesse iniziali, il romanzo avesse mantenuto un profilo meno favolistico. Dopo i primi capitoli, il personaggio di Klain diviene piuttosto superficiale, più interessato a se stesso, che ai bisogni della figlia. Si perde quindi la drammaticità della situazione, che, se ben sfruttata, avrebbe reso la storia più profonda ed empatica. Alcuni punti sono risultati poco approfonditi, soprattutto le scene finali, che avrebbero avuto bisogno di meno frettolosità nell’essere descritte. In sostanza avrei dedicato meno capitoli ai tormenti interiori della coppia, e dato più spazio a figure di contorno, ambientazioni e situazioni. È questione di maturità stilistica. L’autrice ha talento, ho trovato parecchi spunti che me lo confermano, sono perciò convinta che approfondendo le piccole note che ho sottolineato, i prossimi lavori potranno divenire esemplari.

Curcuma