“Non avere paura, conejita” mormorò. “…Nessuno ti toccherà”… “Tu sei mia.” Da quel momento in poi, sono appartenuta ad Adrian.

Care Dame, oggi vi parlo di Bellezza Rapita secondo volume della serie Captive di Julia Sykes, un mafia romance dalle tinte soft dark.

Valentina mi detesta quanto io disprezzo lei. Ma questo non m’impedisce di rapirla, prenderla per me stesso.

Nel corso degli anni che ci hanno separato, l’odio ha covato nel mio cuore. La ragazza che amavo un tempo è una donna ora, e crede di appartenere a qualcun altro.

Essendo il più famigerato e sadico signore della droga sulla costa occidentale, godo di potere e controllo. La sua disobbedienza mi tenta e mi tormenta, e non mi stancherò mai di escogitare subdole punizioni per tenerla in riga. Non può sfuggire al mio tocco crudele e alla mia dura disciplina.

Nessuno me la porterà via. Ammazzerò chiunque ci provi.

Valentina è sempre stata destinata ad essere mia. Niente m’impedirà di possederla, corpo e anima.


È necessario premettere che in questo volume troviamo inclusa la novella Innocenza Rubata che ne costituisce il prequel, dove vengono narrati fatti avvenuti dieci anni prima, quando i nostri protagonisti Valentina e Adrian erano adolescenti.

Valentina Moreno appena quattordicenne alla morte del padre viene ceduta, come controvalore per saldare un debito, dal fratello Cristian che ha ereditato il cartello del defunto.

Sono stata venduta come un oggetto il giorno del funerale di mio padre. Avevo creduto che la sua morte mi avrebbe resa libera, ma non avevo compreso realmente cosa significasse vedersi strappare via tutta la libertà.

Inerme e priva di alcuna difesa, Valentina è costretta a trasferirsi nella casa di colui che la vorrebbe come amante: Vicente Rodriguez. La sua giovane età la salva momentaneamente dal suo destino, ma niente potrà salvarla da Adrian.

Ebbi la fugace impressione di una pantera, un predatore che mi fissava da sopra. Ero piccola e indifesa sotto di lui. Una facile preda.

Adrian, figlio sedicenne del padrone di casa, instaura con Valentina un rapporto ambiguo in cui l’odio iniziale si trasforma in ossessione dopo. L’attrazione morbosa e le fantasie estreme che affollano la sua mente lo confondono ma al contempo non gli permettono di allontanarsi dalla ragazzina che diventa l’oggetto del suo interesse continuo.

La sua attenzione m’immobilizzò, e mi ritrovai incapace di distogliere lo sguardo, mentre i suoi occhi vagavano sul mio viso truccato prima di scendere sul mio corpo.

La guardai torvo, risentendomi per la sua presenza. La sua bocca si aprì leggermente, le labbra sensuali si schiusero. Un tremore visibile scosse il suo corpo formoso. Il calore nelle mie vene bruciò, pulsando dentro di me e raggiungendo zone imbarazzanti.

Valentina d’altro canto riesce a superare la sua condizione di prigioniera grazie alle attenzioni di Adrian anche se, data la giovane età e l’innocenza in cui ha vissuto, non ne comprende a pieno il significato.

Ciò che Valentina prova e sente è un crescendo di sensazioni che cercano sollievo e che solo Adrian riesce a darle.

Le mie dita sfiorarono le sue, e una corrente elettrica mi risalì il braccio, ardendo più in profondità nel mio corpo.

Pensava che fossi cattivo. E supponevo di esserlo. Sapevo essere crudele, e le mie fantasie su di lei erano certamente al limite del sadico.

…ma non avrei infangato la mia innocente Valentina.

La relazione fra i due ragazzi si rafforza, le sensazioni e le emozioni diventano più profonde, più ossessive, si ammantano di quell’aura oscura che pervade Adrian e che è il frutto dell’ambiente in cui è cresciuto e che gli farà avvertire il pericolo in cui si troveranno ambedue.

…avevo fantasticato su una ragazza troppo giovane per me, troppo innocente per le mie depravazioni segrete. La sua innocenza non era mia da prendere. Lei era stata portata lì perché se la godesse mio padre.

Valentina non era altro che una proprietà. Non apparteneva a me.

Eppure, mi ritrovavo a osservarla. A desiderarla. A seguirla. Mi vergognavo della mia debolezza, ma non riuscivo a trattenermi.

Ma le sue sensazioni non basteranno a prevenire il disastro che si presenterà alla loro porta una mattina e le conseguenze avranno il potere di distruggere le loro vite.

Dieci anni, dieci lunghi e dolorosi anni passeranno prima che una Valentina profondamente cambiata dentro e fuori rivedrà Adrian. Sposata con un uomo potente a Bogotà, al mondo esterno si presenta come la moglie perfetta, una bambola che tutti possono guardare ma nessuno toccare.

Il dolore mi ricordava il mio ruolo, i miei doveri. Ne avrei subito molto di più, se non avessi recitato la mia parte alla perfezione: moglie devota di Hugo Sanchez, il secondo uomo più potente di Bogotà.

Hugo si era assicurato di piegarmi e trasformarmi nella sua sposa adorante molto tempo prima. Era successo dopo che Adrian mi aveva abbandonata.

Tranne Hugo Sanchez, le cui mani sono macchiate del suo sangue, le cui mani hanno dispensato solo dolore.

È cosi che la rivede Adrian, rientrato dagli Stati Uniti dove ha gestito il suo impero della droga, in Colombia per le nuove nozze del padre.

Adrian che in questi dieci anni ha covato odio e rancore per quella donna che ha sposato un altro, che ha rinunciato a lui per la bella vita.

Sapevo che Adrian sarebbe stato presente. Mi ero detta che ero pronta ad affrontarlo. Mi ero detta che sarei riuscita a mascherare la mia ira …

Ma non ero preparata all’odio nel suo sguardo bruciante.

Adrian che vuole vendicarsi di una donna che lo odia ancor di più, una donna che è finita all’inferno e lì è rimasta perché abbandonata.

L’impulso del momento farà prendere ad Adrian una decisione che metterà le loro vite in pericolo. Sarà una corsa contro il tempo, sarà una corsa dalla Colombia agli Stati Uniti.

Un rapimento.

“Non opporre resistenza” intimò. “Che stai facendo?” chiesi, con la voce che tremava mentre la paura mi pervadeva. “Ti sto rapendo”.

E Valentina cadrà dalla padella alla brace? Da una gabbia a un’altra?

La rabbia mi bruciò nelle vene, un’emozione che non mi concedevo di provare da anni.

Dovevo finirla di essere una pedina. Di essere un oggetto da barattare

Questo sadico signore della droga non era lì per liberarmi; mi aveva sequestrata per potermi rinchiudere in una gabbia diversa, di cui lui aveva la chiave.

Valentina e Adrian, due giovani segnati dal loro passato, due anime dolorosamente maltrattate che si erano trovate e si erano riconosciute pur nell’oscurità che li ammantava, ma che il destino o meglio, la malvagità di chi li circonda li ha divisi.

Ora si sono ritrovati, ma a che prezzo?

Le ferite, la rabbia, il rancore sono una entità viva e potente in loro e non sarà facile conviverci e superarle.

Una soddisfazione selvaggia imperversava dentro di me. Anni di furia impotente erano stati solo leggermente attenuati …

Quella collera quasi folle che lei suscitava in me minacciava di farmi perdere tutta la compostezza. … la mia incapacità di controllarmi in sua presenza mi portava a detestarla ancora di più.

Non mi sentivo così vivo da anni. … dentro di me era insorto qualcosa di più della lussuria animale. Il mio desiderio di lei era brutale e, se non fossi stato attento, quella brutalità rischiava di traboccare e indurmi a farle del male.

Ecco, si potrebbe dire che questo romanzo sia una storia sulle seconde possibilità ma in realtà è come se di possibilità questi ragazzi non ne abbiano avuta mai nessuna.

L’autrice ci descrive un mondo abbietto, privo di morale, dove vige esclusivamente il potere, il malaffare e il possesso delle persone come oggetti.

Per questo sia Adrian, da un canto, che Valentina dall’altro vengono maltrattati e abusati, ma nonostante la visione alterata e distorta della vita si vedono e si riconoscono come anime affini.

Era l’unico modo in cui entrambi sapevamo vivere. Eravamo stati deviati insieme, plasmati in qualcosa di perverso dalle circostanze crudeli.

Il mio cuore non avrebbe battuto senza il suo.

Aveva consegnato a me il suo cuore nero molti anni prima, e io gli avevo offerto in cambio il mio cuore lacerato. Le nostre anime devastate si completavano a vicenda: due metà di un intero.

Adrian mi possedeva, corpo e anima. Non mi ero mai sentita così in pace.

È in questa descrizione e caratterizzazione l’autrice è brava e attenta. Tutto il viaggio, irto di pericoli e adrenalinico, risulta coinvolgente e mozzafiato, ma andando avanti con la narrazione l’autrice è come se si perdesse o, meglio, è come se perdesse l’obbiettivo fondamentale: farci capire a fondo i due protagonisti, le loro sensazione, le loro emozioni.

Viste le loro vicissitudini nei dieci anni trascorsi lontani erano necessarie, alle spiegazioni, delle conseguenti reazioni più intense, atte a fare empatizzare il lettore con i due protagonisti. Invece tutto è sviluppato in maniera semplicistica sostituendo le emozioni con le reazioni corporali e per questo calcando la mano su unaspetto della personalità di Adrian, il suo sadismo, facendolo diventare il punto di forza della sua indole e quindi del suo modo di rapportarsi con Valentina.

Per quanto io abbia potuto apprezzare il plot e la story line di questo romanzo non ne sono rimasta insoddisfatta. È come se l’autrice non abbia voluto scavare più a fondo, catturare la reale e intima essenza dei personaggi scalfendoli solo alla superficie. Di conseguenza il potenziale che la storia mostra, specie nella prima parte e poi durante tutto il viaggio verso la nuova destinazione, risulta non sfruttato Completamente. A questo si aggiunge un epilogo frettoloso non esaustivo e insoddisfacente.

Nonostante ciò, grazie a uno stile di scrittura fluido e godibile, la lettura scorre veloce, molto intensa ed emozionante.

Numerose sono le scene di violenza raccontate senza filtri e edulcorazioni come altrettante sono le scene erotiche molto hot e sensuali.

Un romanzo che aveva tutte le potenzialità per essere al top, con un plot veramente di impatto e una storia adrenalinica, carica di eros e oscurità ma che è scorsa troppo semplicisticamente, non sviluppandosi e approfondendosi adeguatamente con mio sommo dispiacere.

Giusi