Benvenuti nel Grishaverse

La serie 

Mondadori ha iniziato a pubblicare in Italia GrishaVerse – Sei di corvi e GrishaVerse – Il regno corrotto qualche anno fa, poco dopo sono arrivati in libreria anche Tenebre e ossa (Shadow & Bone), il primo volume dell’omonima trilogia “Tenebre e ossa”, seguito dal secondo capitolo Assedio e Tempesta e il conclusivo Grishaverse – Rovina e ascesa di Leigh Bardugo

Facciamo un po’ di ordine…come addentarsi in questo mondo misterioso intrigante e affascinante? 

La “Grisha Trilogy” è composta da:

Tenebre e ossa “Shadow and bone”

Assedio e tempesta “Siege and storm” 

Rovina e ascesa “Ruin and Rising”

Dilogia Six of Crows

“Sei di Corvi”

“Il regno corrotto”

 

 

 

 

 

 

 

 

Dilogia su Nikolai

“King of scars” 

 “Rule of wolves”

Ricapitolando, si parte dalla trilogia Grishaverse, di cui proponiamo la recensione. Segue la trilogia Grisha la duologia composta da “Sei di Corvi” e “Il regno corrotto“.

Ambientata un paio di anni dopo “Ruin and rising” in un paese vicino a Ravka (luogo in cui sono narrate le vicende della prima trilogia). All’interno dell’immenso universo Grisha c’è spazio anche per la più recente dilogia di Nikolai, ancora inedita in Italia, composta da: King of scars” e  “Rule of wolves” Ambientati circa mezzo anno dopo gli eventi di Sei di corvi, hanno per protagonista Nikolai e Nina (cfr. Sei di Corvi). The demon in the Wood è una novella ambientata circa un centinaio di anni prima degli eventi narrati in Tenebre e Ossa e ha per protagonista la figura dell’Oscuro partendo dalla sua infanzia fino alla caratterizzazione del personaggio secondo i tratti conosciuti nella trilogia Grisha. The tailor è ambientata durante gli eventi di Tenebre e Ossa e le vicende sono narrate dal punto di vista di Genya, la migliore amica di Alina.

The Language of Thorns, per ora inedito in Italia. Si tratta di una raccolta (sei per la precisione) di fiabe che fanno parte della tradizione dell’Universo Grisha. Sono il mondo leggendario con cui si immagina siano cresciuti i personaggi dell’universo Grishaverse.

The Lives of Saints la riproduzione con preziose illustrazioni della Istorii Sankt’ya

 

Grishaverse è un mondo creato da Leigh Bardugo in cui scienza e magia si scontrano, il reale e il possibile si sfiorano, il mito e la conoscenza si compenetrano. È un progetto inaugurato con la trilogia di Tenebre ossa e ampliato con i due volumi Sei di corvi e del Language of Thorns una raccolta di fiabe e di spunti folk che nell’immaginario dell’autrice avrebbero accompagnato l’infanzia e l’adolescenza dei personaggi, proseguendo in seguito con la Dilogia dedicata al principe Nikolaj, di cui aspettiamo la pubblicazione in Italia.

Il Grishaverse è un universo fantasy, una geografia letteraria e un immaginario fecondo, profondissimo, dalle suggestioni letterarie e culturali interessantissime poiché l’autrice attinge ad un patrimonio incredibile e la sua fantasia vivace ci restituisce una realtà letteraria che è un viaggio infinito e bellissimo. Regolato da leggi e sistemi, l’ambiente immaginario che diventa a tal punto caratteristico di una epoca, di un insieme di individui e creature da divenire reale. Una fonte di sogni e d’ispirazione, un rifugio ideale, un alimento della fantasia: coerente, in espansione, dinamico. Potente.

I volumi della trilogia e della dilogia possono essere letti anche separatamente come muovendosi all’interno del Grishaverse per seguire determinate vicende, è infatti una multisaga, materiale fertile per la trasposizione di Netflix che si incentra sul tema del Grisha quale soldato con talenti eccezionali, abilità fuori dal comune: curare ferire, controllare gli elementi della natura e gli agenti atmosferici, intervenire sui fenomeni naturali e altri poteri tra magia e scienza, o meglio Piccola Scienza. Ogni libro della serie allarga quest’orizzonte letterario e aggiunge strati di questa atmosfera fantastica creata dalla Bardugo grazie ad un approfondimento di ogni personaggio continuo e alla precisione nel tratteggiare l’immenso e complesso Word building, ambizioso e coerente, in cui animare una saga epica.

“Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro”. L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore. Da questo romanzo la serie Netflix di prossima uscita.

“Grishaverse – Tenebre e ossa”

Iniziamo il nostro viaggio letterario in un paese lontano dalle connotazioni post medioevali/rinascimentali o in una distopia fuori dal tempo dai riverberi ottomani e caucasici o forse dalle sfumature levantine. Fortemente impregnato di retaggi e suggestioni della cultura russa. Ravka è una terra ferita da conflitti e dilaniata da lotte intestine, a tal punto che in questa società rigidamente gerarchizzata, la monarchia deve poggiare la propria sicurezza e la propria autorità innanzitutto sul controllo del territorio affidato agli eserciti, in particolare modo al Secondo Esercito dei Grisha. Soldati speciali, che hanno familiarità con la magia, nel senso della pratica e forma di sapere esoterico –  iniziatico a tal punto da saper controllare le forze della natura. Esperti nella “Piccola Scienza”, privilegiati, degni di onore, combattenti di prima linea. Alfieri del re, poiché possono manipolare gli elementi naturali, possono intervenire sul corpo umano e possono agire sugli agenti atmosferici. Poteri straordinari per umani eccezionali, divisi in tre categorie e sottocategorie: Corporalki, l’ordine dei Vivi e dei Morti, articolati in Heartrenders (temibili Spaccacuore, capaci di danneggiare gli organi interni di una persona) e Healers (i Guaritori, capaci di curare le ferite). Ordine degli Evocatori, gli Etherealki, suddivisi in Squallers (Chiamatempeste, capaci di manipolare il vento aumentando o diminuendo la pressione dell’aria), Inferni (Gli Infernali, capaci di manipolare il fuoco raccogliendo particelle combustibili e Tidemakers (i Chiamatempeste, abili a condizionare il flusso delle maree). Ordine dei Fabrikators (Inventori) ovvero i Materialki, divisi in Durasts (capaci di manipolare i materiali, come vetro, acciaio, pietra) e Alkemi (specializzati in pozioni e polveri esplosive).

A capo di essi l’Oscuro, un Grisha immensamente potente, antico e misterioso, dal magnetismo irrersistibile, dotato di un potere ineffabile che esercita paura e fascinazione. L’unico Grisha che veste di nero, in riferimento al suo dono immenso e terribile.

A difendere Ravka sono chiamati anche gli uomini comuni, soprattutto quelli arruolati nel Primo Esercito, l’arma i cui molti trovano il proprio ruolo e il proprio posto. Tra questi troveremo la nostra protagonista, l’apprendista cartografa Alina Starkov, e il suo amico di sempre Mal, un giovane tracciatore. Due orfani vissuti sempre contando l’uno sull’altra, nell’anonimato e nel sacrificio, nella vergogna e nel rifiuto. Una infanzia grigia, di cui Alina a stento riesce a liberarsi, imprigionato nella insicurezza e nella frustrazione per il suo disagio esistenziale, a differenza del suo amico Mal, brillante e coraggioso, sempre pieno di risorse e entusiasmo, dall’ incredibile capacità di adattamento. Soli, si appartengono, non hanno nulla al mondo, nessuno. Anche ora si ritrovano a militare per proteggere il regno fino a raggiungere un luogo impenetrabile, simbolo della guerra e delle divisioni del Paese, eredità di una colpa ancestrale: la Shadow Fold, la Falda d’Ombra, un’enorme spaccatura di pura oscurità. Creature terribili sono le sentinelle di questo luogo oscuro e qui, in un momento drammatico, Alina improvvisamente rivelerà la sua vera natura

Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro.

Alina e Mal sono cresciuti come orfani, quasi invisibili, dimenticati dalla società. Militando insieme stanno cercando di dare un senso alla propria vita e di trovare la loro strada ma l’evento straordinario della Falda cambia tutto perché Alina scopre non solo di avere poteri Grisha ma di essere una Evocatrice, una evocaluce. Una Sun Summoner, colei che è in grado di chiamare a sé la luce del sole pur non avendo ancora il controllo del suo potere.

Arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, devono proteggere il paese, Alina sarà portata nel Palazzo reale

«Apprendista cartografa Alina Starkov. Corpo Reale dei Topografi…» Lui mi interruppe. «Che cosa sei tu?» Sbattei gli occhi. «Sono… una mappatrice, signore.»
«Non sono quello che pensa» sussurrai disperata. L’Oscuro mi si avvicinò e disse, con una voce così bassa che solo io potei sentire: «Dubito che tu abbia idea di cosa sei»

L’Oscuro poggia il suo sguardo grigio ardesia su di lei e accarezza la sua anima.

L’Oscuro allunga la sua mano e incide la sua carne. 

L’Oscuro lascia scivolare le sue mani sulla pelle di Alina, fino a turbarle i pensieri, a scuoterla nell’intimità, a stravolgerle ogni bisogno.

Lui guardò le fiamme. «Quando il fuoco brucia, consuma il legno. Lo divora, lasciando solo cenere. Il potere dei Grisha non funziona nello stesso modo.» «E come funziona?» «Usare il nostro potere ci rende più forti. Ci alimenta invece di consumarci. La maggior parte dei Grisha vive a lungo.» «Ma non centoventi anni.»

«Una Ravka divisa non sopravvivrà ai nuovi tempi. Abbiamo bisogno delle nostre coste. Abbiamo bisogno dei nostri porti. E solo tu puoi restituirceli.» «Ma come?» chiesi con foga. «Come potrei mai fare?» «Aiutandomi a distruggere la Faglia d’Ombra.

Alina è depositaria di un potere enorme che può rivelarsi un’arma invincibile e rappresentare la salvezza per il popolo di Ravka. Bisogna controllare, ridestare comprendere il suo potere. La aspetta un duro allenamento, lo studio e la disciplina, per sbloccare ciò che ha nascosto dentro di sé per tanti anni.

Quando non penavo a causa di Baghra o di Botkin, sedevo in biblioteca a leggere noiosi testi di teoria Grisha. Mi sembrava di aver compreso le basi di quello che facevano i Grisha. (Di quello che facevamo noi, mi correggevo.) Tutto nel mondo poteva essere scomposto nelle stesse piccole parti. Quella che sembrava magia era in realtà manipolazione della materia ai suoi livelli più elementari.

Nella gabbia dorata del Piccolo Palazzo, tra estenuanti allenamenti per ottenere il controllo del suo potere con la misteriosa Baghra e il ruvidoBotkin, Alina ritrova se stessa. Fiorisce, trova la sicurezza, il suo posto nel mondo, cercando di adattarsi ad una nuova vita, trovando anche conforto in una Grisha davvero particolare e dalla incredibile e struggente bellezza, delicata e forte come un fiore d’acciaio, vittima dei giochi di potere a palazzo: Genya.

L’intero regno di Ravka sta lentamente sgretolandosi su se stesso, nel culto di una ostenta ricchezza, tra l’intrigo e la paura, nella corruzione per la lotta al potere.

Potere, parola chiave di questo primo romanzo.

“Io e te cambieremo il mondo… Aspetta e vedrai.”

Cresce anche il potere di Alina, tanto quanto aumenta il prezzo da pagare: la libertà.

Lezione amara che già la fragile, bellissima e complessa, Genya ha provato a tramandarle. Alina sente finalmente di appartenere a una realtà, di essere qualcuno, dopo anni di invisibilità. E forse appartiene a qualcuno

«Alina, l’Oscuro non nota quasi nessuna di noi. Noi siamo momenti che dimenticherà nella sua lunga vita. E non sono sicura che sia una cosa così negativa. Solo… stai attenta.» La fissai, confusa. «A cosa?» «Agli uomini potenti.»

Avviluppa Alina l’Oscuro confondendola, irretita, annebbiata dal desiderio, tra fiumi color inchiostro che la avvolgono in spire di  paura e fascinazione 

…si creò la connessione tra noi, sentii il suo potere pervadermi. Percepivo l’intensità del suo desiderio, ma dietro il desiderio percepivo anche qualcos’altro, un’emozione che sembrava rabbia. Mi ritirai, spaventata. «Tu non lo vuoi davvero, questo.» «È l’unica cosa che voglio fare» ringhiò lui, e io sentii rancore e desiderio intrecciarsi nella sua voce. «Ma questo ti fa infuriare» dissi, comprendendo, a un tratto. Lui sospirò e si appoggiò a me, scostandomi i capelli dal collo. «Forse sì» mormorò, le sue labbra che mi sfioravano l’orecchio, la gola, la clavicola.

Le regalerà frammenti di sé, le offrirà la possibilità di sbloccare e amplificare il suo potere grazie alle corna di una creatura mitica che sarà proprio Mal a localizzare. Presenza discreta, costante. Lontani e vicini, sempre insieme. Anche se distanti per natura, condizione e intento.

«Sei felice qui con lui?» Non era necessario chiedere a chi si riferisse. Aprii la bocca per rispondere, ma non avevo idea di cosa dire. «Indossi il suo emblema» osservò lui, spostando lo sguardo sul piccolo ciondolo d’oro che mi pendeva al collo. «Il suo emblema e il suo colore.» «Sono solo vestiti.» Le labbra di Mal si torsero in un sorriso cinico, un sorriso così diverso da quello che conoscevo e che amavo che quasi trasalii. «Non lo pensi davvero.» «Che differenza fa che cosa indosso?» «I vestiti, i gioielli, persino il tuo aspetto. Tutto di te parla di lui.» Queste parole mi colpirono come uno schiaffo. Nel buio della sala, sentii un imbarazzante rossore salirmi alle guance. Liberai la mano dalla sua e incrociai le braccia sul petto…

«Ammettilo» mi disse sprezzante. «Ti possiede.» «Possiede anche te, Mal» ribattei. «Possiede tutti noi.» Queste parole gli cancellarono il sorriso. «No, non è vero» rispose con furia. «Non me. Mai.

L’ Oscuro le offrirà un sogno, segreto e terribile, unico 

“Il problema del desiderio è che ci rende deboli.”

 

Grishaverse – Assedio e Tempesta ”

“Non sarà sempre così” dissi a me stessa. “Più tempo passerai da libera, più diventerà facile.” Un giorno mi sarei svegliata da un sonno senza incubi, avrei camminato per strada senza timore. Fino a quel momento, mi tenevo stretta il mio pugnale sottile, desiderando sentire il peso sicuro dell’acciaio Grisha nella mano. Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d’Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino. L’Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d’Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka. Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l’aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d’Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi. Per riuscirci, però, l’Evocaluce dovrà scegliere tra l’esercizio del potere e l’amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l’imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l’Oscuro vivrà – questo Alina lo sa bene – non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.

In Assedio e tempesta cambiano gli scenari così come le alleanze. Un turn point mostruoso, legato alla figura emblematica e inquietante di Baghra farà tremare il cuore di Alina e probabilmente anche il vostro. Sono una oltranzista delle recensioni spoiler free – abolirei i diritti civili a chi fa recensioni con spoiler gratuiti simil riassuntini o, per rimanere in argomento getterei in pasto i suddetti ai volcra – perciò posso rivelarvi solo che questo secondo volume porterà Alina e Mal, in fuga, vicini e distanti, verso la agognata e disperata libertà.

Un traguardo effimero e impossibile, poiché Alina non è più la giovane orfana che correva nei campi verdi e sterminati di Keramzin con Mal. Alina è in fuga dalla Falda con Mal dopo uno scontro micidiale e un tentato colpo di Stato, il tentativo di fuga dei due giovani è interrotto improvvisamente e drammaticamente

Non erano solo le cicatrici. Indossava la sua stanchezza come un mantello elegante, ma comunque c’era…

«…i nostri fati sono intrecciati ora, Alina, e nessuno dei due può farci niente.» «Tu sei pazzo.» «So che ti fa piacere pensarlo. Ma gli amplificatori vanno combinati. Se vogliamo avere una speranza di controllare la Faglia…» «Tu non puoi “controllare” la Faglia. Dev’essere distrutta.» «Attenta, Alina» disse lui con un vago sorriso. «Ho pensato la stessa cosa di te.»

Mentre Alina e Mal,consultando testi antichi e seguendo leggende avvolte nella nebbia dei tempi, proseguono la disperata ricerca di un nuovo amplificatore del potere di Alina – il drago dei ghiacci Rusalye – che la possa rendere in grado di contrastare i nemici di Ravka, fanno il loro ingresso personaggi potenti, che avranno un peso notevole nella storia Grisha. Nuovi amici come Tolya e Tamar, Sturmhond, alleato imprevedibile 

«Tranquilla, Evocatrice» sussurrò il corsaro. «Lascia gestire a me la faccenda.» «Dal momento che hai gestito tutto il resto così bene, Sturmhond?» «Potrebbe essere saggio se non mi chiamassi così per un po’.» «E come mai?» «Perché non è il mio nome.»

Beffardo, travolgente, disincantato e sornione, astuto come una volpe e carismatico. 

Non era più necessario trattenere il mio potere

Alina non è più quell’orfana in cerca di sé, ora combatte per liberare Ravka non solo dalla Faglia ma dal giogo di un potere mefitico, inarrestabile, che avanza inesorabile seguendo un disegno più grande di tutti loro, tessendo una ragnatela di distruzione e morte. In una aspettativa messianica alimentata dall’orrore della guerra che genera  paura e superstizione, garantendo un facile controllo delle masse inquiete, il popolo ha bisogno di credere. Di sperare.

Con pochi fidati eletti cerca di prepararsi per combattere grazie al provvidenziale irrompere nella storia della figura della irresistibile canaglia, stratega e uomo d’azione, irrequieto come il vento che batte sferza e sferza le navi che solcano i mari, Nikolaj. Sornione, beffardo, travolgente, una volpe per astuzia e fascino. Pronto a riconquistare Ravka.

Come alternarsi eterno del giorno e della notte, come poli che si attraggono e si respingono, Alina e l’ Oscuro si sfiorano, crepitano, collidono in modo drammatico

E non temeva la luce. Non temeva me. “È un trucco” insisteva la mia mente nel panico. “Non è possibile.” Era una violazione di tutto quello che sapevo sul potere dei Grisha. Noi non potevamo creare la materia. Non potevamo creare la vita.

Impossibile l’esistenza di uno a scapito dell’altro.  

«Hai paura di me, Alina?» «È questo che vorresti, vero?» L’Oscuro si strinse nelle spalle. «La paura è un alleato potente. E leale…Io conosco la verità nel tuo cuore. La solitudine. La crescente consapevolezza della tua diversità.» Si chinò su di me. «Il dolore che provoca.» Cercai di nascondere il mio turbamento nel riconoscermi in quelle parole. «Non so di che cosa parli» dissi, ma quella frase suonò falsa alle mie orecchie. «Non passerà mai, Alina. Peggiorerà soltanto, malgrado tutte le sciarpe dietro cui ti nasconderai e le bugie che racconterai, e per quanto lontano o quanto veloce tu possa scappare.» Cercai di distogliere gli occhi, ma lui sollevò una mano e mi prese il mento, costringendomi a guardarlo. Era così vicino che sentivo il suo respiro. «Non c’è nessuno come noi, Alina» sussurrò. «E non ci sarà mai.»

Eppure Alina ha ritrovato Mal e se stessa o almeno crede, spera…

«Alina, come possiamo sapere che effetto avranno su di te queste cose?» «Non possiamo» ammisi. «Ma le vuoi lo stesso. Il cervo, la frusta marina. L’uccello di fuoco.» Pensai all’euforia che avevo provato quando avevo usato il mio potere

“L’uccello sente il peso delle sue ali?”

Il potere assoluto corrompe, consuma, pretende e esige

«Il potere non lo sta alimentando. Si sta alimentando di lui.»

…lui era un mentitore esperto. Era in grado di simulare qualunque emozione, giocare su qualunque debolezza umana. Ma non potevo negare quello che avevo provato a Novyi Zem né la verità di ciò che l’Oscuro mi aveva mostrato: la mia tristezza, il mio desiderio, riflessi nei suoi tetri occhi grigi.

Alina è ancora diversa, unica, potente e straordinaria. Lontana, anche da Mal. Condannata alla solitudine

«Eri come un’estranea, Alina. Bella e terribile.» «Non succederà più. Il bracciale è parte di me ora, come i miei polmoni e il mio cuore.» «Il tuo cuore» disse lui con voce piatta. Presi la sua mano e me la portai al petto. «È sempre lo stesso cuore, Mal. È ancora tuo.»

Mentre cerca lo scacco matto cade vittima, da regina, sulla scacchiera dei giochi di potere.

Che cosa stavo facendo? Non ero una regina. Non ero una Santa. E di certo non sapevo comandare un esercito…c’era una crepa in me, come nella cupola dorata, attraverso cui però era penetrato qualcosa di molto peggiore della luce del giorno? Restai in silenzio. Mal scosse la testa, poi se ne andò. Rimasi sola al centro della camera vuota dell’Oscuro.

E Mal è un eroe. Umano, imperfetto, mortale e vulnerabile, temerario e disperatamente fragile, coraggioso 

«Lo so questo. So bene qual è lo scotto da pagare. Ma tu l’hai scelto. Tu hai uno scopo. Io non so neanche più che cosa ci faccio qui.» «Non dire così.» Buttai le gambe giù dal letto e mi alzai. «Ce l’abbiamo uno scopo. Siamo venuti qui per Ravka. Noi…» «No, Alina. Tu sei venuta qui per Ravka. Per l’uccello di fuoco. Per comandare il Secondo Esercito.» Si batté un dito sul sole sopra il cuore. «Io sono venuto qui per te. Tu sei la mia bandiera…Che cosa sono?» sussurrò lui. Mi era vicino ora. L’odore che conoscevo così bene, l’odore verde scuro di prato, si perdeva sotto quello del sudore e del sangue. «Sono il tuo guardiano?» chiese. Mi passò una mano lentamente lungo il braccio, dalla spalla alla punta delle dita. «Il tuo amico?» La sua altra mano mi sfiorò l’altro braccio. «Il tuo servo?» Sentivo il suo respiro sulle mie labbra. Il cuore mi tuonava nelle orecchie. «Dimmi che cosa sono.» Mi tirò contro il suo corpo, la sua mano mi prese il polso.

«Non posso scappare via o fingere di non essere quello che sono, perché se lo faccio altra gente morirà. Non potrò mai più essere solo Alina. Quella ragazza non c’è più.» «Io la voglio indietro» disse lui in tono aspro. «Non posso tornare indietro…»

Questo è il momento del sacrificio. Assedio e Tempesta ha il sacrificio come parola chiave. Martirio come quello di Genya

 …questa fu quella che mi spezzò: Genya che rifuggiva da David come un animale spaventato. La luminosa Genya, con la sua pelle di alabastro e le sue mani graziose. La resistente Genya…

Sacrifico supremo, quando tutto è perduto 

«Baghra, ho bisogno del tuo aiuto.»

Ad ogni costo

«Torna da me» mormorò. Mi tirò verso di sé, ma quando le sue labbra incontrarono le mie intravidi qualcosa ai bordi del mio campo visivo. L’Oscuro. Era dietro Mal…raggiunsi il potere dell’Oscuro.

Questa non era la Piccola Scienza. Era magia, qualcosa di antico, la creazione al cuore del mondo. Era spaventosa, illimitata. Non mi meravigliava che l’Oscuro ne avesse avuto sempre più fame.Ho cercato di liberarti, Mal. Dall’Oscuro. Da me.

Nessuna vita comune. Solo battaglie e paura, e misteriose scosse improvvise che ci lasciavano esterrefatti. Avevo passato tantissimi anni a sognare di essere il genere di ragazza che Mal avrebbe potuto desiderare. Forse non era più possibile. “Non c’è nessuno come noi, Alina. E non ci sarà mai.”

Grishaverse – Rovina e Ascesa ”

Dal simile al simile

“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

Riscatto, potere, sacrificio.

Un arco.

Se il primo volume della trilogia ci ha accompagnato nella evoluzione e crescita dei personaggi, assistendo al lento trasformarsi della protagonista alla ricerca di sé, dopo la sua agnizione e la scoperta della sua identità, nel secondo volume la seduzione del potere – tema su cui è incentrata gran parte della storia – ha lasciato strascichi drammatici e ci introduce al senso di ineluttabilità tragica del terzo volume conclusivo.

Come in una rispettabile costruzione della tragedia greca ci aspettiamo la soluzione del conflitto profondo, universale. E la catarsi in effetti c’è

Disprezza il tuo cuore

Tra luce e tenebre, le nebbie fitte del mistero si diradano perché i personaggi tra silenzi e segreti, lasciandosi guidare da segni magici e testimoni furtivi di un passato lontanissimo, si muovono sospesi sul filo invisibile che unisce e separa l’anima e il corpo. Mentre leggevo e mi avviavo al finale decisivo – tragico epico e giustamente drammatico -riecheggiavano in mente le parole del grande Shakespeare per cui alcuni sono nati grandi, alcuni raggiungono la grandezza e altri hanno fede nella grandezza (William Shakespeare).

L’Apparat diceva che era un luogo sacro, il loro rifugio, il loro santuario, la loro casa. Il ragazzo scuoteva la testa. Sapeva riconoscere una cella quando la vedeva.

Alina è nella Cattedrale Bianca sotto la tutela – asfissiante ingombrante e fanatica – dell’ Apparat, capo religioso del Regno. Alleati nuovi, vecchie conoscenze come la meravigliosa Zoya, Genya e David, Sergei ed altri, sono al suo fianco accanto al devoto Mal. Malconci, provati, feriti, aspettano e confidano in Alina, Sol Koroleva, Regina del Sole, santa guerriera che può brandire un fuoco sacro per raggiungere la creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere. In superficie governa un nuovo re, con il suo esercito di ombre.

La Santa scuoteva le sbarre della gabbia sotterranea. Quella era la sua guerra, e lei reclamava la libertà per poterla combattere. Il prete gliela rifiutava. Ma lui aveva dimenticato che prima di diventare una Grisha e una Santa, era stata un fantasma di Keramzin

L’orizzonte dello scontro ha raggiunto dimensioni sovrumane e frontiere inimmaginabili. Difficile conservare la percezione, labile, del confine tra Bene e Male.

«Pensi che sarebbe diverso se avessi accanto il tuo tracciatore? O quel cagnolino di Lantsov?» «Sì» risposi semplicemente. «Perché saresti tu la più forte?» «Perché sono uomini migliori di te.» «Tu potresti fare di me un uomo migliore.» «E tu potresti fare di me un mostro.» «Non ho mai capito questa predilezione per gli otkazat’sya. È perché hai pensato per tanto tempo di essere una di loro?» «Avevo una predilezione per te, una volta.» Lui alzò la testa di scatto. Non se l’aspettava.

«Penso che tu abbia paura.» «Quanto deve essere confortante per te.» «Penso che tu tema questa cosa che ci lega.» Io non la temevo. Non più. Feci un lento passo avanti. Lui si irrigidì ma non si mosse. «Io sono antico, Alina. E so cose del potere che tu puoi solo provare a immaginare.» «Ma non è solo il potere, vero?» dissi piano…

Poi, come per concessione, lasciò che i suoi occhi si chiudessero. Una linea si formò tra le sue sopracciglia. «È vero» dissi piano. «Tu sei più forte, più saggio, di esperienza infinita.» Mi sporsi in avanti e sussurrai, le labbra che gli sfioravano l’orecchio. «Ma io sono un’allieva brillante.» Lui aprì gli occhi di scatto. Colsi un brevissimo lampo di rabbia nel suo sguardo grigio prima di spezzare la connessione.

Tradimenti, rivelazioni e intrighi. Una ricerca estenuante ma poi il segreto, la chiave di tutto, si nasconde nelle storie lontane, nei racconti dei bambini che custodiscono le verità più nascoste, quando senza domandare si cerca un modo di interpretare la realtà, soprattutto di fronte a ciò che è più grande degli uomini, incontrollabile, più delle forze che governano il mondo e la Natura, più dei sentimenti.

«È una promessa: di essere migliore di quel che sono stato. È un giuramento: se non posso essere nient’altro per te, posso almeno essere un’arma nelle tue mani.» Si strinse nelle spalle. «E immagino sia un promemoria: che volere e meritare non sono la stessa cosa.» «Che cosa vuoi, Mal?» La stanza era molto silenziosa. «Non chiedermelo.» «Perché?» «Perché non può essere.» «Voglio saperlo lo stesso.» Lui buttò fuori un lungo respiro. «Augurami la buonanotte. Dimmi di andarmene, Alina.» «No.» «Tu hai bisogno di un esercito, hai bisogno di una corona.» «Vero.»

Forse amare significava solo avere nostalgia di qualcosa di impossibilmente luminoso e per sempre inafferrabile.

E le nostre vite non erano state legate fin dal primo momento? Dalla guerra. Dall’abbandono. Forse da qualcosa di più. Non poteva essere un caso che fossimo nati in villaggi vicini, che fossimo sopravvissuti alla guerra che si era portata via entrambe le nostre famiglie, che fossimo finiti tutti e due a Keramzin. Era questa la verità

Mal e Alina indissolubilmente legati dal Destino, da un disegno provvidenziale e più grande di loro, dall’amore decennale che li lega fin da bambini. L’amore umano, quello sciocco, testardo, incomprensibile e rivoluzionario.

Il dolore aveva una sua vita, trovava nutrimento da solo.

L’ Oscuro è una creatura antica, il potere si alimenta di chi lo brama, il dolore della propria forza corrosiva. Non ha passato, ha perduto la sua identità secoli prima, ha smarrito anche il suo nome, fino ad adesso.

«…a quanto pare sono vittima dei miei stessi desideri, quando si tratta di te…Non è reale» disse. «Lasciami fare.» Avvertii quell’impulso famelico, il pulsare costante del desiderio che nessuno dei due voleva, ma che ci afferrava comunque. Eravamo soli al mondo, unici. Eravamo legati l’uno all’altra e lo saremmo sempre stati. Ma non importava.

«Tu vivi nel momento. Io vivo in migliaia di momenti…Ti strapperò via tutto quello che conosci, tutto quello che ami, finché non avrai altro rifugio che me.»

È abbastanza semplice. Dal simile al simile.” Il potere stesso dell’Oscuro. Il sangue stesso di Morozova. «Cielo azzurro» disse…merzost. Era una cosa che nessun altro Grisha comprendeva, e alla fine era quello che più legava me e l’Oscuro; non i nostri poteri, non la loro singolarità, non che fossimo entrambi aberrazioni, se non abomini. Era la nostra conoscenza del proibito, il nostro desiderio di averne sempre di più.

Il merzost. L’oscurità. Si poteva odiarla e bramarla nello stesso momento

Si spezza un filo, si annodano due vite

Avevano una vita ordinaria, piena di cose ordinarie… se mai si può definire tale l’amore.

L’ universo mitopoietico che ci restituisce la Bardugo è affascinante, un mondo in cui la complessità risiede nella complementarietà non solo del Bene e Male ma dei Grisha e degli umani, della magia e della scienza, espressioni di una forma di conoscenza superiore. Il senso più profondo e insondabile della vita, quello che sfarfalla dietro la lotta al potere e dietro la paura della morte, quel disperato desiderio di vincerla e di dominare (la paura). Il timore della solitudine, il bisogno disperato di appartenenza.

«Cos’è infinito? L’universo e la cupidigia degli uomini»

Un sogno di due bambini coraggiosi, due ragazzi ostinati e puri.

Una sfida incredibile, per una giovane reietta che lotta per resistere, esistere, desistere.

Una lezione amara, di un giovane sperduto che si nasconde dietro agli occhi ardesia di un personaggio potentissimo.

Il mio cuore – spezzato – ti appartiene, Oscuro.

E io so che tu regni, sempre, moi soverenyi.

Saffron

 

 

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La serie telesiva

Tenebre e ossa è una serie televisiva statunitense del 2021 ideata da Eric Heisserer. La serie Netflix porterà in scena le avventure di diversi romanzi ambientati nel GrishaVerse, il mondo creato dalla scrittrice. Le vicende sono ispirate, da un lato, all’omonimo romanzo Tenebre e ossa e, dall’altro, alla dilogia Sei di corvi della scrittrice fantasy statunitense Leigh Bardugo. Si tratta della trasposizione su schermo del primo romanzo della trilogia GrishaVerse e dalla dilogia Sei di corvi, scritti da Leigh Bardugo, una produzione Netflix e 21 Laps Entertainment. Si prevedono otto episodi sviluppati dallo showrunner Eric Heisserer (Arrival, Bird Box) in qualità di sceneggiatore e di produttore esecutivo, affiancato da Shawn Levy, Dan Levine, Dan Cohen e Josh Barry di 21 Laps Entertainment e da Pouya Shahbazian di Loom Studios. La regia è di Lee Toland Krieger (Chilling Adventures of Sabrina ), Dan Liu, Mairzee Almas, Jeremy Webb. Oltre che in qualità di autrice, Leigh Bardugo ha lavorato a Shadow and Bone come produttrice esecutiva. Nel cast della serie: Jessie Mei Li (Alina Starkov), Archie Renaux (Mal Oretsev), Freddy Carter (Kaz Brekker), Amita Suman (Inej Ghafa), Kit Young (Jesper Fahey) e Ben Barnes (General Kirigan).