Non sapevo bene neanche io cosa fossimo, ma non vedevo neanche la necessità di scoprirlo. Era molto semplice, in effetti. Lui era lui, io ero io, e insieme eravamo noi. Ecco la nostra storia.
Care Dame, ho avuto il piacere di leggere in anteprima per voi Come pioggia su di me di Brittainy C. Cherry e lasciatemelo dire: non avevo dubbi che anche questa volta le parole di questa giovane donna avrebbero lasciato un segno nel mio cuore.
Lasciatevi ammaliare dalla sua scrittura, lasciatevi travolgere dai sentimenti che aleggiano tra le parole dolci e strazianti che si susseguono pagina dopo pagina, innamoratevi della storia di Eleanor e Grey.
Greyson East ha lasciato un segno su di me. Quando mi sono innamorata di lui, non sapevo ancora nulla della vita. Mi accontentavo dei suoi sorrisi, delle sue risate e dei brividi che mi dava la gioia di essergli accanto. La vita era perfetta, ma le cose sono cambiate da allora. Abbiamo preso strade diverse e io ho lentamente superato la mia prima cotta, anche se non ho mai smesso di desiderare il giorno in cui ci saremmo incontrati di nuovo. Non potevo sapere, quando ho trovato lavoro come babysitter, che avrei badato ai suoi figli.
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La storia di un’amicizia fra due adolescenti, fatta di sguardi, risate e turbamenti. La storia di un amore in boccio, un amore consolatorio dove le parole non servono, ma bastano i silenzi. Basta la certezza dell’esserci, la certezza di essere “visti”.
“Ecco cos’è la solitudine… vivere in un mondo in cui nessuno ti vede davvero”.
…alzai gli occhi riluttante. Ora i suoi occhi guardavano me. Quegli occhi grigi…
Greyson aveva tantissime sfaccettature e ogni volta che ne svelava una, mi sembrava di essere messa a parte di un enorme segreto.
Un amore che contro tutte le avversità, contro tutti gli impedimenti, pur rinchiuso in una scatola e conservato in un cantuccio del cuore continuerà a battere: lento, come una fugace eco di un tempo che fu.
“Grey?” “Sì?” “ti andrebbe bene se ti tenessi per sempre?”.
Fu in quel minuto che lo amai… quando io avevo il cuore a pezzi alle quattro del mattino e lui era ancora lì con me. Anche se non me lo aveva detto, ero sicura che mi amasse anche lui. La gente non deve per forza parlare d’amore per sapere che esiste. L’amore non era reale solo perché qualcuno lo diceva ad alta voce. No, l’amore stava semplicemente lì, nelle ombre della notte, a sanare le crepe che si formano nei nostri cuori.
Non c’è tempo che possa soffocare un sentimento vero, non c’è dolore che possa annientare un’indole buona. Non c’è rifiuto o ostinazione ad allontanare una Eleanor determinata a ricambiare un dono che tanto tempo prima le ha impedito di annegare nel suo dolore.
…il suo sguardo era freddo, di ghiaccio. Quegli occhi che una volta amavo tanto erano ora di una durezza che non avrei mai pensato potessero avere.
Eppure, più lo osservavo. Più capivo cosa stessi guardando. Non era una freddezza dettata da rabbia. Non era rude perché infastidito. Il suo sguardo era triste. … Nessun essere umano deve parlare della propria tristezza per farla vedere. Basta prendersi il tempo di osservare veramente qualcuno per vederla. Dobbiamo solo rallentare e guardare. La tristezza di Greyson era chiara come il sole e da spezzare il cuore.
Eleanor è tornata, la casualità l’ha voluta lì, in quella casa.
Mura fredde dove rimbomba solo l’eco dei tempi passati, l’eco della gioia di una famiglia felice. Una casa dove incombe e soffoca il dolore per la perdita di una persona cara, dove perseguita come un fantasma, di notte, il senso di colpa.
Grey è distrutto, annientato. Il dolore lo ha reso insensibile circondandolo con una corazza fredda e respingente. Si crogiola in esso e combatte il suo fantasma chiudendosi in se stesso a discapito delle sue bambine.
La morte faceva questo effetto alla gente: trasformava l’anima in qualcosa di nuovo. A volte in meglio, altre volte in peggio.
Sole, smarrite, impaurite. Il dolore è anche il loro, la paura è anche la loro.
È qui che Eleanor entrerà, in questa casa ammantata dal drappo funebre che la sta soffocando.
È qui che Eleanor, pur sentendo sulla sua pelle quel dolore che non l’ha mai abbandonata, donerà tutta se stessa, donerà tutta la bellezza interiore che possiede.
Forse tutti a volte abbiamo bisogno che qualcuno continui a esserci per noi nei giorni difficili, anche quando ci mettiamo d’impegno per allontanarlo.
Avrei continuato a spingerlo fin quando non si fosse svegliato da quel buio profondo in cui si trovava. Avrei continuato a spingerlo con le mie parole fino a fargli vedere la realtà.
…non potevo indietreggiare, perché il cuore mi batteva troppo forte nel petto. Non potevo indietreggiare, perché la mia anima sapeva quanto fosse importante aiutare Greyson a ritrovare la via di casa.
Sarà amica dolce e protettiva. Sarà il ramo che percuote per risvegliare la coscienza. Sarà la spalla su cui piangere, sarà consolazione.
Sarà amore.
Pur bistrattata, pur respinta, pur ignorata la sua resilienza sarà il punteruolo che scalfirà in ghiaccio che ha avvolto quest’uomo.
Avevo l’obbligo di restare perché glielo dovevo. Glielo dovevo per essere stato al mio fianco durante i miei giorni più bui, tanti anni prima. Glielo dovevo perché quando andavo alla deriva, mi aveva riportato a terra. “Non posso lasciarti così, Greyson. Non proprio oggi”.
…ero lì a consolarlo. Lo tenevo stretto…
Avevo bisogno che capisse che andava bene sentirsi a pezzi. Crollare. Schiantarsi e bruciare. Poi, quando fosse arrivato il momento di rialzarsi, se mai avesse avuto bisogno di una mano, avrebbe trovato la mia.
Sarà la rinascita, la gioia; il vento caldo effluvio delle loro anime.
“Sei sempre stata qualcosa di bello, Eleanor, fin dal primo giorno in cui ti ho conosciuta”.
“Grazie, Eleanor”. “Di cosa?” “Di essere il motivo del mio sorriso di oggi”.
“A volte, quando sono vicino a te, lo sento”. “Cosa senti?”. Mi guardò con un sorriso dei più sinceri e socchiuse le labbra. “Tutto”, sussurrò.
Nonostante il tema trattato in questo romanzo sia molto delicato e coinvolgente emotivamente, l’autrice sin dai primi accenni è riuscita nel suo intento: infondere serenità e speranza. Il dolore e l’angoscia che colpiscono Eleanor e Gray investono a piene ondate anche il lettore, ma la sensazione finale che lascia è di tantissima pace.
La sicurezza di un dopo, dopo l’inevitabile, di una essenza viva e percepibile dentro di noi e attorno a noi consolatoria e rinfrancante è il messaggio che l’autrice ci dona come speranza di una serenità interiore per controbattere la disperazione.
“Il lato positivo della morte è che non può portarti via i ricordi. Quelli vivono per sempre”.
La sua maestria nell’uso delle parole per passare dalla descrizione di un’ambiente a quella di uno stato d’animo è sublime. Si ha la percezione del tempo e dello spazio, dei luoghi e delle emozioni. La potenza delle sue parole arriva toccando e straziando l’anima.
Le emozioni e i sentimenti sono vive, sono l’elemento pulsante: la paura, l’amore, il dolore, la perdita, l’amicizia, il sostegno, la consolazione, il bisogno.
Eleanor e Gray sono due personaggi indimenticabili, descritti e raccontati con dolcezza e sensibilità, senza eccessi ed esagerazioni. L’autrice ne ha descritto le emozioni catturandone le sfumature, ne ha tracciato la trasformazione evidenziando come il dolore impatta e trasformi ogni relazione nella vita.
Tutti i personaggi presenti nella storia affrontano un percorso che da spezzati li trasforma in persone intere. È un percorso di rinascita, è una storia di seconde occasioni, è la storia della vita.
La nostra storia d’amore era più di un romanzetto. La nostra storia parlava di amicizia. Di famiglia. Di ricerca di coloro che si erano sempre prodigati per te. La sua anima era nata per essere amata dalla mia.
Come ci ha abituati Brittainy C. Cherry, non è fuoco divampante dove l’amore deflagra bruciando e avvampando chi lo prova, ma è una lenta connessione di anime, un’accettazione del proprio destino, un ritrovarsi e riavvicinarsi lentamente e dolcemente.
Come l’amore, anche questa storia è stata paziente.