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Trama: Dopo una guerra nucleare senza precedenti, la popolazione degli Stati Uniti è decimata. Un piccolo gruppo di sopravvissuti entra in conflitto per decidere quale famiglia andrà al governo del nuovo mondo. Il clan dei Westfall perde lo scontro con quello dei Lattimer. Passano cinquant’anni e la comunità è ancora in pace, ma il prezzo è alto: ogni anno un rito assicura l’equilibrio forzato tra le famiglie e così una delle figlie dei perdenti deve andare in sposa a uno dei figli di quella vincente. Quest’anno, è il mio turno.
Il mio nome è Ivy Westfall, e la mia missione è semplice: uccidere il figlio del capo dei Lattimer, Bishop, il mio promesso sposo, e restituire il potere alla mia famiglia. Ma Bishop sembra molto scaltro oppure non è il ragazzo spietato e senza cuore che mi avevano detto. Sembra anche essere l’unica persona in questo mondo che veramente mi capisce, ma non posso sottrarmi al destino, io sono l’unica che può riportare i Westfall al potere. E perché questo accada, Bishop deve morire per mano mia.

RECENSIONE

Amici oggi vi parlo di Forever di Amy Engel.

La prima cosa che mi ha attratto di questo libro è la cover che subito mi ha riportato al genere del libro. Ebbene pensavo ad un distopico e quello è, stile serie Divergent di Veronica Roth e devo essere sincera un po’ gli assomiglia (OVVIAMENTE NON LA TRAMA MA PER ALCUNI ASPETTI).
Trattasi di un distopico per cui siamo in una realtà diversa e improntata nel futuro, precisamente a Westfall.
Westfall fu fondata dal nonno di Ivy, la nostra protagonista, fondazione che ebbe luogo dopo una lunga guerra.

Prima della guerra, Westfall era una cittadina nel sud del Missouri, Ozarks, come si chiamava allora questa parte di stato. Era la sede della contea, c’è ancora la piazza, delimitata al lato sud dal Municipio e al lato nord dal Tribunale; è uno dei motivi per cui mio nonno ha scelto questo posto per stabilirsi. Viveva a Chicago quando la guerra ha avuto inizio, è sopravvissuto alla prima ondata nucleare e ai bombardamenti a impulso elettromagnetico e si è diretto verso l’interno. Lungo il cammino, ha incontrato alcuni amici superstiti e tre anni dopo la guerra, nel 2025, ha fondato Westfall, con una popolazione iniziale solo leggermente inferiore a quella odierna, circa ottomila persone. Questa parte di stato fu duramente colpita dalle malattie e dalla carestia, ma furono poche le bombe che caddero qui, quindi rimasero infrastrutture sufficienti per non dover ricostruire tutto dal nulla.

Una cosa particolare dell’ambientazione: vi sono elementi riconducibili ad un periodo piuttosto antecedente i nostri anni anziché improntati al futuro e dunque vi è un miscuglio di elementi di epoche diverse ma comunque tutto ben congeniato.

Le bombe a impulso le hanno rese tutte inutilizzabili e comunque non abbiamo accesso alla benzina. E ora, cinquant’anni dopo, le strade hanno troppe crepe, le erbacce si fanno spazio attraverso l’asfalto irregolare. Il fatto che non si possa più usare l’auto è per noi irrilevante ormai. Ora tutti camminano o vanno in bicicletta o, a volte, a cavallo, sebbene non ce ne siano abbastanza per far sì che venga considerato un comune mezzo di trasporto.

La mappa mostra tutte le nostre pietre miliari, sia antropiche che naturali: il Municipio, il Tribunale, il fiume, le serre dove coltiviamo la maggior parte dei nostri cibi, i pannelli solari che ci aiutano a rifornirci di elettricità, l’impianto per il trattamento di depurazione delle acque, i campi di cotone, che utilizziamo per tesserci i vestiti, e la recinzione.

Ci troviamo in una società post guerra dunque è facile pensare come le risorse possano essere limitate. Westfall è divisa in due frazioni, quella agiata dove vive il presidente e quella più povera da dove proviene la nostra Ivy. Per far fronte al problema della “carenza “della popolazione e garantire una pace duratura si combinano matrimoni tra le due frazioni in particolare i figli maschi dei vincitori e le figlie femmine dei vinti e così accadrà anche per Ivy Westfall, nipote del fondatore, e Bishop Lattimer figlio del presidente.

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La teoria dietro la pratica dei matrimoni combinati è duplice: le persone non vivono più a lungo come accadeva prima della guerra e avere prole sana è un proposito più difficile di quanto lo fosse in passato. È importante che si procrei, quanto prima tanto meglio. La seconda ragione è anche più pragmatica: il padre del presidente Lattimer era abbastanza intelligente da sapere che la pace è durevole solo quando la parte più scontenta ha ancora qualcosa da perdere. Facendo sposare le nostre figlie con i loro, si è assicurato che ci pensassimo due volte prima di insorgere. È un sistema per neutralizzare il tuo nemico, è completamente un’altra cosa quando il nemico ha il volto di tua figlia, quando l’uomo che abbatti è il tuo stesso nipote. La strategia fin qui ha funzionato, infatti siamo rimasti in pace per due generazioni.

I due giovani ovviamente non si conoscono ma son costretti a sposarsi comunque. In un matrimonio combinato è facile credere che non vi sia amore; in questo caso Ivy, in particolare, a malapena sopporta l’idea del matrimonio in generale ma si fa “piacere” questa forzatura solo perché, insieme alla sorella, è stata “educata” dal padre ad avere un unico scopo : uccidere Bishop e il Presidente Lattimer. 13059686_1742600709318505_2081068226_n

E così inizia la nuova vita di Ivy sposata con un uomo che non ama ma che, con stupore, nemmeno s’impone come marito. In teoria ciò che ci si aspetta dai due giovani è metter su famiglia per poter dare un erede ai Lattimer, ma in pratica il vero motivo è veder esclusa ogni possibilità di ritorno dei Wesfall al potere.
Ciò però non accade.
Bishop le lascia la libertà di agire, di lavorare e di essere se stessa alla sua giovane consorte, atteggiamento alquanto strano secondo la ragazza che comunque ne approfitta per mettere in pratica il suo vero piano.

Per loro, questa cerimonia serve a mantenere la pace, a onorare una tradizione che ha funzionato per più di due generazioni nel mantenere la stabilità. Invece io so quanto quella pace sia fragile, come sia appesa a fili sottili che anche adesso vengono recisi. Io sono diversa da tutte queste ragazze attorno a me perché, sposando Bishop Lattimer, non sto compiendo il mio destino. La mia missione non è renderlo felice e portare in grembo suo figlio. La mia missione è ucciderlo.

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Approfittando, dunque, dell’opportunità di lavorare Ivy sceglie di farlo all’interno di un tribunale.
Ma non è semplice.
Ivy si rende conto della realtà che la circonda.
Da sempre, la ragazza è convinta dei metodi “sbagliati” condotti fin d’ora dall’attuale presidente ma ciò che vede le fa sorgere dei dubbi su ciò che l’è stato sempre inculcato dal padre: l’espulsione oltre il confine del territorio, oltre la rete, è ingiusta ma di fronte alla realtà che le si presenta si renderà conto che non per tutti questo metodo è scorretto.
Nella mente di Ivy, dunque, si creano delle falle, delle crepe che le aprono gli occhi su questa pratica di espulsione, ciò nonostante, questi dubbi, non sono sufficientemente forti da mettere in discussione il suo compito e portare avanti il piano: uccidere suo marito!

Secondo mio padre, la recinzione fu costruita inizialmente per tenere lontani i predatori, sia animali che esseri umani. Non è mai stata concepita per rinchiuderci. E, anche adesso, siamo sempre liberi di andarcene. Ma difficilmente qualcuno lo fa davvero, perché nessuno sa cosa ci sia realmente oltre quella striscia di terra che riusciamo a vedere, quali orrori potrebbero celarsi oltre l’orizzonte. La maggior parte delle persone si accontenta di stare qui, dove almeno c’è sempre del cibo in tavola e quattro mura dentro le quali dormire. I ricordi della guerra e le storie che i nostri nonni ci hanno raccontato riguardo alla carestia, l’avvelenamento da radiazioni e i vicini che si massacravano vicendevolmente in preda al panico hanno reso le persone riluttanti a uscire per esplorare.13023353_1742600702651839_933707168_n
Gli unici che si avventurano oltre la recinzione sono costretti a farlo, espulsi come pena per i crimini commessi, sia reali che presunti. Occasionalmente, qualcuno riesce a rientrare, scavando tunnel sotto la recinzione in metallo o bucandola. Non vengono concesse seconde possibilità e, se si ritorna dopo essere stati già espulsi, la punizione è la morte, senza eccezione alcuna.

Eppure, malgrado le sue stesse convinzioni Ivy sente di cambiare idea sul progetto del padre; c’è qualcosa dentro di essa che evolve, la vicinanza con Bishop la disorienta, la rende vulnerabile, l’affascina.
Ivy scopre che suo marito non è come il padre.
Bishop è diverso, è buono, giusto e leale. Il giovane è un adorabile ragazzo che a suo modo impone le sue idee e pensa con la propria testa e a Ivy piace.
Il loro rapporto cambierà da sospettoso e cauto diventerà amichevole per poi evolvere ancor più e sfociare in amore. Un amore semplice e vero. Anche se, il forte sentimento che prova per il marito, porterà Ivy a compiere un vero e proprio atto d’amore ed io non vedo l’ora di leggere il seguito per sapere cosa accadrà alla nostra eroina!

Bello, bello e bello, mi è piaciuto tanto! Bei personaggi descritti al meglio, una in particolare la vera manipolatrice: Callie , odiosa!
Bello lo stile fluido, chiaro e diretto ; i dialoghi sono semplici e non eccessivi, forse un po’ troppi monologhi e riflessioni ma questo va a gusto personale!
Ricordiamoci l’età dei protagonisti per cui mancano scene piccanti, ma nonostante ciò un pizzico di passione in più l’avrei apprezzata.
Non conoscevo questa autrice ed è stata una piacevole scoperta.
Ve lo consiglio vivamente!
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