Non posso dimenticare, non posso andare avanti con la mia vita. Non voglio. Non devo.
Titolo: Dark Revenge
Autrici: Daria Torresan, Brunilda Begaj
Genere: Romantic suspense
Editore: Self publishing
Serie: Justice Series #3
Data di pubblicazione: 29/06/2018
Prezzo Ebook: € 3,50 (disponibile anche con Kindle Unlimited).
Trama:
Lei vuole morire. È convinta di meritarlo.
Lui vuole salvarla. È convinto che lo meriti.
Cloe Martinez non esiste, è solo la maschera che una madre disperata ha costruito su di sé per compiere un piano: distruggere l’uomo che ha ucciso sua figlia. Renderlo cibo per i vermi.
Jordi Ferreiro ha fatto del suo dolore il motore della sua vita, farà il possibile perché nessun bambino soffra più quello che ha patito lui.
Jordi è votato alla giustizia, Cloe alla vendetta.
Qualcosa, però, li accomuna: cercano entrambi lo stesso uomo. Ma chi è il nemico invisibile e letale? Chi è davvero il Santo? Sullo sfondo di una NY dove il caos e la criminalità dilagano, in gioco c’è ben più di una battaglia. C’è l’amore. C’è la vita.
Recensione
Care Dame, eccoci giunte al capitolo finale della Serie The Justice. Ho letto per voi in anteprima Dark Revenge, scritto a quattro mani da Daria Torresan e Brunilda Begaj.
Un romanzo la cui story line prosegue senza soluzione di continuità dal precedente Dark Truth e che dipana finalmente tutti gli intrighi e le vicende che avevamo visto intrecciarsi nei capitoli precedenti, oltre a narrarci la meravigliosa e struggente storia d’amore fra Jordi Ferreiro e Cloe Martinez.
Avevamo avuto il piacere di conoscere ambedue i protagonisti in Dark Truth e qui avevamo letto del loro primo incontro, dell’attrazione fulminea, dell’ardente desiderio che li aveva infuocati e che gli aveva impedito di staccarsi gli occhi di dosso.
Un interludio in un angolo appartato e la conseguente fuga di Cloe, certa di non incontrarlo più, pareva aver messo fine a questa follia.
Quest’uomo trasuda sensualità e potenza al tempo stesso. L’ansia mi attanaglia la gola e mi soffoca i polmoni, ma qualcos’altro mi accende un fuoco che credevo ormai estinto tra le cosce. Un fuoco che devo spegnere prima che divampi, poiché io non devo provare nulla. Non posso sentire emozioni di alcun tipo. Chi è morto non sente niente.
Ma il destino aveva piani differenti e Cloe si ritrova Jordi come suo superiore al distretto in cui presta servizio come agente di polizia. Le interazioni fra i due, sin da subito, si rivelano dei veri e propri attacchi frontali da parte di Jordi che vuole assolutamente avvicinarsi a questa donna sfuggente, dallo sguardo triste, venato di malinconia. Una donna che a dispetto della maschera di serenità e giovialità che indossa, nasconde un animo dolorante, una pena infinita che solo in pochi riescono a percepire.
Cloe porta con sé il dolore più grande e il senso di colpa più pesante: non aver saputo proteggere sua figlia.
E ciò che la anima, che la fa sopravvivere è la necessità di trovare l’uomo che l’ha uccisa, il Santo, per poterla vendicare. Nulla ha più importanza per lei, non ha più uno scopo nella vita se non questo. È convinta di non provare più sentimenti o meglio di non essere degna di provare sentimenti positivi. Il senso di colpa la sta pian piano logorando, consumando fino a convincerla che la soluzione finale, dopo l’annientamento del colpevole, sia la sua morte.
A ogni passo avanti verso la mia vendetta, muore un po’ della mia vera persona.
Questa è stata la sua vita negli ultimi otto anni, una ricerca spasmodica di indizi, informazioni, piste che la potessero condurre all’assassino. Una vita anonima, priva di alcun legame, negandosi ogni più piccolo spiraglio di gioia e speranza.
Chiusa e riservata in pubblico, si apre al suo dolore e alla sua disperazione in privato dinanzi alla foto che ritrae la sua bambina o nei sogni dove i ricordi gioiosi si mescolano all’incubo di quella mattina assolata quando abbracciava il corpo morente della figlioletta.
Per portare a termine la sua vendetta non ha avuto remore a mescolarsi alla feccia, a frequentare gente di malaffare: tutto pur di avvicinarsi al Santo. Ed è in questo contesto che Jordi la rivede ed è una rivelazione che lo sconcerta. Le due figure non collimano: la zelante e irreprensibile poliziotta e la donna fatale che si circonda di uomini senza scrupoli.
Ciò incuriosisce oltremodo Jordi, già intrigato e ammaliato dall’avvenenza di Cloe, e lo spinge ancor di più verso di lei. La vuole conoscere, la vuole fare sua, la desidera in maniera spasmodica, la brama ed è disposto a tutto, anche a cadere insieme a lei pur di averla.
Quella strega mi farà impazzire, non fa altro che sfuggirmi, ma se crede che io sia uno che molla facilmente, non ha capito con chi ha a che fare.
Jordi ha visto oltre la maschera, riesce a leggere la tristezza e il dolore che velano i suoi occhi perché anche lui ha vissuto sulla sua pelle lo stesso strazio: la perdita di una persona cara, strappata via con la violenza.
È determinato a capire e a capirla, e man mano che scopre le sue motivazioni e i suoi intenti si incaponisce a entrare nella sua vita e salvarla.
Non vuole salvare nessuno. Vuole solo vendetta. E poi vuole morire.
A meno che… non riesca a impedirlo. A meno che non riesca a salvare entrambi.
L’unico modo che escogita è sedurla. Sedurla con il ballo, sedurla con le sue parole, sedurla con le sue mani, sedurla con il suo corpo.
“Non fingere di non volermi, Martinez. Mi desideri tanto quanto ti desidero io.”
Cloe per otto anni è rimasta insensibile al tocco maschile, non desiderava la passione, ma con Jordi le cose cambiano. Ogni sguardo, sfioramento, carezza alimenta una fiamma che credeva spenta, ma che era solo soffocata.
Qualcosa dentro di me si è risvegliato e questo mi fa paura. Nulla sul mio cammino si deve frapporre tra me e il mio obbiettivo. Che senso avrebbe provare qualcosa se poi non ci sarà più nessuno a viverla?
Ogni parola sensuale, ogni desiderio erotico sussurrato da Jordi la infiammano e pian piano crepano la sua determinazione a non cedere, a non permettersi la possibilità di gioire e godere di un uomo che sopra ogni cosa pone lei: i suoi bisogni, i suoi desideri, la sua protezione, la sua sicurezza.
Cederà Cloe al sensuale ed erotico assedio di Jordi?
Riuscirà Jordi a far sciogliere il gelo che ha ricoperto il cuore di Cloe, risanando le sue ferite? O si ritroverà a combattere inutilmente una guerra contro un mostro subdolo e insinuante come il senso di colpa?
Leggere e scoprire l’evoluzione di questa struggente storia d’amore è solo uno degli aspetti che si intrecciano e definiscono la trama di questo romanzo. Siamo dinanzi ad un erotic suspense il cui filone narrativo suspense è stato imbastito già dal primo capitolo di questa trilogia.
In Dark Revenge tutti i capi della trama vengono annodati, tutti gli indizi che erano stati disseminati lungo il percorso trovano una giusta collocazione. Tutti i personaggi giocano e assumono un ruolo ben definito, nulla è lasciato al caso. Ogni più piccolo dettaglio o informazione ha il preciso scopo di stimolare la curiosità del lettore per porsi delle domande che in questo ultimo libro trovano tutte risposte esaustive.
Una delle domande che ha tormentato incessantemente il lettore è stata: “Chi è il Santo?”
Come uno spettro mi muovo tra i vivi, ma nessuno può vedermi davvero. Vedono solo la maschera che porto. Loro mi guardano, io li studio. Loro mi parlano, io sussurro funesto. Loro mi toccano, io avvolgo i miei artigli intorno al loro collo. Loro si fidano di me, io li ucciderò tutti.
Dal mio cuore cola odio e rabbia cieca, non provo pietà, non sento dolore. Nessuno può mettersi contro di me e sperare di sopravvivere.
Nessuno può fermare il Santo.
Pur non essendo il protagonista principale è stato colui che ha catalizzato molto interesse. Le sue azioni spregevoli e disumane colpiscono acutamente, lasciando il lettore attonito e sconcertato. Nonostante ciò il personaggio intriga e allerta tutta la curiosità perché è indubbio che il “male” da sempre sollecita una parte perversa insita in tutti noi. E qui ci affianchiamo agli investigatori, a coloro i quali sono, volenti o nolenti, invischiati in questa lotta contro il tempo per cercare di fermare questo mostro sanguinario, un uomo senza scrupoli e senza morale, le cui motivazioni rasentano la follia.
Questa sua follia, ben congegnata dalle autrici, che coinvolge non solo i due protagonisti di questo romanzo, Jordi e Cloe, ma tutta la schiera di amici che abbiamo conosciuto nei precedenti romanzi: Rhys e Hope, Sheryl e Alek, River e Logan.
Per cui, questo romanzo, diventa un romanzo corale, dove ai Pov di Jordi e Cloe si alternano le voci dei protagonisti secondari, le cui storie sono fortemente intrecciate alle loro. Tutto ha un suo filo logico, tutto ha un suo motivo d’essere, tutto avrà una spiegazione e un compimento.
Un romanzo di chiusura quindi, in cui il plot si articola su due piani narrativi: il primo si addentra nella storia intima e personale di Jordi e Cloe. Ne segue l’evoluzione, dall’attrazione carnale alla nascita di un sentimento che per motivi differenti viene costantemente soffocato o non riconosciuto.
Ci descrive i mille modi in cui Jordi si avvicina a Cloe, la blandisce e la seduce, con un linguaggio e un atteggiamento sfrontato e carnale. Non le lascia respiro, non si arrende ai suoi continui tentativi di allontanarlo anzi attacca continuamente, smantellando pezzo dopo pezzo tutte le barriere che Cloe ha eretto per non cedere all’arte seduttiva dell’uomo e alla passione irrefrenabile che le infiamma le vene.
Mi sento andare completamente a fuoco, come se un focolare si accendesse tra le cosce e mille scintille si scagliassero verso ogni anfratto del mio corpo. “Quanto hai desiderato questo momento?” ….. ”Quante volte hai immaginato che ti prendessi e ti facessi mia?”
Il secondo piano narrativo ci racconta dettagliatamente le vicende che coinvolgono l’organizzazione criminale dei Pellegrini e il loro capo, il Santo, intrecciandole con le vite dei protagonisti, principali e non, ottenendo nell’insieme una miscela di eventi e situazioni che tengono il lettore incollato alle pagine, desideroso di andare avanti con la lettura, intrigato dal non sapere e infiammato dalla bollente storia d’amore.
E qui arrivo alla caratterizzazione dei personaggi: il lavoro svolto dalle autrici è stato spettacolare. Tutti i personaggi sono delineati, sia caratterialmente che psicologicamente, in maniera ottima, descritti con dovizia di particolari che opportunamente vengono centellinati pian piano col contagocce.
Ciò ci permette di conoscerli gradatamente ma intimamente, ci dà la possibilità di instaurare un rapporto empatico che inevitabilmente ci coinvolgerà nelle loro vicende personali e amorose.
Jordi è un uomo determinato, che ha saputo trarre dal suo dolore la spinta per affrontare la vita in maniera giusta e corretta. Vuole fare la differenza e per questo ha fatto delle scelte dettate dalla necessità. Ciò non gli impedisce di riconoscere in Cloe la donna che lo metterà in ginocchio. È empatico, amorevole e sanguigno.
Lui la vuole e ciò che lui vuole ottiene.
Non so come definire ciò che sento per questa donna, ma se prima si trattava di un’indomabile attrazione fisica, ora che conosco la sua vita, il suo trascorso, il suo dolore, a catturarmi è la sua stessa essenza.
Cloe è una donna accecata dal dolore e annientata dal senso di colpa. Vive una vita alimentata dall’odio verso se stessa e verso l’uomo che le ha tolto tutto. Percepisce, ma non lo fa suo l’amore che la circonda. Se lo nega come se fosse una forma di espiazione per le sue colpe. Questo la porta ad un atteggiamento auto distruttivo, per cui nulla può essere una ragione abbastanza importante per tornare indietro sui suoi propositi … o no?
Una donna, Cloe, che dopo anni di intorpidimento emotivo affronta un risveglio che la turba e la destabilizza, la fa dubitare delle sensazioni che prova e della bontà di tali sensazioni.
Tutto ciò che ho evitato per anni mi travolge come un ciclone, mi fa vorticare insieme a sentimenti ed emozioni che vorrei spingere lontano, ma che con la sua forza centrifuga trattiene facendoli volteggiare insieme a me. Non posso uscire da questo turbine…
Si instaura in lei una battaglia tragica tra ciò che è giusto provare e ciò che il cuore prova autonomamente; e se nella sua intimità, quando si isola rinsalda gli scudi e si ripete allo sfinimento di non cedere, di fronte a Jordi capitola su tutta la linea lasciando a lui il compito di gestire il suo corpo e le sue emozioni.
Gli ho permesso di avere la meglio sulla mia determinazione. Gli ho permesso di intravedere la mia vulnerabilità.
E poi Hope e Sheryl, anch’esse delle sopravvissute che avranno voce e una degna chiusura. E Rhys e Alek i cui cuori avranno un po’ di pace e serenità.
Uno stile di scrittura fluido e ricco, coinvolgente e appassionante. Sicuramente un ulteriore passo avanti nell’uso della parola e un gradino più in alto per ciò che concerne l’eros. Infatti il romanzo si infiamma nelle scene erotiche dove l’uso di un dirty talking più spinto ne arricchisce e definisce la descrizione rendendole fortemente hot.
“Avanti, Martinez, dillo che l’unica cosa che vuoi è essere scopata da me. Dillo una maledetta volta! Dime que me quieres!”
“Ti voglio, cazzo. Ti voglio disperatamente, ti voglio con ogni fibra del mio corpo, dentro di me, nella mia carne, nella mia anima, nella mia testa.”
Concludendo posso ritenermi più che soddisfatta da questa lettura che mi ha intrigata, straziata, infuocata e coinvolta a tutti i livelli dalla prima pagina all’ultima, con degli epiloghi che chiudono perfettamente il cerchio che era stato aperto con il primo libro della serie.
Complimenti a Daria Torresan e a Brunilda Begaj.
Consigliatissima tutta la serie.
Alla prossima,Giusi
STORIA
EROS