Salve amiche dell’Harem, oggi vi parlo di Fighting Solitude-Incontro con la solitudine, terzo libro della serie On the Ropes di Aly Martinez. Venite a scoprire cosa ne penso.

Titolo: Fighting Solitude-Incontro con la solitudine
Autrice: Aly Martinez
Editore: Triskell Edizioni
Pubblicazione: 21 maggio 2020
Genere: Sport romance
Serie: on the Ropes#3- Autoconclusivo

 

 

 

 

SINOSSI

Ero nato per lottare. Abbandonato dai miei genitori, ho passato la vita a forgiare il mio cammino, un cammino guidato dai pugni e lastricato di dolore.
Intoccabile sul ring, ho distrutto chiunque mi trovassi davanti, ma le mie vittorie si limitavano a quello. Fuori dalle corde continuavo a deludere le persone che mi amavano. Inclusa la mia migliore amica, Liv James, l’unica che avrei protetto a costo della vita.
Anche se non la meritavo, Liv non ha mai smesso di credere in me. Non si è mai arresa. Non ha mai mollato. Dopotutto, lei capiva ciò che avevo perso, perché lo aveva perso anche lei.
Liv era tutto per me, ma non era mai stata davvero mia.
Ma le cose sarebbero cambiate.
Avevo perso il mio primo amore, ma mi rifiutavo di perdere la mia anima gemella.
Ora sto per affrontare una delle battaglie più difficili della mia vita.

 

RECENSIONE

Quarry Page è il fratello minore di Till e Flint, l’abbiamo conosciuto nei volumi precedenti come un bambino sboccato e irriverente cresciuto a pane e sacrifici da Till. Quel bambino ora è diventato un uomo forte e determinato che insegue il sogno di diventare un campione di pugilato. Quel sogno che Till e Flint si sono visti strappare via da un destino crudele, ma che Quarry è intenzionato a realizzare costi quel che costi.

A soli diciannove anni, imparai che i sogni non esistono. Le nostre vite felici non erano altro che la dolce melodia che ti culla verso un incubo.

È legato sentimentalmente a Mia, una ragazza che dietro il sorriso e all’iperattività nasconde un’anima resa fragile dal dolore e dalla malattia. E in questo senso Quarry le somiglia molto, perché come potremo vedere in questo romanzo, nonostante l’aria da guascone, si porta dentro una sofferenza immane. Ma c’è un’altra donna nella vita del giovane pugile: Liv James, la sua migliore amica dall’età di nove anni.

Avevo un buon cuore, ma lo tenevo sepolto sotto strati di strafottenza e un milione di parolacce. Anni prima avevo imparato che nessuno poteva ferire qualcosa che nessuno sapeva avessi. Il cuore era diventato il mio miglior segreto. Liv era l’esatto opposto. Lei andava in giro con il cuore in mano e trasudava innocenza.

Liv è cresciuta insieme a Quarry, l’ha visto inseguire i propri sogni e trasformarli in realtà. È la persona che lo conosce meglio di chiunque altro, colei che capisce al volo quando è turbato, triste o realmente felice. Tra loro c’è un rapporto simbiotico, viscerale che non è solo il frutto di un’amicizia di lunga data ma di un legame molto simile all’amore.
Liv prova dei sentimenti per Quarry, ma passerà del tempo prima che anche lui decida di ascoltare cosa gli dice il proprio cuore.

Il loro rapporto è turbolento, caratterizzato da incomprensioni, tira e molla e una grande passionalità. Liv è continuamente attanagliata dalla paura, dall’insicurezza e dai sensi di colpa e questo la porta a mettere in discussione il legame che ha con Quarry, per il quale il match più importante sarà quello di conquistare il suo cuore e guarire l’anima ferita della ragazza. Ci riuscirà?

Ogni. Singolo. Giorno. Per sempre.

Con Fighting for solitude si chiude la serie On the Ropes che ci ha regalato emozioni uniche grazie ai fratelli Page. Till, Flint e Quarry ci hanno mostrato come la disabilità non rappresenta un limite ma una marcia in più nella conquista dei propri obiettivi, una forza propulsiva per andare avanti, superare se stessi e migliorarsi. Nonostante siano nati poveri e debbano affrontare molte prove toste, i fratelli Page non si perdono mai d’animo, al contrario coltivano sempre dentro di sé la fiammella della speranza, ed è questo che me li ha fatti adorare.

Non si abbattono mai, ma da bravi pugili trovano sempre la forza per combattere, schivare colpi e non andare al tappeto. Sebbene i romanzi della serie On the Ropes siano tutti molto intensi e caratterizzati da scene strappalacrime, il mood è sempre romantico e ironico e i personaggi non si piangono mai addosso, l’autrice non marcia sul loro dolore.
Quarry accetta con calma e rassegnazione la perdita inesorabile dell’udito, non si dispera, ma continua a vivere la vita normalmente e a perseguire i propri sogni. Pur non essendo il mio personaggio preferito della serie, Liv è un’anima sensibile e profonda, disposta a sacrificare anche la propria felicità per il bene degli altri.

La prima parte del romanzo è più lenta e statica, la seconda più accattivante e caratterizzata un bel colpo di scena finale. Quarry e Liv sono i protagonisti assoluti della storia ma intorno a loro gravitano altri personaggi tra cui spiccano Till e Flint. Come al solito il rapporto tra i fratelli Page è giocoso e solido, e la scena finale che li vede tutti e tre insieme è molto commovente e la dice lunga sull’amore che li lega.
Con questo libro si chiude la storia di Till, Flint e Quarry, ma in realtà non tutti sanno che la serie è costituita da un altro libro, un romanzo breve che narra la storia tra Slate e la sua attuale moglie. Da quei pochi input raccolti nei tre libri si nota che si amano tanto e che devono aver sofferto parecchio prima di mettersi insieme. Speriamo che venga tradotta presto, così come mi auguro che l’autrice decida di scrivere una serie nuova sui figli dei protagonisti della serie On the Ropes. Di materiale ce ne sarebbe davvero tanto e chissà che Aly Martinez non decida un giorno di realizzare questo sogno che condivido insieme a tante altre sue fan.

Alla prossima,
Vanilla

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