Sii un arcobaleno nella nuvola di qualcun altro.

(Maya Angelou)

Il 13 novembre è il giorno dedicato alla Gentilezza.

Molti di voi staranno pensando che ormai si senta la necessità di istituire una giornata per ogni singolo aspetto della vita…in un certo senso è vero. Triste che si debba ricordarlo, felice che si possa ribadirlo. Siamo una umanità distratta, assente, intorpidita, spenta. La gentilezza è una forza straordinaria, un potere devastante in questa epoca di letargia emotiva e di individualismo esasperato. Nonché di isolamento forzato, ahimè.

Sia essa compassione, secondo la preziosa e millenaria lezione orientale, sia essa una forma di carità cristiana, direttamente mutuata dalla Charitas di eredità classica, sia essa puramente empatia, la gentilezza è un motore che manda avanti piccole straordinarie rivoluzioni. E allora celebriamola.

La gentilezza dovrebbe diventare il modo naturale della vita, non l’eccezione

(Buddha)

La Giornata mondiale della gentilezza è stata introdotta nel 1998 dal World Kindness Movement, osservata in molti paesi,  invita a mettere in evidenza le buone azioni nella comunità concentrandosi sul potere positivo e sul filo conduttore della gentilezza che ci lega.

La gentilezza custodisce il segreto per instaurare relazioni solide, autentiche, di fiducia, che ci aiutano a conseguire i risultati desiderati in tutti gli ambiti della nostra esistenza privata e sociale. Non ha niente a che vedere con la manipolazione né con l’essere ben educati o manierosi. La gentilezza è un bene complesso e potentissimo, che appartiene a ciascuno di noi, ma che va riscoperto e praticato quotidianamente, perché porti i suoi frutti migliori.

Le cortesie più piccole

– un fiore o un libro –

piantano sorrisi come semi che germogliano nel buio.

(Emily Dickinson)

Proprio per questo di recente, in questa estate difficile, è partita una iniziativa lodevole: il “grande catalogo della gentilezza”. Una serie di proposte di lettura da presentare agli studenti e a quanti interessati, su iniziativa della Rete Nazionale degli Insegnanti per la Gentilezza (che comprende insegnanti dall’Asilo Nido all’Università). 150 sognatori educatori che in qualità di Insegnanti per la Gentilezza hanno proposto un elenco di libri suddivisi per fascia di età.

Nelle parole di Luca Nardi, Presidente dell’Associazione Cor et Amor che coordina la Rete Nazionale degli Insegnanti per la Gentilezza, ritroviamo il senso più profondo di questa iniziativa  “La gentilezza non è solo buona educazione, ma molto di più. Si esprime in diverse forme. Non esiste, inoltre, una formula riconosciuta della gentilezza. È un argomento che si può approfondire leggendo”. 

Un’iniziativa mirata a diffondere la cultura della gentilezza. Solo il sapere può affrancare dall’ignoranza, che è paura e diffidenza, una forma di servitù del pensiero. 

Dal libro e dalla educazione passa quindi la possibilità di diffondere un valore vero, forte e limpido, che possa essere pratica di vita.

Un solo atto di gentilezza mette le radici in tutte le direzioni, e le radici nascono e fanno nuovi alberi.

(Amelia Earhart)

I bambini sono una lezione naturale di gentilezza, proprio per questo possono essere la scommessa sul futuro e semi fruttuosi di questa cultura della gentilezza

A loro consigliamo

  • 10 idee per salvare il mondo con il potere della gentilezza

Un volume pensato per sensibilizzare i più giovani su importanti tematiche sociali, con un titolo che affronta in particolare il problema dell’egoismo, nelle sue molteplici forme e con le sue spesso terribili conseguenze. I ragazzi troveranno tra queste pagine 10 idee per correggere e migliorare i propri comportamenti in nome della gentilezza, per essere più aperti, inclusivi e rispettosi verso gli altri. A casa, a scuola, per strada… Per rendere il mondo un posto migliore, giorno dopo giorno. Età di lettura: da 7 anni.

  • Il piccolo libro della gentilezza. Ediz. a colori 

È facile essere gentili. È sufficiente dire grazie, regalare un sorriso, tendere la mano, condividere… Questo dolcissimo libro insegna che, se siamo gentili con gli altri, gli altri lo saranno a loro volta con noi. Età di lettura: da 3 anni.

  • Le sei storie della gentilezza

 

Compiere un piccolo gesto per aiutare chi ci sta intorno richiede poca fatica e ci dà molto! Sei racconti illustrati a colori per scoprire quanto sia preziosa la gentilezza. Età di lettura: da 3 anni.

  • Sii gentile

Quando Tanisha versa il succo d’uva su tutto il suo vestito nuovo, e tutti ridono di lei, il suo compagno di classe vuole farla sentire meglio, chiedendosi: cosa significa essere gentili? Dal chiedere alla nuova compagna di giocare insieme al difendere qualcuno vittima di bullismo, dal fare compagnia a chi è solo al ricordarsi i nomi delle persone, questa commovente storia rivela come la gentilezza e ogni nostra azione, grande o piccola, possono fare la differenza, e sprona a superare la difficoltà di provarci. Grazie al bellissimo tratto di Jen Hill, l’autrice ci guida attraverso gli occhi dei più piccoli fra i molti esempi concreti di come due semplici parole possono cambiare il mondo. Età di lettura: da 4 anni.

    • Il piccolo libro della gentilezza (Geronimo Stilton)

“Quella mattina dovevo finire in fretta il mio lavoro per preparare una sorpresa per la gita di famiglia. Ma venivo continuamente interrotto: prima è arrivata Tea chiedendomi di trovarle delle foto, poi Benjamin che cercava un aquilone e infine zia Lippa con la lista della spesa… Così non ho pensato alla sorpresa, ma ho scoperto che la gentilezza rende il mondo più bello!” Età di lettura: da 6 anni.

  • Maurice il mostro gentile

“Devi imparare a essere meno gentile”, gli disse la mamma. “Per questo ti abbiamo iscritto all’Abominevole Accademia per Mostri Cattivi”. Maurice addentò pensoso una merendina a base di cavolo e si sedette a riflettere. Era un mostro: avrebbe dovuto essere aggressivo, brutto e minaccioso. Non voleva essere un epico fallimento. Riordinò quindi la sua cameretta, impacchettò le sue frittelle alle erbette e si avviò verso l’Abominevole Accademia per Mostri Cattivi. Età di lettura: da 5 anni.

  • Grazie. Scopri la gentilezza con il piccolo bruco Maisazio. Ediz. a colori

Grazie perché mi incoraggi a volare alto, verso le stelle, sempre. Un libro per dire grazie a chi amiamo davvero. Età di lettura: da 3 anni.

  • Il GGG


Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l’Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi terribili colleghi, l’Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s’ingozzano di popolli, cioè di esseri umani. Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d’Inghilterra. Età di lettura: da 8 anni.

  • Le storie della gentilezza

  • Il seme della gentilezza


Tutto comincia con una crepa che a malapena vediamo. Succede quando urliamo o se discutiamo. Parole di rabbia possono aprire crepe fra le persone e allontanarle, ma non è difficile scoprire come piccoli gesti di gentilezza tengono lontana l’oscurità e fanno germogliare splendidi fiori. Età di lettura: da 5 anni.

 

Libri per gli adulti, a volte dono di sé, a volte riflessioni. Tra la saggistica e la narrativa

Della gentilezza e del coraggio

La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l’ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l’ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall’esercizio della critica e dunque della sorveglianza.
In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall’accettazione attiva dell’incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace.
Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. Non c’entra nulla con le buone maniere, né con l’essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva. Per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell’intelligenza, una virtù necessaria a trasformare il mondo. E contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un’attività sovversiva, che dovrà definire l’oggetto della nostra azione, della nostra ribellione.
“Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani.”

Un inedito, avvincente manuale di istruzioni per l’uso delle parole, del dubbio, del potere.
Un grande romanziere racconta la passione civile, l’amore per le idee, le imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario.

 

  • Siate ribelli, praticate gentilezza

«Un pilota perde un secondo a giro a ogni figlio che gli nasce» diceva Enzo Ferrari. È una frase bellissima. Significa capire che c’è qualcosa di più importante fuori da sé, e che quando ti nasce un figlio il successo non si misura più con i traguardi con cui l’hai misurato fino a quel momento. I figli sono l’occasione che ti regala la vita di guardarti allo specchio. Tutto quello che sei, quello in cui credi, quello per cui lotti non sono più solo il tuo modo di stare al mondo, ma si caricano di una nuova responsabilità. Da quando sono arrivate Caterina e Margherita (quattro anni e due scarsi), per Saverio raccontare storie con immagini e parole non è più solo un modo per fare il proprio lavoro. È gettare sul mondo uno sguardo che sarà, almeno inizialmente, anche il loro, è fare scelte di cui a loro più che a chiunque altro dovrà rendere conto. In una lettera alle sue figlie, tra pappe dai colori indecenti e cambi di pannolini in alta quota, terribili gaffe e momenti di grande tenerezza, Saverio affronta i temi che più gli stanno a cuore: la tolleranza, i diritti dei più deboli, la lotta per l’uguaglianza, la denuncia di qualunque forma di razzismo e fascismo, i pericoli della rete. Con grande spontaneità, toni appassionati e talvolta irriverenti, Saverio Tommasi ci regala il gesto d’amore più grande che un uomo possa fare per i propri figli: raccontarsi davvero, a costo di abbassare qualunque difesa

Rimani gentile… Non lasciare che il mondo ti renda insensibile. Non lasciare che la sofferenza ti lasci odiare. Non lasciare che l’amarezza rubi la tua dolcezza.

(Kurt Vonnegut)

  • Il potere della gentilezza

La gentilezza custodisce il segreto per instaurare relazioni solide, autentiche, di fiducia, che ci aiutano a conseguire i risultati desiderati in tutti gli ambiti della nostra esistenza privata e sociale. Non ha niente a che vedere con la manipolazione né con l’essere ben educati o manierosi. La gentilezza è un bene complesso e potentissimo, che appartiene a ciascuno di noi, ma che va riscoperto e praticato quotidianamente, perché porti i suoi frutti migliori.

Dovremmo riempire il cuore di gentilezza, la bocca di educazione, le mani di accoglienza e la testa di buoni libri.

Forse solo così potremmo tornare a essere umani.

(Fabrizio Caramagna)

 

  • Elogio della gentilezza

Questo libro è l’elogio di un valore sommesso e discreto, declinabile in varie maniere: la gentilezza, quella capacità di ascoltare e accogliere le fragilità altrui, che è anche generosità, altruismo, solidarietà, amorevolezza. L’intento non è né moralistico né edificante: la gentilezza è semplicemente uno dei modi migliori per essere felici, è un piacere fondamentale per il nostro benessere. La domanda che muove l’indagine è la seguente: perché la gentilezza è diventata per la nostra epoca un tabù? Oggi molte persone trovano questo piacere incredibile o quantomeno sospetto, la maggior parte di noi pensa che in fondo siamo tutti pazzi, cattivi e pericolosi, competitivi e autoreferenziali. Scritto da una storica e da uno psicanalista, questo libro cerca di rispondere alla domanda e affianca al confronto con la psicanalisi una dettagliata ricostruzione storica, che va dalla grecità ai nostri giorni, del tema della gentilezza, come valore irrinunciabile della vita buona. Mostra quando e perché tale fiducia si è dissolta, e spiega le conseguenze di una simile trasformazione. E la gentilezza che rende la vita degna di essere vissuta e ogni attacco rivolto contro di lei è un attacco contro le nostre speranze.

Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili…

(Audrey Hepburn)

  • Il gatto che amava la gentilezza

Alfie e il suo amico George sono conosciuti da tutti come gatti fuori dal comune: sanno fiutare quando c’è un problema e fanno il possibile per risolverlo. È così che si sono conquistati l’affetto incondizionato degli abitanti di Edgar Road, il quartiere che ormai chiamano casa e dove trovano sempre una mano pronta ad allungarsi per offrire una carezza. Per questo, non abbassano mai la guardia, ma sono pronti a intervenire quando c’è bisogno di loro. E anche questa volta non si smentiscono. Con gli occhi bene aperti e le orecchie tese, intuiscono che Polly, timida e riservata, non è più sicura di aver fatto la scelta giusta prendendo un cucciolo di cane per i suoi bambini: lei è troppo impegnata per occuparsene e il marito è sempre fuori per lavoro. Anche la dolce Sylvie è in apprensione, ha appena scoperto di aspettare un bambino e si chiede se riuscirà a essere una buona madre. E poi c’è l’anziano e gentile Harold, che fatica a mettere da parte l’orgoglio e a riconoscere che vorrebbe solo un po’ di compagnia per scacciare la solitudine. Allora, ad Alfie e George non resta altro da fare che rimboccarsi le zampe e riportare il sereno nella vita dei loro umani prima che sia troppo tardi. Grazie a un fiuto infallibile e a una sensibilità senza pari, sono gli unici a essere in grado di riaccendere la luce della speranza. E di ricordare a tutti quanti che la solidarietà non costa nulla ed è il dono più bello che si possa ricevere: da un piccolo gesto gentile può, infatti, nascere un’amicizia capace di durare per sempre. “Il gatto che amava la gentilezza” è una vera e propria iniezione di ottimismo. Una storia che invita a vedere il lato positivo in ogni situazione perché anche le difficoltà, se affrontate con lo spirito giusto, possono riservare sorprese inaspettate.

Non perdete inoltre gli eventi online che andranno avanti fino a domenica 15 dedicati ai «Dialoghi di gentilezza con il movimento Italia Gentile» in diretta streaming su www.italiagentile.com dedicati al tema della gentilezza come valore personale e sociale.

Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna.

(Madre Teresa)

E… GRAZIE!

Saffron

#beoriginal #beharem #beeyou #bekind