Harem’s Book ha avuto il piacere di partecipare al review party dedicato all’intrigante Hyde, firmato da Kiersten White, una autrice che si è distinta nel panorama della narrativa YA per le sue rielaborazioni della tradizione letteraria (si pensi alla trilogia And I Darken o alla provocatoria serie Camelot Rising.

La sfida: trascorrere un’intera settimana a giocare a nascondino, dal sorgere del sole al tramonto, in un parco divertimenti abbandonato da decenni e fare di tutto per non essere presi (da chi non è dato saperlo).

Il premio: denaro a sufficienza per rivoluzionare completamente la propria vita.

Anche se gli altri concorrenti sono determinati a vincere – per ritagliarsi un futuro da sogno o sfuggire a un passato che li perseguita -, Mack è sicura di poterli battere tutti. In fondo, ciò che deve fare è nascondersi e lei, fin da bambina, non fa altro. Anzi, è proprio questa la ragione per cui è ancora viva mentre la sua intera famiglia è morta.

Ma, quando capisce che l’eliminazione dei concorrenti nasconde qualcosa di sospetto, Mack comprende che il gioco è molto più sinistro di quanto potesse immaginare e che per sopravvivere sarà necessario unire le forze…


Hyde è un eccitante, audace salto nel buio.
Nella semplicità del possibile sta la paura. Perché ciò che sembra vero, ciò che potrebbe essere reale, fa veramente tremare.

In Hyde c’è una idea, c’è sangue e buio. Una realtà di penombra e intrigo, la faccia spietata e crudele della ricchezza e del prestigio. Il volto crudele dell’ opportunismo e del potere.

Premessa semplice, risvolti imprevedibili, retroscena insospettabili.

Quattordici concorrenti in un parco divertimenti abbandonato.

Nascondino. Ci sono davvero poche regole, 30 minuti per nascondersi, nell’arco della giornata, nessuna indennità né assistenza, un faro dalla luce sinistra come richiamo ai concorrenti sopravvissuti.

Sembra qualcosa di risibile e innocuo… un gioco. Per un premio cospicuo, per fama.

Tra i concorrenti influencer annoiati e super nerd, un solitario e una vittima di una relazione tossica, vanesi istruttori di crossfit, veterani segnati dai ricordi e dalla vita, un giovane alla deriva… E poi Mackenzie “Mack” Black, reclutata dal rifugio per senzatetto. Si nasconde da una vita. Può farcela. A patto che sappia scappare dai ricordi, dal rimorso, dai fantasmi del passato.

Anime inquiete, relitti.
Impreparate alla vita e al gioco, crudele, che sta per iniziare.

Idea provocatoria, ritmo sostenuto e brillante, personaggi complessi, una eroina dal passato ingombrante e sfuggente, protagonista – suo malgrado – di un avventura di riscatto.

Nascondersi e trovarsi. Unico modo di sopravvivere, fare i conti con se stessi.

Come bambini che giocano a nascondino. Se non vedono il mostro, il mostro non può scoprirli. E invece li trova. Li trova sempre. E, mentre chi si nasconde tiene gli occhi chiusi , il mostro divora tutti gli altri.


White bilancia con talento le dinamiche di gruppo e l’ incalzare degli eventi con le esperienze individuali dei giocatori e il percorso personale, in un crescendo di inquietudine e suspence, mentre intreccia frammenti della storia oscura del parco e delle presenze in esso. La semplicità e la complessità si fondono nella trama, nella caratterizzazione dei personaggi e nel senso della storia, rendendo il “gioco” una caccia, una sfida, tanto da dare continuo impulso alla lettura. Ricorda i meccanismi della grande maestra Agatha Christie con una spinta moderna nel trattare temi importanti e attuali come l’omofobia, il disagio esistenziale, l’isolamento sociale e l’emarginazione

L’ambientazione è deliziosamente inquietante, con giostre e clown dai tratti grotteschi e horror incisivi. La decadenza e il contrasto visivo nelle descrizioni delle attrazioni sono efficaci, stridenti e allusive. E non ci si ferma all’orrore della realtà…c’è altro di sovrannaturale a paralizzare…

I ripetuti, autentici, colpi di scena sono nulla in confronto al finale…aperto? Probabile. Più che altro riflessivo.
Si  può scappare? Da se stessi? Dal pericolo più grande? Possiamo davvero nasconderci?

Saffron