Dove stai andando, lapin?

L’ho afferrata, baciata e le ho detto che sarà la mia rovina.

Mi chiedo quanto sarà vero.


Titolo: 
Ho imparato ad amarti

Titolo originale: Discretion

Autore: Karina Halle

Genere: Contemporary Romance

La Riviera francese è sinonimo di lusso, se sei ricco. Per Sadie Reynolds, una studentessa spiantata, significa ostelli squallidi e vicoli bui. Quando percorrendo una strada malfamata si ritrova in pericolo, l’ultima cosa che si aspetta è di essere salvata dall’uomo più bello che abbia mai visto. E così si sveglia in una suite di lusso con vista sul Mediterraneo, con il suo salvatore che si sta prendendo cura di lei: Olivier Dumont, lo scapolo più ambito di tutta la Francia, albergatore miliardario, erede della fortuna dei Dumont nel mondo della moda.
Olivier è anche protagonista di tanti scandali. Ma Sadie è diversa da tutte le donne che abbia mai conosciuto. La sua umiltà e la sua innocenza nascondono promesse di grande passione. Anche lui le sta promettendo qualcosa: tutto quello che desidera. Da Bordeaux a Cannes a Parigi, il passato di Sadie negli Stati Uniti viene spazzato via e rimpiazzato da una fantasia troppo bella per essere vera.
Trascinata nell’orbita di Olivier, fatta di ricchezza, glamour ed eccessi, Sadie scopre che la dinastia dei Dumont porta con sé un bagaglio di segreti pericolosi. E i segreti di Olivier sono i più oscuri di tutti…
Un’intensa saga piena di romanticismo e passione

Talento indiscutibile di questa autrice è la capacità di regalare storie romantiche e ironiche, dal ritmo sempre allegro, quasi da taglio cinematografico, che spesso rivelano una insospettabile complessità dei sentimenti. Leggiamo di emozioni spesso discordanti e ne derivano personaggi sempre originali, mai intercambiabili, che hanno una loro fisionomia ben precisa. A volte proprio per questo possono essere più o meno in sintonia con noi, per una empatia più o meno forte, fatto sta che si animano tra le pagine e innescano dinamiche sempre interessanti e svolte narrative dinamiche. In questo caso l’autrice ha riversato nei personaggi l’inquietudine e l’irrequietezza che l’ha accompagnata mentre attraversava momenti difficili della sua vita durante la stesura del testo. Una abilità di chi esprime il proprio talento su carta, sullo schermo e sul palco, è quella di riversare, riconvertire, l’ emozione in forma espressiva.

Risultato?

Si può amare o non amare questa coppia.

Questa è la loro storia. Sono loro. E non sono intercambiabili. Non è poco, sinceramente in un panorama Romance così affollato, no?

Titolo originale Discretion, si tratta del primo volume della saga dedicata alla famiglia Dumont, in cui conosciamo il tenebroso Olivier, erede di un impero e protagonista di una faida famigliare, oggetto di fantasie dal tipico fascino francese (almeno nell’immaginario d’oltreoceano). Un sogno erotico impacchettato per far sospirare (non rifuggendo qualche cliché) innanzitutto la protagonista, una saccopelista col cuore infranto che sognava di viaggiare attraverso l’Europa e si trova senza soldi, senza progetti, senza riferimenti, senza senso. Ops.

L’ho scritto?

Sadie traccheggia e trascorre il suo tempo bighellonando tra un ostello e l’altro, pur di non tornare ad una vita vuota e grigia, fino a quando un principe azzurro moderno, un cavaliere senza macchia e senza paura, non interviene a salvarla da una aggressione

All’inizio, quando sono arrivata in Europa, non sognavo certo di dormire in un malandato ostello per saccopelisti, ma ecco, all’epoca ero con Tom, il mio ex, e davanti a me c’erano solo l’amore e l’avventura, per non parlare della sicurezza, per la prima volta nella mia vita.

Il senso tremendamente cavalleresco di responsabilità e dovere, in commistione con una attrazione incontenibile (piegata alle necessità narrative) portano il giovane, rampollo rinnegato della facoltosa e prestigiosa famiglia Dumont, ad interessarsi della giovane. Raccogliendola dalla strada come fosse un gattino  arruffato, sboccato, affamato, insolente e randagio

Si compra una Chanel per dimostrare al mondo di essere arrivati. Si compra una Dumont per dimostrare di essere arrivati a sé stessi. O almeno così la mette mio padre. Per lui ha funzionato.

«Sanno chi sono». «E chi sei?» «Olivier Dumont», dico semplicemente. «E sto cercando di essere quel cavolo di bravo ragazzo, d’accord?». Il nome non le dice nulla. Non mi conosce. Dentro provo una sorta di sollievo. «Ho diritto di essere sospettosa, dopo quello che mi è successo», dice un attimo dopo. Sospiro e stringo il volante. «Hai ragione. Hai assolutamente ragione». «Ma scelgo di fidarmi», aggiunge piano. Le lancio un’occhiata. Ha gli occhi socchiusi e un sorriso timido.

Sadie si sente a proprio agio, al sicuro. Protetta. Tuttavia non è al riparo dalla violenza delle proprie emozioni.

Anche Oliver sente improvvisamente che la sua vita sta riacquisendo colori e sapori nuovi. Si sente vivo, felice, incuriosito, eccitato, sorpreso.

«No. Non può essere vero. Tu non sei reale». «Sono del tutto reale». «Allora sto sognando». «Posso darti un pizzico, se vuoi», dice. La sua voce morbida si abbassa di un tono, nei suoi occhi c’è uno scintillio malizioso

«Non voglio la tua carità». «Il concetto di “carità” implica che il mio aiuto sia disinteressato, invece posso garantirti che voglio che tu rimanga per un motivo molto egoista». “Non dirlo, non dirlo, non dirlo”. «Vuoi venire a letto con me». Argh. L’ho detto. Sorride e di nuovo il mio mondo si inclina sul suo asse. «Non ho mai detto questo. Non sei esattamente in torto, ma forse un modo più elegante di dirlo è che mi piacerebbe conoscerti meglio».

Per un istante, immagino una versione diversa di me, una che prende le sue parole sul serio, che si scrolla di dosso lo studio e le responsabilità da cui non può fuggire per una vita fatta di vino, lenzuola profumate di lavanda e l’azzurro del Mediterraneo, con la pelle abbronzata e lucida e il sorriso leggero come la brezza che mi spettina i capelli.

«Qui fuori c’è il mare. Onde che vanno e vengono. Adattati al loro ritmo per un po’»

Oliver tuttavia ha dei segreti da nascondere, delle colpe da espiare, delle ammende da pagare. Una famiglia a ricordarlo e a riscuote debiti.

Ho ancora il suo sapore sulle labbra. Muschio, morbido e dolce. Nettare da un angelo decaduto. Chiudo gli occhi, respiro a fondo, cerco di resistere mentre tutto svanisce. Il ricordo che ho di lei rimpicciolisce, il suo sapore si trasforma in qualcosa di amaro, come una moneta sotto la lingua. È finita, ormai. Tutto. Tutto quello che ho mai avuto, tutto quello che ho mai saputo. Ho solo vent’anni e la mia vita sta per cambiare per sempre. Di fronte a me l’uomo che ha ogni potere nelle sue mani, tra quelle dita crudeli che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro.

Basterà la passione incontenibile e il senso di appartenenza a superare ogni ostacolo, ogni distanza geografica, culturale e sociale?

Le nostre vite non sono che momenti.
Ma ogni momento voglio viverlo con lei.

Ogni romanzo di Karina Halle ci ha abituati al sospirone finale. Infatti, quando si chiude il libro, si ricordano i protagonisti come amici che stanno vivendo una splendida storia di amore di cui ci hanno reso partecipi. Sofferta, combattuta, emozionante, sexy e molto, molto romantica.

In questo caso….qualcosa manca.

Olivier e Sadie sono opposti che si attraggono e si ritrovano nella incomprensione e nella solitudine: un uomo ricco e premuroso, affascinante e abituato al jet set, una donna semplice e istintiva, bella e vitale.

E…basta.

Non si capisce dove scatti la scintilla. Dove si inneschi questo cortocircuito magico dell’amore.

L’ho afferrata, baciata e le ho detto che sarà la mia rovina. Mi chiedo quanto sarà vero.

Ecco cosa ti fa l’amore. Ti sveglia. Ti rende reale

Resta l’impressione di incompiutezza, come se il romanzo non fosse totalmente “chiuso”. Mancano quella consapevolezza e quella naturalezza che caratterizzano la Halle. Ci sono passaggi bruschi, strozzati, tanto che la storia non ha risvolti morbidi. La Halle scrive storie che sono velluto, accarezzano le nostre fantasie con un romanticismo sensuale. In questo caso ricorre spesso al grossé, insistendo sulla sessualità in modo brusco e spiccio, che va oltre il meccanismo dell’ insta-love. (Un passaggio con similitudine equina mi resterà impresso come momento di lirismo puro…ha il merito tuttavia di avermi ricordato Umberto Balsamo con la sua Balla). Si ha l’impressione che manchino risvolti e passaggi più graduali nello sviluppo della trama, forse siamo solo alle premesse della saga Dumont, chissà. Sicuramente è una famiglia che ha molto da raccontare. Resta la curiosità di conoscere meglio questa famiglia misteriosa e intrigante che affascina il lettore tra privilegio e sacrificio, con le ombre e le luci di una vita sfavillante. Leggeremo il prossimo sperando di ritrovare il “tocco” dell’autrice.

Un commosso, profondo, sentito, ringraziamento per aver conservato la cover originale che rispecchia pienamente il carisma del protagonista

Saffron

 

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