TITOLO: Il Gelsomino di Leeds: Tristan

Parte della Collection: La Confraternita dei Leoni.

AUTRICI: Valentina Piazza e Francesca Redeghieri

USCITA: 19 dicembre 

TRAMA:

«Siete una seduzione pericolosa, Miss Jasmine.»

«Vi sbagliate» sussurrò lei.

«Lo siete, invece.» Il conte inclinò appena il capo, con uno strano luccichio negli occhi. «Rappresentate tutto quello che non posso e non voglio avere. Ho già subito una tentazione simile in passato, e non intendo cedervi. Non di nuovo.»

Castello di Leeds, Kent. 1816.

Il conte Tristan Alexander Fairfax ha combattuto contro Napoleone ed è tornato in Patria, al Castello di Leeds, solo per scoprire che la sua vita è andata del tutto in pezzi. La donna che amava è morta e gli ha lasciato una figlia che lui non riesce a sentire sua.

Triste, deluso e amareggiato, ha fama di essere senza anima e incapace di amare.

Miss Lilias Thompson ha subito una sciagura terribile di cui, però, non ha memoria. Priva di ricordi e di punti di riferimento, viene salvata da Tristan, che decide di tenerla come istitutrice per la figlia.

Un conte dal cuore di ghiaccio.

Una straniera restituita dal mare.

E un terribile passato che ritorna.

La dolcezza del Gelsomino di Leeds riuscirà a sciogliere il freddo cuore di Tristan? E Lilias potrà mai accettare i fantasmi che si celano nell’anima di lui?

Nuovo appuntamento e nuova storia d’amore all’interno della antologia de La Confraternita dei Leoni, una collection che si propone come un grande ballo, come il celebre ballo che ha dato inizio alla storia, delle storie, nella Storia. In esso si offrono a noi momenti e ritmi diversi, proprio come differenti sono le cifre delle autrici. Con un giro di danza lasciamo il delizioso e elegante cotillon de Le complicanze del cuore, riprendiamo fiato dopo l ’ indiavolata Scottish reel di Incantesimo Scozzese, per fermarci e attendere con curiosità e trepidazione il nuovo ritmo…quello de Il gelsomino di Leeds.
Una polka. Animata e tournant, una emozione energica e libera. Questa storia ha in sé qualcosa di intrigante e insolito, sensuale, come le le danze di coppia a volteggi soggette a una sorta di censura, per il contatto intimo della presa stretta. La storia di Tristan e Jasmine è quella di una seduzione inconsapevole, di un gioco dei sensi inevitabile.

Ritornare a casa è difficile per il conte Tristan Alexander, capitano Fairfax eroe di Waterloo. Sopratutto se si è solo il fantasma di quel che si era, un uomo inquieto e consumato dal dolore. Tristan è ormai l’ombra di sé, il Demone di Leeds…

…era diventato un contrabbandiere, un brigante della peggior specie che, solo all’apparenza, restava un gentiluomo. E non ne provava la minima vergogna…
Quel posto, quel castello, portava solo dolore, e lui quel male lo conosceva fin troppo bene..
Lo chiamavano Il Demone di Leeds. A quel pensiero, sorrise come una canaglia impenitente. L’inferno che sentiva dentro il cuore era esattamente quello che mostrava agli altri.

Ad accoglierlo demoni del passato e lo spettro di un amore perduto, doveri e responsabilità, segreti e bugie. E una gigantesca, incontenibile, disarmante innocente responsabilità in carne e ossa di 5 anni: sua figlia.

Fairfax rifiuta la vita, rinnega l’amore e si preclude qualsiasi sentimento.
È austero e severo, cinico e spietato, ambizioso e tremendamente affascinante nella sua inaccessibilità. Si trascina nella sua solitudine intento solo a portare avanti spregiudicati traffici con l’amico scozzese MacDonell, impegnandosi a amministrare svogliatamente le sue proprietà, tenendo lontano il ricordo della amata perduta.
La vita ha tuttavia un’urgenza e un tempismo imbattibile, per scongelare un cuore di ghiaccio serve un incendio, inatteso e travolgente. Così, all’improvviso, nel mulinello beffardo di rimpianti quasi una visione, una creatura dal mare smarrita ma non vulnerabile, sensibile e affascinante, bellissima, pronta a esercitare sul castello di Leeds quasi un sortilegio

Jasmine, gelsomino. Sarebbe stato quello il suo nome, in attesa che ricordasse il proprio, ed era stato deciso solo ed esclusivamente dal conte di Leeds.
Era bella, innocente e smarrita, una vera tentazione per lui, che sentiva sempre di essere in difetto.
«Siete una seduzione pericolosa, Miss Jasmine.» «Vi sbagliate» sussurrò lei. «Lo siete, invece.» Il conte inclinò il capo, con uno strano luccichio negli occhi. «Rappresentate tutto quello che non posso e non voglio avere.

La malia è l’amore, elargito con spontanea generosità, innanzitutto alla tenera Abigail. Questa donna ha fuoco nei capelli e nel cuore, del suo passato conserva tuttavia solo stralci, frammenti di ricordi della sua casa e brandelli di memoria della sua identità. Vive il presente donandosi alla dolce figlia del solitario conte e fuggendo dai sentimenti tumultuosi che sente per lui

Era strano, ma quell’uomo risvegliava in lei oscure sensazioni: voleva provocarlo, smuoverlo, litigare con lui.
«Voi siete una creatura del mare e mi avete incantato, non c’è un istante in cui non vi riveda come quando vi ho trovata tra la spuma delle onde. Combatto questa sensazione, combatto contro di voi, ma con scarso successo…Sappiate che combatterò ogni giorno contro questo vostro sortilegio. Voi non siete lei, e mai lo sarete.»

Si girano intorno, si studiano e improvvisamente si avvicinano, come spinti da una forza segreta e istintiva, complici gli incubi che tormentano Tristan dopo l’orrore della guerra (ritroviamo il topos dell’abbandono ai sensi durante il sonno inquieto) e la convivenza forzata all’interno del castello

«Per adesso, sappiamo solo quello che siete ora. Siete il mio fiore, la mia Jasmine, la tutrice di mia figlia.»
«Voi, Jasmine, sarete la mia rovina.»

La piccola Abigail sarà la forza vitale che porterà l’austero conte a ritrovare il senso della vita, dell’amore

«Io credo che anche lei lo sia. Una sirena, intendo… è magica» sussurrò la piccola, in modo cospiratorio.
Ecco cos’era l’amore.
L’amore era l’emozione più complessa che avesse mai provato: era paura di perdere, desiderio di veder felice l’altro, anche a costo della propria gioia. Era desiderio, anelito; era dolore e felicità assieme.

Come in un disgelo il cuore di Tristan tornerà a battere impetuoso, forte e libero. Allora la forza istintiva del legame tra i protagonisti diventerà sempre più inebriante, come il profumo del gelsomino pronto a sbocciare nel vecchio giardino di inverno del castello abbandonato da troppo tempo.

Il gelsomino avrebbe rianimato il giardino segreto, ormai caduto in rovina.
«Ebbene, è così che mi sento, contorta e senza luce» concluse lei amareggiata…
Piegò il capo e mormorò. «Vi comprendo più di quanto possiate pensare. Non ho mai smarrito la memoria ma, a volte, avrei voluto che accadesse.»

Tristan e Jasmine lasceranno ai sensi il compito, con il linguaggio dell’amore e della seduzione, di parlare al cuore, fino a quando la realtà non li costringerà a ammettere quel che sentono.
Come beffa il passato si rivelerà luogo dei nemici veri, non solo per la giovane donna ma anche per Tristan…lì troveranno entrambi l’ostacolo più grande che richiederà un sacrificio estremo.

«Sono, e sempre sarò, il tuo gelsomino: il tuo gelsomino di Leeds.» «Tu sarai la mia rovina. La mia vita e la mia disfatta. Ecco quello che sarai.»

Non un Regency puro ma un historical romance dalle sfumature estremamente calde. Premesse intriganti con una patina di mistero stuzzicante. L’inaccessibilità del protagonista maschile è potenziale che non si sviluppa pienamente però in interazioni complesse, questo personaggio magnetico è concepito come uno scrigno di emozioni cui però non corrispondono comportamenti, scelte e atteggiamenti, di pari complessità. Le dinamiche relazionali sono abbastanza semplici e si basano soprattutto sulla forte attrazione che nutre per la fascinosa protagonista.
I legami con i membri della Confraternita restano funzionali e gradevoli, soprattutto con MacDonell e Rosemary, labile quello con il Duca (di Kent?! in una sorta di damnatio memoriae) e con il fronte irlandese della Confraternita che conosceremo a breve in modo più approfondito.
Gli antagonisti sono presenze maligne, tra cui un fantasma del passato tanto scomodo quanto odioso. L’alone di mistero resta limitato, alla curiosità non segue un crescendo di suspence e di sorpresa nell’infinita gamma delle possibilità. La soluzione proposta tuttavia, ai due elementi in sospeso nella trama, è narrativamente credibile. La macchina narrativa funziona, gli ingranaggi sono al posto giusto e girano in modo efficace, a ritmo elevato.
La piccola Abigail è uno sprazzo luminoso e tenero, i momenti a lei dedicati sono tratteggiati con naturalezza davvero apprezzabile.
Il gelsomino di Leeds è una storia di amore e seduzione, in cui i protagonisti, come due forze attrattive si avvicinano inesorabilmente, spinti da una corrente di desiderio forte e travolgente.

E ora dai paesaggi mozzafiato selvaggi e suggestivi della Scozia, guardiamo alle coste frastagliate e agli incantevoli territori montani tristi di storia di Irlanda, per la nuova avventura de La Confraternita dei Leoni

Saffron


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