Le ho offerto un patto, lei ha accettato e lo manterrà.

Bastardo?

 Forse.

Titolo: Il patto

Genere: Erotic Romance

Autore: Veronica Deanike

Data: 27 Novembre 2018

Edizione: Self publishing

Su Amazon e KU

Il gioco della seduzione può essere molto intrigante quando parte da una provocazione. Lo è ancora di più se le differenze tra un uomo e una donna sembrano incolmabili. 

«Sette giorni. Questo è il patto che ti propongo. Vivrai con me e potrai osservare il mio stile di vita, quello che faccio. Capire chi sono è il presuntuoso obiettivo che ti offro di perseguire.» La sua è una sfida, mi sta accusando di leggerezza e la cosa mi irrita. «Mi occuperò di tutto io. Vedrai che sarà un’ esperienza formativa.» 

Il sarcasmo che trasudano le sue parole si propaga nell’aria ed è tossico. 

«Siamo d’accordo?» insiste nella richiesta e nel negarmi il suo volto. Mi stai punendo Mr. Blake? No, non verrò. Non ci penso neanche. Ti piacerebbe? Non verrò a vivere con te neppure nei tuoi sogni. «D’accordo!» Chi è stato a parlare? Io no di certo, ne sono sicura. Alyssa, una donna vittima dei suoi pregiudizi. «Non mi ero accorta che ci fosse un altro domatore di tigri ammaestrate. Mi chiedo se tutta questa ostentazione di potere non sia il maldestro tentativo di nascondere una natura debole e bieca.» Blake Carter, un uomo che conosce il potere: lo governa, ma sa anche cederlo.

«Credevi di indagare me e invece, nel torbido, hai trovato te stessa.» Un patto che nasconde ragioni oscure. La scintillante New York fa da cornice a un appassionante gioco dai risvolti inattesi. E a te, va di giocare?

RECENSIONE

Care Dame, eccomi ancora con voi a parlarvi dell’ultimo romanzo scritto da Veronica Deanike, IL PATTO: irresistibile tentazione, un erotic romance che esplora, in modo molto elegante, il mondo della dominazione e sottomissione.

Nuovo romanzo per questa poliedrica autrice, nuovo scenario e filone narrativo. Questa volta ci ha voluto intrattenere con una storia in cui la sessualità viene esplorata nei meandri della mente, cercando di far arrivare al lettore il concetto basilare che la nostra vera natura può essere soffocata, celata, irretita, vuoi per paura, per quieta accettazione delle convenzioni sociali, ma giunge un momento in cui la gabbia metaforica, che imbriglia la nostra mente defraudandoci della libertà di poter esprimere il nostro vero io, i nostri veri desideri, le nostre necessità, si smantella pezzo dopo pezzo lasciandoci nudi e veri.

Si sciolgono i legacci metaforici che bloccano nella “normalità”, per legarsi invece quelle cinghie che liberano la vera indole, la vera inclinazione sessuale rendendo l’essere umano completo e soddisfatto.

In questo romanzo incontreremo due figure la cui percezione della sessualità è agli antipodi e ciò condurrà verso uno scontro atto a dimostrare la veridicità delle loro convinzioni, scontro che in realtà cela una istintiva e inspiegabile attrazione, apparentemente fisica, ma fondamentalmente mentale ed estremamente pericolosa.

Blake è un uomo sofisticato, un estimatore e collezionista di opere d’arte, un trentacinquenne che vive la sua vita assecondando la sua natura e le sue pulsioni senza nasconderle, e al contempo senza ostentarle. Lui ama dominare le donne, ama vederle asservite al suo potere mentale e fisico.

Si eccita e gode nell’avere alla sua mercé la sottomessa di turno. Più incline alla dominanza psicologica non disdegna infliggere punizioni corporali che soddisfano le sue voglie e quelle delle sue compagne che non hanno mai avuto un ruolo importante nella sua vita, ma solo quello di momentanee compagne di giochi.

Alyssa è una sociologa trentenne fermamente convinta dell’emancipazione della donna in tutte le posizioni che la società offre. Non ha mai voluto usare i privilegi derivanti dalla sua famiglia volendosi rendere indipendente e realizzarsi nel lavoro. Donna molto orgogliosa e ingabbiata nelle convenzioni sociali, si scoprirà infarcita di preconcetti che la porteranno a scontrarsi e sfidare Blake.

L’incontro tra Alyssa e Blake è fortuito e surreale, almeno per la scioccata Alyssa che si ritroverà a sua insaputa catapultata nella scena di un gioco di ruolo di Dominazione e sottomissione tra il fratello Robert e la cognata Margaret insieme ad un’altra coppia a lei sconosciuta.

Non è la grande mattonella rettangolare, che sembra essere una gabbia, a impedirmi di avanzare, ma ciò che vedono i miei occhi. La mente comprende subito ciò che la coscienza si rifiuta di accettare.

Con che diritto giudico la vita di mio fratello? Margaret è la mia migliore amica, la madre dei miei nipoti, come posso accettare che versi in questo stato? I miei pensieri hanno il sopravvento sulla discrezione…

Sono incapace di guardare altrove, osservo con disgusto e curiosità lo strano spettacolo che stanno offrendo.

Indignata e furente, ignara delle preferenze sessuali della coppia, attacca carica di rabbia e sostenuta dal suo orgoglio di donna umiliata dalla scena che vede, insultando l’uomo che la deride per la sua rigidezza.

Ne consegue uno scontro infuocato, prima di sguardi, poi di parole e gesti che non fanno altro che turbare Alyssa.

L’alchimia che avvolge questa scena, ai miei occhi assurda, è potente, quasi imbarazzante. Forse è l’invidia per ciò che vedo e non riesco a comprendere che liberala mia immaginaria prigionia.

Una Alyssa furente, una Alyssa attratta da quest’uomo arrogante che disprezza, una Alyssa che si vergogna della brama che sente per lui, una Alyssa che nega in maniera decisa l’esistenza di una connessione potente instauratasi sin dal primo sguardo a quest’uomo: Blake.

È un uomo giovane e bellissimo, avrà la mia età. No, impossibile. Troppo austero, serio e inquietante.

Lo sguardo fisso su di me.

Forse lo sto solo immaginando.

Lo provoco, lo insulto, lo umilio.

È guerra dal primo istante, uno scontro titanico di menti, di modi di essere, di atteggiamenti, di orgogli.

Resta immobile, porta gli occhi su di me e mi osserva, curioso. Se ne sta lì a soppesarmi.

lo sguardo scuro che mi penetra, neanche le torce sono più in grado di illuminarlo. Torbido e invischiante come il petrolio, lo sento colarmi addosso, ne avverto il tocco, ne comprendo l’intenzione.

Se Blake è consapevole della sua sessualità e ne gode appieno, Alyssa è convinta che questo modo di vivere il sesso è degradante e umiliante per una donna e che questa necessità per un uomo di esercitare il potere derivi esclusivamente dalla loro sensazione di perdita di terreno nei confronti del genere femminile.

Due visioni completamente contrastanti esibite con scontri verbali accesi, atti a dimostrare ognuno la propria ragione, ma a mascherare la deflagrante attrazione che sfrigola fra di loro.

Il confine tra le mie pulsioni e questa incantevole creatura è un abisso incolmabile.

Blake brama Alyssa, la vuole, desidera mostrarle quanto piacere potrebbe donarle piegandola e sottomettendola.

Lei non stacca gli occhi dai miei. Le sue guance sono porpora, gli zigomi alti e pieni mi fanno pensare a una ciliegia matura. Un frutto proibito che desidero mordere. Forte.

Rabbia e sgomento sono i primi sentimenti che riesco a scorgere. Non fa niente per nascondere le sue emozioni, è un libro aperto e la cosa mi piace. Parecchio. Ma è quando si morde il labbro e abbassa lo sguardo al pavimento che cattura tutta la mia attenzione. Adesso è a disagio, quasi prostrata: pentita e sottomessa. Così mi piaci. Tutto il mio corpo si tende: schiena rigida, pugni serrati, sguardo duro. Cosa ti farei Little Cherry! Espieresti ogni piccolo peccato e … ti piacerebbe un sacco.

 Alyssa è intrigata e affascinata da quest’uomo e per contro lo disprezza, e ciò scatena in lei un conflitto che la destabilizza, la confonde. Confusione che vuole dissipare dimostrandogli la sua teoria sociologica.

Da questa sfida nasce il patto: Blake propone ad Alyssa una settimana da passare in sua compagnia a osservare il suo modo di vivere e la sua sessualità come spettatrice e Alyssa, per quanto ripugnata all’idea, non riesce a negarsi, non riesce a rinunciare a questa connessione inspiegabile.

“Mi hai detto che sono il tuo campione ideale.”

“Sette giorni. Questo è il patto che ti offro. Vivrai con me e potrai osservare il mio stile di vita, quello che faccio. Capire, invece, chi sono, è il presuntuoso obiettivo che ti offro di perseguire.”

La sua è una sfida.

 Da questo momento sarà un susseguirsi di provocazioni, frecciate, allusioni sessuali, cedimenti e ritrattazioni.

Blake è fortemente determinato a sciogliere tutti i nodi che bloccano Alyssa, a distruggere tutte le barriere mentali che si è imposta e che si ostina a tirare su ogni qual volta l’uomo la fa cedere di un passo. Il suo sarà un attacco frontale, senza artifici, sincero, onesto.

Siamo troppo diversi. Non posso giocare con lei. Le darò la lezione che si merita, aprirò la sua mente preconcetta e poi la lascerò andare per sempre. Sì, è questo che devo fare.

Alyssa si ritroverà a combattere Blake, la sua smania a vederla capitolare. Combatterà con l’orgoglio, ma combatterà anche contro se stessa, contro il desiderio prepotente per Blake che giorno dopo giorno la confonde e la attira verso di sé.

Sua e folle di desiderio. Come può un uomo avere un tale potere su un’estranea? Come può legarla senza l’uso della forza? Come può sottometterla nonostante il suo orgoglio?

 Chi uscirà vittorioso da questo faccia a faccia? Chi cederà per primo? Alyssa o Blake?

O il destino ha altro in serbo per loro?

Ci fissiamo senza scioglierci da questo abbraccio bollente. Sono confuso. C’è qualcosa di strano. Qualcosa che non so controllare. Devo porvi fine.

Una domanda martella nel mio cervello.

Cosa sta cercando quella donna? Ma soprattutto, cosa sto cercando io?

Sin dalle prime pagine ho avuto ben chiaro l’intento dell’autrice, non ero dinanzi a un romance che si limitava a raccontare la solita storia d’amore D/s, dove il perno fossero le pratiche sadomaso nelle loro varie declinazioni, ma l’elaborata storia di un risveglio sessuale, di una presa di coscienza delle varie facce del modo di vivere il sesso e della loro accettazione in quanto tali e non come forme degradanti e umilianti della figura femminile.

Se da una parte abbiamo un protagonista maschile perfettamente conscio di sé e della sua natura dominante, ma restio ai sentimenti,

 “Non rinnegherei me stesso per niente e nessuno. So cosa mi piace, so cosa voglio, e non mi accontento di niente di meno.”

Dall’altra parte abbiamo una figura femminile che, nonostante l’età e la sua realizzazione personale in campo sociale e lavorativo, a livello emozionale è immatura.

Mi sto comportando come una ragazzina. Ho voglia di scoparmelo? Sì. Allora perché non lo faccio?

Perché non posso provare? Possibile che tema così tanto di cedere il controllo? Si risolve tutto in questa stupida vanità? Ancora il mio ego?

 Vuoi per il suo passato doloroso, vuoi per i dettami della società e le sue regole che stabiliscono i canoni della “normalità”, Alyssa in ambito sessuale si presenta a noi fortemente inibita e carica di preconcetti che la portano a criticare e giudicare negativamente ciò che non accetta.

L’abilità dell’autrice, oltre a raccontare la storia che nasce tra Blake e Alyssa, sta nell’affrontare questa tematica prettamente a livello mentale e psicologico.

Lui mi spaventa. Sta prendendo il controllo, di tutto, persino del mio corpo, ma soprattutto della mia mente.

Più ci penso e più mi sembra lineare. Ero sua. Non so come, ma ero sua. Blake è un uomo ipnotico. Tutto in lui è letale: le parole, i gesti, il potere di persuasione. Sì, il potere. Ero in suo potere, maledizione. E mi piaceva pure.

 Ciò mi porta a plaudere la sua caratterizzazione dei personaggi come sempre perfetta e minuziosa, introspettiva e profonda, capace di farmi entrare nei meandri della loro mente e capirne pensieri, idee, desideri, paure e titubanze.

I personaggi che ha costruito per tutto il romanzo subiscono un processo evolutivo che li trasformerà, donandogli quell’umanità, sentimenti ed emozioni che all’inizio sembrano soffocati dall’orgoglio. C’è in tutto il percorso un processo di scoperta di se stessi, di accettazione di se e del proprio io, dei propri sentimenti sino a lasciarsi andare ad essi vivendoli e assecondando le proprie pulsioni sinceramente e onestamente.

Lo stile linguistico impeccabile ed elegante rende la lettura di questo romanzo fluida ed emozionante. Ancora una volta devo complimentarmi per la capacità eccelsa dimostrata da Veronica Deanike nella descrizione di luoghi e ambienti, dalla meravigliosa Sardegna alla sfavillante New York, e nella descrizione delle sensualissime scene erotiche dove si è lasciata andare ad un linguaggio più hot, rendendole veramente roventi e perfettamente consone al genere di romanzo.

Un romanzo intrigante, come lo sono i personaggi, che sono certa stimolerà la vostra fantasia e scatenerà la sottomessa che è in ciascuna di noi perché di fronte a un uomo come Blake non si può che capitolare.

Temevo qualche cinghiata, persino la parola padrone e ho abbassato la guardia di fronte all’unica cosa che avrebbe dovuto spaventarmi davvero. La sua mente. Mi ha punita nel modo più efficace. Mi ha costretto a ingoiare ogni accusa, ogni pregiudizio. Ho pagato caro l’affronto di averlo schernito, o meglio, di aver tentato di farlo. Mi ha portata a desiderarlo con tutta me stessa, tanto è bastato per rinnegare ogni cosa.

Alla prossima, Giusi

STORIA

EROS

 

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