Salve amiche dell’Harem, oggi vi parlo de IL PRINCIPE CATTIVO, primo volume autoconclusivo della serie Bad Boy Royals di Nora Flite, autrice già conosciuta in Italia grazie alla serie Hard Love. Venite a scoprire cosa ne penso.

 

Titolo:Il principe cattivo

Autrice:Nora Flite

Editore:Newton Compton

Pubblicazione:19 febbraio 2019

Serie:Bad Boy Royals#1-Autoconclusivo

 

SINOSSI

Kain Badd è fantastico… almeno sulla carta. È ricco, affascinante ed è persino un principe. Peccato che, dopo aver trascorso appena pochi minuti insieme a lui, Sammy sia già riuscita a capire chi sia veramente. E l’ha odiato. Arrogante, possessivo e maledettamente sicuro di sé. Se non avesse accettato di organizzare il matrimonio di sua sorella, sarebbe stato il classico tipo da evitare con cura. Invece, dopo aver trascorso la notte con lui ed essersi svegliata nel suo letto, non desidera altro che dimenticare. Peccato che Kain non sia affatto d’accordo. E poi, nel bel mezzo del matrimonio, una retata della polizia trascina tutti in carcere. Kain non ha solo una brutta reputazione, la sua famiglia è in un giro molto pericoloso. E adesso Sammy si trova invischiata in un gioco di potere più grande di lei. Controvoglia, dovrà mettere la sua vita nelle mani di Kain. E potrebbe essere la cosa più stupida che abbia mai fatto.

Recensione

Samantha è una giovane stilista che, dopo aver vissuto tanti anni a New York, è costretta a mollare tutto e a tornare nel suo paese natio per prendersi cura della madre gravemente malata. Per sbarcare il lunario apre un piccolo atelier di abiti da sposa, ma le scarse vendite non le permettono ancora di far quadrare i conti.

La grande occasione le si presenta quando nel negozietto entra una giovane coppia in cerca di un abito nuziale. Sammy rimane folgorata dalla bellezza del ragazzo, scambiato in un primo momento per il futuro marito della giovane. In realtà è il fratello gemello e testimone di nozze della ragazza, e sembra disposto a pagare qualunque cifra pur di rendere felice la sua sorellina.

A Sammy quei soldi fanno gola per cui dopo aver modificato in tempi record l’abito scelto dalla futura sposina, glielo va a consegnare a domicilio.

Ma dal momento in cui mette piede nella villa dei Badd, Samantha si trova immischiata in una serie di eventi inspiegabili e rocamboleschi, al limite dell’assurdo.

I Badd sono dei malavitosi molto temuti e perennemente in guerra con i Deep Shots, una gang rivale che, per un motivo oscuro, ha preso di mira l’ignara Sammy.

Eravamo i Badd.

La città era nostra.

Chi non ci avrebbe odiati per questo?

La persona che dovrà vegliare su Sammy sarà Kain, l’arrogante ragazzaccio, conosciuto solo pochi giorni prima nel suo negozio. L’atteggiamento di Kain nei confronti di Samantha è ostile, almeno all’inizio. È arrogante e verbalmente aggressivo, antipatico e presuntuoso. Ma Samantha non si lascia intimorire dai suoi modi burberi, anzi risponde a tono e sfida non solo Kain ma quasi tutti i membri della sua famiglia.

Tuttavia, a dispetto del cognome che porta(Bad in inglese significa cattivo), in Kain non c’è nulla di malvagio. L’atteggiamento arrogante e maleducato verso Sammy cessa dopo neanche ventiquattro ore dal loro primo incontro. Ad addolcirlo non è solo l’attrazione fisica per Samantha, ma soprattutto la consapevolezza che il loro legame sia speciale.

 Avevo pensato a lei come alla mia Cenerentola. Ero già un principe, in un certo senso, quindi perché non poteva funzionare?

Sammy da parte sua non sembra disprezzare le attenzioni che le riserva il Badd boy, anzi, si “dona” a lui con generosità e, benché lo conosca solo da alcuni giorni, ha già capito che Kain è l’uomo della sua vita.

Kain Badd era un uomo che consumava tutto ciò che desiderava. Io ero pronta a farmi divorare da lui.

Amiche dell’Harem, vi confesso che è stata un’impresa ardua portare a termine la lettura di questo romanzo, che dopo un incipit kafkiano si è trasformato nella fiera dell’assurdo.

La narrazione è frettolosa e gli eventi che vedono coinvolta Sammy, diventano via via più surreali e tragicomici. È vero che di solito chi legge romance cerca rifugio in una realtà parallela, a tinte rosa, in cui il lieto fine è immancabile. Tuttavia un minimo di verosimiglianza è d’obbligo. Invece l’autrice ci ha propinato una serie di colpi di scena talmente assurdi e improponibili da far impallidire gli sceneggiatori di Beautiful.

La scrittura farraginosa e sfilacciata rispecchia il modo in cui è narrata la storia, che sembra un po’ campata in aria. I Badd sono presentati come una famiglia malavitosa della zona, poi però c’è un accenno alle loro origini nobili. Io mi chiedo: che senso ha? Non sarebbe stato più giusto non mettere troppa carne al fuoco e concentrarsi su un unico aspetto presentando a tutto tondo i personaggi e descrivendo l’ambiente in cui si muovono?

I personaggi sono insulsi, totalmente privi di appeal e hanno un comportamento bipolare. Il passaggio di Kain da macho a micio dura un nanosecondo: prima disprezza Sammy e poi il giorno dopo ne è follemente innamorato. Inoltre si dice che Sammy si sia trasferita per prendersi cura della madre, ma poi accetta di restare a casa di sconosciuti senza mostrare un minimo di preoccupazione nei confronti della donna. Ma forse questa è una caratteristica di famiglia dal momento che neanche la madre alza la cornetta per sapere dove si trovi la figlia. La stessa madre che, nonostante l’autrice ce l’abbia descritta in precedenza come moribonda, in realtà sembra godere di ottima salute, visto l’entusiasmo e la forza con cui palpa le chiappe di Kain quando va a trovarla. Mica scema!

I dialoghi sono sopra le righe e i personaggi secondari hanno un comportamento ancora più sciocco e incoerente di quelli principali. Mi spiace dirlo ma questo libro è un disastro sotto tutti i punti di vista, lacunoso e indefinito, ragion per cui non mi sento di consigliarne la lettura.

Alla prossima,

Vanilla

STORIA