Harem’s Book insieme con gli amici de Libri e librai, Feel the Book e Bee Redhead, ha il piacere di partecipare al review party dedicato a Il Regno dei Dannati, secondo volume della serie dark fantasy deliziosamente peccaminosa di Kerri Maniscalco, Kingdom of the Wicked
Affascinante, intrigante. Sexy.
Titolo originale: Kingdom of the Cursed
Serie: Kingdom of the Wicked #2
Autore: Kerri Maniscalco
Editore: Mondadori
Genere: Dark Fantasy Romance
Desiderosa di vendicare la morte dell’amatissima gemella, Emilia ha venduto l’anima per diventare regina dei Malvagi e, accompagnata dall’ambiguo Principe Ira, è scesa nei Sette gironi. Non impiega molto a scoprire la prima regola della corte dei Malvagi: non fidarsi di nessuno. Più si trattiene all’inferno, infatti, più le appare chiaro che in quel mondo di vizi e seduzione nulla è mai ciò che sembra.
Anche Ira, un tempo suo alleato, potrebbe nascondere dei segreti sulla sua vera natura. E così, in breve tempo, Emilia rimane intrappolata tra Ira e il suo ancor più malvagio fratello, il Principe Superbia, il re dei demoni.
Tra palazzi lussuosi, infidi cortigiani e feste stupefacenti, Emilia dovrà districarsi tra enigmatici e contraddittori indizi per scoprire cosa sia davvero successo a sua sorella. E, al contempo, sarà chiamata a svelare i misteri sul suo stesso passato per trovare le risposte di cui è in cerca. Sempre che i suoi vizi non le mettano i bastoni tra le ruote
Occultismo accattivante, tra magia bianca e nera, caratterizzazione dei personaggi sempre provocatoria e incisiva, la storia c’è, tra qualche banalità e qualche ingenuità, si superano i cliché del primo volume legati all’ambientazione (le origini italiane dell’autrice inficiano l’ambientazione per cui Sciacca e la Sicilia, patria dei nonni della Maniscalco, sono state ridotte a un non luogo, una sorta di cartolina patinata). La storia era sospesa, senza tempo e senza luogo, senza riferimenti precisi. Un ristorante e un convento, una cattedrale, una grotta e il mare che ruggisce di cui non registriamo neanche il colore. Non un suono, non un colore non un sapore. Per un lettore italiano circostanza odiosa.
Il primo volume ci ha spiazzato, soprattutto perché conoscevamo la autrice dalla serie strepitosa di A caccia del Diavolo e comunque tra le pagine del primo volume, Il Regno dei malvagi, emergeva il potenziale, si sentiva la forza dei personaggi, la loro carica vitale, caratteristica della autrice, anche se sprigionata da creature che poi agiscono in modo forse prevedibile, peccando di superficialità, ma comunque creando dinamiche spassosissime per il lettore.
Se nel primo volume, Il Regno dei Malvagi, l’autrice ci aveva portato sulla terraferma e alla luce del giorno, ora ci troviamo nel regno delle ombre, delle tenebre.
Va decisamente meglio.
Facciamo un passo avanti, un balzo. Nel buio.
Passione, paura, eccitazione. Il secondo libro della trilogia ha un altro sapore e un altro tono, le sfumature si fanno più dark e la componente sensuale più marcata, deciso. Slittando dalla sfera letteraria YA a una decisamente NA.
Prima però voltiamoci all’indietro per comprendere che cosa ci lasciamo alle spalle.
In Kingdom of the Wicked, dopo il brutale assassinio della sua gemella Vittoria, Emilia, giovane donna e strega da poteri a stento trattenuti, evoca un demone Principe dell’Inferno per aiutarla a risolvere il crimine. Viene a sapere che sua sorella non è l’unica strega uccisa. Lavorando con il demone Ira, Emilia si ritrova avviluppata in un mondo di maledizioni e segreti che destabilizzano ogni sua certezza e fanno crollare ogni punto di riferimento.
Ira e Emilia sono visceralmente, inevitabilmente legati, si appartengono. Un tradimento e un fidanzamento segreto costringono Emilia a fare un accordo con il diavolo stesso. Emilia è pronta a tutto. Vende la sua anima, per divenire la sposa dei Sette Cerchi dell’Inferno. Emilia e Ira, alle porte dell’Inferno, sono pronti a iniziare il loro viaggio.
“Dimmi”, sussurrò, la sua voce che scivolava come seta sulla mia pelle arrossata. “Cosa?” La mia voce è uscita senza fiato. “Sono il tuo peccato preferito.”
Un crepitio nell’aria di anticipazione e attesa, già nei primi capitoli – folli irragionevoli e piccanti.
Il Regno dei Dannati prende il via quasi immediatamente dopo la fine de Il Regno dei malvagi, con Emilia che si prepara ad affrontare il viaggio e il suo Destino. Tuttavia, quando messaggi criptici iniziano a comparire nelle sue stanze, sente ancor più forte il bisogno di cercare risposte su ciò che è realmente accaduto a sua sorella e sulla natura della maledizione che le lega al Diavolo. Ci sono oggetti carichi di magia, ci sono luoghi segreti e proibiti, ci sono formule arcane che nascondono verità. Strega e mortale, tra i pericoli dell’inferno, nulla è facile.
Emilia e Ira, tra i flirt e i litigi, schivano pericoli e tentazioni
Ira sfoderò un sorrisetto insolente. Poi si chinò su di me, la voce ridotta a un sussurro. «Amore e odio si generano entrambi dalla passione.» Le sue labbra mi sfiorarono la mascella quando le trascinò lentamente verso il mio orecchio. Il respiro mi s’impigliò nella gola al percepire la sua vicinanza, il suo calore. Il Principe si raddrizzò quanto bastava per guardarmi negli occhi, finendo per posare l’attenzione sulla mia bocca. Per un istante, pensai che mi avrebbe sollevato il mento, passato la lingua sulle labbra e assaporato ogni mia bugia. «È strano come il confine si confonda nel tempo.»
La tensione sessuale, la corrente sotterranea esplosiva di rabbia e rancore, di rimpianto e desiderio, tra Ira ed Emilia è l’anima del libro. Nonostante si senta completamente tradita da Ira nel primo libro, Emilia si ritrova ancora peccaminosamente attratta da lui. I piani e le intenzioni di Ira rimangono un mistero, ma è evidente la sua debolezza per Emilia. Minaccia violenza e morte, scalpita e provoca. A suo modo la protegge.
Emilia non sa che cosa succederà quando sarà consegnata a Superbia, la strada è lunga.
Ira non sembra volerla consegnare…Emilia lo vuole. Gli appartiene ma è promessa a un altro, al Re.
Non esiste nulla di più pericoloso di una donna che è consa- pevole del proprio valore e non se ne scusa.» Lo squadrai da capo a piedi, lentamente. «“Credo di essere potente, dunque lo sono.” Non è questo il vostro motto? Be’, io so di essere potente. So che il potere non proviene da un’unica fonte, Vostra Altezza
Ci sono segreti conflitti e tensioni.
Emilia è ancora alla ricerca della vendetta. Vuole sapere chi è responsabile della morte di sua sorella, si avvicina lentamente alla verità ma deve fare i conti con la realtà dannata in cui si muove di inganni e lusinghe, con l’essere alla mercé di questi principi.
The stars incline us; they do not bind us.
Ci sono alcuni colpi di scena nella storia, prevedibili alcuni e un cliff mostruoso…
Incantesimi e sortilegi, un albero magico, teschi parlanti, enigmi, dee e streghe, la strega originale, omicidi efferati…corti dei principi, gironi, demoni, complotti, pugnalate e lussuria, abbondante.
Il passaggio dal mondo reale all’inferno è stato un cambiamento vincente rispetto al libro precedente. La Maniscalco si muove a suo agio nel tratteggiare ambientazioni gotiche, tra castelli di cristallo, bollenti scorci delle bolge infernali, foreste proibite e oggetti rituali.
Ira è un titano, la sua ombra mortalmente pericolosa riesce a allungarsi su tutti i personaggi, è una presenza dominante e una forza da non sottovalutare, un antieroe. Ira ed Emilia giganteggiano in questo libro per la chimica esplosiva ma i personaggi secondari, soprattutto gli altri principi di casa, non deludono.
Principe delle tenebre. Re dei Malvagi. Mi hanno chiamato in molti modi, ma non sono un bugiardo.»
Lo scrutai in volto. Non mi ero sbagliata su di lui. Ne avevo avuto la conferma nel momento in cui l’Albero non aveva reclamato la mia vita, però la verità restava difficile da affrontare…
Nota dolente un rallentamento del ritmo narrativo nello svolgersi della trama proprio a metà libro e tante, tantissime, scene piccanti (troppe, dài, piace il piccantino non uno smoothie di wasabii); Emilia e Ira sono una coppia così malvagiamente deliziosa che lascia curiosità e aspettativa. Ci auguriamo una evoluzione dei personaggi verso la complessità maggiore (possibilmente meno petulante la protagonista) e l’espansione del mondo infernale, del mondo dei principi, con un approfondimento di Celestia, la Dama delle Maledizioni e dei Veleni.
Emilia sta perdendo se stessa, sacrificando la sua ingenuità e la sua integrità – scende a patti col Diavolo letteralmente – pur di trovare risposte, speriamo quindi in un approfondimento della sua figura. Gli stessi Principi sovrastano per potenza e impatto – parliamo dei Principi dei vizi, incarnazione del peccato capitale – eppure sono davvero degli adolescenti sciocchini… la protagonista regge perché ha la storia del legame magico di appartenenza alle sue spalle, Ira mantiene il suo fascino oscuro ma potrebbero donarci incredibili sfumature oscure.
La suspence deriva più dalla tensione sessuale tra Emelia e Ira che dal filone noir e dark che si era seguito nel primo volume….non che dispiacciano le vibrazioni violente della attrazione tra i protagonisti però i delitti e i misteri vanno indagati, no?
Mistero, romanticismo e fantasia restano forti ma vi perderete nella nebbia dei peccati e nel vapori della lussuria infernale. L’impressione è quella di un potenziale esplosivo dimesso rispetto alla storia bollente erotic romance ma resta troppo, troppo intrigante!
Il secondo volume supera di gran lunga il primo, che sia di buon auspicio? Non ci resta che gustarcelo come monelle e aspettare il terzo
“Instead of being ruled by fear, I could become fearless.”
Saffron
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