Il veleno dei Borgia (The Poisoner Mysteries #1)
di Sara Poole; Anna Ricci (Trad.)
Newton Compton
Titolo originario: Poison
 Serie: The Poisoner Mysteries #1
Sara Poole è lo pseudonimo di una famosa autrice americana. Ha scelto di cimentarsi con il romanzo storico per poter coniugare le sue passioni per il Rinascimento, l’Italia e la botanica. Vive nel Connecticut con il marito. Per saperne di più, www.sarapoole.com
 SINOSSI

Papa Innocenzo VIII sta per morire e tra i cardinali già si è scatenata la lotta per la conquista del Trono di Pietro. In un vicolo del ghetto ebraico, il noto alchimista Giordano viene brutalmente ucciso in circostanze misteriose. Decisa a vendicarne la morte, la sua unica figlia Francesca sfida tutte le convenzioni dell’epoca pur di riuscire a diventare avvelenatrice al servizio del cardinale Rodrigo Borgia, il capo della famiglia più famosa e pericolosa d’Italia. Francesca è astuta e coraggiosa e conosce bene le debolezze e i desideri degli uomini. In poco tempo diventa la confidente di Lucrezia Borgia e l’amante di Cesare, erede di Rodrigo, insinuandosi così nelle misteriose e corrotte stanze del potere. Mentre è impegnata a parare i colpi potenzialmente mortali con cui gli avversari del Borgia cercano di eliminarlo, ritrova le tracce dell’assassino del padre e scopre l’esistenza di un complotto diabolico che potrebbe avere un esito catastrofico. Scivolando furtivamente negli oscuri vicoli del ghetto fino a raggiungere i lussuosi saloni del Vaticano, accetta di mettere in gioco la sua vita pur di sventare quella minaccia oscura. Ma tra i suoi nemici c’è anche il perfido e temibile domenicano Torquemada, Grande Inquisitore, che le renderà il compito arduo e rischioso…

COMMENTO DI MIRTO

Ho scoperto questo romanzo per caso, mentre cercavo qualche storia sulla famiglia Borgia. È stata una rivelazione inattesa e piacevole, e sono contenta di parlarvene, oggi.

Chi mi segue da quando scrivo su H’sG sa che amo i romanzi storici. E tanto più si ritorna indietro nel tempo, tanto più mi appassiono alle trame sgranate fra le pagine. Il veleno dei Borgia è narrato in prima persona da Francesca Giordano, figlia dell’avvelenatore ufficiale di Rodrigo Borgia, al tempo Principe di Santa Madre Chiesa e braccio destro del Papa. Dopo l’assassinio del padre, la ragazza, avvezza a maneggiare veleni, entra al servizio della famiglia Borgia, che ben conosce da quand’era bambina. Il compito è ben retribuito e le potrebbe consentire di svelare l’intrigo che adombra la morte di suo padre. Seguendola nelle sue mansioni, entriamo nel palazzo delle donne del Cardinale e conosciamo l’ambigua Donna Adriana, la dodicenne Lucrezia e Giulia la Bella. E naturalmente, ci scontriamo anche in Cesare, all’epoca vescovo e figlio ribelle… e amante occasionale di Francesca.

Siamo nel 1492, a poche settimane dal conclave che avrebbe portato Borgia a sedere sul trono vaticano. Papa Innocenzo VIII è gravemente ammalato e Francesca sospetta che esista un legame fra la sua malattia e la morte di suo padre. Ma quale? Forse Giordano aveva trovato un modo per uccidere senza lasciare alcuna traccia di veleno, dietro di sé? Era possibile che un uomo ne potesse assassinare un altro ingannando tutti, perfino i medici? Borgia, che sa più di quanto non riveli, incoraggia Francesca a spingere le proprie indagini nell’ospedale del ghetto ebraico, e qui la trama personale della ragazza si ingarbuglia con quella socio-politica del tempo: Innocenzo sta per firmare un editto contro gli ebrei, e non deve guarire, in alcun caso. È allora che compare il Prete Morozzi, angelico ma ambiguo, e più pericoloso di un aspide egizio. Inizialmente, il suo arrivo nell’intreccio non mi ha convinto – sembrava tutto troppo facile – ma più avanti ogni cosa trova una spiegazione. Morozzi porta il Male, nel romanzo, ma non sarà il solo a tendere le corde della narrazione. In un mondo corrotto, come quello della Roma di fine XV secolo, intrighi, fanatismo e tradimento si susseguono a ritmo incalzante, creando un intreccio che si segue con curiosità e talora con apprensione. Non aggiungo altro, anche se ci sarebbe molto da dire, per non sgualcirvi il piacere della lettura.

Piano tecnico.

Il tono narrativo è piuttosto semplice, manca quella poesia che amo tanto, nei romanzi storici, ma la lettura è comunque gradevole. La trama si muove in modo tranquillo, senza quegli slanci che ti tingono incollata alle pagine ma sono rari i momenti in cui si rischia di scivolare nella noia. Nonostante il disegno della trama sia tutt’altro che banale, l’intreccio non è particolarmente articolato; è quindi adatto anche a una lettura d’evasione, colta ma non pesante.

L’autrice si muove con agio nell’ambientazione storica e, oltre a riprendere i fatti riportati nelle cronache dell’epoca, offre interessanti dettagli di vita quotidiana, come il tipo di legno usato per un letto nobiliare o il rivestimento usato nelle case più ricche. Sono dettagli come questi a rendere un romanzo storico credibile e ancor più degno di essere letto.

La traduzione presenta qualche pecca. Ogni tanto ci si imbatte in frasi antimusicali e congiuntivi uccisi brutalmente – è proprio vero che ferisce di più la penna della spada!

I personaggi.

Qualche nota sui personaggi. Né Rodrigo né Cesare Borgia corrispondono ai caratteri che la storia ci ha tramandato. Rodrigo appare come un uomo cinico e dissoluto ma piuttosto comprensivo e Cesare non è lo spietato guerriero che gli storici ci hanno descritto. È intelligente, e questo corrisponde alla storia, ma fin troppo umano. Più volte l’autrice precisa che il loro comportamento è in conflitto con la loro natura e questo fa sospettare i caratteri siano stati piegati alla trama, talora con evidenti forzature. Probabilmente, cambieranno nei romanzi successivi della serie.

Consigliato.

Mirto

 

Il veleno dei Borgia – Sara Poole – il booktrailer

da YouTube https://www.youtube.com/watch?v=y66pLLJCi84

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Due presunti ritratti di Lucrezia Borgia