Come aveva fatto, in nome di Dio, a restare vivo? Senza nessuno e niente da cui tornare? A meno che non avesse saputo, forse, in qualche luogo recondito dentro di lui, che un giorno lei sarebbe venuta a cercarlo.

“Sei rimasto vivo, Asher. Penso che, forse, tu sia rimasto vivo per me.”

 

Care Dame, oggi vi parlo de Il Veterano primo volume della serie A Modern Fairytale di Katy Regnery, un romance dolcissimo, intenso e doloroso; come dolorosa può essere la vita vera con le sue ingiustizie e le sue tragedie. Ma nulla accade per caso, nulla è irrimediabile e nulla ci può preparare alle sorprese che la vita può riservarci.

Titolo:Il Veterano

Autrice:Katy Regnery

Genere: Contemporary Romance

Editore: Quixote Edizioni

Serie: A Modern Fairytale #1

Pagine: 380

Prezzo: € 4,99 (E-book)

Uscita: 21 Maggio 2018

Questo è un libro dedicato ai veterani di guerra e a tutti quelli che sopravvivono nonostante le prove tremende che la vita a volte ci chiede di sostenere.

Quante volte ci siamo poste, nel nostro intimo, la domanda se fossimo delle persone capaci di andare oltre le apparenze, di essere in grado di apprezzare e amare gli altri indipendentemente dal loro aspetto esteriore, di essere così profonde da leggere nell’anima e nel cuore di chi ci sta di fronte superando la barriera costituita dall’aspetto, più o meno piacevole, che si parava ai nostri occhi?

Quante volte siamo state disposte ad ammettere con noi stesse che il mondo in cui viviamo ci ha così profondamente condizionato con le sue velleità di bellezza esteriore, tanto da rifuggire con gli occhi e con la mente qualsiasi cosa o persona che non rientri in questi canoni?

Queste sono state le considerazioni e le domande che sono sorte nella mia mente durante la lettura di questo romanzo, una rivisitazione della famosa favola La Bella e La Bestia, e le risposte che mi sono data hanno stravolto il mio cuore.

Questa è la storia di Asher Lee, un giovane medico, che dopo l’undici settembre decide di arruolarsi per servire il suo paese e durante un’operazione di soccorso in Afghanistan, si ritrova anch’egli coinvolto in una esplosione che gli procurerà delle lesioni e dei danni permanenti al viso e agli arti. Delle menomazioni che condizioneranno la sua vita, inducendolo all’isolamento volontario nella dimora di famiglia sulla collina che domina Danvers, in Virginia.

 “Cosa sai di Asher Lee?” “Asher Lee?”

“Alcuni lo chiamano “Eremita” Lee. Poverino alle superiori era un campione di football della Danvers High. La sua faccia e una mano gli sono stati portati via da un’esplosione in non so quale guerra, e nessuno l’ha più visto da anni….”

“….Nessuno lo vede da quasi un decennio. Nessuno sa cosa faccia lassù, ma circolano le solite stupidaggini sull’uomo nero e roba simile. Davvero, è più facile dimenticarsi che lui sia lassù. È così strano e triste.”

 

Rimasto orfano adolescente, nessuno era lì ad aspettarlo al suo ritorno, nessuno pronto a prendersi cura del suo corpo ferito e della sua anima devastata. Ad accoglierlo solo una cittadina sonnolente che del suo eroe di guerra non sapeva che farsene. Anzi dall’eroe sfigurato, dal mostro misogino rifuggiva. Meglio voltare il viso, contorto in una smorfia di disgusto e orrore, dall’altra parte che consolare un giovane che aveva dato parte di sé per garantire la loro libertà.

Otto anni di solitudine, otto anni passati in compagnia della signorina Potts, un’anziana amica della nonna, otto anni senza nessun contatto umano, otto anni a vivere la vita solo attraverso i libri, a vivere il mondo solo grazie alle parole scritte.

I libri erano il suo rifugio, il suo unico vero piacere.

Ma non avrebbe scelto storie d’amore. Non poteva leggerne troppe, o il suo povero cuore avrebbe sanguinato, visto che doveva limitarsi a vivere quell’amore solo per interposta persona. La vita tesseva le trame e sapeva che le sue possibilità di un lieto fine erano inesistenti.

 

Questa è la storia di Savannah Carmichael, fuggita da Danvers per frequentare l’Università di New York e qui fermarsi, dopo la laurea, per essere assunta come giornalista investigativa del Sentinel, per poi ritornarvi con la coda fra le gambe dopo uno scandalo che l’ha travolta distruggendole la carriera.

È tornata in questa sonnolente cittadina che le calza stretta, per leccarsi le ferite professionali e non, e per meditare su come rimettersi in pista.

Aveva lavorato tutta la sua vita per andarsene da Danvers; eppure, eccola lì, tornata al punto di partenza.

 

Anche lei come Asher non ha idea che le loro vite stiano per essere travolte e sconvolte da un uragano di emozioni,  un terremoto di sensazioni che li cambierà per sempre.

Non fu in grado di guardare altrove quando gli occhi di Savannah si rifletterono in cinque specchi in un lampo per poi scontrarsi nei suoi. Gli occhi di lei si spalancarono e la udì sussultare, prima di ritrarsi di colpo, fuori dalla vista.

Rimase lì, occhi sullo specchio di fronte a lui…

Il suo sussulto improvviso lo colse di sorpresa. Erano passati anni dall’ultima volta che si era trovato così vicino ad una donna. A una giovane donna. A una giovane e bellissima donna. I suoi battiti accelerarono mentre spalancava gli occhi.

Trattenendo il fiato, distolse lo sguardo. Non c’era la benché minima possibilità per lui di avere l’occasione di poter visitare di nuovo quel particolare angolo di paradiso. Non aveva senso torturarsi guardando qualcosa che non poteva avere.

 

A farli incontrare è un articolo che Savannah deve scrivere per avere una chance di trovare un nuovo lavoro in un altro giornale.

Lui vuole un articolo. Qualcosa di grosso, commovente e personale, in tempo per il Quattro Luglio. ….. Pensa ai veterani. Pensa ai papà che tornano a casa in tempo per la grande grigliata del Quattro Luglio. Roba da piccola cittadina americana che fa piangere ogni lettore…

 

E ciò che non aveva previsto Savannah fu la reazione del suo corpo e del suo cuore alla vista di questo uomo ferito nel corpo e nell’anima. Due esseri affini che con uno sguardo si sono trovati, si sono riconosciuti e, attratti l’uno dall’altro, non hanno potuto più fare a meno della reciproca compagnia.

I  suoi occhi, l’avevano completamente immobilizzata per il breve istante in cui si erano incatenati gli uni negli altri, e uno strano, inaspettato calore le aveva inondato le vene mentre scrutava lo specchio…..

 

Ciò che nasce sotto le mentite spoglie di una amicizia si tramuta velocemente in attrazione sia fisica che mentale. Ambedue, nel passato, avidi di conoscere il mondo, ambedue intraprendenti e coraggiosi si ritrovano oggi a leggersi dentro, a scrutarsi e a conoscersi profondamente al di là delle barriere date dalla pelle, al di là di ciò che vedono gli occhi, al di là delle cicatrici che deturpano il viso e il corpo.

Sembrava guardare oltre le sue ferite – con terrificante precisione- e vedere il suo cuore. Si stava innamorando di lei. Ora ne era certo.

 

Savannah non le vede, ma è folgorata dalle emozioni che emergono ad ondate da quest’uomo che volontariamente si definisce grezzo e mostro, ma che cela un’anima e un cuore buoni, incapace di provare alcun risentimento verso chi gli ha voltato le spalle.

Asher Lee è un uomo affamato. Affamato di sensazioni, di emozioni e di sentimenti. Affamato di provare attrazione e brama verso una donna. Ha dovuto e voluto rinunciare a tutto e per otto anni ci è riuscito, relegando in profondità questo senso di solitudine e disperazione per ciò che non avrà più, rassegnandosi a vedersi invecchiare da solo, con la sola sua immagine deforme allo specchio.

Nonostante le ferite che aveva sopportato, a trentaquattro anni era abbastanza in forma per vivere fino a cent’anni. In breve, davanti a lui aveva una lunga strada solitaria.

Desiderava poter avere una possibilità con una ragazza come Savannah Carmichael. Desiderava avere attorno a sé amici e una famiglia.

Con ogni fibra del suo essere spezzato, voleva essere di nuovo intero, ma non lo era. E non lo sarebbe mai stato. Mai più.

 

Savannah sarà per lui l’alito di vita, colei che lo farà rinascere di nuovo, colei che rinfocolerà in lui la speranza, la speranza di poter “vivere” e non più sopravvivere.

 “Asher, tu sei la persona più coraggiosa, più intelligente e interessante che io abbia mai conosciuto. Ma per tua stessa ammissione, ti nascondi qui. Stai permettendo alla vita di passarti accanto senza che tu te ne accorga, quando invece dovresti vivere.

 

Se un tempo, dopo aver riacquistato la percezione di sé mutilato e devastato, aveva desiderato di morire, per poi sopravvivere; oggi è più che consapevole che la sua non-resa ha un significato: il suo destino era stato già scritto, e nel suo destino c’era Savannah.

La dolce e generosa Savannah, capace, nonostante le sue mille paure, di donare e lasciare entrare nel suo cuore Asher.

Lo desiderava. Molto. Molto più di quanto avesse mai desiderato qualcuno. Nessuno di loro le aveva toccato il cuore come aveva fatto Asher. Nessuno di loro le faceva provare così tanto quanto lui.

 

Capace, nonostante la sua giovane età, di infondere sicurezza e certezza ad un uomo che certamente non ne ha.

 “Non devi essere bello per essere sexy. Tu sei parecchio sexy, Asher.”

Asher non è ferito solo nel corpo, ma anche, e forse più profondamente, nell’animo. Trascina con sé sin dall’adolescenza quel senso di solitudine e di abbandono che si acutizzano e si abbattono su di lui all’atto del risveglio in ospedale, quando diventa certezza l’essere completamente solo. Solo nella vita, solo nell’affrontare il dolore, solo nell’affrontare gli incubi, solo per il resto della sua vita.

È questa vulnerabilità che Savannah scorge e individua subito negli occhi di Asher, lei che è stata sempre circondata da affetti presenti e che si strugge al solo pensiero di questo ragazzino e poi dell’uomo che ha vissuto e combattuto tutto questo dolore da solo.

Savannah è stata in grado di smuovere l’apatia, la rassegnazione in cui viveva Asher. Per lei ora Asher si sente pronto ad abbandonare la sicurezza che gli dà la casa sulla collina, ad affrontare il mondo, si sente pronto ad esporsi, a mettere a nudo la sua anima e il corpo. Per lei e solo per il suo amore è pronto a tornare a vivere e vivere con lei.

Savannah Carmichael per lui era speciale. Più che speciale, lei era un miracolo.

Da quando il mondo contava così tanto per Asher Lee?

Il mondo contava. Maledizione, certo che contava. Gli mancava.

Voleva farne di nuovo parte. Non si trattava solo di Savannah.

Si trattava anche di lui.

 

Le affinità elettive: due anime simili, le due metà di un intero. Che a dispetto di tutto e tutti si sono trovate, riconosciute e amate, ma non per questo immuni al dolore. Sono sempre due esseri fallibili e come tali capaci di compiere errori.

Ma tali errori riusciranno a spezzare questo legame, a spezzare il cuore a tal punto da impedirne ai pezzi di ricomporsi?

È un percorso intimo e ineluttabile quello che Asher e Savannah affronteranno insieme e individualmente. Lasciarsi andare e superare le proprie paure, prendere coscienza e accettare i propri sentimenti, lottare e lasciare liberi, rivendicare e riappropriarsi della propria vita.

Il mondo di Asher stava girando impazzito e, solo per un istante, i suoi occhi si chiusero mentre lui si adattava alla sensazione di un altro essere umano che lo toccava volontariamente, con gentilezza e affetto

Erano anni che un’altra persona non lo toccava. Il calore della mano, la pelle dolcemente premuta contro la sua, fu così inaspettato e sconvolgente, che la sua guancia formicolò come se fosse stata colpita da una dolce scarica elettrica..

 

Siamo dinanzi a un concentrato di emozioni e sensazioni che inondano l’anima e la mente di chi legge. Ci pone davanti a quesiti e pensieri che portano a risposte che spesso mi hanno fatto vergognare, perché poche donne avrebbero avuto, pur con la fallibilità di Savannah, la capacità di aprire il proprio cuore e i propri occhi per scrutare nell’anima di un uomo come Asher e scoprire il “bello” che si cela dietro la “bestia”.

 “Così profondamente legata al mio cuore, così ferocemente legata alla mia anima che mi sono reso conto che io, senza di te, non esisto.”

 

L’intensità dell’amore che fluisce da queste pagine è travolgente. Ci si trova a leggere pagine e pagine di Asher che con ogni gesto, sguardo, carezza, parola, inonda Savannah e il lettore di assoluto e profondo amore, del tipo “amore eterno”. Di quell’amore che vuole e pretende, che dona ed elargisce.

E poi, proprio quando si era dissuaso a sperare, lei gli aveva chiesto del suo nome e gli aveva offerto il dono del suo bellissimo sorriso. Gli fece venir voglia di piangere. Gli fece venir voglia di scrivere poesia.

 

Di quell’amore totalizzante: di mente, anima e corpo. E con una prosa stilisticamente elevata l’autrice ci decanta questo sentimento attraverso le parole di Asher e Savannah, ma anche con il contatto fatto di sguardi, di dita intrecciate, di carezze in punta di dita. Di labbra che si sfiorano, di baci languidi o infuocati. Di corpi che si sfiorano o di carne che sbatte nell’impeto della passione.

Così fissò con stupore le loro mani, facendo scorrere il pollice con delicatezza sulla sua pelle, mentre un gradito calore a lungo dimenticato gli percorse le vene, risvegliandolo, facendo concentrare l’attenzione di ogni terminazione nervosa, di ogni cellula, sulla piacevole pressione delle dita di lei che stringevano le sue.

Era rimasta sorpresa dal gesto di Asher, ma scioccata da come il suo cuore aveva iniziato a martellarle per il semplice contatto quando le aveva coperto la mano con la sua. Le era mancato il fiato e un milione di farfalle si erano impadronite del suo stomaco.

 

Con una prosa, mai volgare, l’autrice ci descrive la loro passione carnale, la scoperta reciproca dei loro corpi. La scoperta per Savannah del suo essere donna e della capacità di donare piacere estatico all’uomo che ama.

Per Asher la consapevolezza di desiderare cose che credeva dimenticate, cose che credeva non avrebbe avuto mai più: il corpo caldo di una donna nel suo letto, le mani di una donna sul suo corpo, la visione dell’estasi della “sua” donna all’apice del piacere.

Aveva tutti i desideri di un uomo. Il suo corpo si irrigidiva e fremeva al solo vederla; viveva per quella sua risata roca e il sorriso brillante; desiderava la morbidezza del corpo di lei sotto il proprio mentre la toccava, la accarezzava e s’immergeva completamente in lei, illudendolo che l’Afghanistan, le mine, i suoi genitori morti e gli anni di solitudine non fossero mai esistiti.

Un romanzo bellissimo, con un amore senza limiti e una passione esplosiva. Una fiaba per adulti dove ahimè il “mostro” non si trasformerà per magia in un bel principe, perché lui lo è già.

Ho amato profondamente Asher, l’ho sentito vivido, reale. Ho pianto per lui, ho gioito per lui, mi sono innamorata di lui.

Ho apprezzato anche Savannah, il suo anticonformismo, la sua indipendenza, la sua generosità e la sua capacità di amare senza remore.

 “Questo non è il genere d’amore che finisce,” disse Asher con dolcezza. “È per sempre.”

 

Prima di chiudere questa recensione voglio ricordare che l’autrice ha devoluto il 50% dei ricavati a Operation Mend, un programma che fornisce al personale militare di ritorno dal fronte l’accesso ai migliori chirurghi plastici e ricostruttivi della nazione nonché un supporto medico e mentale per i feriti e le loro famiglie.

Operation Mend aiuta i guerrieri di ritorno a vivere una vita più piena e confortevole, una volta a casa, insieme ai loro amici e familiari senza soffrire il disprezzo e la paura di coloro che in fin dei conti hanno protetto.

Consigliatissimo.

Alla prossima, Giusi

Storia

Eros

 

 

 

 

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