Dame di Harem oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho avuto l’onore di poter leggere in anteprima e che sono sicura molte di voi attendessero da tanto, Insieme siamo perfetti di Penelope Douglas.

 

 

 

Titolo: Insieme siamo perfetti

Autore: Penelope Douglas

Casa editrice: Newton Compton

Uscita: 21 settembre 2017

Genere: New Adult

Autoconclusivo

 

SINOSSI

Non posso fare a meno di sorridere leggendo la sua lettera. Mi manca.

In quinta elementare a ciascuno di noi venne assegnato un amico di penna tra i ragazzini di un’altra scuola. Mi chiamo Misha, e pensando che fossi una femmina, l’altro insegnante mi mise in coppia con una sua allieva, Ryen; la mia maestra, credendo che Ryen fosse un maschio come me, non obiettò. Dal primo momento in cui io e Ryen abbiamo iniziato a scriverci, abbiamo litigato su tutto. E le cose non sono cambiate in questi sette anni. Le sue lettere sono sempre scritte in inchiostro argento su carta nera. A volte ne arriva una alla settimana, altre volte tre nello stesso giorno, ma sento che ormai sono diventate una necessità per me. Lei è l’unica che mi aiuta a tenere la rotta, l’unica che mi accetta per come sono. Abbiamo solo tre regole fra di noi. Niente social media, niente numeri di telefono, niente foto. Fino a quando, in rete, sono incappato nella foto di una ragazza di nome Ryen, che ama la pizza di Gallo, e adora il suo iPhone. Quante possibilità c’erano che fosse lei? Accidenti! Dovevo incontrarla. Certo non potevo immaginare che avrei detestato ciò che stavo per scoprire.

 

 

RECENSIONE

Ho fissato la pagina bianca del mio documento di Word per parecchio tempo, indecisa su cosa scrivere, con un’accozzaglia di pensieri che premevano per poter essere riversati su queste pagine e con uno strano peso sul cuore che raramente ho provato leggendo un libro e sono giunta alla conclusione che Penelope Douglas sia una delle poche autrici in grado di poter dare alla luce un New Adult così vero e profondo.

 

Eravamo perfetti l’uno per l’altra.

Finché non ci siamo incontrati.

Misha Lare e Ryen Trevarrow sono amici di penna fin dall’infanzia e lo sono stati per ben sette anni. Sette anni di lettere scambiate con cadenza regolare. Sette anni di parole scritte su fogli neri vergati d’argento. Sette anni in cui Misha e Ryen sono stati il conforto dell’altro.

Per sette anni Ryen è stata la musa ispiratrice che ha aiutato Misha a comporre le sue canzoni.

Per sette anni Misha è stato l’ancora nel bel mezzo della tempesta per Ryen, colui a cui mostrare la vera sé stessa senza paura di essere giudicata e isolata.

La promessa di non cercarsi mai sui Social e di non incontrarsi mai nonostante vivano a pochi chilometri l’uno dall’altro è alla base del loro rapporto finché…

 

La conosco da sette anni, ma non l’ho mai vista in faccia. Se la cerco ora, non si torna indietro.

 

Finché ad un evento organizzato dalla sua band, per caso, un video postato su Facebook attira l’attenzione di Misha: Ryen, è il nome urlato da un’esuberante ragazza alla fine della ripresa. Che la sua Ryen sia lì, alla festa? Non può essere. E invece è così. Ma quella ragazza sembra tutto fuorché la sua timida ed impacciata Ryen.

 

Mi manchi ogni giorno. Sei il mio posto preferito al mondo.

 

Da quel momento in poi di Misha non si hanno più notizie. Nessuna lettera, nessun contatto, nonostante Ryen continui imperterrita a scrivere al suo migliore amico. Tre mesi di silenzi e di lettere senza risposta.

Ma ecco che, improvvisamente, a scuola arriva un nuovo studente: penetranti occhi verdi, aspetto trasandato e piercing al labbro. Masen Laurent incarna alla perfezione il prototipo del perfetto bad boy.

Chi sarà mai? Ryen non ha dubbi sul fatto che lui sia il ragazzo che ha incontrato ad una festa tre mesi prima e che tanto l’aveva colpita.

Scontri verbali, incidenti e occhiate fugaci contornano il romanzo, fino a quando il loro mondo per un caso fortuito, entra in collisione.

Nulla è lasciato al caso tra Masen e Ryen e, ben presto, i loro accesi diverbi tramutano in passione incontrollata.

 

Sussulto, scioccata, mentre atterro in braccio a Masen e finisco a cavalcioni su di lui. «Le ragazze mi piacciono», mi sussurra all’orecchio e il cuore prende a battermi tanto forte da fare male.

È allora che la punta della sua lingua inizia a percorrere il mio collo; resto paralizzata, ansimando a più non posso, mentre eccitazione pura inizia a scorrermi nelle vene.

Cazzo.

«Ma tu?». La sua voce profonda e il suo fiato caldo mi solleticano la pelle del collo. «Tu sai di merda».

 

Ma chi sono realmente Ryen e Masen l’uno per l’altra? Le bugie si mescolano alle verità e viceversa. L’unica cosa reale sembra sia questo filo invisibile che, inspiegabilmente, li lega ma che sarà anche l’unico in grado di snodare la matassa del mistero.

 

Cogli, cogli, cogli e nemmeno lo sai

che tutta la tua sofferenza è frutto di quel che seminato avrai.

 

Ryen è senza ombra di dubbio una protagonista insolita per la penna della Douglas. Non ha, infatti, niente a che vedere con le eroine dei suoi precedenti libri.

Ryen incarna, almeno all’apparenza, tutti i soliti cliché che ci aspetteremmo dall’antagonista di turno: la cheerleader popolare, cattiva e sempre al centro dell’attenzione. Questo è ciò che tutti si aspettano da lei e lei non può fare a meno di compiacere chi la circonda. Almeno fino a quando non entra in scena Masen, facendo capitombolare il suo mondo e spronandola ad essere una persona migliore.

 

Mi ha insegnato che la persona che sono insieme a lui è troppo interessante per essere sacrificata sull’altare dell’approvazione degli altri. Il modo in cui mi vesto, i ragazzi con cui parlo, i giochi a cui partecipo… è tutto di plastica; quando sono con lui, invece, brillo come l’oro.

 

Misha, al contrario, rappresenta la figura dell’eroe tenebroso: pronto a combattere per i più deboli non esita nel rendere pan per focaccia a Ryen, la sua Ryen così diversa dall’anima gentile delle sue lettere, e alla sua cricca.

Ma Misha non è giunto a Falcon’s Well a causa della sua migliore amica, ma per trovare le risposte a dubbi che lo attanagliano da anni e per capire quali passi compiere lungo il terreno accidentato che è diventato la sua vita. Solo allora potrà lasciarsi tutto e tutti alle spalle e potrà cercare di rimettere insieme i cocci di un’esistenza andata in frantumi in una gelida notte di non molto tempo prima.

 

Cinquantasette chiamate mancate.

Cinquantasette lettere scritte e mai inviate.

Cinquantasette punti di sutura per respirare ancora, e fingere che ora sia allora.

Cinquantasette giorni senza aver bisogno di te.

Cinquantasette volte ho rinunciato a te.

Cinquantasette passi ho fatto lontano da te.

Cinquantasette notti solo di te.

 

Che dirvi altro, mie dame? Chi come me ha amato la Fall Away – Jared ti amo, sei sempre nel mio cuore! – e Corrupt – Micheal, aspetto ancora le prodi gesta dei Cavalieri – non potrà che amare anche Punk57, che si colloca perfettamente al centro tra le due serie: abbiamo, infatti, un’unione tra le tematiche della prima e l’ambientazione del secondo. Un connubio perfetto!

Ma, come la Douglas ha scelto di rimarcare nelle note finali del libro, Punk57 è un libro complesso, che sebbene tratti di una tematica a lei molto cara – quella del bullismo – lo fa analizzando il tutto da un diverso punto di vista.

E lo fa ricordandoci che tutti siamo stati bambini e che tutti abbiamo avuto bisogno di far parte di un gruppo, di essere accettati e di essere inclusi in qualcosa di più grande. Perché nessun bambino ama la solitudine e nessun bambino ama essere diverso. Almeno finché non giunge quel meraviglioso momento in cui, divenendo consapevoli di noi stessi, capiamo che non è poi così importante essere amati per la nostra facciata ma per ciò che siamo.

E se così non dovesse essere poco importa perché…

 

La situazione migliorerà, tu sei importante, insostituibile.

Resisti. Troverai la tua tribù.

 

Questo è il bellissimo messaggio che Penelope ha deciso di dare con questo straordinario libro, perché poco importa se nella vita anche noi siamo stati un po’ come Ryen o se siamo stati dall’altro lato della barricata… alla fine troveremo tutti qualcosa di più bello. Fosse anche, soltanto, un messaggio di speranza.

Alla prossima dame, vostra Laura.

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