11356109_10205282728202332_1272627382_n

Sinossi

Porto di Genova 1858 – Venuta a conoscenza del suo scomodo passato, Anita Dalmasso decide di partire per il Nuovo Mondo. La traversata dell’Atlantico segnerà profondi mutamenti nella sua vita: l’incontro con l’affascinante uomo d’affari americano Justin Henderson e quello con Margherita Castaldo, liberale e impavida proprietaria terriera. Giunta a New York seguirà la nuova amica nella sua piantagione a Montgomery e qui sarà conquistata dalle bianche distese di cotone, dai profumi e dai colori del profondo Sud americano, con i suoi contrasti e le sue ingiustizie. Il destino avrà in serbo per lei non solo il rosso della passione, ma anche i travolgenti venti di guerra che si profilano all’orizzonte e che porteranno un’intera nazione alla guerra civile, sconvolgendo ancora una volta il corso della sua esistenza.

 

 In occasione della recente uscita de  Il profumo del sud , cogliamo l’occasione per presentare il testo di Linda Bertasi

 Lasciamo la parola all’autrice:

  •  Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

 Per rispondere a questa domanda difficilissima, posso dirti quello che farei io, come considero la lettura: per evadere, per prendersi cinque minuti solo per se stessa, per viaggiare in luoghi sconosciuti e vivere altre vite. Nel caso de “Il profumo del sud” lo consiglio a chi ama le storie d’amore passionali e complicate, a chi ama i romanzi ambientati durante la guerra di secessione e le storie di donne coraggiose che lottano per ciò in cui credono, mettendosi completamente in gioco.

  • Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

Questo romanzo è uno storico sentimentale, quindi ho voluto rispettare la forma e il gergo ma senza eccedere, rendendolo semplice alla comprensione ma senza rinunciare al riserbo e ai costumi di allora. I lettori troveranno nel romanzo un’ambientazione conforme all’originale in tutto e per tutto, dagli abiti alle abitazioni, dai mezzi di trasporto agli oggetti quotidiani. Ho svolto una lunga ricerca in merito e, tranne la storia dei protagonisti, ogni elemento è reale e documentato. L’innovazione può essere rappresentata dal carattere della protagonista impavida, moderna in un certo qual modo, disposta a lottare per un amore impossibile come può essere quello tra due schiavi, disposta a lasciarsi alle spalle la sicurezza di Torino per tentare di ricostruirsi una vita rinunciando anche alla sua identità. Una protagonista capace di vivere un grande amore ignorando le convenienze e il pudore dei suoi compaesani.

  • Che cosa ti ha spinto a scrivere?

Scrivo da sempre, non ricordo un momento della mia vita che non sia legato alla scrittura o alla lettura. Scrivere per me è respiro, è evasione, è fonte di benessere. Ho iniziato con i diari, con la corrispondenza tra amici vicini e lontani, sono passata alle poesie, poi ai racconti e infine sono approdata ai romanzi. Avevo quindici anni e non ho più smesso.

  • Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

 Ho sempre desiderato utilizzare la guerra di secessione americana come ambientazione per uno dei miei romanzi e finalmente sono riuscita a realizzare questo sogno. L’ispirazione vera e propria è nata grazie a una rivisitazione del romanzo di Jane Austen “Emma”. Ricordo che ho spento la televisione, mi sono seduta alla scrivania e ho visto davanti ai miei occhi un piroscafo e un uomo che osservava la banchina. Così è iniziata la storia de “Il profumo del sud”.

  •  Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

Scrivo solitamente nelle prime ore del pomeriggio, quando la bimba dorme o la sera, mentre tutti dormono. Quando scrivo un romanzo non ho scalette, non so mai come s’intitolerà, né cosa accadrà. Ho solo una traccia della mia storia che, sistematicamente, muta ogni volta. Io la considero una specie di magia, credo che a guidarmi sia qualcosa di ultraterreno perché tutti gli elementi si incastrano perfettamente come li avessi studiati a tavolino. Per fare un esempio, in questo romanzo la mia protagonista si reca a Springfield e lo fa proprio nel periodo in cui il Generale Grant giunge a Springfield con la marcia dei suoi volontari. Volevo che la protagonista incontrasse Grant proprio durante quel viaggio ma non sapevo come fare, immagina il mio stupore quando studiai che proprio in quel periodo Grant raggiungeva Springfield in concomitanza con i miei personaggi.

Per quanto riguarda la stesura, non faccio aggiunte, scrivo un romanzo dall’inizio alla fine, procedendo capitolo per capitolo, ma le scene devono essere visualizzate nella mia mente assieme ai dialoghi, se prima di scrivere non ho la scena in mente, non butto già neppure una riga.

  • Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi per proporlo all’attenzione dei tuoi potenziali lettori?

 Non so se siano strategie. Quando pubblico un romanzo creo sempre un evento sul social Facebook in cui mostro recensioni in anteprima, video, estratti, qualcosa per intrattenere i lettori. Successivamente faccio un po’ di pubblicità ma mi affido soprattutto ai blog per recensioni e anteprime. Credo che, per quanto riguarda la pubblicità, sia molto efficace una bella immagine e una domanda che coinvolga il lettore piuttosto di un link Amazon nudo e crudo che finisce con lo stancare soprattutto nell’ “era degli scrittori” che è la nostra.

  • Perché la scelta del self publishing?

 Questa è la seconda edizione de “Il profumo del sud” che vanta anche contenuti inediti. Il self trovo sia una buonissima occasione per un autore che non si trova al primo libro e che sa già come funziona l’editoria. Oggi come oggi, Amazon è una piattaforma eccezionale, permette il contatto con i lettori, offre un supporto valido, in tempo reale conosci vendite e guadagni, cosa che con un editore sai solo una volta l’anno e in molti casi per essere pagati devi aspettare di raggiungere una determinata soglia. E sono convinta che per un autore che voglia uscire solo in digitale Amazon sia cento volte meglio.

Per il cartaceo è un altro discorso, ma al momento si sa che il formato cartaceo non va per la maggiore.

  •  Progetti per il futuro?

 Ne ho tanti, nel mio futuro c’è lo storico, mia grande passione da sempre. A settembre dovrei riuscire a pubblicare la seconda edizione di un paranormal-fantasy che affonda le sue radici nell’antico Egitto. Poi mi dedicherò a un progetto storico sulla mia città Ferrara e in seguito vorrei riportare alla luce la figura di Anna Bolena, personaggio storico da me venerato.

  • Tre persone da ringraziare

Solo tre? Se proprio devo scegliere ringrazio dal profondo del cuore Simona Diodovich, autrice e amica straordinaria, la scrittrice Adele Vieri Castellano per la sua prefazione e per i consigli che custodisco nel cuore e la mia amica Rossella Sicilia per essere sempre presente nella mia vita. Se c’è qualche autore all’ascolto consiglio Rossella per la sua dote nel confezionare meravigliosi booktrailer. E’ una vera professionista.