TITOLO: IRON FLOWERS

AUTORE: Tracy Banghart

EDITORE: De Agostini

GENERE: Fantasy Young Adult

DATA DI PUBBLICAZIONE: 29 maggio 2018

PREZZO: € 6,99 (ebook) – € 13,51 (copertina rigida)

Salve Dame! Ho letto per voi “Iron Flowers”, di Tracy Banghart.

Volete sapere cosa ne penso?

E allora venite con me!

SINOSSI:

Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.

Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te.

RECENSIONE

Da tempo aveva imparato che ribellarsi non serviva a nulla, così si accontentava di ciò che aveva.

Nomi e Serina Tessaro sono due sorelle, pressoché identiche nell’aspetto, ma agli antipodi come personalità.

Vivono nella città industriale di Lanos, dove passano le loro giornate costruendo il loro futuro. Nomi pulisce, cucina, aiuta in casa, si prepara a diventare una perfetta “ancella”.

Serina danza, ricama, prende lezioni di portamento e si prepara a diventare “Grazia”.

«Quest’anno l’Erede sceglierà le sue prime Grazie. Ogni provincia è autorizzata a inviare una fanciulla che competa per questo onore. In qualità di magistrato di Lanos, spetta a me decidere chi tra le nostre figlie andrà a Bellacqua.» 

L’Erede Malachi è il figlio del Supremo, una sorta di Imperatore di questa società distopica. Ogni anno indice una gara per scegliere, fra tutte le fanciulle del suo territorio, tre ragazze che resteranno con lui per sempre, pronte a servirlo in tutto e per tutto. Quest’anno, però, sarà l’Erede a fare la sua scelta, la prima della sua vita. Quest’anno parteciperà anche Serina.

«Ho scelto Serina Tessaro».

Nomi vive male il futuro della sorella: vorrebbe che lei avesse scelta, vorrebbe che lei fosse libera, non capisce che, questa vita, potrebbe piacerle. Controvoglia, si imbarca quindi insieme alla sorella verso il palazzo dove tutto avrà fine e inizio.

Ad attenderle, Bellacqua. Città dove sorge la residenza del Supremo. Una sorta di Venezia distopica che ammalia, che irretisce, che nasconde.

Per Nomi e Serina, diventare una Grazia e un’ancella era il biglietto d’accesso a una vita diversa, ma sul tipo di vita che avrebbero condotto erano in disaccordo: Serina credeva che sarebbe stata migliore, Nomi invece no.

Serina, la docile e bellissima fanciulla cresciuta solo con lo scopo di concupire e servire il Supremo.

Nomi, la ribelle e forte ragazza che non abbassa mai la testa, che non cede ai soprusi.

Serina e Nomi erano come qualunque altra figlia nella gelida città industriale di Lanos. Ma Serina aveva la propria bellezza. E Nomi aveva un segreto.

Nomi sa leggere e questo, nel loro mondo, è un reato gravissimo. Ed è proprio questo suo segreto che ribalterà le sorti delle due sorelle: Nomi sarà scelta come Grazia e Serina relegata al ruolo di sua ancella. Ma non basta: a causa di un fraintendimento, Serina verrà accusata di tradimento per aver lasciato intendere di sapere leggere e sarà quindi spedita a Monte Rovina, un’isola adibita a carcere femminile. Dopo anni di simbiosi, le due sorelle vengono separate, ognuna nella loro personale prigione.

Avrebbe dovuto dirle che le voleva bene, che era orgogliosa di lei. E adesso non ne avrebbe più avuto l’occasione.

Dame, ci troviamo davanti a una storia corale, dove finalmente l’amore protagonista non è quello passionale, ma quello fra due sorelle. Nomi e Serina hanno sempre vissuto insieme, ben consapevoli di quello che sarebbe stato il loro ruolo nella vita da “adulte”. Ed è proprio l’inversione di marcia che il fato impone loro a creare il primo grande spiazzamento. Come potrà Nomi la ribelle accondiscendere ai voleri dell’Erede? Come potrà piegarsi a una vita di apparenza e “sì, Vostra Grazia”? E Serina? Riuscirà a vivere in un posto dove per vivere devi lottare? Dove l’apparenza non conta nulla?

«Io non  volevo  che accadesse. Non è un  premio , Serina. Dovremmo avere una  scelta!»

Entrambe voteranno la loro esistenza al salvataggio di quella della sorella, spinte ancora una volta dall’amore che le unisce, che le ha plasmate, che le ha fatte diventare una cosa sola.

Perché è così che, a mio parere, si presentano all’inizio: Nomi e Serina separate sono incomplete, riescono a essere integre solo se unite. L’una supplisce alle mancanze dell’altra, fondendosi e creando così una personalità a tutto tondo.

Ed è questo un altro aspetto peculiare di questa storia: pagina dopo pagina, le ragazze mutano, crescono, affrontano problemi e trovano soluzioni, diventando quindi autosufficienti, assimilando e facendo proprie anche le caratteristiche mancanti alla propria individualità.

Un romanzo in cui ogni personaggio deve essere considerato come un prisma sfaccettato, dove ogni avvenimento verrà riconsiderato e dove chiunque potrebbe avere in mano la soluzione per tutto.

Un libro in cui l’Autrice, quasi come un’alchimista, ha inserito, con la sua scrittura fluida e avvincente, aspetti di varie categorie, spaziando fra il fantasy, lo Young Adult fino al distopico.

Il finale aperto – sigh! – chiude questo primo libro proprio sul più bello, lasciando il lettore con vera e propria incredulità visto che, di tutto quello accaduto, nulla avrà soluzione e, proprio per questo motivo, il mio voto è penalizzato. Capisco la necessità di dover imbastire un secondo volume, ma avrei gradito che quantomeno qualche evento fra i tanti avesse un proprio epilogo.

Non ci resta pertanto che aspettare il secondo volume della trilogia!

Nulla dovrebbe essere al di fuori delle nostre possibilità.

Alla prossima,Laura Gaeta

Storia

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