Salve Harem, il libro di cui vi parlo oggi è It ends with us. Siamo noi a dire basta di Colleen Hoover. Venite a scoprire cosa ne penso.

Titolo: It ends with us. Siamo noi a dire basta

Autrice: Colleen Hoover

Pubblicazione: 1 marzo 2022

Editore: Sperling & Kupfer

 

 

 

Recensione

«In futuro se per qualche miracolo scoprirai di essere in grado di amare ancora, innamorati di me.»

It ends with us segna il ritorno in Italia di Colleen Hoover dopo anni di assenza. È un pugno allo stomaco, poiché, nonostante venga presentato come un romance, tratta il tema dell’abuso domestico e dei meccanismi psicologici che caratterizzano il rapporto vittima-carnefice.

Contrariamente al suo nome, la vita della giovane Lily Bloom non è stata affatto rose e fiori. È cresciuta in una famiglia apparentemente normale, in cui però il padre, membro rispettabile della comunità, tra le mura domestiche era un mostro, una persona violenta e aggressiva che picchiava e sua madre.

Suo padre ha sempre sfogato la sua violenza su sua madre, e mai su di lei, eppure Lily appena ne ha avuto la possibilità è andata via di casa per cominciare una nuova vita a Boston.

Dopo anni di separazione, quel padre mostro è morto, segnando la fine di un incubo, ma la cicatrice che ha lasciato nell’anima di Lily è talmente profonda che la ragazza non riesce a dire una sola parola positiva all’elogio funebre dell’uomo.

La sera di quello stesso giorno, mentre sta rimuginando sugli eventi sul tetto di un palazzo qualunque, incontra il giovane neurochirurgo Ryle Kincaid col quale si instaura un feeling immediato nonostante poi si perdano di vista.

Si ritroveranno per puro caso dopo un paio di mesi, quando la sorella di Ryle andrà a lavorare per Lily che nel frattempo avrà aperto a Boston il suo primo negozio di fiori.

Nel romanzo al presente si alterna il passato che ci catapulta nell’adolescenza di Lily dandoci uno scorcio degli abusi che si perpretavano tra le mura domestiche a opera di suo padre, ma anche del tenerissimo rapporto con Atlas, un ragazzo senzatetto che lei aiuterà dal punto di vista materiale e psicologico.

Atlas diventerà il suo migliore amico e sarà il suo primo amore. Ha avuto una vita dura, e proprio come il personaggio mitologico di cui porta il nome, regge sulle spalle un mondo di dolore e abusi. Tuttavia, proprio nel momento in cui pensa di mollare tutto, di dire basta alla sua vita deludente, trova una fiammella di speranza nelle cure amorevoli e nell’affetto di Lily.

«Quando la vita si fa dura sai cosa devi fare?… Zitto e nuota. Zitto e nuota. Zitto e nuota, nuota e nuota e nuota.» Atlas mi prende la mano quando Dori lo dice. Non mi tiene la mano come un ragazzo tiene per mano la sua fidanzata. Ma me la stringe appena, come per dire che siamo noi. Lui era Marlin e io Dori, e io lo stavo aiutando a nuotare.

«Zitto e nuota» Gli ho sussurrato.

 

Anche le loro strade si separeranno per poi incrociarsi di nuovo dieci anni dopo a Boston, quando Lily avrà già intrecciato una relazione con Ryle.

A questo punto, non ho intenzione di dilungarmi sulla trama per non fare spoiler e privarvi del piacere della lettura, ma voglio focalizzarmi sull’intensità della narrazione, sul modo in cui l’autrice con poche scene riesce a delineare perfettamente la situazione e la psicologia dei personaggi.

Questo libro è un pugno allo stomaco che diventa ancora più forte dopo aver letto la nota dell’autore. I personaggi sono incredibili, soprattutto Lily che pur essendo una donna giovane, intelligente e indipendente, non riesce a sottrarsi alle violenze, e a volte le giustifica. Questo atteggiamento è tipico delle vittime di abusi che spesso e volentieri sono così circuite dal loro carnefice che tendono a minimizzare gli episodi di violenza, colpevolizzando se stesse e raccontandosi mille scuse pur di giustificare le azioni deplorevoli del proprio aguzzino, che tuttavia stavolta non è un drogato o alcolista, ma ha il volto della “normalità”, del cittadino onesto, del padre di famiglia amorevole e del marito affettuoso.

«Non puoi smettere di amare qualcuno solo perché ti fa del male. Non sono solo le azioni delle persone che feriscono maggiormente. È l’amore. Se collegato alle azioni non ci fosse l’amore, il dolore sarebbe più facile da sopportare.»

La Hoover descrive con semplicità ma anche crudo realismo i meccanismi psicologici che entrano in gioco nelle dinamiche tra vittima e carnefice. La violenza avviene all’improvviso, quando meno te la aspetti per poi essere smorzata da una carezza, una parola dolce, un “ti amo”, “non l’ho fatto apposta”.

It ends with us è un romanzo dal retrogusto amaro, che è difficile da digerire per il tema trattato, ma è anche una storia in cui si intravede un barlume di speranza, di rinascita, e in un certo senso è una favola moderna, in cui la principessa è dotata di un coraggio straordinario e ha la forza necessaria per salvarsi da sola mandando il principe a farsi benedire.

«Finisce qui. Con me e te. Finisce con noi.»

Alla prossima,

Vanilla

STORIA