C’è qualcosa di pericoloso ed enigmatico in Jase Covington. Ha spigoli taglienti come vetri rotti… che impediscono a chiunque di avvicinarsi troppo.

E mentre la maggior parte delle persone si allontanerebbe per paura di tagliarsi… io voglio unire i miei pezzi rotti ai suoi. Vedere che tipo di alleanza formerebbero i nostri strani frammenti frastagliati.

Titolo: Jace

Autrice: Ashley Jade

Editore: Hope Edizioni

Pubblicazione: 9 aprile 2021

Serie: Royal Heart Academy#1

 

RECENSIONE

Care Dame, ho letto per voi Royals Hearts Academy: Jace di Ashley Jade, primo romanzo autoconclusivo dell’omonima serie.

Uno young adult molto intenso per i temi trattati, coinvolgente e trascinante, ma una lettura che a me ha suscitato tante perplessità e alcune considerazioni non propriamente positive.

I protagonisti della storia sono due ragazzi diciassettenni, Dylan Taylor e Jace Covington, che in un’altra vita erano migliori amici, due pezzi che si incastravano perfettamente. Si capivano e si supportavano, erano l’uno la roccia dell’altro e lo erano stati sin da bambini quando, all’età di undici anni, Dylan aveva trovato il coraggio di avvicinare quel bambino che stava sempre solo e in disparte, imbronciato e arrabbiato.

La loro amicizia è forgiata dal dolore che li accomuna, ambedue hanno perso la mamma, un sentimento che capiscono l’uno nell’altro e che li porta ad avvicinarsi in maniera simbiotica.

 

Noi eravamo migliori amici… ma i nostri demoni erano anime gemelle.

 

Fino ai quattordici anni, quando quell’amicizia pura e sincera evolve in un dolce sentimento che se da un lato li spaventa dall’altro gli infiamma il cuore e il corpo.

Ma se per Dylan è facile accettare questa fiamma che gli scalda il cuore per Jase ammettere questo sentimento è molto più complesso e doloroso.

Dal momento in cui ha perso la madre Jace ha visto sparire la figura paterna per cui ha assunto il ruolo genitoriale nei confronti dei tre fratelli minori. La responsabilità nei confronti della sua famiglia, il rispetto dei sentimenti di questi tre ragazzini lo porta ad assumere un atteggiamento cauto nei confronti dei sentimenti espressi dalla giovanissima Dylan.

 

Dio aveva smesso di ascoltarci da molto tempo. Mio padre ci aveva abbandonati nel momento in cui sua moglie aveva esalato l’ultimo respiro.

…dovevo prendermi cura dei miei fratelli, essere la persona su cui potevano contare, colui che avrebbe insegnato loro come orientarsi nel mondo. Ma avrei potuto riuscirci solo spegnendo tutta la sofferenza che provavo e lasciando risalire in superficie la rabbia che covavo in fondo al cuore.

 

Poi tutto precipita.

Un’altra tragedia investe la famiglia Covington, e Jace viene investito nuovamente da dolore, senso di colpa e rabbia.

 

Nel mio cuore non c’era più spazio per il dolore.

La rabbia era una forza trainante decisamente superiore. Aiutava a mascherare il senso di colpa che nutrivo.

E Dylan dov’è?

Il suo papà l’ha trascinata via da Royal Manor nel cuore della notte. Nessun saluto, nessun addio.

E poi il silenzio di Jace. La frattura.

Perché? Cos’è successo?

Dopo quattro anni, Dylan ancora non ha idea del perché  Jace non le abbia mai risposto, non abbia più voluto parlare con lei. Ma ora che torna a Royal Manor per frequentare l’ultimo anno di Liceo avrà la possibilità di rivedere il suo migliore amico, avrà la possibilità di riavvicinarsi a lui e non sentirsi così sola.

 

Il mio cuore ha un sobbalzo. … ho così tante cose da dirgli. E ancora di più da chiedergli. Tipo, per quale motivo ha bloccato il mio numero. O perché non ha mai risposto alle decine di messaggi che gli ho mandato sui social media dopo la mia partenza.

 

L’odio e la rabbia che Jace le riverserà contro, non appena varca la soglia della Royal Hearts Academy, è inimmaginabile. Il disprezzo e l’indifferenza che le riserva non hanno alcuna spiegazione per Dylan.

 

Mio fratello … sa cosa ha fatto lei. Di cosa è responsabile. La rabbia mi ribolle nello stomaco. Non so perché sia tornata, e non mi interessa. Dylan Taylor deve andarsene da Royal Manor… per sempre, cazzo. Quella stronza ha già causato abbastanza problemi a me e alla mia famiglia.

 

Cosa ha fatto per meritarseli? Come può il Jace che lei conosceva, il suo migliore amico comportarsi così con lei?

Loro che si erano confortati sin da bambini, loro che sanno cosa è sentirsi soli.

Ed ecco che Dyaln diventa l’oggetto di attacchi da parte di tutti i suoi ex compagni di scuola ed ex amici. Tutti sono succubi del volere di Jace, re indiscusso dell’istituto.

Bello come il sole, tenebroso e affascinante è l’oggetto del desiderio di tutte le ragazze ed è invidiato e temuto dai ragazzi.

 

“Il bastardo di cui tutti hanno paura, ma che ogni ragazza desidera.”

…io sono molto selettivo riguardo a chi mi scopo. Non mi accontento … io scelgo il meglio.

 

Chi lui disprezza automaticamente viene emarginato.

 

…sento i polmoni bruciare. Sapevo che le cose sarebbero state diverse una volta tornata in città, ma non credevo così tanto.

“Bentornata, amica.” Il sorriso che mi rivolge è così crudele che quasi sobbalzo.

 

Ma Dylan non è più la ragazzina che si appoggiava a Jace per difendersi dai prepotenti. A sue spese ha imparato a essere dura, a contrattaccare.

E allora contrattacca: botta contro botta, sgarbo contro sgarbo, frecciata contro frecciata determinata a capire il perché di tanta rabbia e di tanto odio.

 

“Vattene” sbotta una voce burbera … mi sta lanciando dardi con lo sguardo. “Trovati un altro posto. Subito.” Respira, Dylan ….

“Costringimi.”

“Per farlo dovrei toccarti.” Incurva le labbra in una smorfia disgustata quando i nostri sguardi si incontrano. “E non ne ho nessuna intenzione.”

È ovvio che non è più lo stesso Jace. E lo stronzo che ha preso il suo posto può andare a farsi fottere.

…vedo Jace lanciarmi un’occhiata. In attesa. Sta aspettando che crolli… o, meglio ancora, che perda la testa …

Che dia spettacolo e alimenti il dramma.

Non avranno un cazzo di niente. E Jace non otterrà nessuna reazione da me fino a quando non userà la sua stupida bocca per spiegarmi perché mi odia così tanto.

 

Determinata a capire perché Jace voglia vendicarsi di ciò che lei avrebbe fatto alla sua famiglia.

Uno scontro tra due personalità forti e determinate: l’una a distruggere e l’altra a risanare. Perché sappiamo che sentimenti così forti come l’odio e l’amore sono le due facce della stessa medaglia e per quanto il rancore avveleni l’anima, il cuore e il corpo di Jace si infiammano in presenza di Dylan.

 

La mia reazione alla sua vicinanza è viscerale.

Immediatamente i miei battiti, il mio respiro e le mie emozioni vanno in sovraccarico.

Nessuno al mondo ha il potere di farmi provare al tempo stesso odio e amore, …

 

L’attrazione che li percorre è intensa e potente: si desiderano, si bramano, ma ciò provoca inevitabilmente sentimenti contrastanti, sconcertanti che distruggono pezzo dopo pezzo l’anima ferita di questi due ragazzi.

Un vero rapporto di amore-odio-amore.

Cosa sopravvivrà?

A questo punto i miei pensieri e le mie considerazioni sembrano chiare e lineari, eppure nei confronti di questo romanzo sono state fortemente contrastanti.

Se da una parte abbiamo una storia che scorre, per stile di scrittura, in maniera fluida e accattivante, tanto da coinvolgermi e assorbirmi pienamente e suscitarmi tutto lo spettro di emozioni, dalla tenerezza alla pena, dalla gioia al dolore, dal biasimo alla rabbia, dalla freddezza all’accaloramento tanto le scene erotiche sono bollenti; dall’altra mi sono ritrovata, man mano che procedevo con la lettura, a evidenziare tutta una serie di incoerenze proprie nella formulazione del plot fatta dall’autrice.

Per prima cosa il target dell’età da lei scelto sul quale muovere i due protagonisti e i coprotagonisti.

Jace ha undici anni quando assume il ruolo genitoriale e continua fino ai diciotto senza alcuna presenza, se non occasionale, di adulti che provvedano a questa famiglia composta da quattro bambini e un adulto assente. E non mancano le possibilità economiche.

Le responsabilità di cui si investe Jace sono esagerate per un bambino prima, oserei dire assurde, e un adolescente poi, tenuto conto anche delle problematiche familiari presenti.

Ma anche la relazione che si instaura tra Jace e Dylan quattordicenni e i suoi risvolti sono trattati e affrontati come se fossero anagraficamente più grandi.

Tutto avrebbe avuto più senso e più coerenza se i fatti narrati avessero avuto un target non di 14/18 anni ma 18/22 anni.

I comportamenti, sia relazionali, sociali che sessuali, di tutti i ragazzini sono esasperati in relazione all’età che hanno.

Altro punto fortemente incoerente: l’assenza patologica degli adulti in questo romanzo. Dal padre di Jace a quello di Dylan, dalle figure istituzionali e sociali a quelle di supporto.

E questo mi porta a pensare come tale assenza abbia giocato un ruolo fondamentale nel non vedere la gravità di ciò che stava crescendo, sino a esplodere nel più tragico dei modi.

Tradimento.

Questa è la sensazione che fuoriesce da queste pagine e che ha invaso la mia mente e il mio cuore.

Il tradimento inteso nel senso più esteso della parola: da quello amicale a quello fraterno, da quello genitoriale a quello sociale e istituzionale.

Se possiamo capire le azioni di questi ragazzi lasciati allo sbando, il comportamento degli adulti egoistico ed edonistico è inaccettabile. Pensano solo a se stessi, al loro dolore dimenticando le loro responsabilità e pensando solo al loro piacere.

Tutti questi punti vengono fuori pian piano, man mano che i fatti vengono narrati e se da una parte l’idea di base della storia scritta mi risultava avvincente, dall’altra mi ha sconvolta questo messaggio fortemente negativo relativo alla sfera degli adulti e che ha penalizzato fortemente, a mio avviso, il romanzo.

Peccato, perché poteva essere un ottimo romanzo in quanto tutti i personaggi sono descritti in maniera accattivante, le situazioni sono ben bilanciate: al tragico si intercala l’ironia che smorza e alleggerisce la drammaticità dei fatti narrati, per poi esplodere con scene altamente sensuali.

Un’ultima nota relativa alla traduzione: sostanzialmente buona, ma mi preme ricordare che l’uso di regionalismi italiani è scorretto normalmente in uno scritto ambientato in Italia, è inconcepibile in un romanzo ambientato in un’altra nazione. Ancor più errato quando la traduzione della parola non corrisponde al testo in originale.

Tenendo conto di tutte le mie considerazioni non mi sento di bocciare completamente questo romanzo in quanto se si sorvola su queste grosse superficialità risulta essere una lettura piacevole e scorrevole, che senza dubbio solleva tante riflessioni, quindi in ogni caso la consiglio.

Alla prossima,

Giusi

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