Mi resi conto davvero dell’uomo che si trovava sopra di me.
Non sembrava posseduto. Sembrava il diavolo in persona.
Serie: King #1
Autrice: T.M. Frazier
Editore: Newton Compton
Genere: Dark Romance
Pagine:320
Prezzo:5,99 ebook
Data di uscita: 20 giugno 2019
Doe ha perso la memoria e vive per le strade, ma un giorno cerca rifugio in casa di King: il capo di una banda criminale
King non è esattamente il classico tipo di uomo da cui andare a cercare protezione. È il capo di una banda criminale che coinvolge in ogni tipo di traffico illecito ed è appena uscito di galera. Per questo è sorpreso di ritrovare in casa sua, durante una festa, una perfetta sconosciuta. Doe ha perso la memoria. Non sa chi sia o cosa le sia successo. Anche Doe è solo un soprannome. Vive per le strade e rischia la vita ogni giorno, affamata e infreddolita. E così una sera entra in casa di King. A suo rischio e pericolo. Quell’uomo pericoloso, infatti, la attrae come la fiamma attrae la farfalla. I suoi modi brutali non la spaventano. E quando lui ascolta la sua storia, qualcosa cambia. Chi è davvero la sconosciuta? C’è il rischio che il suo passato possa tornare ad apparire? Affezionarsi a lei è sicuramente un rischio. Ma potrebbe già essere troppo tardi.
RECENSIONE
Care Dame, oggi vi parlo di King di T.M. Frazier, primo di una lunga serie che narra le storie di un improbabile gruppo di amici che vivono vite completamente al di fuori della legalità, in un contesto sociale degradato dove la droga, il sesso e l’attività criminale la fanno da padrona.
King apre la serie ed è il nome del nostro protagonista, un uomo oscuro, segnato internamente ed esternamente dalla crudezza della vita. Sin da giovane ha subito gli abusi di una “famiglia” disfunzionale e violenta per cui l’unico scopo che si è prefisso sin dall’età di dodici anni è stato vivere liberamente, accaparrandosi tutto ciò che è possibile accaparrare, prendendo a piene mani illegalmente, con qualunque mezzo. Ad accompagnarlo in questa avventura che è la sua vita, un improbabile amico conosciuto in tenera età: Preppy, che si dimostrerà a lungo termine essere la sua sola famiglia.
“Mi chiamo Samuel Clearwater. E tu?”. Mi fermai e mi girai verso di lui. Mi porse la mano e io allungai il braccio e gliela strinsi.
“Brantley King”, risposi io.
Poi iniziammo a METTERCI nei guai insieme. Io e Preppy. Due coglioni tra un branco di delinquenti minorenni.
“Cosa facciamo se qualcuno si mette sulla nostra strada? I nostri affari? Il nostro piano?”.
…alzò le spalle e mi fissò dritto negli occhi. “Li uccidiamo”.
Ed è proprio Preppy che, al rientro di King a casa dopo tre anni trascorsi in carcere, organizzerà una festa dove amici motociclisti e prostitute animeranno l’ambiente oltre a droga e alcol.
King ancora non sa che una delle ragazze trascinata a questa festa cambierà drasticamente il corso della sua vita.
Doe ha perso la memoria. Lasciata agonizzante, dopo un pestaggio, accanto a un cassonetto in un vicolo, si risveglia in ospedale priva di ricordi. La sua mente è una tabula rasa, non sa chi è la ragazza che le rivolge lo sguardo allo specchio, si sente un ospite nel corpo di qualcun’altra, un’estranea che ne sta usurpando la vita. Si ritrova a vivere per strada o meglio a sopravvivere, combattendo pericoli e fame tanto da decidere che è meglio cercare di diventare la donna di un biker e vivere sotto la sua protezione che finire i suoi giorni cadavere in mezzo a una strada.
Viva sì, ma senza vita.
…l’immagine di una ragazza che non riconoscevo. … Niente. Sapevo che la ragazza ero io, ma chi cazzo ero io?
Niente di niente. Niente memoria del cazzo.
Mi chiamavano Doe. Come Jane Doe
L’occasione si presenta quando Nikky, un’amica di strada, la convince a partecipare alla festa per King cercando di superare l’istintiva repulsione per ciò che si sente costretta a fare per puro istinto di sopravvivenza.
Guardando la ragazza dl volto semplice nello specchio per l’ultima volta sussurrai: “Mi dispiace”.
Perché quello che stavo per fare era vendere il suo corpo. E la mia anima, se mai l’avessi avuta ancora.
È bastato che gli occhi di King si agganciassero a quelli di Doe, è bastato la semplice consapevolezza della loro reciproca presenza perché la direzione delle loro vite cambiasse drasticamente.
Quasi non mi accorsi che la porta era aperta. Quasi. Un paio di occhi azzurri da bambola mi stavano fissando con sguardo assente…
Un paio di occhi magnetici mi fissarono. Sotto le luci artificiali, risplendevano di un verde brillante.
L’uomo mi guardò dritto negli occhi.
La loro connessione è puramente viscerale: se King prova istantaneamente un’attrazione sessuale dirompente, Doe istintivamente ne ha paura, ne percepisce a pelle la pericolosità.
Ma quello che provai fu molto di più. Ebbi paura. Il cuore mi batteva forte. Il battito era a mille.
In tutta la mia vita non avevo mai odiato e desiderato allo stesso tempo qualcosa con quella intensità.
King irradia tutta la sua mascolinità, la potenza e l’oscurità che lo hanno reso l’uomo temuto da chi lo circonda.
Mi piaceva vivere da delinquente. Mi nutrivo della paura negli occhi di coloro che mi incontravano.
Ma Doe, se pur istintivamente sa che deve fuggire da lui, ne è attratta. Il suo corpo la tradisce ogni qual volta la rivendica come una sua proprietà, la eccita per come la brama e la desidera.
…mi trovavo in piedi al buio, stretta fra le cosce di un uomo che vedevo a fatica, ma la cui sola presenza mi faceva rabbrividire la schiena.
“Lo vedo il modo in cui mi guardi adesso, e anche se hai paura mi desideri, forse anche perché hai paura”.
“Perché quello che imparerai è che posso fare quello che voglio con te, quando lo voglio. Perché adesso sei mia”.
Doe è confusa: vorrebbe lasciarsi andare, vorrebbe sentire su di sé quel corpo imponente, le sue mani, la sua bocca peccaminosa, ma si ferma, si pone un limite.
E se concedendosi a King andasse contro i valori e i principi della “Lei” di cui ha perso memoria?
Doe si trova a essere divisa in due fra quello che vorrebbe fare e quello che dovrebbe fare.
La vicinanza di King, un King che la mette a dura prova con comportamenti a dir poco ambigui, un King che la sprona a prendersi ciò che desidera e a donarsi a lui, un King che precipita giorno dopo giorno nella trappola che aveva ordito per Doe e che gli si è ritorta contro, la fa fremere, tentennare e poi decidere.
Decidere di essere Doe e basta, senza passato e con un futuro con King.
Decisi di concentrarmi su quello che avevo davanti a me. O meglio, sotto di me. Sopra di me. Intorno a me. Dentro di me.
King è l’epitome del bad boy: è ombroso, taciturno, scontroso, irruento, prepotente e cattivo, tanto cattivo.
Ma per quanto duro sia con Doe, per quanto voglia esercitare il suo potere su Doe, la voglia piegare e sottomettere cade vittima del canto della sirena. Ne rimane ammaliato, ne è carnalmente attratto; la sua lussuria come i suoi appetiti vogliono essere soddisfatti e farà di tutto perché lei ceda, spontaneamente.
Quella puttana era mia. Me la facevo io. Però, per quanto volessi rotolare su di lei e sprofondarle dentro, non trovavo il coraggio di farlo.
Non sapevo se volessi ucciderla o scoparla. Forse entrambe le cose, ma una cosa era certa.
In un modo o nell’altro, l’avrei fatta urlare.
“Ho bisogno di sentirtelo dire, piccola. Dì che lo vuoi ed è tuo. Dimmi che mi vuoi”, …
Farà di tutto per legarla a sé, perché lei diventi sua.
Ma è tutto oro quello che riluce? La vuole veramente o la sta usando?
Chi è Doe? King lo sa?
King è un dark romance sui generis. L’autrice ha preso i canoni standard di questo sottogenere del romance è lo ha plasmato abilmente, ricucendolo perfettamente addosso al suo plot.
Ha creato dei personaggi maschili, sia King che i co primari, perfettamente consoni al genere. Sono uomini il cui background ne ha definito indole e carattere, moralità e lealtà.
Sono uomini duri, grezzi, senza scrupoli, perversi e ammantati di oscurità. Hanno subito di tutto nelle loro vite e ogni violenza, ferita e umiliazione li ha resi più determinati a vivere liberi, senza regola alcuna.
Prendono ciò che vogliono, difendono ciò che possiedono con ogni mezzo, in ogni modo.
Eravamo padroni di noi stessi e non rendevamo conto a nessuno. Facevamo quello che volevamo.
Preppy andava a puttane. Io scopavo. Facevo a botte. Andavo alle feste. Mi ubriacavo. Rubavo. Scopavo. Tatuavo. Spacciavo. Vendevo armi. Rubavo. Scopavo. Facevo soldi e scopavo.
Avevo quello che volevo, ogni dannata volta. La vita non era solo bella. La vita era grandiosa, cazzo. Ero il re di quel mondo schifoso e nessuno mi rompeva il cazzo o mi fotteva.
Nessuno.
Ma c’è sempre un punto di svolta e per King è stato il carcere. Questi tre anni hanno segnato il momento in cui lui cambia, cambia le sue priorità, cambia la sua prospettiva.
E poi tutto è cambiato e ho passato tre anni in una piccola cella senza finestre, a studiare le crepe che cambiavano nelle pareti di cemento.
L’autrice non usa mezzi termini, non usa eufemismi. Il linguaggio è crudo, rozzo, sporco e rispecchia fedelmente quel mondo, dove l’abuso, la violenza, l’uso di droghe, la prostituzione, i crimini violenti e il degrado infimo e umiliante di ciò che si fa per sopravvivere è descritto senza alcun filtro.
Il linguaggio e le allusioni sessuali esplicite sono parte integrante dei pensieri e dei dialoghi di tutti i personaggi, ne sono una caratteristica distintiva che rispecchia fedelmente quell’ambiente.
È indubbio che l’autrice sia riuscita a far serpeggiare tra le parole, sin dall’inizio, una tensione sessuale, una erotica sensualità che pian piano evolve in amore che la mente razionale, vittima della paura, combatte con rabbia, disprezzo e odio.
La sua lingua toccò la mia, e lui gemette. Il contatto produsse una scintilla, un’energia che si irradiò attraverso tutto il corpo, bagnandomi in mezzo alle gambe.
gemetti nella sua bocca. … mentre mi baciava fino allo stordimento. Era un tipo di fame completamente nuovo.
Guardò in basso verso di me, come se mi vedesse per la prima volta. La sua espressione era dolce e le sue labbra inturgidite dal nostro bacio.
“Prima che ti scopi – e ti scoperò. Piccola – sarai tu a implorarmi di farlo”, mi sussurrò…
Anche il personaggio femminile rientra appieno nei canoni del dark romance pur non essendo la vittima dell’uomo che l’ha rivendicata come sua. Al contrario Doe è vittima della sua vita precedente che l’autrice abilmente ci nasconde fino all’ultimo, rivelandocela poi con una serie di colpi di scena sconvolgenti.
Doe, nonostante appaia fragile e indifesa, si rivelerà una giovane donna di carattere, introspettiva, capace di tenere testa a King, capace di rialzarsi e combattere ogni volta che gli ostacoli l’hanno travolta in maniera brutale. Non si arrende mai. Forte e coraggiosa, accetterà ciò che la vita le sta donando, lo prenderà a piene mani vivendo forse per la prima volta e lotterà fino a quando anche lei non resterà scioccata come so che resterete senza parole tutte voi, per ciò che scoprirà.
King si è rivelato un romanzo che travolge, sconvolge e coinvolge a tutto spiano. Sicuramente non è un romanzo per animi sensibili e facilmente impressionabili. La crudezza del linguaggio e degli eventi, la violenza espressa sono molto realistici e mai edulcorati. Nonostante ciò le manifestazioni dei sentimenti positivi che ognuno dei personaggi cela abilmente, smorzano la tragicità e la drammaticità della storia.
L’autrice si è rivelata geniale nell’ideare un plot particolarmente intricato, ricco di colpi di scena, rivelazioni, scene adrenaliniche e cambi di rotta, ma tutto magistralmente accompagnato e perfettamente concertato con la nascita dell’amore tra King e Doe. Un amore combattuto, osteggiato, negato ma che con tenacia mette radici nei loro cuori, affonda e ne prende possesso, cercando di difendersi dall’inevitabile.
Un unico neo mi preme sottolineare: un passaggio di questa storia che mi ha lasciata perplessa e insoddisfatta. Come se l’autrice abbia dimenticato di lasciarci vedere i pensieri di King in un particolare momento in cui ottiene quello che desidera e poi lo getta via senza una motivazione palese a noi lettori. Il dubbio, data la perfezione nella scorrevolezza della narrazione, è che ci sia stata, in quel passaggio, una errata traduzione o una manchevolezza dell’autrice.
Concludendo, una storia che non lascia respirare, tanto il ritmo è serrato, una storia che ci mostrerà l’altra faccia dell’amore, quella di chi è disposto a tutto pur di salvare le persone che ama, anche tradirle.
Con un cliffhanger enorme e uno sbigottimento, da cui non mi sono ancora ripresa, adesso sono in trepidante attesa di Tyrant, il seguito che concluderà questa Dark Story.
L’uomo che inizialmente avevo creduto fosse un mostro era capace di amare.
Alla prossima,
Giusi
STORIA
EROS
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