La custode di parole

Alric Twice, Jennifer Twice

La custode di parole: un incredibile potere tra le pagine di un libro

La Passeuse de Mots

Titolo: La custode di parole

Titolo originale: La Passeuse de mots

Autore: Alric Twice e Jennifer Twice

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 4 Aprile 2023

Pagine: 540

Hai un potere tra le mani, ma non lo sai ancora…

Le Parole ti appartengono, ma anche tu appartieni a loro. Loro hanno bisogno di te e tu hai bisogno di loro. E quando una Parola è tua, potrai essere certa che sarà al tuo servizio fino alla fine, fedele e potente.

Dalla Francia una nuova avventura letteraria del mondo fantasy, una saga che si propone di replicare il successo letterario de L’Attraversaspecchi puntando sul mistero della incredibile forza e dell’inesauribile potenzialità dell’arma più potente nella storia dell’umanità: la parola. Alric e Jennifer Twice, gli autori de La custode di parole edito in Italia da Mondadori, sviluppano un progetto davvero ambizioso, regalandoci il primo capitolo sul regno di Helios, dove le parole hanno espresso compiutamente il loro immenso potere: creare, mantenere in equilibrio e distruggere. Tutto, tutti.

Arya, la giovane protagonista di umili origini, sarà la depositaria di questo segreto, un fardello, un dono, un tesoro da proteggere come una rivelazione terribile.

Le parole sono frecce da scagliare, una direzione e un colpo, un bersaglio. Ineluttabili armi.

Le parole sono note, una cascata in armonia di suoni. Le parole sono passaggi di formule magiche, incantesimi potenti.

Proprio per questo quando le parole sono sussurrate, pronunciate, declamate…non si può tornare indietro. Questo succede a Arya Rosenwald, giovane del regno di Hélios, che da sempre insegue le parole come orme di una via di fuga, tracce di evasione dalla monotona quotidianità, fatta di studio, soprattutto limitato alle lezioni col precettore, di affetti familiari e responsabilità nei confronti della madre e dei fratelli, del padre. 

Pile di libri nella sua stanza sono le Colonne d’Ercole della sua fantasia, il confine immaginario da attraversare per perdersi tra le pagine consumate di volumi e viaggiare con la mente, immaginandosi come una delle protagoniste di quei romanzi. Piccola trasgressione restano gli incontri segreti con il principe Aïdan, amico, pungente e intrigante, una piccola continua sfida.

Arya ama i libri, sono infatti i veicoli della sua immaginazione, tanto quanto le parole sono le ali per librarsi con la fantasia e superare i confini dello spazio e del tempo, anche a costo di smarrirsi tra le pagine, di perdere il sonno, di perdersi…

Non ho mai visto nessuno amare le parole come te. E quando dico “amare”‘ parlo di vero amore. Tu parli ai libri. Ma è ora che tu scopra il mondo fuori dalle pagine, che lo guardi con i tuoi occhi. Parti all’avventura. Il mondo ti aspetta a braccia aperte. Ma per questo dovrai spiccare il volo, assumerti dei rischi. Staccati da ciò che ti trattiene. Trova la tua strada, non solo quella che vogliono scrivere per te.

Arya si affida alle parole cercando conforto e emozione ma a un certo punto saranno le parole a cercare lei. Una minaccia silenziosa e terribile sta allungando la sua ombra sul regno di Hélios, mettendo in pericolo ogni cosa. Ogni creatura.

Arriva il momento di decidere. Di agire. 

Non basta lasciarsi trasportare e saper ascoltare.

Bisogna parlare. Chiamare le Parole. 

Nasciamo, viviamo e moriamo per le Parole. È al tempo stesso un dono e un fardello. Dovrai afferrarle, nutrirle e usarle con consapevolezza per controllare le forze contro natura che soffocano questo mondo. Sarà questo il tuo compito, come Custode di Parole.

Per essere custodi bisogna saper accogliere fatalmente il peso del proprio ruolo, un compito di sorveglianza e cura amorevole, di tutela. Una responsabilità enorme. Accettare il proprio Destino. 

Serve la persona giusta, la nuova Passeuse de Mots.

Arya intraprenderà un vero viaggio, una missione, in cui dovrà innanzitutto crescere e prendere consapevolezza – passo dopo passo, parola dopo parola – di sé e del suo ruolo nel mondo. Le Parole si sono risvegliate, per dettare legge, per ristabilire ordine sul caos e verità sull’illusione. Sono armi e strumenti che necessitano di un comandante giusto e capace, di un demiurgo.

Una missione. Una battaglia da combattere con saggezza e abilità, poiché avanzano i soldati di Vetro sulle terre di Helios…non sarà sola ma accompagnata da un sornione intrigante ladro, Killian Nightbringer, che nasconde la sua identità, da Saren, generale roccia, e Alric un fatale Dhurgal

Le Parole saranno una parte di te e tu sarai una parte di loro. Saranno il riflesso della tua anima e prenderanno la direzione che lei indicherà loro. Ti cambieranno e tu le cambierai. Le Parole non sono fisse, perché un’anima evolve con il tempo in base alle sue azioni, ai suoi incontri e alle sue lotte. Le Parole si serviranno delle tue paure più recondite, dei tuoi dubbi, delle tue debolezze, ma anche dei tuoi punti di forza, della tua capacità di rischiare e dei tuoi successi. Sarete un tutt’uno, anche se loro esisteranno al di fuori di te.

La custode di parole ha riscontrato un successo notevole presso il pubblico young adult  francese, romanzo nato come pubblicazione estemporanea dei due autori, coppia autorale e nella vita, sulla piattaforma Wattpad durante i mesi della pandemia, è stato sviluppato per diventare una saga di ampio respiro. Resta l’impressione di un enorme potenziale inespresso o, quantomeno “costretto” in forme anguste e in un sistema frettoloso, non curato. Il soggetto, la materia letteraria scelta, hanno una potenzialità esplosiva e carica di allusioni, di possibili riferimenti letterari, eppure sembra davvero mal gestita. 

Tanti gli sviluppi incompleti e i passaggi frettolosi, così come i personaggi peccano di bidimensionalità. Fatta eccezione per due figure maschili oscure e misteriose…ma sinceramente, diluite.

Si sceglie la lentezza – le prime pagine sono veramente, veramente stagnanti e risentono di torpore narrativo ma anche di macchinosità – pur essendo bella e intrigante l’idea di base. Per gestire il peso e l’importanza del soggetto c’è bisogno di una trama dinamica, con un ritmo brillante, almeno dopo il momento della rottura dell’equilibrio…si tratterebbe di un incidente scatenante. Scatenante… bah.

Alla lentezza sia accompagna una rigidità delle dinamiche relazionali tra i personaggi (il rapporto tra Arya e Aïdan per citarne solo uno) e un worldbuilding davvero bidimensionale e dalla tavolozza poverissima, direi primaria (l’arte e il controllo della magia, il sistema di forze che lo regola, le premesse al Trattato?!).

Arya e il suo cammino in un romanzo di formazione. Eppure tutto è davvero troppo semplice. Padroneggiare il filo della lama e la magia di una parola diventa una acquisizione automatica e innata. L’ evoluzione reale della protagonista non è evidente, né lineare né conflittuale. Siamo nel regno di Helios, sole e luce. Il Vetro dei soldati, trasparenza letale…quante suggestioni, quanti significati e allegorie da poter indagare.!? Soprattutto se si tratta di un romanzo di formazione e di una saga epica.  

Non si scherza con le parole.

Davvero sono potere, le parole sono a nostro servizio ma dobbiamo “custodirle” ossia esserne guardiani amorevoli, soprattutto quando diventano materia di un racconto.

Calvino ci ammoniva parlando della unica forma possibile di scrittura, quella tentativa. L’ amore infinito nei confronti della parola lo portava a sentirsi continuamente inadeguato e meravigliosamente insoddisfatto, irrequieto. Continuamente alla ricerca dello spunto visivo intuitivo, della capacità di riuscire a avvicinarsi, almeno, nella «paziente ricerca del “mot juste”, della frase in cui ogni parola è insostituibile» (cfr. Sergio Bozzola, Chiara De Caprio, Forme e figure della saggistica di Calvino, 2021; Collana Carocci del Laboratorio Calvino dell’Università degli Studi di Roma Sapienza).

Conserviamo la speranza che nel prossimo volume si dia più consistenza e dignità alla parola oppure che si voli semplicemente più basso, cercando magari di regalare ai lettori una piacevole saga epica senza aspettative così ambiziose e roboanti ma costruita in modo coerente e gradevole. Come una tenera avventura della fantasia, come un viaggio di crescita personale, tra emozioni e sogni da realizzare.

Saffron

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