” Io, in quanto donna, nel mio paese non ho diritto a nulla.”
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Inghilterra, XIX secolo. Angélique Latham, orfana di madre, cresce nel magnifico castello inglese di Belgrave, circondata dall’amore del padre Phillip, il Duca di Westerfield, e in compagnia dei due fratellastri. Intelligente, ben istruita e bellissima, a diciotto anni aiuta il genitore a gestire gli affari di famiglia.
Ma una grave malattia sorprende Phillip, il quale, sapendo che la legge estromette Angélique dall’eredità, poco prima di morire consegna alla figlia, in gran segreto, un’ingente somma di denaro, allo scopo di proteggerla anche dalle angherie dei fratellastri. La ragazza infatti, poco dopo i funerali, viene cacciata di casa dagli eredi maschi. Ma quando si cade bisogna sapersi rialzare: per questo Angélique parte alla volta di Parigi e ricomincia da capo.
E il destino, si sa, aiuta chi osa: camminando per le strade della capitale, Angélique si imbatte in una giovane prostituta in fuga da un uomo violento. Dopo averle prestato soccorso, un’idea la folgora: con il contributo lasciatole dal padre, aprirà un’elegante casa di piacere. Nasce così Le Boudoir, il luogo prediletto da uomini d’affari, politici e aristocratici, un rifugio sicuro per i più peccaminosi segreti, dove i desideri carnali vengono esauditi da splendide donne protette dalla Duchessa Angélique.
Ma questa nuova vita, sempre sull’orlo dello scandalo, è davvero il riscatto che Angélique cerca? L’incomparabile Danielle Steel ci porta in un viaggio indietro nel tempo, tra l’Inghilterra, Parigi e New York, e ci racconta un’incredibile storia di sopravvivenza e liberazione.
” Man mano che Angélique cresceva, si prendeva sempre più cura del padre, lo accudiva con attenzione, si preoccupava quando non era in salute, lo accudiva personalmente in caso di malattia, era la figlia perfetta e spesso Philipp si sentiva colpevole di non portarla a Londra troppo di frequente.”
“Purtroppo mia cara, le giovani donne nella tua situazione hanno un unica scelta: lavorare. E sono ben pochi i lavori che puoi fare. Non sei stata educata per diventare un’insegnante.”
“Non le restava che sperare che qualcuno, a Parigi le desse una possibilità come bambinaia. Ma perché qualcuno avrebbe dovuto farlo? Per quanto ne sapeva la gente poteva essere un’assassina. Il pensiero che non desse neanche lontanamente quell’impressione non la sfiorò.”
“- Sono serissima,- rispose Angélique – e se mettessimo in piedi il miglior bordello di Parigi? Uno di quelli davvero lussuosi, con donne bellissime, frequentato dagli uomini migliori? Se ci mettessi la casa, pensi di poter trovare delle ragazze ben ammanigliate e con clienti importanti?”
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