C’era una volta, nascosto tra le dune del deserto, un luogo incantato, popolato da donne bellissime, che avevano un compito importantissimo: dovevano proteggere tutti i bambini. Erano donne forti, delle guerriere addestrate per far esplodere sorrisi sui volti dei bambini, facendo conoscere il potere delle carezze e il rumore assordante delle favole sussurrate prima di addormentarsi.

Una sera, dietro ad una delle dune di questo luogo incantato, si sentì una strana vocina che attiròcl’attenzione di tutti. Ma solo i bambini corsero a più non posso per vedere cos’era. Le donne preoccupate accorsero dietro di loro e videro un animale scomparso da centinaia di anni che, forse attirato dalle risate dei bimbi, ne seguì la scia ammaliato dal loro suono limpido e cristallino e si palesò davanti a loro che non ne furono affatto spaventati perché…

Era un arcobaleno di colori!
Dalla criniera alla coda ogni singola tonalità conosciuta era rappresentata sul suo manto!
I bambini, sorpresi, lentamente si avvicinarono curiosi, finché non si accorsero che la creatura fatta di arcobaleno era triste .., lo accerchiarono e con le loro mani fatate lo toccarono ma la creatura non era spaventata perché sapeva che quegli esseri minuscoli ,non gli avrebbero fatto del male.

Ma ad un certo punto uno strano fruscìo dietro i cespugli lo aveva messo in allerta…e l’agitazione lo aveva reso irrequieto… Eppure sentiva i piccoli cuori battere come una dolce nenia, e questo lo tranquillizzava. Aveva fiducia in loro, non li temeva… così piccini… piccoli uomini, ancora degni di fiducia. Una fiducia che traspariva dai loro occhi vispi e dai loro sorrisi gentili.
Ma ecco che dai cespugli fece capolino una creatura sconosciuta che fiutava l’aria come se fosse la prima volta che la respirava. Voleva muoversi, avvicinarsi, ma appariva timorosa, come se il solo tocco delle mani dei bimbi potesse farla sparire in un batter d’ali. Piano piano si fece coraggio e si avvicinò dinnanzi a una bambina dagli occhi cangianti che sfiorandola con grande delicatezza la accolse con un grande sorriso:

«Non aver paura, nessuno vuole farti del male…guarda…il tuo amico Rainbow si sta godendo le carezze dei miei amici…qual è il tuo nome? Sei così dolce…posso chiamarti Sweety?»

Le parole della piccola erano accompagnate e scandite dalle sue magiche carezze e infusero in Sweety una profonda pace, forse anche lei come l’amico Rainbow avevano finalmente trovato un posto dove vivere sereni, senza doversi nascondere continuamente.

Purtroppo, però, la felicità fece presto ad essere soppianta, perché dietro di lei comparve un Orco. Una creatura spaventosa, enorme. Ogni passo era un sobbalzo per i piccoli bambini e la creatura sconosciuta. Annusava l’aria in cerca di qualcosa… in cerca di… loro..

I bambini cercarono rifugio nascondendosi dietro i cespugli, ma l’orco li aveva ormai visti e contati uno ad uno… sarebbero stati il suo succulento pranzo!!! Sweety, seppur impaurita, capì che solo lei poteva aiutarli a mettersi in salvo, così sbattendo 3 volte le ciglia e girando su se stessa, sprigionò una polvere magica di mille colori che finì dentro gli occhi dell’orco accecandolo, questo perché le anime buone e pure non subiscono gli effetti della sua magia; mentre, chi ha il cuore nero …

L’orco accecato iniziò a inveire e urlare, nessuno si sarebbe salvato dalla sua ira … Intanto, però Rainbow capì che era pericoloso per i bambini stare così vicino all’orco arrabbiato e decise di affrontarlo per permettere ai suoi nuovi amici di scappare lontano. Così iniziò a correre verso l’orco e dal suo splendido unicorno esplose un fascio luminoso, un caleidoscopio di brillanti colori che colpirono in pieno petto l’orco che restò come tramortito per un istante ma che subito dopo, aprendo gli occh,i mostrò come essi da neri e minacciosi, ora rifulgessero di un tenue acquamarina….

Era stata una maledizione a trasformarlo in orco. Guardò con gratitudine quel magico unicorno che per proteggere quegli esserini innocenti lo aveva finalmente liberato. L’orco, che adesso non aveva più un cipiglio terrificante ma che poteva sfoggiare un bel sorriso riconoscente a Rainbow, si avvicinò cautamente richiamato dalla presenza dei bimbi che lo accolsero quietamente comprendendo la sua anima liberata e tornata buona. Fu un momento magico vederli tutti insieme immersi in quel celestiale clima di amicizia. I bambini, spinti dalla curiosità, lo accerchiarono per fargli mille domande: Chi sei? Perché eri un orco? Chi ti ha trasformato? E tanta altre domande ancora. Il giovane ragazzo continuava a sorridere e appena i bimbi smisero con le domande, iniziò a raccontar loro la sua storia.

La sua voce era quieta e al contempo cristallina e vibrante… Anche lui era stato un bimbo come loro, ma la malvagità di un adulto lo aveva trasformato in quello che più gli faceva paura; le sue paure più nascoste erano emerse e lo avevano fatto diventare un orco malvagio e assetato di vendetta… e quale miglior vendetta, per una mente trasformata dalla malvagità, se non il nutrirsi di anime innocenti, altri bimbi proprio come lo era lui prima di incontrare quello che era stato il “suo orco”…ma il ragazzo, non volendo turbare ancor più i suoi nuovi piccoli amici, decise di omettere qualche particolare, quelli forse più atroci, senza però raccontare bugie…perché i bambini vogliono e meritano la verità!

Affranto ma fiero di aver raccontato la verità ai suoi piccoli amici, si girò per allontanarsi e tornare al suo solitario rifugio, ma i piccoli nuovi amici capirono che quello che più desiderava era un po’ di affetto…

E fu così che i bambini lo presero per mano e lo guidarono verso il loro villaggio dicendogli che ora quella sarebbe stata la sua casa. Lacrime di gioia iniziarono a scorrere sul viso del giovane Daniel (poverino era ancora senza nome ?) e con il cuore pieno di felicità si svegliò dal sogno. Un sogno che celava in sé la consapevolezza che un cuore pieno di bontà non sarebbe mai stato da solo.

Si girò a guardare la sua compagna che teneva in braccio il loro bambino appena nato e pensò: fin quando ci sarà un po’ di bontà nell’essere umano, ci sarà sempre qualcuno che lotterà per difendere tutti i bambini del mondo.

e io direi… FINE

Jennifer La torre, Rachele D’antuono, Gloria, Angeline Dawn, Francesca Vallicelli, Laura Lewis, Veronica Mascia, Maria Biasi, Raffa Ella, Giorgia Golfetto, Monica Bri, Maria Scaglione, Marianna Cardini, Roberta Salis, Ferdy Del Pesco.