Sinossi
Nel mondo in cui viviamo, ne esiste un altro che non vediamo. In realtà infiniti sono i mondi che la specie umana non può vedere. In questa storia, celato agli occhi del cittadino medio, esiste un mondo parallelo, un popolo antico, come la stessa Gaia, comandato da Madre Natura. Tra le persone comuni, con il passare delle ere, un gruppo di persone chiamato ‘Dominus Erectus’, si tramanda questo segreto e s’impegna perché nessuno sappia dell’esistenza dei Gaiani.
In questo eterno conflitto si muovono i due personaggi principali.
La storia di un amore vietato, innaturale, che, un passo dopo l’altro, determinerà il destino di questo pianeta maltrattato e violentato.
QUALCHE RIFLESSIONE
«Devi parlare alla gente.» Una voce. Una folata di vento scompigliò i capelli della ragazza, tanto da far volare via il cappello in fibra che la riparava dal sole.
Una delle caratteristiche di un buon autore, soprattutto di genere fantasy, è la capacità di sviluppare un repertorio affascinante di personaggi, di ambientazioni e di storie da rielaborare per rinnovare la mitopoiesi, il racconto favoloso, la narrazione con valore fantastico ma chiaro riferimento culturale e sociale. La capacità sta nel saper attingere al proprio immaginario, ai contenuti radicati nella propria mente che vengono dal patrimonio letterario e culturale e dalle proprie esperienze, dai gusti personali, per creare rapporti diversi e percezioni originali della realtà, interpretando in tutti i modi possibili le possibilità del racconto. Esplorando la sfera dell’immaginazione attraverso i miti, attraverso le produzioni letterarie e cinematografiche in modo complesso e rielaborandole con la grandissima forza dell’immaginazione che ha un’unica energia: la fantasia.
Fiore si abbandona a momenti di evasione, di libertà, solo grazie alla sua immaginazione, che le restituisce la sensazione di sentirsi viva, strappando la al torpore della prigionia.
Era imprigionata lì, da… da quanto? Non lo ricordava più. La capsula fece effetto quasi subito, come sempre; allungò la mano verso il vetro della finestra, tante volte aveva pensato di spaccarlo, con una delle panche, la rabbia che aveva dentro le avrebbe dato abbastanza forza. Avrebbe potuto essere molto più forte delle pillole.
Stordita dai farmaci e turbata da un richiamo atavico, nella prigionia all’interno di un Istituto di Igiene, la protagonista sente di sprofondare nella infelicità, un abisso nero.
Continua quella voce, lontana eppure così intima, un richiamo urgente
«Continuano a non ascoltarmi ed io non so cosa fare.» Rispose semplicemente alla voce. Il vento, furioso, prese a soffiarle forte in viso, quasi a volerle far male.
«Devi parlare con la gente! Ti imploro ogni giorno.»
Gridò rimbombante la voce potente nelle orecchie di Fiore, ma lei era già impegnata a raccogliere gelsi e ciliege, in quel bosco così immenso, così puro”
Eppure riemergono tra le memorie dolci anche lontani ricordi delle sue responsabilità: Fiore sa di essere nata con una missione e che il suo compito era quello di proteggere e difendere.
L’amore appartiene agli Eretto, tuttavia, i nemici del mondo della Natura, non a lei.
Un forte rumore dalla finestra chiusa, attirò il suo sguardo e, cercando di mettere a fuoco, sentì una sensazione calda espandersi dal cuore, quando la vista le si schiarì nuovamente, osservò il grosso volatile dalla faccia a cuore sbattere ripetutamente sulla finestra, il becco spalancato come a volerla chiamare, gli artigli che scricchiolavano ferocemente sul vetro:seppe per certo che lui sarebbe riuscito a distruggere quella finestra per salvarla.
Storm, cacciatore di tempesta, Gufo forte, generoso, ammirato nella comunità, attratto dalla sfida, ama spingersi oltre, oltre tutto ciò che è proibito
Florya fu la prima Fata che vide, con lei aveva imparato come funzionava il mondo della Natura, come le sue varie gerarchie lottavano, costantemente,nell’impedire l’avanzata terribile di quello che veniva chiamato ‘Eretto’, altrimenti detto Uomo. Florya però, fu anche la sua rovina, con lei superò l’ennesimo confine, un confine pericoloso, proibito: la prima volta che si videro fu come se si fosse infranto il cielo su di loro. Se solo avessero sentito, nella loro vita, un vetro frantumarsi, avrebbero capito che quello era il suono giusto per descrivere le emozioni dei loro sensi, un cielo caldo infranto sui loro cuori; ma se il firmamento s’infrange è la rovina del pianeta, così fu marchiato il loro amore: nel presagio della rovina. Tuttavia a loro non importava, come a tutti i giovani innamorati, desiderando solo bearsi l’uno dell’altra. Le loro Anime avevano sete di conoscenza
Il prezzo da pagare è altissimo. Un debito. Una pena.
Florya dell’Arcobaleno perde il suo regno e la sua Natura. Storm invece, solo all’apparenza impunito, in qualità di specie da proteggere, condannato alla solitudine, reietto nel bosco, alla disperata ricerca della sua amata.
Può solo combattere senza onore, sfidare la vita che ormai non ha più senso
l’euforia della morte gli prorompeva nuovamente da un punto imprecisato dentro di lui, così distese gli artigli, sfregandoli sul tronco, in chiaro segno di sfida. L’altra parte di lui, invece, si contorceva disperatamente, pregandolo, implorandolo di preservare la sua vita.”
Folle d’amore, pazzo di dolore.
La laguna segreta dei loro incontri, da magica era diventata niente, senza la luce della Fata il mondo era uno schifo. Ci si era recato ogni giorno, fino a quando aveva deciso di non allontanarsene più, cibandosi solo con il necessario, sperando che ciò servisse a vederla almeno di sfuggita. Infine, un giorno, l’impulso di alzarsi e volare s’impadronì del suo corpo e, insieme ad esso anche l’istinto di lottare, combattere tutto quello che gli avrebbe ostacolato la strada. E così aveva fatto.
Poi inaspettatamente, grazie ad un incontro veramente speciale, arriva la possibilità di ritrovare il suo amore: le Civette delle montagne brulle forse sanno. Matriarca Rowela saprà destarlo dall’apatia. E troverà una sorprendente compagna d’avventura…
Intanto Fiore, nata nei colori dell’Arcobaleno dopo la tempesta, figlia di Madre Natura, rimpiange la vita sul Pianeta Terra, la comunione con il creato, quando con le sue sorelle garantiva il succedersi delle stagioni e il ritmo della vita, ma soprattutto cercava disperatamente di contrastare l’avanzata degli Eretto
Nella comunità degli Eretto, nel corso dei secoli, era nata una società, segreta al resto dei propri simili, i cui componenti si occupavano delle varie transazioni tra loro e il regno della Natura, i Gaiani, si facevano chiamare Dominus Erectus.
Una minaccia continua per il mondo di Gaia, che con crudeltà sistematica, da sempre cerca di aggirare il Trattato, divorando zone verdi e rendendo sempre più angusti il regno della Natura nel corso delle Ère.
Il regno della Natura, per certi versi, assomigliava a quello degli Eretto, con l’unica differenza che, i primi osservavano e rispettavano rigorosamente la sottile legge della Madre, l’Eretto invece, era come le sue macchine, dove passava lui rimaneva solo morte e deserto.
Gli Eretto la vogliono morta. Qualcuno veglia su di lei con costanza, amorevolmente
Esiliare Florya le era costato tremendamente. Madre Natura osservava, anzi, aveva osservato sin dall’inizio il destino di Florya. Languidamente distesa nel suo antro di smeraldo, osservava le sue sfere; una in particolare le mostrava il risveglio di sua figlia, osservava la tenacia del Gufo Bianco che l’aveva trovata e sapeva, dentro di sé, di non poter permetterlo. Sapeva che Florya avrebbe dovuto soffrire ancora e così lei. Avrebbero sofferto insieme come Madre e figlia.
Così la paziente F24 tiene nascosta la sua identità, cela le sue intenzioni e relega il suo Gufo in luogo sicuro: un luogo che riusciva a non aprire più di giorno, luogo in cui sprofondava con ardente desiderio soltanto nel sonno.
La Fata Guerriera e la femmina di Eretto dentro di lei trovano la forza di resistere, mentre Storm invoca la compassione di Madre Natura e si prepara al sacrificio più grande…
Madre Natura emanò un bagliore smeraldo e tutto diventò di quella sfumatura, lui compreso. Storm cercò di sconfiggere quel senso di pace che gli stava infondendo.
«Sei uno dei miei figli, come posso non amarti? La principale delle nostre leggi detta la sopravvivenza del più forte…Ora, la mia figlia più preziosa è nel mondo degli Eretto e non è felice, come tu hai potuto vedere… Questo sarà il nostro ultimo dialogo, gli Eretto non hanno accesso al nostro mondo, Storm. Tutto quello che sarà dopo, dipenderà solo da quello che farai.
Sarà un percorso difficile, percorso con tenacia e stupore, soprattutto di fronte a sensazioni ed emozioni incredibili, fino al raggiungimento della felicità vera
Armònia, perché entrambi nutrivano una speranza per un futuro diverso.
Un repertorio di figure particolarmente ricco e curato, con un’impalcatura coerente e affascinante, queste creature appartengono ad una sorta di teogonia del XXI secolo e rendono omaggio alla saga di Hocke. Alcuni passaggi sono delicati e molto belli soprattutto nel racconto dell’amicizia speciale con l’ amica civetta o della nostalgia nei confronti della natura cui i personaggi sentono di appartenere ,in una sorta di malinconia per una condizione perduta di totale appartenenza. Madre Natura è evocata in modo incredibilmente suggestivo con delle epifanie grandiose e bellissime, che la riproducono in una rappresentazione affascinante come vera signora della terra. Il congedo del gufo bianco è un momento speciale, in fondo poi ogni amore è una metamorfosi, che richiede il cambiamento, rinunciando a una parte di noi, il sacrificio di quel che eravamo per divenire altro. È una trasformazione e un passaggio necessario per passare ad una vita nuova e ad una realtà nuova.
Armonia, degna conclusione, è una consonanza di voci e la completezza nella composizione di opposte forze che si annullano esercitandosi, la combinazione di accordi simultanei, è l’accordo tra le parti e tra gli elementi: la possibilità di far convivere gli opposti e creare una nuova realtà più grande e più potente. Con un riferimento velato al patrimonio mitologico greco l’armonia è figlia di amore e di guerra, dall’amore e dalla concordia porta l’ordine morale e sociale quindi la possibilità di convivere in un mondo di cui gli uomini diventino custodi e garanti. un mondo che non sia dominato dall’impronta aggressiva antropica ma tutelato, per consegnarlo sempre più pulito e meraviglioso alle generazioni successive.
Armonia, epilogo luminoso di questo mito moderno, è la concordia di sentimenti e il perfetto accordo per raggiungere un senso di pace e di benessere. Un messaggio decisamente “Green” e moderno ma non approssimativo, quanto piuttosto sentito in modo profondo: un’idea per cui combattere, un sogno in cui credere
Epilogo molto interessante, che apre a nuove possibilità…non vedo l’ora di leggere altro di questo filone narrativo, magari in una forma più distesa, che renda giustizia alla complessità del mondo di Gaia. Una autrice che mi ha sinceramente sorpreso per il suo immaginario, popolato da riferimenti preziosi e fermenti innovativi, con un messaggio attuale e splendido.
Visionario, suggestivo.