l amore liquido

 

Autore: Giusy Di Dio
Titolo: L’amore liquido
Genere: Letteratura italiana
Data prima pubblicazione: 2014
Casa Editrice: Delos Digital
76 pagine
Prezzo copertina: 2,99 € (disponibile solo in e-book)

Sinossi:

Andrea è appena stato lasciato dalla moglie. Una professione – quella di pittore – che non permette di sperare in un futuro più prospero, il recente fallimento del proprio matrimonio e il senso di colpa che lo opprime: sono queste le ragioni che lo inducono a trascinarsi per casa in lunghe giornate inutili, colme di dolore e frustrazione. La notizia dell’improvvisa gravidanza della moglie, sua musa e ragione di vita, che non ci ha messo molto a trovarsi un nuovo compagno, apre una ferita troppo larga da rimarginare. Fino a quando nella sua vita si insinua Lola, una donna ripugnante nell’aspetto e nei modi che, per una strana alchimia, lo attrae in maniera incontrollabile. Dopo un primo tentativo di resistenza, Andrea cede alla sua voglia di Lola, la accoglie nella propria casa e in se stesso. Con il solo intento di cancellare l’amore per la moglie, viene avviluppato in una relazione caratterizzata da passione, dipendenza psicologica e incomprensioni. Una relazione che rischierà di portargli via ciò che di più caro un uomo possa avere.

Qualche osservazione

 L’Amore liquido è la storia di un fallimento, di una relazione totalizzante fatta di litigi, sottomissione psicologica e di sesso o meglio, di un legame torbido. In questo noir, quasi un thriller psicologico, l’autrice con uno stile ipnotico, usando un’audace seconda persona, racconta il degrado morale del protagonista irretito dall’incontro con una femme fatale che ricorda la Fosca di Tarchetti o un’ inquietante Medea. Lola dalla voce rugginosa, ossuta e spigolosa, che incatena il protagonista in una relazione malsana. Questa donna distruttiva riesce a spingere Andrea in un baratro di perdizione, fino a rinnegare se stesso, gettandolo in uno stato di ossessione perversa, di compiacimento nel degrado, nella rabbia e nella solitudine.

La natura di questa dipendenza sfugge ai legami sociali, la domanda vera é: si può parlare di amore? Amore è dono di sé e sacrificio, la manifestazione più dolce é proprio il concepimento di un figlio, circostanza che ricorre in tutto il romanzo.

All’Amore liquido del sociologo Zygmunt Bauman c’è un richiamo immediato nel titolo e per la natura mutevole della realtà affettiva, così leggendo il testo, affiora spesso la sensazione fastidiosa di non comprendere quanto sia un omaggio, una citazione o una rielaborazione. C’é ambiguità in questo atteggiamento, sfiorare un testo caposaldo senza dichiararlo, ma i lettori possono godersi la storia anche senza rimandi illustri. In fondo, viviamo nel relativismo. Nella società liquida che non conosce relazioni stabili, non consente rapporti solidi ma lascia tutto in continuo divenire,come un fluire eterno.

Nelle pagine del romanzo questo divenire continuo non é una trasformazione o una crescita, quanto piuttosto qualcosa di incomprensibile ad Andrea, che non intende l’amore materno perché l’amore di Silvia ha assunto lo stato liquido di una linfa vitale, come latte materno. É dissimulazione, incomunicabilità nella coppia che tace non per ignoranza ma per colpevole omertà. Andrea ha prosciugato l’amore coniugale, dopo aver amato e ritratto quel corpo venerato, così vive l’ insofferenza e il senso di estraneità, Silvia fugge perché sente che “la fede al dito le pesa tanto da non riuscire a portarla“, come un tornado spazza via dieci anni di matrimonio.

É la morte di un matrimonio quando

Torni spesso al bosco delle betulle perché comprendono. Leniscono il dolore. Ondeggiano seguendo l’estro bizzarro del vento. Si inchinano, quasi si spezzano poi raddrizzano la schiena. Sono un esempio, mostrano resistenza. Ci vai per ripulire il cuore, piangere, commemorare ciò che è stato. L’idea di non avere un posto dove farlo, un cimitero dei matrimoni finiti, è spaventosa.

betulleAl pittore resta molta materia amara su cui ruminare nella coscienza e allora le betulle possono rimanere solo sulle tele, dipinte, dopo aver sradicato gli alberi dalla memoria, di un passato familiare.

Andrea vive mesi cercando e fuggendo una nuova donna, Lola, il piacere malato fine a se stesso, l’ erotismo autosufficiente tra amanti egoisti. Il liquido diventa lo stato delle cose, delle anime, forse la consapevolezza di avere una immagine di sé irreale, che non corrisponde a verità. Lola stilla questo veleno nel cuore di Andrea, mentre lo consuma fisicamente ed emotivamente.

Un romanzo breve e interessante, ambizioso, scritto con ritmo incalzante, serrato, come il fluire della coscienza. Lascia un sapore amaro, un epilogo inevitabilmente straziante, che invita a riflettere però sulla

ambivalenza che ti pervade, la bellezza che nascondi e accompagni a un involucro di bruttura

e non posso aggiungere di più…

La scelta di presentarlo nella Secret room é provocatoria, nell’Harem é lo spazio che dedichiamo alle pagine più forti,che fanno mettere in discussione un lettore.

L’Amore liquido é una sfida mentale, a mio giudizio, la perversione più pericolosa.

Saffron

Immagine 4 lamp

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