“…l’amore tra sorelle non ha bisogno di parole… ”
Harem’s Book, dopo avervi parlato de La Ragazza di Venezia e La Ragazza di Bologna, ha avuto il piacere di organizzare il review tour dedicato a La Ragazza di Portofino, il nuovo volume della Girls from Italian Resistance Series di Siobhan Daiko, in Italia grazie alla DREAM Translations.
Ritorna Siobhan Daiko con un nuovo ritratto femminile cui dare voce, sapore e calore, una nuova figura letteraria che acquista spessore grazie alla caratterizzazione accuratissima da parte della autrice.
Un nuovo affresco della bella Italia, nella sua complessa ricchezza.
Una nuova storia nella Storia, che questa volta ha davvero qualcosa in più, di speciale, come il legame tra sorelle.
Chi ha il dono di una sorella – di sangue o di elezione – conosce bene quel senso di appartenenza inconfondibile. Una sorella è un abbraccio che è sempre casa. Rifugio, protezione. Sono concetti chiave in questo romanzo, in cui il legame della famiglia, le radici della memoria, sono percorsi da esplorare, tragitti, a volte dolorosi, da dover percorrere.
stand alone
La serie Ragazze della Resistenza Italiana: Storie emozionanti e avvincenti basate su eventi realmente accaduti durante la guerra:
Dopo La Ragazza di Bologna, Siobhan Daiko torna con La Ragazza di Portofino, una lettura epica che vi condurrà nella meravigliosa riviera ligure e sulle aspre montagne del suo entroterra. La Ragazza di Portofino è la storia di una perdita straziante, di incredibile coraggio e di segreti mai confessati.
Nel 1970 Gina Bianchi ritorna nella bellissima Portofino per partecipare al funerale di suo padre, accompagnata da Hope, la problematica figlia ventiquattrenne.
Lì, Gina è assalita da vividi ricordi della Seconda Guerra Mondiale, un periodo in cui lei si era unita alla Resistenza mentre sua sorella Adele lavorava per i tedeschi.
Nella sua vecchia camera, Gina legge il diario che Adele aveva scritto durante la guerra. Quando Gina apprende la verità sconvolgente, è costretta ad affrontare la dura realtà del suo passato. Riuscirà finalmente a placare i suoi fantasmi o continueranno a tormentare sia lei che le persone che ama?
ELOGI PER SIOBHAN DAIKO“La Daiko intreccia passato e presente con un abile espediente letterario, instillando nel lettore la curiosità di sapere e divorare le pagine.”
“Condito da una storia che regala tante emozioni, non si può non leggere questo piccolo capolavoro e conoscere queste due donne straordinarie.”
La Daiko riprende a farci viaggiare tra Passato e Presente, tra l’Italia – Portofino, perla del Mediterraneo, borgo di mare, incastonato nel verde promontorio, con le alte case color pastello a dirupo disposte a semicerchio sulle acque cristalline – e l’Inghilterra degli anni ‘70, rabbiosa e coraggiosa, tra libertà espressiva e anticonformismo. Sa portarci tuttavia ancor più indietro, tra le montagne delle Alpi Liguri, nelle piazze sconvolte del Borgo, nelle acque intorno al Promontorio di Portofino, oltre gli sbarramenti minati e oltre questa méta del jet set, della vita elegante e glamour, dove le donne coraggiose possono fare la differenza. Siano madri, partigiane, staffette o baronesse…sotto il Castello Brown e poi al Faro, lì dove il rumore del mare che si infrange sugli scogli accompagnato dai garriti dei gabbiani, racconta tante storie. (Se avete tempo recuperate anche la storia della Baronessa citata sui monumenti di Portofino “Alla baronessa Von Mumm, pervasa dal profumo del mare e dalle carezze del vento che fermò la barbarie con gesto coraggioso. I cittadini di Portofino posero a memoria”. Baronessa Jeannie Watt, vedova del Barone Mumm, chiamata ancora oggi da molti, la Signora del Castello di San Giorgio)
Chi è però La Ragazza di Portofino?
Una ragazza, giovane. Testarda.
Un maschiaccio, forse. Volitiva.
Fiera e intelligente.
Coraggiosa e generosa.
È la storia di Gina Bianchi, ormai ritiratasi in Inghilterra, dove vive con l’amato marito, Vinnie, e l’irrequieta figlia Hope, vittima dei burrascosi tempi londinesi, tra dipendenze e fragilità. La notizia della morte di suo padre sconvolge l’esistenza della protagonista perché suo fratello le chiede di tornare a Portofino, per partecipare al funerale e sostenere l’anziana madre nel momento del lutto.
Portofino è ormai una cartolina sbiadita. Consunta e ingiallita da lacrime per ricordi troppo dolorosi.
Gina parte, portando Hope con sé, con tutte le sue incertezze e vulnerabilità, ritrovando la sua terra, la sua famiglia. Le strade in cui è cresciuta, i paesaggi che ha accarezzato con lo sguardo, i luoghi della memoria
«Quella è la tua casa.» Hope indica la casa della famiglia Bianchi, una delle poche che appartiene ancora ai portofinesi. Il canto degli uccelli riecheggia nelle orecchie di Gina; è arrivata la primavera e i volatili esprimono la loro gioia. E poi c’è il glicine che drappeggia i pergolati e si arrampica sui lati degli edifici, aggrappandosi agli alberi. Il suo profumo è inebriante … Scorci di Portofino e poi del Golfo del Tigullio fanno capolino tra le azalee con i loro sprazzi di un rosso feroce, quasi accecanti nella loro bellezza.”
“Non tutto era come sembrava.”
Quei luoghi che conservano tanti segreti, troppi. Alcuni talmente dolorosi da essere inconfessabili. Molti legati a sua sorella Adele.
Adele così vicina ai tedeschi…proprio mentre Gina aveva scelto di unirsi alla Resistenza per combattere in prima linea
“Tua sorella non era quella che tutti pensavano che fosse.» La madre le tocca il braccio. «Adele era brava e coraggiosa oltre che ingenua. Penso che tu debba conoscere la verità; devi farlo per la sua memoria.”
Ci sono bugie e silenzi così pesanti che non reggono le parole. A volte solo la carta è in grado di sostenerle. Soprattutto se sotto forma di un diario, quello che Adele scriveva e custodiva gelosamente proprio negli anni tumultuosi della Seconda Guerra Mondiale
La Verità rende sempre liberi, chiedendo tuttavia un prezzo altissimo: la sincerità. Ma questa è una storia di donne forti, coraggiose, pronte a sacrificare tutto per la famiglia e per la propria terra. L’importante e non perdere mai il coraggio di sperare…
«Sarebbe come gettarti nella fossa dei leoni.»
«I leoni hanno già fatto la loro fossa a Portofino,» le ho risposto. «Solo che i leoni sono animali nobili.”
Gina scoprirà Adele, ritroverà sua figlia Hope, se stessa.
Anche in questo caso abbiamo due prospettive, due voci e due livelli temporali. Meravigliosamente intrecciati e sovrapposti con naturalezza, grazie a espedienti narrativi riusciti e resi impeccabilmente nella traduzione. Ci parla Gina, negli anni Settanta, alle prese con la vita della Nuova Portofino, ritrovo di celebrità e personaggi importanti, costretta a ricordare inevitabilmente gli anni della guerra in cui si è trovata fianco a fianco dei partigiani e delle partigiane come la sua amica Carmen, l’indomabile Rosso e l’affascinante Enzo, compagno di armi che fa tremare – inevitabilmente – anche un cuore saldo come il suo.
Giunge anche la voce di Adele, è un’eco, diretta dalle pagine del suo diario, che custodiscono paure e segreti, emozioni e progetti. Una voce delicata, quasi impercettibile, che si è persa nel corso dei decenni tra i pregiudizi e gli orrori della violenza.
Gina imparerà lentamente, con sofferenza, a conoscere davvero l’amata sorella. E forse a capire così sua figlia, davvero.
L’Amore è la speranza che prende vita, in ogni forma. Anche tra le macerie, come quello tra un soldato sgangherato e una giovane ragazza della Resistenza; come quello, eterno, tra sorelle.
Continua a respirare e a sperare
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Una nuova storia nella Storia, in cui cambiano gli scenari ma l’autrice ha sempre pennellate decise nelle descrizioni, per restituire le ambientazioni nel modo più fedele, anche quelle più buie e drammatiche, quando restano le cicatrici della violenza e le ferite dell’odio e della sopraffazione. Ogni capitolo di questa serie riesce a rinnovarsi, perché nel presente troviamo sviluppi incredibili di quel Passato, che conserva tracce appena intuibili nel presente. Ogni esistenza si rivela quindi una avventura, ogni regione d’Italia, dilaniata da fazioni (nella parte finale c’è una scena davvero toccante che riguarda un repubblichino, bellissima nella cruda realtà senza retorica) è come una famiglia che soffre, così si racconta ogni montagna, ogni borgo, ogni comunità. Ogni giovane ragazza italiana. Ho amato particolarmente La Ragazza di Venezia e ho ritrovato con piacere la stessa intensità in questo capitolo della Girls from Italian Resistence. Questa storia ha la forza del sacrificio e della resilienza, sa di illusioni e di sogni infranti, parla del legame più forte di ogni brutalità, di ogni sospetto o rimpianto. Più forte della morte. Non a caso tra le immagini che ricorrono frequenti nella storia de La Ragazza di Portofino abbiamo il glicine, pianta meravigliosa, che ha la capacità di stringersi intorno a quello su cui vuole crescere, senza opprimere e senza inaridire. Tantissimi piccoli vortici racchiusi nello stesso unico fiore. D’ inverno sembra seccare e inaridire. E poi esplode nella profusione di colore e profumo.
Grande fortuna, in un panorama Romance spesso piatto e povero, che la Dream Translations abbia creduto in un testo così originale e complesso nella resa stilistica (basti pensare ai due piani narrativi, al doppio poi, ai riferimenti linguistici regionali e internazionali, al ritmo della narrazione continuamente variabile).
Una serie assolutamente unica, in cui ogni capitolo è una cartolina emozionante, una foto di un album della memoria, un fiore di una ghirlanda preziosa
Saffron
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ARC courtesy of the CE in exchange for an honest review
La ragazza di Venezia (Girls from the Italian Resistance #1) di Siobhan Daiko
La Ragazza di Bologna (Girls from Italian Resistance Series) di Siobhan Daiko review tour