Sinossi
Colei che avrà tutto dalla vita. Questo è l’augurio che Tessa riceve dai suoi genitori, nel chiamarla così. Infatti, la figlia maggiore degli Xerofit cresce nella piena libertà di fare quello che le piace, non curandosi dei divieti imposti dal re e dalla regina, o dei pericoli a cui potrebbe andare incontro. Condurrà una vita sfrenata e dissoluta, non sapendo che un’ombra del passato oscurerà il suo presente e quello dei regni, le cui sorti saranno nuovamente minacciate da sanguinosi conflitti.
Recensione
Benvenuti amici, oggi vi parlo del secondo libro di Lorenza Bartolini “La rosa e l’oceano”, un libro da me tanto atteso poiché innamorata della storia e delle vicende del primo libro.
Come immaginavo, non sono rimasta delusa dal seguito, anzi, pur essendo aggrappata alla storia stupenda dei protagonisti di “La rosa e il deserto”, sono rimasta piacevolmente colpita dalle vicende della primogenita degli Xerofit: Tessa.
Tessa è la prima figlia di Marylia e Meros i regnanti del regno del sud e la storia della giovane viene raccontata in prima persona dalla stessa protagonista.
Tessa riceve praticamente tutto dalla vita e dagli stessi genitori: agio, lusso, amore, educazione ed altro e pur essendo riconoscente di questi doni, e pur amando moltissimo la sua famiglia si percepisce fin dai primi capitoli che Tessa ha uno spirito libero e curioso. La sua curiosità la spinge a conoscere meglio la famiglia di origine della mamma i Rhood e per farlo le viene concesso il permesso di affrontare un viaggio di piacere proprio per approfondire la conoscenza dei vari parenti e famiglie reali a cui la sua famiglia è legata.
Visitare almeno una volta la città in cui era nata e cresciuta mia madre, era un piccolo sogno che avevo fin da bambina. Conoscevo a memoria la forma e il colore dell’acqua del Lago Bagliore, gli alberi che lo circondavano, e gli animali presenti nella riserva del re. I volti dei miei zii, le marachelle che combinavano da piccoli, l’eleganza ostentata di mia zia Selenia, mi erano familiari in ogni dettaglio. Mi piaceva ascoltare mia madre parlare della sua infanzia, ma in verità, trovavo molto più divertenti le storie raccontate da Dianna, su tutti i dispetti, e i guai che combinava. Tuttavia, c’era una persona di cui la regina faceva raramente accenno: suo padre.
E così la giovane parte per un lungo viaggio verso i vari regni con le loro culture e usanze diverse ma proprio durante la prima tappa, nel regno del nord, conosce Liam e Silas, cugini della giovane. L’approccio particolare e amichevole che la ragazza ha con Liam appare subito meritevole di attenzioni da parte dei regnanti che successivamente chiederanno in sposa Tessa al giovane, ma la ragazza pur essendo amica del giovane non prova per lui quel sentimento forte da convincerla a sposarlo.
Successivamente, nel secondo viaggio lo zio di Tessa le affianca il cugino Silas quello che tra i due la ragazza non sopporta perché duro e diffidente nonché antipatico.
La sera prima della mia partenza, venne organizzato un banchetto in mio onore, che terminò con una sgradevole notizia. Il re aveva ordinato a Silas, suo nipote maggiore, di seguirmi nelle Terre Lontane per poi passare l’inverno alla corte degli Xerofit, proprio come mia madre aveva fatto con me. Ma al contrario di me, Silas non mostrava lo stesso entusiasmo per il viaggio e Suri, nell’apprendere la notizia, pianse come una bambina. Quando mi congedai, e mi incamminai verso le mie stanze, incontrai Silas. “A domani, cugina” salutò lui inespressivo. “A domani, cugino” ricambia fredda, senza fermarmi. L’indomani, giù nel cortile, tutte le scimmiette ammaestrate e i leccapiedi del re erano schierati per salutarci. Nostro zio baciò e abbracciò entrambi i nipoti con lo stesso calore, mentre della regina non se ne vide neppure l’ombra – e non osai fare domande al riguardo.
Durante la sosta a Città del Cielo, presso la corte dell’altro zio Kieene, i rapporti tra Tessa e Silas si fanno più intimi e confidenziali.
Silas abbozzò un sorriso, e in quel momento, pensai di essere malata o che qualcosa nel mio corpo non funzionasse e fosse guasto, perché non riuscivo davvero a darmi delle spiegazioni circa gli stati d’animo che provavo al contatto diretto con il principe. I gesti di Silas, così normali per lui, avevano il potere di farmi sentire strana: potevo avvertire lo stomaco andare in subbuglio, il battito del cuore accelerare e le guance divenire rosse, tutto nello stesso istante.
Le notizie arrivano in fretta: la nascita della nuova erede al trono del nord e nuovi attacchi da parte dei pirati contro navi nordiste. Quest’ultima notizia fa sì che la ragazza prolunghiil suo soggiorno dallo zio permettendole di far conoscenza con tutti i cugini e in particolare con Aki.
Altro viaggio, altra destinazione, forse la più voluta dalla principessa: Nat’Ak.
Nat’Ak è un’isola splendida con un golfo naturale, acqua limpida e cristallina e numerose onde per gli amanti del serf ma soprattutto, per Tessa, è l’isola magica dove vive lo pseudo zio Noah e dove vi risiede anche il “primo amore” della giovane: Kane
Balzai giù dalla scialuppa, dove l’acqua mi arrivava in vita. Presi a correre verso la spiaggia e vidi Noah sorridere felice, aspettandomi a braccia aperte sul bagnasciuga. Quando il livello dell’acqua si fece più basso, acquistai più velocità e mi precipitai da lui, saltandogli letteralmente addosso, cingendogli la vita con le gambe. Gli stampai con foga un bacio sulla guancia, mentre Noah non smetteva di tenermi stretta a lui. “Mi sei mancata piccola principessa” disse Noah, una volta concluse le manifestazioni d’affetto. “A me di più!” risposi, abbracciandolo di nuovo. Subito dopo, abbracciai Kane; provavo sempre una grande serenità quando il ragazzo mi stringeva a sé, ma quel giorno, forse a causa della presenza di Silas, o di tutte quelle persone sulla spiaggia, mi sentii in forte imbarazzo.
Nonostante la presenza del vecchio amico Kane e l’attrazione che prova, Tessa è incuriosita dal cugino che giorno dopo giorno appare ai suoi occhi affascinante e intrigante. Di rimando anche Silas non è indifferente alla ragazza, le sue movenze, i suoi occhi, lo sguardo attraggono il giovane pur essendo già promesso sposo ad un’altra donna. Tra i due scoppierà una forte passione che durerà per molto tempo, almeno fino a quando, dopo l’ennesimo viaggio, Tessa viene rapita dai pirati e portata via lontano dai suoi cari e il suo nuovo promesso sposo verso terre lontane ancora sconosciute da entrambi i regni.
Ed è qui che la storia incalza, diventando ancora più dinamica ed avventurosa. La scoperta di nuove terre, nuovi usi e costumi, la lunga permanenza a contatto con i pirati e in particolare con il comandante Mathis.
Mathis giovane pirata tutto d’un pezzo, sexy, imponente e affascinante. Il compito del pirata non è quello di circuire la giovane fanciulla, dietro il rapimento si nasconde un ben diverso scopo che sarà rivelato poi sul finire.
Il capitano tornò a fissarmi in silenzio e lo trovai così accattivante che il mio corpo venne pervaso da un’ondata di calore. Cercai di calmarmi, di distogliere il pensiero da quelle labbra provocanti pensando a Silas. Silas, i suoi biondi capelli, la sua proposta di matrimonio, le promesse scambiate reciprocamente prima della mia partenza… E le labbra dell’uomo che avevo di fronte.
Fin dai primi capitoli Tessa si differenzia dalla madre per molti aspetti: una è sfrontata, tenace e coraggiosa, l’altra è l’opposto; ma in questa seconda parte del libro Tessa si renderà conto che se c’è una cosa che l’accomuna alla madre questa è la determinazione nel combattere per il loro “grande amore”.
Ciò che Tessa imparerà in questa lunga avventura in mare è il coraggio di affrontare le situazioni più pericolose, la determinazione nell’ottenere ciò che vuole, la libertà di amare chi vuole e il piacere del sesso.
La Bartolini ci ha già abituati a scene abbastanza hot, infatti il primo libro spicca anche per questo lato più seducente, ma in La rosa e l’oceano si è di gran lunga superata descrivendo scene cariche di passione e toccando la sfera dell’amore saffico; tutte comunque descritte con tatto, includendo un ben più profondo sentimento: l’amore.
Leggere questo libro è stato molto piacevole, come essere catapultati in un mondo che profuma di antico: i velieri, i pirati, la vita di corte, le divinità; inoltre in questo romanzo le descrizioni sono accurate, l’autrice vi dà la possibilità di scoprire luoghi incantevoli: spiagge, mare limpido e cristallino con fondali da sogno, città immerse nel verde con i sapori ed i profumi di una volta. Per non parlare della trama intrigante, coinvolgente.
Nel fitto sottobosco che circondava il villaggio, i primi uccelli iniziavano a cantare, nella calma del nuovo giorno ormai alle porte, e l’aria fresca del mattino riempiva i miei polmoni. L’odore della vegetazione si mescolava al profumo della salsedine, mentre in silenzio seguivo l’uomo che avevo sempre considerato come uno zio, fin da piccola. Quanto mi erano mancati tutti questi profumi, mi sembravano passati secoli dall’ultima visita a Nat’Ak. Giunti sulla spiaggia, osservammo il moto ondoso e dopo una breve spiegazione, Noah indicò un punto preciso davanti a noi. Assaporai per qualche istante la sabbia fredda sotto i piedi e poi entrai in acqua. Per un secondo, la temperatura dell’acqua mi diede dei leggeri brividi; comunque, mi distesi sulla tavola e iniziai a nuotare a largo, seguita da Noah.
“Fermiamoci qui!” disse Noah ad alta voce, mettendosi a cavalcioni sulla sua tavola. Mi passai le mani tra i capelli inumidendoli, osservando il cielo alle nostre spalle. Le stelle erano ormai quasi sparite del tutto, e lasciavano il cielo biancastro del primo mattino venato di arancio e giallo dorato, donando un aspetto incantato alla vegetazione lussureggiante dell’isola. Tornai a guardare la distesa d’acqua davanti a me. “Ricordi ancora come fare?” chiese Noah in tono di sfida. Lo guardai sorridendogli, avvertendo la competizione crescere, proprio nell’istante in cui una buona onda arrivava verso di noi. Mi voltai veloce e presi a remare. Quando la tavola cominciò a scivolare, balzai in piedi, e planai lungo la parete d’acqua, restando in perfetto equilibrio fino a raggiungere quasi la spiaggia. Sdraiandomi sulla tavola, raggiunsi nuovamente Noah, soddisfatta. “
Lo stile di Lorenza è immutato, chiaro e lineare, i dialoghi avvincenti, una scrittura semplice che rende il romanzo fluidoe dal ritmo incalzante.
Per me la Bartolini è una garanzia! Consigliatissimo
Coriander