La Stella Di Giada

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Sinossi

Caraibi, 1720

Il volto di una bellissima donna intagliata nel legno si staglia all’orizzonte. Il gioiello che porta al collo, una stella fatta di giada, brilla al sole. Gli occhi ambrati di Scarlett fissano il veliero minaccioso che le sbarra la strada verso la libertà. Stavolta non si tratta di affrontare un conte lussurioso, un marito dispotico o un padre severo. Stavolta dovrà vedersela con Johnny Shiver, un pirata più crudele del diavolo. Sarà in balia dei suoi capricci e del suo primo ufficiale, Redblade, spietato e arrogante. Ha solo un modo per sfuggire a quella prigione. Una scelta assurda, l’unica in grado di donarle una vita degna di essere vissuta. Il destino di Scarlett prenderà una rotta imprevedibile che esigerà un alto tributo di sangue. Il mare sarà crudele ma, infine, restituirà i suoi più inconfessabili segreti.

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I pirati non hanno onore ma hanno passione e coraggio, l’audacia di sfidare il destino, di vivere non obbedendo alle regole ma creandone di nuove, per cercare l’avventura più grande: vivere il presente come se non ci fosse un domani. Se poi è una donna a inseguire la propria libertà e a trovare se stessa in una vita che è una continua scommessa…allora gli ingredienti ci sono tutti per un viaggio indimenticabile. Avventura, passione, intrighi e suspance, il richiamo del mare e del sangue…La Stella di giada è pronta a salpare.

Quando si riesce a immaginare una figura femminile così incisiva è inevitabile essere coinvolti totalmente nella sua storia, lasciarsi appassionare dalle vicende di una donna che ha sofferto troppo e vissuto poco, che morde la vita in attesa di catturare l’occasione per esprimere la sua natura. Ѐ la resistenza e la fierezza, l’incarnazione della femminilità che non viene scalfita neanche dagli abusi e dai soprusi di una società maschilista, difficile e problematica.

Scarlett Baker fiera, irrequieta, testarda, coraggiosa. Mantiene un personale senso di giustizia mentre è oppressa dalle sopraffazioni e dalle prevaricazioni, conserva una capacità di resistenza incredibile, che diventa la forza per lottare ed essere invincibile. Il segreto di una bellezza particolare che le consente la libertà più grande: rimanere seduta da sola, sul bordo di un molo a guardare il mare e a sognare il riscatto, il suo futuro, per divenire finalmente padrona della propria vita. Questo molo è un po’ la chiave del romanzo perché è qui che ritroverà dopo un incontro fatale il misterioso e magnetico Christopher Hatwood…

«Voglio lasciare indietro tutto e ripartire da capo. E un posto dall’altra parte dell’oceano mi sembra perfetto» rispose Scarlett, risoluta. «Ma è una traversata lunga, non avete paura?» Hatwood sembrava deciso a farla desistere. «Il pericolo è ovunque».«Ma su quei mari c’è qualcosa di terrificante».«Non ci provate. Sono pronta a correre qualunque rischio pur di riprendermi la mia vita, compreso quello di incontrare Shiver e Redblade in persona».

Un protagonista maschile indiscutibilmente affascinante e imprevedibile.

L’autrice è stata brava a non lasciare in ombra la caratterizzazione degli altri personaggi pur avendo una protagonista così forte, sono molte infatti le figure che animano la storia, caratterizzate in modo splendido, tratti definiti e personalità marcate che determinano con coerenza lo svolgimento di una trama ricchissima.

Due protagonisti carismatici: Shiver e Redblade. Johnny Shiver temibile capitano della Stella di Giada, incarnazione del male che solca il mar dei Caraibi, occhi dal blu metallico e sinistro, tormentato dai fantasmi del passato vive il presente inseguendo la ricchezza e fuggendo dai ricordi. Christopher Hatwood, il suo ufficiale, la sua spalla e il suo migliore amico, la sua ombra. Superbo, irriverente e temerario, nobile e impetuoso.

Si ritrovano a bordo di un veliero, in cerca di libertà, chi per un tentativo estremo stringendo un patto col diavolo, chi inseguendo disegni più grandi, tutti a bordo della Stella di giada del leggendario Shiver. L’imprevisto di una donna a bordo innescherà meccanismi inaspettati e Scarlett si ribellerà alla condizione di preda di un bottino, per trasformarsi in Henry il mozzo, scegliendo la fatica e il pericolo pur di salvaguardare la sua dignità. Soprattutto per il leggendario Redblade iniziano i guai…

L’idea di avere sotto gli occhi la tentazione lo rendeva nervoso. Gli risultava particolarmente difficile far finta che una donna con quegli occhi, quei capelli, quei fianchi, quel seno, quella pelle così candida, fosse un ragazzino…Scarlett invece era qualcosa di diverso: non era solo desiderio quel che provava per lei. Era quella voglia di starle vicino anche solo per parlarle, per ridere, per mangiare, insomma per condividere i piccoli momenti di ogni giornata.

Scarlett tra sudore e polvere si sente libera, il mare aperto la fa rinascere, il rollio della nave culla il suo animo inquieto, il rumore delle sartie calma il battito tumultuoso del suo cuore e l’aria salmastra spazza le inquietudini dalla mente. Svanisce il suo sorriso contenuto e distaccato, la sua maschera per difendersi dal pregiudizio del perbenismo borghese.

…quando un pirata si mise a fare un assolo con il violino, suonando una canzone malinconica ma che allo stesso tempo infondeva un certo senso di serenità, Scarlett ne rimase folgorata. La canzone aumentava, pian piano, il ritmo, e al violino si aggiunse il flauto, poi il tamburo e poi i vari strumenti, in una melodia ripetitiva che accelerava allo stesso ritmo dei battiti del cuore di Scarlett. La ragazza ebbe l’impressione che quella musica avesse acceso una sorta di miccia all’interno del suo corpo e si sentì pervadere da una fiamma di energia e allegria, che presto divenne un incendio. Sentiva il suo respiro più profondo. La brezza accarezzarle il viso, passarle fra i capelli. I colpi dei tamburi le si introducevano nel corpo facendola vibrare, il suo cuore rispondeva battendo più forte e deciso. Il malinconico suono del violino le addolciva i pensieri fino a portare via con sé dubbi e rabbia.

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Sentiva il sangue scorrere nelle vene, lo percepiva. Vedeva quel fiume rosso attraversarla. Alle sue spalle il rumore di onde che si infrangevano sulla spiaggia, sopra di sé un cielo stellato e una luna che le appariva gigantesca e meravigliosa. Allora, in un attimo si rese conto di quello che stava succedendo: per la prima volta in vita sua si era accorta di essere viva. Ora sentiva quella potenza, quell’energia, quella furia dentro di sé, quella voglia famelica di conoscere il mondo, di scoprire nuove sensazioni…Una mano le afferrò il braccio, attirandola a sé.

La forza del romanzo è innanzitutto la capacità di riprodurre una realtà ambigua come quella delle isole caraibiche –con riferimenti allusivi senza pretese filologiche ma dimostrando una buona documentazione e delle ottime ricerche- che sono uno stato anomalo, tra legalità e pirateria, una realtà di confine dove non sempre è chiaro ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e soprattutto se il diritto sia dalla parte di chi amministra per conto di istituzioni e realtà politiche lontane migliaia e migliaia di nodi.

Scarlett finalmente, si sente a casa. Sulla Stella di Giada ritrova la sua libertà, si sente viva, tra l’adrenalina della battaglia e il fremito del desiderio. Sembra una vocazione, sembra nata per la vita da pirata. La posta in gioco si fa ancora più alta: rischiare tutto per conquistare l’ indipendenza, in una società che non consente ad una donna di vivere dignitosamente.

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Lo scenario meraviglioso delle acque limpide e cristalline con le sabbie bianchissime, il fumo dei cannoni e la promiscuità degli empori, le cospirazioni nelle residenze coloniali, la vita di bordo tra rum, falò, mastri d’ascia e ciurma, resituisce uno sfondo suggestivo.

In esso sono perfettamente calati questi demoni infernali, pirati fuorilegge sanguinari che in realtà si rivelano uomini chiassosi burloni con la pelle bruciata dal sole, alle vele ridendo e cantando ballate nostalgiche per esorcizzare la paura, venate da un fondo di tristezza mentre battono il ritmo con i piedi sulla tolda (perfettamente lustrata almeno tre volte al giorno come sa bene la povera Scarlett). Degno di menzione il favoloso Alvaro Redenso Maquilles…E le figure femminili, relegate dalla società ai margini, che nella storia diventano motori inconsapevoli della vicenda: Arabelle, egoista e infelice, la sorprendente Rachel…dal destino maledetto, le sorelle Nicole e Melodie.

Resta speciale il rapporto tra Shiver e Christopher, veri propulsori di un intreccio avvincente, ricco di colpi di sena, con alcuni nodi fondamentali che raccolgono la vicenda per dare nuovo ritmo alla narrazione. Come lo sbarco nella terra natale di Redblade (che serba il ricordo del suo insospettabile passato), teatro di episodi delicati e forti, all’isola di Saba, un nuovo scenario per Scarlett che sbarca non proprio volontariamente, in questo piccolo paradiso  ma continua a sentire nostalgia dell’inferno. Qui farà un incontro inaspettato con Paul Rayan, il passato, forse anche per lei, come per tutti i pirati, il nemico più temibile. E scoprirà come è vivere senza onore, durante un duello amaro e toccante con il capitano Vandermoint

Scarlett cadde a terra in ginocchio, piangendo, con la pistola ancora fumante in mano. «Stupido! Non lo sai che per me la vita è una battaglia? Ed è per questo che non ho nessuna intenzione di perderla!» urlò, al culmine della disperazione. Sulla nave cadde un silenzio reverenziale

Ogni approdo a Devil’s bay dà nuovo slancio alla storia, la Stella è un vero romanzo d’avventura, con una trama ricchissima di colpi di scena, episodi paralleli che si riuniscono in un unico filone narrativo, sviluppato molto bene. Come ricorda Shiver un pirata non ha patria se non l’inferno, è sempre alla ricerca, seguendo lo scintillio sinistro di un tesoro, tra arrembaggi, duelli, polvere da sparo e nemici passati al filo della lama. Il destino è come il vento, imprevedibile, cambia di continuo da brezza a maestrale, a bufera. La vita è una sfida e il mare il suo unico arbitro.

Bravissima l’autrice a tenere un ritmo così serrato e vivace fino al colpo di scena spettacolare, che apre a un seguito immancabile.

A vederla così, addormentata nel suo letto, con i capelli biondi sparsi sul cuscino, il volto sereno, la mano sotto il guanciale, sembrava quasi che non fosse successo nulla, che tutto fosse come era un tempo. Mise via il pugnale. Doveva ucciderla. Era l’epilogo logico di tutta quella storia. Prima lei, poi lui. Ma l’amore era qualcosa di incomprensibile. Era riuscito a rimanere attaccato al cuore anche di uno come lui che aveva perso il conto di quanta gente avesse ammazzato. L’amore per lei era rimasto rinchiuso nella prigione arida del suo cuore, sorvegliato a vista dall’odio e dalla vendetta. Era rimasto lì, unico ricordo di quell’anima pura che una volta viveva in lui…E ora si era risvegliato, fermandogli la mano sull’elsa del coltello, facendolo rimanere seduto su quel letto, con la sola voglia di restare a contemplarla per sempre.

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Cresce così la curiosità nel lettore, perché l’autrice chiude un ciclo narrativo compiutamente, dando senso profondo all’idea del romanzo (non spoilero manco sotto tortura) e apre a un nuovo capitolo con la nostra protagonista in continua evoluzione.

Levate l’ancora, chiudete gli occhi al sole che brilla all’orizzonte, prendete un respiro e sciogliete i capelli al vento.

Saffron

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Il secondo romanzo “La Caccia” è disponibile a questo link http://www.amazon.it/La-caccia-Stefania-Bernardo-ebook/dp/B00H0LXR48/ref=pd_ecc_rvi_1