Non credo che la gente possa cambiare. E anche se fosse possibile, non so come si fa. Tuttavia… Per una volta nella mia vita, vorrei essere diverso.

 

Titolo: L’amante selvaggio

Autrice: Sophie Lark

Editore: Grey Eagle Publishing

Pubblicazione: 31 marzo 2022

Serie: Eredi Brutali #3

 

 

Serie:

1)Principe crudele

2)L’ereditiera rapita

3)L’amante selvaggio

4)Bloody Heart

5)Broken Vow

6)Heavy Crown

 

Recensione

 

Eccomi care Dame con le mie considerazioni sul terzo capitolo della serie Eredi brutali di Sophie Lark dal titolo L’amante selvaggio.

 

Protagonista indiscusso di questo romanzo è il secondogenito della famiglia Gallo, Nero, che avevamo incontrato e cominciato a conoscere nei primi due romanzi della serie, dove l’autrice ne aveva delineato una caratterizzazione particolare e che aveva alimentato le mie aspettative.

 

Nonostante sia da elogiare, anche questa volta, la capacità sorprendente dell’autrice di variare il plot di romanzo in romanzo, pur mantenendo l’ambientazione di mafia romance, adeguandolo alle figure dei vari protagonisti, devo lamentare come una sorta di addolcimento del protagonista maschile, attenuando quella veste da bello e dannato, da crudele e insensibile assassino della mafia che avevamo visto in precedenza.

 

Nero Gallo, venticinque anni di cui gli ultimi quindici passati a farsi logorare da un senso di colpa e di inadeguatezza tali da sfociare in una rabbia incontenibile. Tutte emozioni che placa con le risse e il sesso.

Dotato di una bellezza ammaliante le donne farebbero carte false per una notte o una vita con lui, ma Nero è sfuggente, determinato a rimanere da solo.

A vivere la vita soddisfacendo le sue voglie, i suoi istinti rabbiosi e a trovare gioia e sollievo solo quando restaura le sue adorate macchine d’epoca.

La vita non è altro che un breve bagliore nel vuoto. E allora, che cos’importa ciò che facciamo? Bene, male, gentilezza, crudeltà… sono solo una scintilla che si spegne senza lasciare traccia.

Solo le macchine risvegliano i miei istinti di cura e protezione.

Mentre guido, mi sento davvero calmo. E anche un po’ felice.

 

È un uomo intelligente, pianificatore e calcolatore. Ciò non lo salva dalla sua impulsività che lo porta ad agire spesso senza pensare alle conseguenze.

Sembrerebbe un’incongruenza ma questo è Nero, un vulcano in continua ebollizione, pronto a esplodere.

 

Nero è la prova vivente della malvagità dell’universo. Non esiste persona più pericolosa celata in un involucro tanto attraente. È come una bacca talmente colorata e succosa, che basta guardarla per avere l’acquolina in bocca. Ma un morso sarebbe sufficiente a morire avvelenati.

 

Ed è ciò che succede all’ennesima festa a cui si presenta quando si imbatte in una sua ex compagna di scuola, troppo anonima per essere notata ai tempi e ancora oggetto di scherno da parte delle belle e ricche della zona.

 

…la loro vittima attuale attira la mia attenzione. Camille Rivera. Per un istante, mi ritrovo proiettato nel passato, come se stessi guardando in un tunnel che riporta indietro il tempo di otto anni.

Camille non è affatto femminile.

È sempre sporca. La sua voce è bassa e roca, … e poi è estremamente povera.

 

Camille Rivera è sempre stata un’emarginata, troppo povera, poco femminile nell’abbigliamento, più un maschiaccio dato che ha sempre lavorato nell’officina del padre, più affascinata dai motori che dai vestiti e le feste.

Camille è dovuta crescere velocemente, ha dovuto prendere sulle sue spalle la responsabilità della sua anomala famiglia, specie dopo l’abbandono della madre.

Le sue mani, le unghie e la sua pelle sono state sempre macchiate di grasso e olio motore e ne è sempre andata fiera perché grazie a questo può dare concretamente un aiuto alla sua famiglia. Al padre e al fratello minore Levi.

Ed è proprio per trarre d’impiccio il fratello che si reca a quella festa, determinata ad allontanarlo dalle cattive compagnie, determinata a far sì che possa avere un futuro migliore del suo.

 

Voglio più bene al mio fratellino che a chiunque altro al mondo. Sono disposta ad andare in prigione, pur di non vederlo mandare in cenere la sua vita prima ancora che sia iniziata.

 

Nero e Camille pur conoscendosi dal tempo del liceo si sono sempre evitati non potendo essere più diversi.

 

Emarginata lei, popolare lui.

 

Eppure quando si trova a difenderla a quella festa, in Nero scatta qualcosa di incomprensibile per lui, una sorta di connessione, di comprensione.

È come se per tanti anni l’avesse guardata di sfuggita, come un’ombra sullo sfondo e ora improvvisamente la vedesse realmente. Al di là dei suoi abiti larghi, al di là delle tute da meccanico, al di là dei capelli arruffati e il viso sporco di grasso.

Lui riesce a vedere la sua anima, il suo dolore, le sue insicurezze, la sua determinazione e la sua testardaggine.

 

Guardo Camille. La guardo davvero, nella luce soffusa e umida. La sua pelle brilla come se fosse illuminata dall’interno. … gli occhi scuri sembrano enormi e tragicamente tristi. Ci leggo un grande dolore.

 

E contro ogni muro che lui ha eretto per nascondere il suo dolore e il suo senso di colpa capisce che Camille lo vede, lo capisce. Ed è sconcertato e confuso quando comprende che Camille gli piace come persona al di là dell’attrazione fisica.

 

Non so perché mi interessi. In fondo, Camille e io non siamo amici. È solo che la rispetto, …

Camille è reale. È se stessa, e non se ne scusa. C’è molta onestà in questo.

 

La casualità li ha messi l’uno sulla strada dell’altro. Le situazioni si ingarbugliano per ambedue: Camille si ritrova oggetto di interesse di un poliziotto determinato a tutti i costi a ripulire la città, Nero invece è determinato a farsi strada nella famiglia con ogni mezzo. E le loro vite si incontrano e si intrecciano, e quella connessione percepita si intensifica, l’attrazione inspiegabile li avvicina.

 

Nero con ineluttabile accettazione prova per la prima volta la pace. Camille diventa la sua isola felice, la fonte della sua serenità. Insieme a lei quei demoni che lo tormentano si placano e per contro la lussuria si scatena.

Non ho mai baciato una ragazza in questo modo, senza cercare di andare oltre. Sono avvolto da questa meravigliosa sensazione.

…voglio solo sentire il suo sapore, annusare il suo profumo e accarezzare il suo viso.

Sono avvolto dalla pioggia e nella sua pelle calda. Mi sento appagato come non mi accadeva da anni.

L’unico momento di felicità.

 

Camille e Nero bruciano, si vogliono, si desiderano e si consumano.

La loro attrazione è una combustione lenta e costante. È sempre sul punto di esplodere e quando finalmente succede è un’esplosione.

 

In men che non si dica, nero colma lo spazio che ci divide. Poi, le sue labbra si scontrano con le mie. Sono morbide, ma anche affamate. Mi bacia selvaggiamente, come se fosse l’ultimo momento delle nostre vite.

È come se respirasse attingendo direttamente dai miei polmoni.

…il mio corpo è in preda a un desiderio sfrenato. Lo voglio, lo voglio, voglio.

 

Nero non è un bravo ragazzo, premuroso o gentile, a lui non importa delle persone, ma farebbe a pezzi il mondo per la sua famiglia e per la persona che ama. Per Camille.

Il loro legame ha dell’incredibile, la loro passione travolgente nonostante le loro differenze. Come se avessero trovato l’uno nell’altra il pezzo mancante di se stessi.

 

Mi sentivo connesso a lei. Era come se entrambi avessimo aperto leggermente le nostre corazze, senza preoccuparci del fatto che l’altra persona avrebbe potuto pugnalarci nel punto più vulnerabile.

…ciascuno di noi ha scalato le mura dell’altro. Perché nell’altro abbiamo riconosciuto ciò che sappiamo di noi stessi. Siamo entrambi feriti. Entrambi soli. Entrambi in cerca di qualcuno che ci possa capire.

 

Hanno in comune più del loro amore per le macchine e i motori, hanno in comune il dolore della perdita e dell’abbandono. Segreti che li hanno segnati, ma non irrimediabilmente inariditi, tanto che quando scoprono l’amore amano in modo feroce, totale e incondizionato.

 

Il modo in cui lo capisco, quando sembra che nessun altro sia in grado di farlo. E il modo in cui mi vede, mentre nessuno si è mai preoccupato di farlo prima.

Il modo in cui troviamo la pace l’una nell’altro, anche se siamo due anime inquiete.

 

Si fidano, e nel loro mondo la fiducia al di fuori della famiglia è tutto.

 

L’autrice nonostante diversifichi i suoi personaggi mantiene sempre una nota che li accomuna: le donne sono sempre forti e di carattere, intelligenti e tenaci; gli uomini chiusi, schivi ma protettivi e premurosi.

E Nero ne è un esempio lampante che da superficiale si trasforma repentinamente in un uomo sensibile e protettivo.

 

Sebbene L’amante selvaggio sia stata una lettura piacevole e godibile mi ha lasciata non del tutto convinta e soddisfatta.

Le dinamiche e l’impostazione che l’autrice dà al romanzo mi sono risultate lente all’inizio per poi catapultarci in un vortice adrenalinico di azione, decisamente molto più coinvolgente, nell’ultima parte del romanzo.

Mi ha spiazzata la mutazione repentina del modo di essere di Nero che da cinico, freddo e rabbioso, incline alla violenza senza se e senza ma, di fronte a Camille improvvisamente evapora, riuscendo a soffocare questa sua parte radicata del suo essere.

È come se l’autrice avesse modificato l’iniziale caratterizzazione di Nero.

Si potrebbe identificare questo romanzo come uno slow burn, ma alquanto anomalo poiché le dinamiche che portano all’innamoramento non spiegano appieno il totale disinteressamento di Nero nei confronti di Camille negli anni liceali.

È come se mancasse qualcosa.

 

Inevitabilmente confrontandolo con i precedenti romanzi della serie la mia valutazione, oggettivamente e soggettivamente, risulta leggermente inferiore e me ne dispiaccio perché lo stile di scrittura, la fantasia, la caratterizzazione specie del personaggio femminile sono ottime.

Nell’attesa di leggere del maggiore della famiglia Gallo, Dante, vi suggerisco di non perdervi tutta l’intera serie Eredi brutali.

Alla prossima,

Giusi

 

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