Much Wenlock, 1815.
Nello Shropshire, e più precisamente nella cittadina di Much Wenlock, Lord George Alexander Willoughby, nobile con fama da misogino e arciere infallibile, possiede una lussuosa villa e diversi ettari di terreno. In realtà, il gentiluomo non prova avversione verso tutte le donne, ne ha conosciuta una tanto speciale da determinare il suo trasferimento definitivo.
Resta solo un problema: la ragazza in questione, Miss Gwendolyn Carpenter, non somiglia per nulla alle dame che sono solite occupare i salotti londinesi e che spesso si ritrova svenute tra le braccia.
Dal momento del suo trasferimento, il giovane cuore di Gwen vede nascere sentimenti tumultuosi e contrastanti nei confronti dell’affascinante e irresistibile Lord Willoughby.
*****

Prendete un momento per voi, preparate la vostra bevanda calda preferita, individuate il vostro angolino di lettura – possibilmente con un plaid morbido morbido, scelto per coccolarvi – lasciate ogni incombenza del quotidiano, accocolatevi, respirate e aprite questo romanzo.

Lasciate vagare liberamente la fantasia sui paesaggi romantici della campagna inglese, permettete al vostro spirito di soffermarsi sugli spazi selvaggi della brughiera e attardarsi nel pittoresco villaggio immerso in un paesaggio morbido e malinconico, dove si vorrebbe solo “sedersi all’ombra, in una bella giornata, e guardare in alto, verso le verdi colline lussureggianti”, come scriveva Jane Austen. Tra i giardini delle vecchie dimore gentilizie, quasi assonnate e nascoste in mezzo alla boscaglia, vagheggerete un amore di altri tempi,  in cui il corteggiamento è garbato, il desiderio trattenuto alimenta passione, benché frenato dal buonsenso e dal rispetto. Mani che si sfiorano in attimi infiniti, sospesi nel tempo, sguardi che si incatenano e si sfuggono turbati, sorrisi accennati e luccichii pericolosi in occhi che promettono qualcosa che fa tremare il cuore…

Dialoghi brillanti e tempi dilatati, deliziosamente scanditi dall’etichetta della società e della cultura inglese dell’Ottocento. I sospiri e le attese, i silenzi e le promesse, il chiacchiericcio delle piccole comunità e la frivolezza della metropoli londinese.

Con una ironia garbata che richiama in modo efficace i toni deliziosamente austeniani di bonario distacco e autoironia di fronte alle “sciocche debolezze degli affari di cuori”, l’autrice ci regala una storia d’amore autenticamente regency.

I riferimenti letterari e l’aderenza al genere non sono solo una patina stilistica ma parte del bagaglio dell’autrice, tanto da farne una “jeananita” doc!

La campagna inglese dello Shropshire ha qualcosa di incredibile e speciale, per vastità e per l’ incanto della Natura. Ha la capacità di restituire ciò che rimane di autentico e spontaneo nella sua bellezza più vera. Qui in una piccola cittadina chiamata Much Wenlock trova rifugio Lord Alexander Willoughby fuggito dal clamore della mondanità della capitale inglese, dalle soffocanti responsabilità, dalle ipocrisie e dai pettegolezzi. Ha trovato dimora ideale, dove poter esercitare il suo passatempo prediletto, a dispetto di una vicina deliziosamente bisbetica, Miss Gwendolyn Carpenter, creatura incantevole e travolgente ma anche… una vera Miss Rompiscatole!

Lord Robin Hood si sarebbe presto trovato di fronte la vera Gwendolyn: non certo una fanciulla che sveniva tra le sue forti braccia, ma un folletto dispettoso, intenzionato a rendergli difficile la vittoria tanto agognata.

Una brezza fresca, un soffio vitale.

Un bersaglio.

Il Lord Arciere è irresistibilmente attratto e incuriosito da questa creatura pestifera e deliziosa, che lo intriga irretendolo in schermaglie amorose, lo provoca chiamandolo all’onestà delle sue emozioni, con la sua schietta naturalezza.

Agganciò lo sguardo al mio, sfidandomi. Lui sapeva.

Assunsi la mia migliore espressione strafottente e sfoggiai un sorriso smagliante ma, con orrore, lo vidi muovere nella mia direzione. Che abbia l’intenzione di sbugiardarmi di fronte a tutti? Non che non ne abbia il diritto, ma non possiede le prove, pensai, più diabolica che mai. Alexander, con i capelli mossi dal vento e lo sguardo truce, assomigliava più a un pirata o a un uomo di ventura, che a un tranquillo gentiluomo dello Shropshire. Sarebbero stati guai grossi per me, e anche per il mio cuore, che sembrava esultare ogni volta che riusciva a individuarlo. Robin Hood si fermò a mezzo metro da me e puntò lo sguardo nel mio, serio e impassibile, poi, del tutto senza preavviso, sorrise e si chinò, avvicinando il suo viso al mio: «Uno a zero, Miss Carpenter. Touché. Adoro le sfide.» Mi ricoprii di brividi

La campagna inglese si anima come un personaggio e fa da sfondo ad una vera Novel of manners, tra giochi, balli e occasioni mondane, i due protagonisti si troveranno ad incontrarsi e scontrarsi negli appuntamenti quotidiani della vita della comunità, spesso scalpitando all’interno delle regole sociali imposte dalla landed gentry.

Un Lord ombroso e austero, misterioso e affascinante con degli occhi blu irresistibili. Diffidente e cinico, con un’espressione sorniona e un piglio sicuro.

Una giovane fiera, quasi una fata dalla chioma rossa e ribelle, con la lingua tagliente ed un acume notevole, impreziosito da una vena diabolica incredibilmente creativa, tutta indirizzata verso di lui.

In Gwendolyn non c’era niente di artefatto: era genuina come la campagna in cui era nata. E poi era bella

«…un orso misogino, prima di trasferirmi nello Shropshire per scagliare i miei dardi contro di voi.» Aveva afferrato la mia mano, intrecciando le sue dita alle mie. «Volete farmi credere che eravate un perfetto gentiluomo?» domandai, accennando un sorriso alla sua espressione soddisfatta.

Non lo sapevo, Miss Rompiscatole. Non ero neanche un mascalzone, prima di incontrarvi. Forse dovreste insegnarmi voi qualcosa riguardo alle donne, di cui capisco così poco, ormai è evidente.

Dalla provocazione alla curiosità, dall’interesse all’emozione, dalla complicità al sentimento.

Bellissimo, Gwen. Ci avete mai riflettuto? Spesso, le cose troppo belle sono anche proibite.

In una girandola di eventi, innamoramenti malintesi, fraintendimenti e piccoli colpi di scena, l’amore diventa una complicazione meravigliosa. E il senso della vita.

La continua variazione di pov nella narrazione rende a tratti più difficile la lettura ma restituisce dinamicità e ritmo allo svolgersi di questa deliziosa storia d’amore. Le giravolte sentimentali delle signorine Carpenter nella sonnacchiosa vita della campagna inglese con le sue distinzioni sociali, le convenzioni, gli obblighi e le aspettative, seguono una trama esile ma colma di leggerezza, nel senso più nobile del termine. E di grazia, perfettamente aderente al genere.

L’espressione dei sentimenti è in continua evoluzione, di pari passo con i fatti e gli eventi (stra)ordinari della collettività.

Non mancano tuttavia momenti intensi, in cui si avverte il fermarsi del tempo. Al cospetto di antiche rovine, sotto una pioggia leggera che stimola gli animi inquieti dei protagonisti,  scossi dal desiderio, turbati dalla forza dei sentimenti e da una corrente sotterranea di sensualità.

 Misurato e piacevole, una lettura molto gradevole, come un giro di valzer come un passeggiata tra gli alberi frondosi, come una emozione di altri tempi, un sospiro sognante per noi eterne romantiche.

Saffron