Senza retorica ricordiamo a modo nostro l’8 marzo. Con una riflessione e un sorriso, con un verso, una pagina e una immagine. Cerchiamo di riprodurre l’idea della donna nella sua completezza e complessità. Una identità che spesso è”scorporata” nei suoi ruoli come se non fosse possibile assumerli in una unica persona. Invece la donna è un vero miracolo proprio perché in sé ospita le diverse realtà: amante, amica, moglie, madre e professionista.
Tocchiamo con rispetto allora il cuore delle donne, accarezziamo la mente delle donne, sfioriamo i sensi delle donne e infine, stringiamo forte le mani delle donne.
E soprattutto donne, respirate, siate libere. Sempre.
Le eroine della Letteratura, le loro pagine e le loro idee, sono più forti di qualsiasi indifferente colpevole sordità.
Indomite in cucina
Partiamo da una summa godibilissima grazie al volume di Silvia Casini e Raffaella Fenoglio, di cui abbiamo avuto il piacere di organizzare il blog tour Indomite in cucina
Tante eroine letterarie anti convenzionali da (ri)scoprire attraverso sapori, ingredienti segreti, le ricette e i riferimenti alle loro storie. Undici ritratti che occupano in modo trasversale gli scaffali della nostra memoria letteraria, attraversando le epoche e i generi letterari, con le loro emozioni e con le loro ricette del cuore.
INDOMITE in cucina di Silvia Casini e Raffaella Fenoglio – blog tour
Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie
100 biografie di donne famose: 100 favole per sognare in grande raccontate con stile semplice. Sono artiste, scrittrici, scienziate, sportive che lottano per affermare la propria personalità, da Rita Levi Montalcini a Serena Williams. Ciascun racconto è accompagnato da un ritratto a colori, in totale 100 ritratti disegnati da 60 artiste.
Storie della Buonanotte per bambine ribelli di Elena Favilli e Francesca Cavallo
Ipazia
Ipazia d’Alessandria.
Matematica, astronoma e filosofa nella Grecia antica. Rappresentante della filosofia neo-platonica, martire della libertà di pensiero. Intellettuale, di impeccabile indole morale, grande levatura e pensatrice libera.
Astronoma, matematica, musicologa, medico, filosofa, erede della scuola alessandrina, fu fatta massacrare da Cirillo, vescovo di Alessandria. Con questo delitto la cultura occidentale ha definitivamente escluso la donne dalla sfera del sapere. La vita di Ipazia è una delle più antiche parabole su un conflitto secolare ma ancora attuale: fede e ragione, uomo e donna. Per secoli la scienza sperimentale moderna ha creduto di avere un solo padre, Galileo, quando in realtà possiede anche un madre, nata 1200 anni prima di Galileo: Ipazia. Il ritratto che ci è stato tramandato è quello di una donna di intelligenza e bellezza straordinarie. Fu l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica. Aggredita per strada, fu scarnificata con conchiglie affilate, accecata, smembrata e bruciata. Un assassinio considerato dallo storico Edward Gibbon “una macchia indelebile” nella storia del cristianesimo. All’inizio del III millennio l’UNESCO, dietro richiesta di 190 stati membri, ha creato un progetto internazionale, il progetto Ipazia, appunto, che intende favorire piani scientifici al femminile nati dall’unione delle donne di tutte le nazionalità. Prefazione di Margherita Hack.
Saffo e il suo thyasos
Saffo e il suo thiasos.
Luogo di apparizioni e di memoria. Saffo che insegna il valore e il potere di Afrodite. In un luogo sacro dove svolge il suo compito carismatico dieducare le fanciulle alla vita, mentre trascorrono giorni e stagioni insieme tra inni, parole di conforto e seduzione
Migliaia d’anni di naufragi e salvataggi, di letture e di riscritture, e ora Saffo è lì, a un tocco di mano, dove sbattono le vele delle navi, si gonfiano i tessuti leggeri che indossano le sue compagne, e profumano i giardini. Silvia Romani ha scritto un «viaggio sottopelle» verso la prima e la più grande poetessa della letteratura occidentale e ciò che di lei non muore. Un ritratto che forse alla ragazza di Lesbo sarebbe piaciuto: credeva che non ci fosse niente di più bello di «ciò che si ama», nemmeno le parate di navi, eserciti e cavalieri. Lei che amava la luna più del sole, le rose più di qualsiasi altro fiore e Afrodite sopra ogni cosa. Saffo è stata una ragazza di Lesbo, una figlia e una madre. Ha diretto cori di giovani coetanee, ha insegnato loro a cantare e a danzare. Forse ha persino sussurrato al riparo delle stanze chiuse i segreti del piacere femminile. Ha educato alla bellezza le signorine bene nella Lesbo della fine del VII secolo a.C. È stata omosessuale, bisessuale, persino un’icona LGBT. Poi ha dichiarato di non voler più vivere, e si è tuffata dalla rupe bianca di Leucade, innamorata perdutamente di un uomo, il barcaiolo Faone. Ha insegnato a generazioni di giovani scrittrici il coraggio di far sentire la propria voce. La sua leggenda, nata quando era ancora in vita, si è nutrita delle ombre e dei vuoti che circondano i frammenti arrivati sino a noi e alimentato una inesauribile fioritura di interpretazioni letterarie e artistiche. In questo volume Silvia Romani accompagna il lettore nelle vie di Lesbo, nei giorni in cui una ragazza di buona famiglia scopre una vocazione e uno straordinario destino. “Saffo, la ragazza di Lesbo” è un suggestivo, coinvolgente omaggio all’incanto dei suoi versi, fatti di lune metafisiche, notti profumate di rose, nostalgia per la giovinezza che fugge; e alla fascinazione che non smette di esercitare sugli autori e gli artisti d’ogni tempo e paese.
Persepolis
“…scrivere Persepolis è stato molto importante per me. Credo che non si possa giudicare una nazione intera per gli errori di pochi estremisti. E non voglio che vengano dimenticati tutti quegli iraniani che hanno perso la vita in prigione per difendere la libertà, coloro che sono morti nella guerra contro l’iraq, che hanno subito la repressione dei diversi regimi, che sono stati costretti a lasciare le loro famiglie e fuggire dal loro paese. Si può perdonare ma non si deve dimenticare.” – Marjane Satrapi.
La rivoluzione islamica vista attraverso gli occhi di Marjane, una bambina cresciuta in un ambiente progressista e costretta a difendere in piazza, fino a che sarà possibile, i suoi ideali.La madre per salvarla la farà fuggire in Europa.
Anche lì dovrà lottare.
Una graphic Novel capolavoro.
È il 2000 e in Francia sta per scoppiare il caso editoriale del decennio: il fumetto di una giovane autrice iraniana invade le librerie e, con un clamoroso effetto domino, conquista in breve tempo il mercato mondiale. Persepolis è il racconto irriverente e appassionante della vita a Teheran di Marjane, dall’infanzia fino all’età adulta. Lo sfondo è la Storia di un Paese in rivolta, lacerato da conflitti e contraddizioni: le stesse che tormentano Marjane, innamorata e stanca dell’Iran, attratta dall’Europa ma incapace di tagliare i ponti con la sua terra d’origine. Un intenso rapporto di odio-amore che, ancora oggi, commuove e diverte lettrici e lettori di tutte le età in ogni angolo del pianeta
Agatha Christie
Agatha Christie e la sua Miss Marple ma ognuna delle sue creature letterarie. La regina del romanzo poliziesco. Una carriera durata più di mezzo secolo, attraversando due guerre mondiali. Misteriosa come uno dei personaggi dei suoi romanzi.
Una avventuriera della vita, provocatrice, rivoluzionaria, visionaria e fiera. Geniale.
«Davvero, non ho alcun dono, se non forse una certa conoscenza della natura umana». Tutti i racconti che vedono come protagonista Miss Marple, la dolce, un po’ svagata anziana signora della provincia inglese che risolve con acume i delitti più misteriosi, sono racchiusi in questo libro dal formato importante nel quale la vocazione narrativa della Regina del Giallo si esprime al suo meglio.
Madame Bovary
Sognatrice, testarda sognatrice romantica.
Flaubert condanna coraggiosamnete i miti del Romanticismo e le convenzioni socio-culturali della piccola borghesia, che proprio negli anni in cui si svolge il romanzo (dagli anni Venti agli anni Quaranta dell’Ottocento) conosce il periodo della propria ascesa. La protagonista vive nella formazione il romanticismo letterario e sentimentale, che, con le letture giovanili, ha incoraggiato tutti i sogni illusori con cui alimenta le proprie relazioni extraconiugali.
Emma è vittima inconsapevole delle aspettative di vita, che sono alimentate dagli stereotipi più scontati del Romanticismo, eppure cerca l’amore, l’AMORE vero
La pubblicazione di “Madame Bovary” ha creato il primo e più clamoroso caso di intervento censorio pubblico ai danni di un’opera moderna: insieme al successo, infatti, lo scrittore ottenne una incriminazione per oltraggio alla morale pubblica e alla religione, da cui, peraltro, fu assolto. La sua Emma è diventata immediatamente il simbolo del disagio e dell’insofferenza borghese: vittima di una sorta di “vampirismo” che le procura appetiti e desideri sempre crescenti e un’infelicità sempre più vorticosa, è destinata a soccombere alla sua stessa smaniosa irrequietezza. Con un saggio di Marcel Proust .
Anna Karenina
Il fascino e il potere.
Anna non è una dissoluta, ma una persona che, per amore, va al di là della propria morale: è per questo un personaggio che nasce tragico, con un destino che in qualche modo è già scritto. Anna è una donna vittima della suo stesso amore; una donna pronta a sacrificare tutto per dar voce ai suoi sentimenti, sentimenti che l’hanno costretta fino alla morte. Anche se…in realtà dopo un’attenta e analitica visione del romanzo si giunge alla consapevolezza che la protagonista oltre a manipolare tutti i personaggi che le ruotano attorno, cerca di persuadere e manipolare anche i lettori stessi per credere alla sua buona fede e al suo vittimismo di circostanza.
Anna Karenina è una giovane e affascinante aristocratica, moglie e madre amorevole. Parrebbe avveduta e serena, ma – quando incontra il passionale conte Vronskij – s’innamora perdutamente, tanto da abbandonare per lui l’influente marito e il figlio. La società si oppone all’illecita relazione e Anna, sempre più logorata da gelosia e amarezza, soccombe a una fine annunciata. La sua storia s’intreccia a quella di Levin, portavoce di un profondo amore per la Russia rurale, contrapposta all’ozio e ai vizi della società urbana europeizzata. Se Anna è un’icona intramontabile della letteratura universale, Levin è un carismatico interprete dei grandi quesiti etici della letteratura russa. Un capolavoro insuperato qui proposto nella nuova traduzione di una tra i più autorevoli slavisti italiani.
Orgoglio e Pregiudizio
Elisabeth Lizzie Bennet, protagonista di “Orgoglio e Pregiudizio”, un riferimento per tutte noi. Intelligente, colta, determinata, sensibile, moderna e ironica, con la risposta sempre pronta e fiera. Pronta a combattere per ciò in cui crede. E…ad arrendersi all’amore, solo quando è alla sua altezza.
Pride and Prejudice è certamente l’opera più popolare e più famosa di Jane Austen, vero e proprio long-seller, ineccepibile per l’equilibrio della struttura narrativa e lo stile terso e smagliante, ed emblematica della “cristallina precisione” austeniana. Attraverso la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, lo sguardo acuto della scrittrice, sorretto da un’ironia spietata e sottile, annota e analizza con suprema grazia fatti, incidenti, parole di un microcosmo popolato da struggenti personaggi femminili, sospesi tra l’ipocrisia dell’Inghilterra vittoriana e la voglia di un amore romantico e senza compromessi
Donne che corrono con i lupi
La donna sana assomiglia molto al lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, pronta a difendere il territorio, inventiva, leale, errante. Eppure, la separazione dalla natura selvaggia fa sì che la personalità della donna diventi povera, sottile, pallida, spettrale.
Clarissa Pinkola Estés in Donne che corrono coi lupi (Women who run with the wolves) offre un percorso di analisi psicologica su più livelli, vero caso letterario e provocazione socio – culturale dal momento della sua pubblicazione. Il mito della Donna Selvaggia è il punto di partenza per avventurarsi nelle pieghe più segrete della psiche femminile, tra le luci e le ombre di ogni emozione e sfida che ogni donna incontra sul proprio cammino: dalla resurrezione della Donna Selvaggia, all’unione con l’altro, all’autoconservazione, alla definizione del territorio, al ritorno in sé ecc. Ricerca psicologica come riflessione e introspezione femminile mirata al recupero di una identità completa
Virginia Woolf, “Una stanza tutta per sé” (1929)
Virginia Woolf è l’autrice di donne rivoluzionarie nella loro incapacità di amare, nella tenace dedizione e nel desiderio di rivoluzionare l’immagine stessa delle donne. È lei stessa eroina. I suoi diari sono un ispiraglio sulla complessità incedibile di una donna per cui era più importante scrivere che vivere. Innovatrice, rivoluzionaria,protagonista del percorso di emancipazione culturale delle donne e incredibilmente originale
Clarissa Dalloway da “La signora Dalloway”
“Il suo unico talento era capire le persone quasi d’istinto, pensò, riprendendo a camminare. Se la mettevano in una stanza con qualcuno, inarcava la schiena come un gatto, o faceva le fusa. “
Rossella O’Hara Via col vento
Rossella O’Hara passionale, capricciosa e sexy ma anche campionessa di tenacia: “Domani è un altro giorno”. Miss O’Hara, sapiente mix di sangue caldo irlandese e caparbietà del profondo Sud, personaggio creato da Margaret Mitchell nel longseller “Via col vento”, è fuoco puro. Determinata a inseguire i suoi sogni e a realizzarli, senza perdere mai la speranza
Georgia, primavera 1861. A Tara, una piantagione di cotone vicino Atlanta, vive la sedicenne ereditiera Scarlett O’Hara. I ragazzi della contea adorano la sua vitalità, mentre le ragazze la giudicano vanitosa e sfrontata. Scarlett è decisa a realizzare il suo sogno d’amore, ma l’illusione di una vita facile e agiata si infrangerà quando i venti della guerra civile cominceranno a spirare sugli stati del Sud.
Cime tempestose
Catherine Earnshaw di ‘Cime tempestose’. Coraggiosa e profondamente umana. L’amore totalizzante e appassionato. Solo una donna sa sfidare il perbenismo con grazia. Un omaggio anche alla poetessa e autrice di Cime tempestose, romanzo audace, ricco di significati simbolici, dove domina una sensazione di tensione e attesa. Un libro soffuso di sensazioni forti, inquietanti, una provocazione in inchiostro
Un romanzo in cui domina la violenza sugli uomini, sugli animali, sulle cose, scandito da scatti di crudeltà sia fisica sia, soprattutto, morale. Un romanzo brutale e rozzo – sono gli aggettivi utilizzati dalla critica dell’epoca – che scuoteva gli animi per la sua potenza e la sua tetraggine e che narra il consumarsi di un’inesorabile (sino a un certo punto) vendetta portata avanti con fredda meticolosità dal disumano Heathcliff. ‘Cime tempestose’ è un romanzo selvaggio, originale, possente, si leggeva in una recensione della ‘North American Review’, apparsa nel dicembre del 1848, e se la riuscita di un romanzo dovesse essere misurata unicamente sulla sua capacità evocativa, allora “Wuthering Heights” può essere considerata una delle migliori opere mai scritte in inglese. Tomasi di Lampedusa esprimeva il suo entusiastico e ammirato giudizio su Cime tempestose: ‘Un romanzo come non ne sono mai stati scritti prima, come non saranno mai più scritti dopo. Lo si è voluto paragonare a Re Lear. Ma, veramente, non a Shakespeare fa pensare Emily, ma a Freud; un Freud che alla propria spregiudicatezza e al proprio tragico disinganno unisse le più alte, le più pure doti artistiche. Si tratta di una fosca vicenda di odi, di sadismo e di represse passioni, narrate con uno stile teso e corrusco spirante, fra i tragici fatti, una selvaggia purezza.” (Dall’introduzione di Frédéric Ieva)
Simone de Beauvoir
Il primo “tempo” dell’autobiografia di una donna che voleva prima di tutto essere libera. Le tappe obbligate di un’educazione sentimentale, l’inevitabile scontro con la famiglia e l’ambiente sociale dell’alta borghesia francese conservatrice e bigotta, i meschini pregiudizi d’un mondo in declino insieme con i primi dubbi, i contrasti sentimentali, le tensioni, accompagnano il lungo viaggio verso la conquista di sé, fino agli anni dell’università e l’incontro con alcune tra le più note figure della cultura francese, da Simone Weil a Raymond Aron, da Merleau-Ponty a Roger Vailland e Jean-Paul Sartre.
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