Stella. Stella. Stella il suo nome è un mantra nei miei pensieri. Dovrebbe essere il mio progetto per quest’anno. Voglio distruggerla, ma non così. Non corrompendola. Eppure, temo che sia esattamente quello che sto per fare.

Titolo: L’odiosa infatuazione

Autrice: A.Zavarelli

Editore: Grey Eagle Publications

Pubblicazione: 30 marzo 2021

 

RECENSIONE

 

Care Dame, oggi vi parlo di L’odiosa infatuazione di A. Zavarelli, un erotic romance dai toni spiccatamente forbidden.

Con questo romanzo stand alone l’autrice si distacca dal genere mafia romance e contemporary romance per esplorare un filone più spinoso come il forbidden, con forti accenti di dominazione fisica e psicologica.

Quella che ci racconta è la storia di Stella LeClaire e Sebastian Carter: un’alunna e il suo professore.

Stella, giovane diciasettenne, viene iscritta per il suo ultimo anno di liceo in un rinomato istituto, la Loyola Academy, dai genitori ansiosi di pianificare per lei il futuro che ritengono più prestigioso.

Ignorando prepotentemente le reali inclinazioni della ragazza, tracciano per lei un percorso di studi che le permetterà di accedere ad una università prestigiosa della Ivy League. Dal canto suo Stella, pur di compiacere i due genitori, già in forte contrasto coniugale, non si ribella ma accetta passivamente, soffocando i suoi, seppur vaghi, sogni.

 

Ora, eccomi qui con il suddetto biglietto, iscritta per seguire i corsi che pensa che alla fine mi porteranno alle porte della Cornell.

La Loyola non è mai stata il mio sogno.

… preferirei essere ovunque tranne qui ora.

 

Neppure l’ambiente snob e classista della scuola accoglie Stella positivamente, anzi la ragazza si ritrova di fronte ad un branco di lupi pronti a giudicarla inadeguata socialmente e a molestarla fisicamente.

 

C’è una gerarchia qui. Le ragazze ti vedranno come una minaccia, e ti metteranno alla prova. E i ragazzi vorranno tutti un pezzo di carne fresca.

Determinata, grazie anche alla presenza dell’unica amica d’infanzia Sybil, a dare prova di se stessa e della sua volontà a superare questo anno scolastico nel più proficuo dei modi, si appresta a iniziare i suoi corsi.

Ma, molto ingenuamente, niente l’aveva preparata al suo insegnante di Ricerca, Sebastian Carter. Un giovane professore ventisettenne, soprannominato Lucifero per il suo carattere burbero e scontroso e per la sua severità didattica.

 

È davvero l’insegnante sexy proveniente dall’inferno.

Il mio cuore batte più forte mentre lo studio, incapace di fermare questo treno in lento deragliamento.

Mio Dio, quest’uomo è bellissimo, e non riesco a smettere di fissarlo.

Dev’essere così che ci si sente. … mentre i suoi occhi mi trafiggono.

 

È un uomo ombroso, taciturno e molto rigido, quasi imperturbabile anche di fronte al palese apprezzamento di cui è oggetto da parte della popolazione femminile tutta: studentesse e colleghe.

La sua presenza alla Loyola appare forzata sin da subito, più come un dovere autoimposto che come una vocazione, come dovrebbe essere l’insegnamento. Appare chiaro che lui lì ha uno scopo, come lo ha avuto negli ultimi cinque anni.

 

Entrando nella Loyola Academy, le matite appena affilate non sono il solo profumo che aleggia nell’aria. Il fetore della ricchezza e della pretesa invade ogni superficie porosa intorno a me.

Il cappio sempre presente intorno al mio collo soffoca l’aria dai polmoni, mentre calpesto i terreni sacri del manicomio che viene fatto passare per un’istituzione formativa. Odio questo posto. Eppure, mi ritrovo a tornare qui per il quarto anno consecutivo.

E dopo tre lunghi, anni non vedo l’ora di finire quello che ho iniziato.

 

È una promessa che ha fatto a se stesso, che ha imposto a se stesso come in una sorta di autopunizione per qualcosa che lo tormenta del passato; una ferita, un dolore profondo, lacerante che gli ha condizionato la vita.

 

…ho voltato le spalle a tutto e sono tornato all’istituzione che rappresenta tutto ciò che disprezzo.

…raccolgo la collana…

Faccio scorrere la catena tra le dita, …

Il ricordo sempre presente del perché sono qui, in primo luogo. Ciò per cui sono venuto qui, e ciò che devo ancora realizzare.

…continuare ciò che aveva iniziato.

 

L’incontro nella sua aula con Stella potremmo dire che è l’inizio, per quell’anno scolastico, del suo nuovo progetto.

 

…eccola qui. Un assolo di batteria in un mondo pieno di sinfonie.

 

Penseremmo ad un progetto edificante, intento a migliorare le prestazioni accademiche della ragazza.

Niente di più errato.

Dopo aver inquadrato Stella, dopo aver capito come la presenza della ragazza stoni in mezzo ai suoi compagni, il suo progetto sarà attaccarla e distruggerla. Metterla di fronte alla cruda realtà della vita, metterla in ginocchio.

 

C’è qualcosa di inaspettatamente genuino in lei, e ne sono attratto come una dannata falena.

Territorio incontaminato che richiede di essere esplorato. Fanculo. La sto fissando, …

È una curiosa dicotomia di fuoco e fragilità, se mai ne avessi vista una.

 

Ora vien da chiedere quale sia il suo scopo, il perché di cotanta cattiveria, il perché di così spietata determinazione nel voler annientare tutti i piani, così ben delineati, per il futuro di Stella.

Nella sua mente lo schema è semplice, fattibile e di sicura riuscita.

 

La torturerò … e lei si aggrapperà a se stessa … Le aprirò gli occhi sulle realtà di questo mondo. E alla fine mi disprezzerà per la mia spietatezza, ma ne sarà grata.

 

Ciò che Sebastian non aveva previsto è qualcosa che non provava da ben cinque anni: una fortissima e perversa attrazione sessuale, per Stella.

Sin dal primo momento tra i due si innesca una connessione viscerale e profonda.

Nella mente di Sebastian si alternano immagini di Stella piegata e spezzata alla sua autorità prepotente a immagini della ragazza sottomessa, in ginocchio o prostrata ai suoi piedi, oggetto di una sequenza senza fine di perversioni sessuali che lo infiammano e che con l’andar del tempo lo rendono sempre più audace.

…tutto quello che vedo è lei.

Accidenti. Chiudo gli occhi, e tutto ciò a cui riesco a pensare è allargarle le cosce e riempirla col mio membro, mentre urla il mio nome da quelle labbra rosso sangue. … Voglio che sia vergine. Voglio essere il primo a rovinarla. Voglio umiliarla, tormentarla   e chiamarla con ogni termine sporco a cui riesca a pensare, mentre la scopo …

 

D’altro canto, in Stella si sviluppa una dicotomica reazione alla presenza del professore: se da una parte lo odia per il modo cattivo, sprezzante, prepotente e subdolo in cui la tratta, dall’altra ne è profondamente affascinata e ammaliata tanto che unendo le due contrastanti emozioni la risultanza è piegarsi inevitabilmente alle richieste sempre più spinte e perverse di Sebastian, atte ad averne il controllo mentale e fisico.

 

È il primo a distogliere lo sguardo, e questo mi fa sentire vuota, … la perdita di quella connessione è stranamente deludente. Non mi piace nemmeno. È uno stronzo con un cuore di filo spinato, …

È un uomo a cui piace esercitare il proprio potere, e in questo momento lo sta esercitando su di me.

Non riesco a capire cosa stia pensando, e non so nemmeno se lo voglio. C’è qualcosa di misterioso in lui.

Qualcosa di sinistro, certamente. Ma anche qualcosa di affascinante. Sa che mi sento così? Può riconoscere la mia disperazione per la sua approvazione? Mentre calcolo tutti i modi in cui dovrei odiarlo, mi chiedo anche come possa conquistarlo.

 

Si istaura così una relazione sessuale socialmente inappropriata in cui i due protagonisti cercano in tutti i modi di alzare muri che gli permettano di mantenere un distacco rigido tra la gratificazione sessuale e le emozioni e i sentimenti.

 

Questo animale vivente e lussurioso tra di noi è illecito come la mela di Eva. Ma alla fine, Sebastian sceglie di indulgere nei suoi desideri peccaminosi, …

 

Credete ci riusciranno?

I due coinvolti in questa relazione profondamente disfunzionale hanno un bagaglio emotivo doloroso e lacerante.

Stella vive nella sua anima il dolore dell’assenza genitoriale: essere diventata quasi invisibile agli occhi dei genitori, usata esclusivamente come un trofeo da mettere in mostra dalla madre, da esibire all’occorrenza.

Stella si sente sola, Stella è sola e in Sebastian, nella sua morbosa e contorta attenzione, trova conforto e accettazione. Si sente voluta, desiderata e necessaria.

 

Perché in questo momento, la sua attenzione, buona o cattiva che sia, è tutto. Voglio la sua approvazione come non ho mai voluto nient’altro prima. Voglio dirmi di separarmi le ginocchia e mostrarmi quanto sia arrabbiato. Di punirmi nel modo che posso vedere desidera.

È senza dubbio satana, ma lo bramo, indipendentemente dal costo per la mia anima.

 

Sebastian invece vive nel suo cuore un dolore indicibile, una perdita di cui si sente responsabile e per questo morto dentro, inutile, senza scopo alcuno tranne portare a termine le aspirazioni di chi non c’è più.

…il cipiglio permanente sul suo volto suggerisce qualcosa di più oscuro sotto la superficie. Qualcosa di rotto, a pezzi e carico di dolore o rabbia.

 

Si punisce non vivendo, si punisce non affrontando la vita, negandosi i sentimenti e quindi negandosi l’anima e il cuore di Stella. Ma non riesce a rinunciare al suo corpo.

Uno scontro di volontà, una ricerca spasmodica di trarre il maggior beneficio senza coinvolgere i sentimenti, ma si sa che una volta innescata la fiamma attizzare l’incendio della passione carnale e di lì far esplodere le emozioni il passo è breve. Resta da vedere se Stella e Sebastian sapranno viverle.

 

La felicità è una cosa in continua evoluzione, e quello che ho imparato lungo il cammino è che non si ratta dell’obiettivo, ma è il viaggio che fa la differenza.

 

Questo non è il primo romanzo che leggo nato dalla fantasia di questa autrice e devo dire che ad oggi è l’unico per il quale ho trovato difficoltà a “sentire” emozioni.

Contrariamente ai suoi precedenti lavori dove, nonostante l’aura da uomini alfa, la crudezza dei modi e la durezza delle loro azioni, i protagonisti maschili mostravano nei loro pov la parte più nascosta ed emozionale nei confronti delle donne con le quali si rapportavano; qui in questo romanzo Sebastian Carter è rimasto per la maggior parte del libro chiuso, ermetico. Nonostante si percepisca il suo dramma personale, il suo dolore, la sua chiusura ai sentimenti, durante tutta la sua interazione con Stella mai mi è arrivata la sua lotta interiore fra il suo essere e mostrarsi freddo e arido di sentimenti, e quello che il suo cuore comincia a provare. Anzi al contrario viene fuori tutta la sua perversione sessuale, la sua natura dominante e sadica che si abbatte su Stella senza alcun limite, con il solo scopo di piegarla, controllarla e umiliarla.

E questo a mio avviso ha penalizzato la buona iniziale caratterizzazione di questo personaggio.

Al contrario ho trovato molto più coerente e soddisfacente il tratteggio di Stella che si mostra e agisce in linea con l’età che ha e con i problemi familiari che affronta. Anzi oserei dire che l’evoluzione del suo personaggio risulta più credibile di quello di Sebastian. Infatti quest’ultimo da freddo, spietato, rude e anaffettivo per i primi tre quarti del romanzo, poi improvvisamente cambia radicalmente trasformandosi prima in eroe e successivamente in amante dolcissimo. Una trasformazione, a mio avviso, troppo repentina, forzata e incoerente che mi ha lasciata fortemente perplessa.

Altra pecca disturbante: alcuni passaggi in cui si palesa una traduzione e un editing poco preciso e approssimativo che in alcuni punti risulta fuorviante e in altri incoerenti con la lingua italiana. Non per ultimo, non mi stancherò di ripetere dato che siamo in presenza di un romanzo contemporaneo, l’uso continuativo della parola “fallo” che risulta molto fastidiosa.

Questo è un romanzo che aveva tutte le potenzialità per essere un’ottima lettura, ma che, secondo il mio modestissimo parere, non sono state adeguatamente sfruttate.

Alla prossima,

Giusi

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