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SINOSSI:

Dopo aver ritrovato l’affetto del padre, Aura comincia a diventare una ragazza più forte e soprattutto riesce a sconfiggere la bulimia. Sente tuttavia il bisogno di diventare anche indipendente e un giorno decide di trasferirsi in Spagna, a Valencia, dove viene assunta a lavorare come receptionist in un albergo. A causa della delusione d’amore ricevuta dal suo “Angelo”, è ancora diffidente nei confronti degli uomini e pensa che rimanere single sia la cosa migliore finché il suo percorso di vita non incrocia quello di Ricardo de la Vega, un famoso matador che inizialmente le sembra tutto l’opposto di quello che le piace in un uomo poiché lo ritiene rozzo e sboccato, per quanto irrimediabilmente sexy, bellissimo e perfino divertente oltre che una continua scoperta e sorpresa… vengono entrambi coinvolti in una girandola di emozioni finché Angelo non si ripresenta nella vita di lei…

Un romanzo che sullo sfondo di antiche tradizioni spagnole e del fascino dell’arena, mescola dramma e tenerezza, malinconia e comicità, parlando di amore e di speranza.

**** Questo romanzo è il 2° volume di una DUOLOGIA rosa. È il SEQUEL de’ “IL MIO ANGELO” ****

RECENSIONE:

La vita inizia a sembrarci piacevole nel momento in cui riusciamo a mantenere un atteggiamento positivo e fiducioso, ma soprattutto quando ci sentiamo amati e io adesso avevo l’amore di mio padre. Quell’amore che per tanti anni mi era stato negato causandomi, durante la fase della crescita, drammi interiori e disturbi nervosi e alimentari come la bulimia. I miei genitori avevano divorziato e per molto tempo ero stata allevata a Roma da una madre alcolizzata e anaffettiva sentendo sempre la mancanza di una figura paterna finché mio padre, Angelo Parisi, non era ricomparso per fare ammenda di quel vuoto che mi aveva lasciato a lungo nel cuore trasferendosi in Francia con Veronique, la sua nuova compagna, quando io ero stata solo una ragazzina ancora. Sì, lui era ritornato da me quando ero stata in coma e sul punto di morire in seguito a un incidente che avevo avuto a causa del forte nervosismo acquisito appena dopo aver sorpreso Elena, la mia migliore amica, insieme ad Angelo Russo, l’unico uomo che fino ad allora fossi mai riuscita ad amare.

Aura, la nostra giovane protagonista, è una ragazza debole e insicura, resa tale da un passato difficile. Aura è cresciuta sola pur avendo una madre al suo fianco, questa, essendo alcolizzata, non è riuscita a donarle la serenità e l’affetto che una ragazzina merita. Il grande problema di Aura ha origine dalla separazione dei genitori, mal vissuta dalla ragazza che, fomentata dalla madre, vede nella figura paterna il “colpevole” dell’abbandono. In quegli anni, vittima di quella vita dura e faticosa, Aura ha iniziato ad essere bulimica.

La sua vita non le piace e tantomeno il suo corpo; la fame nervosa prende il sopravvento donando alla ragazza un corpo squilibrato dove non si rivede, per porre rimedio allora si induce il vomito e ciò la porta ad essere schiava di una malattia tanto diffusa quanto, talvolta, letale. Il caso vuole che in quel periodo incontri Angelo, un uomo giovane, bello ed intelligente che oltre un lavoro le offre aiuto per uscire dal suo tunnel. Aura, per via del suo passato, non cede facilmente all’amore, ma quando questo sentimento fa capolino nella sua vita, con difficoltà, si avvicina e prova a fidarsi di un uomo. Angelo le infonde coraggio, l’aiuta nel suo percorso e riesce ad avere da lei la fiducia necessaria per intraprendere un rapporto d’amore.

Sembra un sogno per Aura, ma il destino si fa beffa di lei dandole infine, un brutto colpo proprio da chi ama. Tutto ciò in cui crede, l’amore del suo uomo, l’amicizia che la lega alla sua amica Elena, il promettente lavoro affianco del suo amato, crolla come un castello di carte ed in preda all’angoscia e alla frustrazione la ragazza incappa in un incidente in auto che la riduce in coma. Aura non sa però che tale situazione la porterà ad un avvicinamento del padre che, differentemente da ciò che lei sa, l’ha cercata per anni.

Il libro IL MIO MATADOR inizia proprio da qui.

Delusa dal suo uomo e amareggiata dalla vita, la ragazza, coglie la proposta del padre di andare a vivere con lui in Francia insieme alla sua compagna ed ai figli avuti da lei. Aura vede in questo viaggio un’opportunità per riniziare a vivere, una seconda chance che la vita le pone. La ragazza compie degli enormi progressi dal punto di vista medico, esce fuori dal tunnel della malattia con l’aiuto e l’amore costante del padre e della sua nuova famiglia; riesce ad avere un bel rapporto anche con la compagna del padre che all’inizio accusava; riesce a studiare in Francia e a laurearsi; finalmente la sua vita ha un senso e ciò le porta anche una nuova visione della vita in generale, è felice , soddisfatta e si pone dei nuovi traguardi, un lavoro ad esempio.

Nonostante la mia diffidenza iniziale e la mia naturale antipatia per Veronique, avevo finito con l’apprezzarla rendendomi conto che non era una cattiva persona. Non era snob come l’avevo sempre immaginata, era invece molto disponibile e semplice, ma soprattutto equilibrata. Lei e mio padre sembravano molto affiatati insieme e ormai anche vederli baciarsi o scambiarsi coccole e carezze non esercitava più alcun effetto negativo su di me. Avevo imparato ad accettare che solo perché un genitore non è più innamorato dell’altro nostro genitore non significa che non ci voglia più bene. Veronique inoltre era una compagna dolce e paziente. Non mi capitava mai di vederla litigare con mio padre e anche se non lo avrei mai creduto, ero cosciente di trovarmi molto bene tra loro poiché l’ambiente era salutare e sereno, non tossico com’era sempre stato quello tra me e mia madre che non era mai riuscita a comprendermi.

Dopo varie ricerche le si offre la possibilità di lavorare in Spagna come receptionist, un lavoro che Aura spera diventi più un “trampolino di lancio”, qualcosa di più entusiasmante. Pur essendo contrario, il padre appoggia comunque la figlia e rincuorata da ciò, Aura inizia la sua nuova avventura in questa splendida città.

Sentivo che in qualche modo la Spagna avrebbe segnato e cambiato il mio destino. Provavo una forte e benevola emozione alla sola idea di trasferirmi lì anche se solo per un periodo di tempo e solitamente, le sensazioni che donano gioia e serenità non tradiscono e conducono sulla strada giusta. Io sentivo di dover ascoltare i desideri del mio cuore e di potermi fidare dell’istinto che continuava a reclamare a gran voce di cogliere quell’opportunità vivendola fino in fondo. Forse ero in parte condizionata dal fatto che la Spagna mi aveva sempre attirata molto come paese, ma per la prima volta nella mia vita il pensiero di ritrovarmi da sola non mi spaventava, anzi, mi elettrizzava. Sarei stata felice di ripartire da zero, in maniera indipendente giacché in fondo ormai avevo venticinque anni. Tuttavia, quando informai mio padre prima di chiunque altro della mia decisione, non mi sembrò entusiasta.

Nonostante i progressi che ha compiuto in Francia però Aura è ancora diffidente verso gli uomini e ciò la porta a scontrarsi con i pensieri e le opinioni della sua nuova amica Carmen. Carmen tuttavia, avendo un’esperienza simile ad Aura, la sprona ad uscire e a non chiudere la porta in faccia agli uomini; infatti è proprio grazie alla sua amica che, la nostra protagonista, partecipa ad una corrida dove, più che la festa in sé, l’attrazione principale di essa è il matador che vi partecipa: il grande e sexy Ricardo de la Vega.

La proposta di Carmen mi mise di buon umore anche se sperai che non me ne sarei pentita. L’idea di vedere ammazzare un animale davvero mi disturbava, però al contempo ero curiosa di assistere a uno spettacolo che rappresentava l’anima della Spagna. Le corride avevano pur sempre un loro fascino e pensai che vedere qualcosa di nuovo avrebbe potuto aprirmi la mente.

La conoscenza con Ricardo però non avviene nell’immediato, ma in seguito ad altri eventi, eventi che portano i due a scontrarsi più che incontrarsi. Mentre Riccardo appare un uomo sexy, intelligente e molto solare Aura, pur affascinata dalla sua bellezza e dal suo carisma, rifiuta ogni coinvolgimento anzi si pone in maniera diffidente e alquanto antipatica.

«Señorita, espero que todo esté bien*.» [*Signorina, spero che vada tutto bene.] Mi disse il tipo e quella fu la prima volta in cui potei guardarlo meglio da vicino. Mi folgorò all’istante accidenti a lui. Mi resi conto che era molto più attraente di quanto non mi fosse sembrato fino a quel momento da lontano. Aveva un viso ovale dai contorni latini e virili, delle labbra sensuali, un naso dritto e perfetto, una fossetta sul mento e gli occhi di un castano molto chiaro, fatto di un’intensità che non avevo mai visto prima di allora. Grandi, limpidi e profondi, quegli occhi mi colpirono anche perché lasciavano intravedere delle pagliuzze dorate che quasi t’ipnotizzavano facendoti desiderare di guardarle in eterno. C’era qualcosa di davvero magnetico in quel suo sguardo che subito mi confuse.    Incantata dalla sua bellezza dimenticai perfino la domanda che mi aveva fatto, così lui me la ripetette e alla fine gli chiarii di stare bene e lo ringraziai. Lui mi sorrise mostrandomi i suoi denti alquanto bianchi in verità per essere quelli di un fumatore. Fu un sorriso così piacevole e dolce che in quei momenti mi confuse anche più del suo sguardo. Il cuore cominciò a battermi forte e pochi momenti dopo mi allontanai d’impulso da lui, ricordando che l’ultima volta che mi era capitato di sentirmi così attratta da un uomo, alla fine ne ero rimasta scottata… per nulla al mondo avrei permesso che mi fosse accaduto di nuovo.

Il destino vuole che, in una serie di incontri, i due giovani inizino a conoscersi meglio e sempre a causa di quel destino impiccione Aura, incappando in uno spiacevole avvenimento, inizia a lavorare per il bel Ricardo nel suo ristorante.

Il rapporto tra i due cresce sino a portare Aura a una conferma: Ricardo non è solo un bell’uomo Ricardo può essere più di un amico, più di un datore di lavoro, più di un famoso matador.

Ricardo è un uomo dalle notevoli qualità, oltre la bellezza esteriore ha un cuore davvero nobile, anch’egli ha un passato difficile ma ciò lo ha reso un uomo migliore aumentando il suo altruismo e la sua voglia di vivere ed è proprio questo che lo spinge ad aiutare Aura a cambiare la parte diffidente del suo carattere; la spinge ad acquistare fiducia nel prossimo e in se stessa, soprattutto nel rapporto con gli uomini. Aura non è la classica donna che si lascia ammaliare dalla sua ricchezza e bellezza, per Ricardo, Aura è la donna che vede in lui ciò che realmente è, gli legge dentro.

Alla ragazza non importano i soldi e la fama ma è attratta dalla bontà e dalla nobiltà d’animo, è da queste virtù che Aura risulta colpita!

   «Sei bellissima!» Esclamò e io chinai lo sguardo. Mi osservò in un modo che mi fece sentire sexy e bella davvero, anche se lui lo era molto più di me, specialmente quella sera. Indossava un completo scuro classico, con una camicia bianca e per l’occasione si era lisciato i capelli con il gel in un’acconciatura tirata che scoprendo del tutto la sua bellissima e ampia fronte, faceva apparire i suoi profondi occhi castani ancora più grandi di quel che già erano. Era talmente affascinante che pensai che se lo avesse visto Carmen, gli sarebbe saltato addosso… a un tratto si avvicinò a me e con un gesto rapido della mano fece comparire con la sua inesplicabile abilità da illusionista, una rosa rossa infiocchettata sul gambo con un sottile nastro nero.   «Un omaggio por ti, dolce Aura.» Mi disse porgendomela e per quanto fosse solo un giochino galante, mi fece emozionare.   «Grazie!» Sorrisi e raccolsi il fiore portandolo alle mie narici per inebriarmi del suo profumo.

La loro relazione cresce notevolmente, si instaura tra essi un forte legame: fiducia, tenerezza e infine amore ne sono le basi, ma quando tutto sembra andare nel verso giusto quel maledetto destino cambia le carte in tavola ancora una volta. Angelo, il “suo” Angelo, l’Angelo che due anni prima le spezzò il cuore, torna nella vita della nostra protagonista e con sé porta tutta l’angoscia e la frustrazione che Aura ha faticosamente lasciato alle spalle ma soprattutto riaffiorano i ricordi, quei ricordi tanto dolci quanto amari di un amore, il primo amore, mai davvero finito.

Questa storia ha un evolversi per niente scontato, una trama che soprattutto nell’epilogo ti incolla al libro e non ti molla. Ogni minuto disponibile l’ho passato a leggere questo volume che come il primo ho letteralmente divorato. È sempre difficile creare un seguito che soddisfi le aspettative, me ne rendo conto pur non essendo un’autrice, ma in questo caso il lavoro è stato svolto nella maniera migliore creando quel mix di scene che si incastrano perfettamente nella trama.

Brava, brava davvero Lina Giudetti, mi hai fatto penare e mi hai dato un’ulteriore conferma di quanto talento tu possegga. Una duologia davvero scritta bene, una trama ricca e ben organizzataa; personaggi ben delineati; colpi di scena immancabili; un serio problema affrontato con tatto e delicatezza e infine uno stile chiaro, semplice ma che sa toccare il profondo dell’animo. Davvero bello!

Complimenti

Coriander