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Gentili signore dell’Harem,
riemergo ora dall’ombra, poiché ho letto per voi di un vampiro di nome Nadir di Paola Gianinetto.
Sinossi:
Nadir Azrel Ikdayen è un distillato di odio e vendetta. Vampiro membro del Consiglio degli Antichi, è un killer freddo e spietato che da secoli dispensa morte in silenzio, un’ombra tra le ombre dell’effimera esistenza umana. L’unica donna con cui danza è la signora con la falce; le uniche emozioni che conosce sono il desiderio e il possesso, perché nella sua oscura esistenza non c’è posto per l’amore. Quando incontra Rayane, ballerina brasiliana che si esibisce in un locale di striptease, Nadir rivede in lei la bambina che secoli prima aveva perso la vita per causa sua, la piccola umana che aveva restituito un cuore al Capitano Nero per poi portarglielo via morendo. Quella per cui aveva giurato di essere un dio. La passione per la vita di Rayane, il suo coraggio e la sua determinazione non hanno alcuna speranza di far breccia nell’animo di un essere votato alla violenza, capace soltanto di annientare, dominare, sottomettere. A meno che il potere dell’amore, così grande da spingerla all’estremo sacrificio, non sia abbastanza forte da regalare un nuovo cuore a chi ha perduto il suo per sempre.
Questo Fantasy, misterioso fino alla fine, estende le sue trame in tre livelli che si intersecano in modo molto fluido e ben distribuito durante tutto il libro. Ogni flashback e ogni storia parallela trova posto e spiegazione negli ultimi capitoli del libro che svelano così molte delle domande che mi sono posta lungo il percorso.
Ma addentriamoci nella storia. Il protagonista maschile è un vampiro antico, la cui età è quasi sconosciuta tanto remota è la sua “creazione”. E’ un uomo massiccio dalla pelle scura e dagli occhi freddi e marmorei come lo sono i suoi sentimenti e il suo cuore. Nel libro si accenna all’inizio, ad un incontro con una bambina che, per sfuggire ad una sorte senza futuro, si avvicina lentamente all’unica persona che lei ritiene potrebbe salvarle la vita. Su una barca nel mezzo dell’oceano il vampiro Nadir prova pietà per questo piccolo cuore e pone un giuramento che lo porta ai tempi moderni dove troviamo e scopriamo invece la nostra protagonista femminile. Rayane ballerina di un night, ammaliatrice di ogni essere umano che le posi gli occhi addosso. Sfortunatamente si trova costretta ad una scelta difficile, vendere se stessa per racimolare una cifra sufficiente ad operare il figlio della sua migliore amica. Anche se spaventata si appresta a portare fede alla promessa senza però calcolarne i rischi; si trova così in pericolo di vita ma il suo salvatore, ad un primo impatto, sembra essere un destino anche peggiore della morte.
Se lo vide davanti armato come un antico guerriero, gli occhi che mandavano sinistri bagliori tra le sottili aperture dell’elmo…. Che cosa ci faceva lei li?
“Perché mi hai portato in questo castello spaventoso?”
Lui risistemò lentamente l’elmo al suo posto e poi tornò a guardarla. La luce che prima aveva intravisto negli occhi non c’era più, c’era solo buio, e vuoto, e altro buio ancora più profondo. Profondo come la voce che le congelò il sangue nelle vene.
“Per trasformarti in un mostro.”
Nadir ha un animo tormentato, diviso tra la promessa fatta e l’animo freddo che decenni hanno indurito ancor di più. La sua fame di essere spietato e freddo viaggia di pari passo con la paura di avvicinarsi troppo alla sua protetta. Ma Rayane stuzzica, istiga, divisa anch’essa tra la paura che le incute e la voglia di scoprire se c’è dell’altro in quel suo cuore senza battito.
C’era qualcosa di stonato nelle sue parole, nel suo modo di agire calmo e controllato. Rivoleva il fuoco, la passione, l’arroganza, persino la rabbia. Tutto era preferibile a quella distaccata indifferenza.
“Ma tu… “ sbottò, quasi urlando, ma subito dopo la sua voce si ridusse a un sussurro colmo di sofferenza. “Tu non mi vuoi”.
“Farà … farà molto male?” gli chiese con un filo di voce, mordendosi il labbro inferiore per impedirgli di tremare.
Oh, sì, pensò Nadir, gli occhi fissi in quelli sgranati di lei. Lasciarti andare farà un male del diavolo. Ma solo a me, perché tu non ricorderai nemmeno che esisto.
Il suo animo e la sua mente lottano, combattono alle emozioni , la ferma convinzione che il suo essere un demone assassino lo induce spesso a spingere via ogni sensazione calda e morbida che lei gli fa provare. Convince se stesso e anche lei che è solo sesso quello che li spinge vicini e che anche solo con quello Rayane rischia la vita perché lui non conosce altro e le donne sono oggetti che usa a suo piacimento. Lei è viva solo per mantenere un giuramento.
“Sarai la mia creatura, dipenderai da me per la tua stessa sopravvivenza, e in quanto membro della specie mi dovrai una cieca, totale obbedienza. Non vedo l’ora di scoprire quanto puoi diventare creativa nel compiacere il tuo signore e padrone”
Per tutto il libro, il nostro vampiro danza tenebrosamente con l’autoconvinzione che il male è parte di esso e che più terrà fede a questo comportamento più la vita della protagonista sarà salva. Ma non tiene conto della testardaggine di lei e di quante volte le sue azioni smentiscano la freddezza delle sue parole. La sua vittima e protetta persiste provando, nonostante tutto, qualcosa di inspiegabile e che non vuole ammettere nemmeno a se stessa; forse per la paura che lui le incute, forse per la paura che il sentimento le incute.
Per la prima volta da secoli, il profumo del sangue si insinuò dentro di lui, cancellando ogni altra percezione. Di colpo gli tornarono in mente le sensazioni provate più di settecento anni prima e ormai dimenticate: la sete bruciante, assoluta, la brama oscura e potente, frenetica, più forte di tutto. Ma quello era niente in confronto alla tempesta che lo stava travolgendo.
Il tormento si vive palpabile fino all’ultimo capitolo, la tensione della storia è supportata dal racconto “nel racconto”, che ha la sua spiegazione ed epilogo finale negli ultimi capitoli. Molti buchi misteriosi trovano il loro perché ma da buona lettrice non intendo inserire alcuno spoiler in recensione.
Il libro è davvero ben scritto, mai noioso o troppo prolisso quando sono necessarie spiegazioni ad altre trame che compongono l’intercedersi delle vite dei protagonisti.
Devo essere onesta, non ho gradito molto alcune parti abbastanza cupe, che però capisco siano state necessarie all’autrice ad enfatizzare l’anima nera di Nadir, commento solo dicendo che avrei preferito qualche scorcio in più sul passato e qualche introspezione più vivida piuttosto che alcune descrizioni leggermente “crude”. Non ho amato molto nemmeno il rapporto sessuale tra i due, descrivendo una donna che passava dall’estasi alla freddezza e al dolore nello stesso amplesso. Capisco però che Paola volesse evidentemente far capire che Rayane non aveva altra via per il cuore di Nadir se non sfidarlo là dove lui credeva di farla soffrire.
Bellissima invece, e l’ho molto amata e vissuta, la lotta interiore dell’imponente vampiro e della dolcezza con cui lo ha sciolto dalle catene del passato, capitolo dopo capitolo, preparando il lettore ad un tenero lieto fine.
Credo che questo non sarà però l’unico manoscritto su Nadir, difatti alcune questioni sono rimaste in sospeso e spero presto in un secondo libro.
Buona lettura quindi creature del Fantasy.
Gloria Angeline Dawn