NATALE A PUFFIN ISLAND
SARAH MORGAN
HARPER COLLINS ITALIA
Skylar Tempest non riesce proprio a cogliere il leggendario fascino di Alec Hunter. Sì, lui sarà anche l’unico e solo Cacciatore di Relitti, star televisiva di un programma che manda in visibilio milioni di spettatrici, ma per lei non ha mai una parola carina. Con lei è sempre cinico e la considera la classica bionda senza cervello ad alto livello di mantenimento. Così quando, per una serie di sfortunati eventi, a Sky si prospetta l’ipotesi di trascorrere i giorni prima di Natale insieme ad Alec e alla sua famiglia, non fa certo i salti di gioia. E lui non è da meno. Ha già avuto la sua dose di esperienze con donne simili. Una l’ha anche sposata e ne sta ancora pagando le conseguenze… e gli alimenti. Ma Natale è pur sempre un periodo magico, così come lo è Londra sotto la neve e la fiabesca campagna inglese. Soltanto però quando entrambi sono di nuovo a Puffin Island cominciano a capire di essersi mal giudicati. Forse non sono pronti a cominciare una storia d’amore, ma di certo un piccolo flirt sensuale e avventuroso non può fare male. O no?
RECENSIONE:
Inverno, freddo, caminetto, una cioccolata calda e… cosa manca? … Un buon libro! Certo, perché Natale a Puffin Island è uno di quei romanzi da gustare immersi in un quadro come quello che ho descritto. È una storia d’amore non convenzionale, di quelle che non si vanno a cercare, o ad immaginare. Sono quelle storie che, per quanto uno si sforzi, capitano, e non c’è nulla da fare per poterle evitare: occorre solo ascoltare il cuore.
Skylar è la pecora nera della famiglia. È una ragazza che preferisce seguire i suoi sogni anziché assecondare i voleri dei suoi genitori che progettavano per lei un futuro da brillante avvocato ed un matrimonio con un prestigioso politico. Poco importa se quest’ultimo, dopo aver insultato ed aggredito la protagonista, alla fine di una mostra di gioielli da lei stessa progettati, se ne va, lasciandola con una concussione cerebrale.
A soccorrere la sventurata Skylar è il nemico di sempre: Alec Hunter. L’antipatia, da quando i due si conobbero a Puffin Island per mezzo di amicizie in comune, è risultata subito palpante … ma lo stesso si può dire anche per quanto riguarda l’attrazione.
L’uomo aveva qualcosa di remoto e inaccessibile. Lei sapeva che i suoi cesellati lineamenti maschili nascondevano un intelletto ben affilato e un’altrettanto affilata e corrosiva lingua. Molte donne lo trovavano irresistibile. Lei lo considerava arrogante e superbo. […] Alec Hunter poteva essere mostruosamente irritante, però era anche mostruosamente sexy.
Alec è un galantuomo e, nonostante le rimostranze di Skylar, decide di non abbandonarla a sé stessa. Dopo averla ospitata presso la sua camera d’albergo e tenuta sotto osservazione per tutta la notte, le propone di trascorrere alcuni giorni nel cottage dei suoi genitori. Lo spazio è poco, l’antipatia nei confronti di Alec è elevata, ma al contempo il calore di quella famiglia è qualcosa che Skylar non ha mai sperimentato, qualcosa che la attrae e la fa sentire bene; amata, come mai lo era stata in vita sua. Ed i sentimenti che stanno maturando nei confronti di Alec stanno intraprendendo il medesimo cammino.
Lo voleva anche lei. L’intensità della passione, ma ancora di più qualcuno capace di guardarla come se fosse quanto di più meraviglioso esisteva al mondo. […] «Avevo perennemente fame, bisogno di qualcosa di più sostanzioso. Quando si tratta dell’amore io voglio un banchetto. E tu? Pensi che ti innamorerai di nuovo?»
Alec è combattuto. Desidera Skylar con tutto se stesso, ma ha sempre preferito fingere di odiarla, perché la reputava troppo simile alla sua ex moglie. Si considera l’unico colpevole della fine del suo matrimonio. Il suo difetto più grande è quello di essere inadatto a rendere felici le persone, a prendersi cura di chi ama.
Un compromesso ottimale per entrambi: solo sesso. Nessun coinvolgimento emotivo.
Per un brevissimo istante, si diede il permesso di gustare quello che lei gli stava offrendo. Tanto bastò per dannarlo. Travolto dall’eccitazione, se la strinse contro e si accanì sulla bocca di lei come se da quello dipendesse la sua stessa sopravvivenza.
L’invito di Alec a trascorre le vacanze di Natale presso la sua casa a Puffin Island sorprende Skylar, che è ben lieta di accettare. La ragazza ha modo di ritrovare le sue migliori amiche e una dimensione di vita inaspettata. La convivenza si dimostra un periodo stupendo. Tra Alec e Skylar c’è un’intesa perfetta, qualcosa che va oltre ciò che si aspettavano. E questo spaventa entrambi.
«Cosa diavolo stiamo facendo Sky?». Lei non rispose subito. Lasciò passare qualche secondo, poi si alzò in punta di piedi e gli sfiorò le labbra con un bacio leggero come il battito d’ali di una farfalla. «Penso che si chiami divertirsi. Buon Natale, Alec.»
Skylar è irrimediabilmente compromessa. Comprende di non aver mai amato nessuno con una tale intensità, ma al contempo sa che Alec non è disposto a ricambiare, perciò prende la decisione più dura della sua vita: nonostante tutto gli dice addio.
Sky gli diede tutto. Non si tenne dentro niente, si concesse totalmente, con la bocca, le mani, il corpo. […] Aveva cercato l’amore per così tanto tempo. Non avrebbe mai immaginato che potesse essere così doloroso.
«Non c’è ma che tenga. Possiamo controllare molte cose, Brit, ma non i nostri cuori.» La voce di Sky si incrinò. «Il mio appartiene ad Alec, anche se lui non lo vuole. La nostra è stata solo una storia di sesso, ma io non avevo mai avuto una storia più vera, sincera, reale di questa. Con lui, non ho mai sentito il bisogno di essere diversa.»
Alec saprà essere in grado di reprimere i sentimenti, che, contro la sua volontà, comprende di provare nei confronti di Sky? Il terrore di farle del male, di deluderla, saprà passare sopra a tutto quello che tra di loro si era creato? Riuscirà a lasciarla andare?
Un libro che nella sua semplicità sa coinvolgere ed incantare. Bellissima l’atmosfera che l’autrice ha saputo creare. Situazioni frizzanti e stuzzicanti mescolate ad avvolgenti momenti in cui i sentimenti la fanno da padrone. Ho apprezzato il gioco iniziale tra i due protagonisti, l’attrazione/repulsione che ha saputo mantenere vivace ed accattivante le prime fasi della storia. La seconda parte del romanzo matura in una conoscenza e presa di consapevolezza dei sentimenti. A volte amare una persona significa anche sapersi sacrificare per la felicità dell’altro. Ed è quello che, sebbene per motivi differenti, fanno i due protagonisti: si tengono a distanza, non per mero egoismo, ma per spirito di sacrificio. Scrittura semplice ed equilibrata, mai una sbavatura od un eccesso. Le parole scivolano veloci sulla carta ed arrivano, senza alcuna fatica, dritte al cuore del lettore. Niente frasi ed effetto o drammi teatrali, ma la semplice storia di un uomo ed una donna che devono imparare a fidarsi dell’amore.
Un libro che consiglio vivamente, per nutrirsi di buoni sentimenti e, perché no, di spirito natalizio.
Curcuma