Nella rete di Shakespeare di Marilena Boccola

Titolo: Nella rete di Shakespeare
Autore: Marilena Boccola
Casa Editrice: Harper Collins Italia

Data di pubblicazione: 29 settembre 2017

Trama: Di solito è lui quello che, dopo una notte di sesso, non richiama la ragazza di turno. Davvero poco piacevole, questa volta, trovarsi dall’altra parte della barricata, soprattutto perché ciò che prova per quella giovane dal fisico mozzafiato è qualcosa di più della semplice sbandata di una sera. Così quando, dopo giorni, Carlotta finalmente lo richiama, Fabio mette da parte l’orgoglio e accetta subito di rivederla. Ma Carlotta non è decisamente un tipo facile e, oltre a non concedersi mai del tutto, pare addirittura nascondere qualche segreto. Frastornato dalla situazione e deciso a non smentire la sua fama di donnaiolo impenitente, Fabio decide di continuare a intrattenere una relazione on line con una sconosciuta dal nick name particolare, Giuly Cap, e dalla strana abitudine di citare Shakespeare. A lui sembra un innocente passatempo, ma non sa che la rete, spesso, è assai insidiosa…

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Sapere raccontare i sentimenti, l’amore – bene – con semplicità.
Dopo qualche anno credo di poter considerare questa la caratteristica di Marilena Boccola, che sceglie (in modo lungimirante) di rimanere in un territorio a lei familiare, incredibilmente vicino ai lettori per stile, ambientazioni, circostanze, dinamiche interrelazionali.

In questa operazione di recupero della quotidianità – mentre il panorama della narrativa rosa ci stordisce con ambientazioni esterofile e situazioni narrative al limite- l’autrice sceglie ambientazioni nostrane e personaggi dai tratti riconoscibili, quasi le loro storie fossero uno spaccato delle nostre esistenze, una vicenda dei nostri migliori amici.
La familiarità diventa quindi un valore aggiuntivo, così che anche i registri linguistici, lo stile e la caratterizzazione dei personaggi, restituiscono la sensazione di estrema semplicità, naturalezza. Raggiungendo quindi un grado di immedesimazione notevole e rendendo il coinvolgimento con il lettore immediato, con una empatia quasi spontanea.

Ritroviamo in questa nuova avventura due vecchie conoscenze, due personaggi secondari nei romanzi Una vita in più e Abbracciami più forte.
Delizioso questo colmarsi delle lacune, che dà possibilità al lettore di sapere di più di figure che abbiamo imparato ad apprezzare o che ci hanno lasciato comunque tanta curiosità.
Fabio, l’irriverente amico di Simone, canaglia irresistibile, sciupafemmine scanzonato, quasi condannato al ruolo di seduttore incallito e superficialotto.

Era rassicurante interpretare sempre la stessa parte, perciò decise che anche quella sera Fabio Colombo sarebbe stato l’amico divertente e un po’ superficiale che tutti conoscevano. Giunto a questa conclusione, alzò la radio a tutto volume e canticchiando la hit che stava passando in quel momento aprì l’armadio, intenzionato a prepararsi.

La sensualissima e romantica Carlotta, una promettente stilista che cerca di affermarsi a Milano, capitale della moda, tiranneggiata da un singolare capo.
Alle spalle si è lasciata Verona, la sua città, la città di Giulietta, degli amanti infelici di Shakespeare.

Lei, ancora così insicura del suo aspetto fisico, così bisognosa di continue conferme al punto di cercarle in ogni uomo, quella sera si era sentita irresistibilmente desiderata da Fabio Colombo e tanto le bastava. Per il momento.

Due protagonisti che nascondono le loro fragilità e i loro bisogni più veri, dietro una facciata sbruffona o una forma di freddo distacco.

Non a caso si ritrovano dietro una tastiera….
Nel mondo virtuale dei social, si lasciano andare e imparano a conoscersi, stuzzicandosi e corteggiandosi.
Caduti nella rete.

La curiosità prende il sopravvento, il cuore palpita di battiti forti che non si possono ignorare, così si conoscono, realmente, e…

«Molto peggio del veleno…» l’assecondò, inarcando un sopracciglio in segno d’intesa. «Provami!» Lei lo fissò intensamente, in un modo che Fabio non comprese. C’era qualcosa in quella ragazza che gli sfuggiva e forse proprio per questo lo eccitava da morire. Carlotta tornò a guardare verso la pista muovendo la testa a ritmo di musica, mentre a Fabio sembrò che l’altra ragazza stesse cercando qualcuno con lo sguardo; forse Simone, ancora in piedi accanto al bancone del bar. Sentendosi improvvisamente accaldato, si slacciò un bottone della camicia e si mosse un po’ a disagio sulla poltroncina, incerto sul da farsi. Stordito dall’attrazione folle che provava per la donna seduta accanto a lui, tutti i sensi accesi e il cervello clamorosamente spento, posò con nonchalance una mano sulla coscia di Carlotta, attento a sbirciare la sua reazione. La sentì fremere impercettibilmente, ma con apparente indifferenza mantenne lo sguardo fisso sulla pista.

Precipitano in un volo senza rete. In un groviglio di emozioni lasciano parlare il linguaggio dei sensi, immediato, che svela ciò che ancora si ha timore di comunicare.
Di ammettere

Carlotta stava diventando per lui una pericolosissima droga della quale, pur consapevole dei rischi, si stava facendo senza freni. Nel frattempo, la pagina blu di Facebook si era aperta davanti ai suoi occhi. Cercò il profilo di Giuly Cap e lesse ad alta voce il post che la ragazza aveva pubblicato proprio quel pomeriggio. «”Peccato che l’amore la cui vista è bendata debba senz’occhi trovare la via al suo desiderio”.» Fece scorrere la bacheca fino a trovare un’altra citazione tratta da Romeo e Giulietta. «”Il mio cuore predice qualche sciagura ancora appesa alle stelle… Ma colui che è al timone della mia rotta diriga il mio cammino”.»

Second chance per personaggi che sembravano così semplici e invece…

Osserviamo la vita quotidiano svolgersi in modo delizioso tra aperitivo sui Navigli, una chiacchiera in ufficio, una pizza di sera e un po’ di relax in palestra, le telefonate di lavoro, un week end a Verona e poi l’agognata pausa ferie.

Come siamo fatti male!, rifletté. Sfuggiamo a chi ci vuole e vogliamo chi ci sfugge…

Infatti, le mie intenzioni erano buone, ma avrei dovuto ascoltare il buon senso. Non i sensi?, chiese lui. «Maledetto!» Carlotta rabbrividì al pensiero dell’innegabile intesa sessuale, così palpabile tra loro, ma da sola non bastava a scaldarle il cuore, anche se, andando oltre, temeva che quel muscolo dai movimenti involontari si spezzasse inesorabilmente. I sensi sono ingannevoli, rispose.

Resta l’idea forte (verissima) che bisogna sempre ritrovare se stessi prima di progettare la felicità.
Innamorarsi è un momento.
Per amare bisogna amare se stessi e far pace con il proprio passato

D’improvviso, il volto illuminato, Carlotta mise fine alla distanza tra loro. Fabio si sentì stringere in un abbraccio fortissimo che ricambiò con tutta la forza che aveva, sollevando la ragazza da terra e premendo la guancia contro la sua, immerso in quell’intrico vanigliato di capelli ramati, ora definitivamente sciolti. «Ciao…» non smetteva di sussurrare lei nel suo orecchio, come una nenia ipnotica, rincuorandolo sul fatto che fosse felice quanto lui di rivederlo.

Fabio mostrerà la sua natura più vera, Carlotta farà i conti col passato.
Ormai catturati dal sentimento, cederanno all’amore, quello vero.

In fondo come ricorda la bellissima figura -trattata con estremo tatto e senza distorsioni di buonismo- di Pietro, fratello della protagonista bisognerebbe vivere e amare, vivere amando ogni istante

…come se per lui ogni cosa fosse un regalo da cogliere a piene mani, con semplicità, senza interrogarsi troppo sulla sua provenienza. La vita stessa era un dono…

Piacevolissimo.
Romance delicato e caldo, passaggi vivaci e dialoghi freschi, la naturalezza nella resa dei personaggi nel pensato dona freschezza ad una storia godibilissima e vicinissima alle lettrici.
Il POV alternato con un sistema di sovrapposizione all’interno dello stesso capitolo potrebbe esser gestito meglio, risulta fastidioso a momenti e pregiudica la scorrevolezza del testo. L’ alternarsi spesso rimane poco chiaro, la focalizzazione rende il massimo quando è ben visibile e apprezzabile il passaggio di prospettiva. Anche semplicemente dividendo i capitoli o con un distacco più netto all’interno del periodare per aiutare il lettore nel progredire la lettura. Mentre questa sovrapposizione temporale risulta a volte dispersiva e interrompe il momento di massima attenzione, di aspettativa.
Elemento erotico presente in modo spiccato, rispetto agli inizi l’autrice ha notevolmente aumentato questa componente. Personalmente la preferisco nei toni del rosa, quando descrive i sentimenti con passaggi delicati, nella semplicità delle sfumature delle emozioni.
Sono certa tuttavia che incontrerà il favore di molte lettrici questo tocco RED.
Si conferma la sua abilità nel saper raccontare -bene- la straordinaria semplicità e complessità dell’amore.

Saffron

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